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leggete con calma senza arrabbiarvi

http://motori.corriere.it/motori/varie/10_settembre_15/derosa_donellil_4116b732-c0a4-11df-baf9-00144f02aabe.shtml

ci sono alcuni passi moooolto interessanti
 
Domani la firma al Ministero, coinvolti gli atenei da Milano a Palermo
Sfida «made in Italy» per l'auto elettrica
Due i progetti: in campo il meglio delle università e delle imprese

MILANO - Una grande alleanza per l'auto elettrica. Per la prima volta industria automobilistica, imprese di componentistica, Università e centri di ricerca si mettono insieme per «fare sistema» e vincere la sfida della mobilità sostenibile. Un piano ambizioso che vede schierate le eccellenze del Made in Italy nell'innovazione e nella ricerca: da Fiat a Ferrari, da Brembo a Piaggio a Pininfarina a Dallara, fino a Eni ed Enel. Il punto di partenza sono due piattaforme, una per la mobilità elettrica e l'altra per l'innovazione, che vedranno la luce domani al Ministero dell'Università e della Ricerca. «Le piattaforme tecnologiche rappresentano il punto di incontro dove contenuto scientifico e industriale possono trovare la convergenza» spiega Alessandro Sciolari, direttore di Assoknowledge, l'associazione di Confindustria che insieme all'Ata, l'Associazione Tecnica dell'Automobile, ha promosso l'iniziativa a cui hanno aderito quasi 70 imprese e 17 tra Università e centri di ricerca, con il supporto dei ministeri dell'Ambiente, dell'Università e della Ricerca e dello Sviluppo Economico.

L'idea è venuta a un gruppo di aziende, tra cui il Centro Ricerche Fiat, Pininfarina, Dallara, che hanno trovato in Assoknowledge la sponda giusta per accelerare la realizzazione del loro progetto. Strada facendo si sono aggiunte Brembo, Piaggio, Enel, Elettrolux, Indesit, le Università di Roma, Padova, Palermo, Napoli, il Politecnico di Milano e quello di Torino, solo per citarne alcune. Le «bandiere» dell'innovazione made in Italy, insomma, che hanno deciso di stabilire insieme degli obiettivi di ricerca, condividere il lavoro e «fare sistema» per raggiungerli. E per conquistare la leadership in un settore di mercato che sta crescendo rapidamente e che nel 2015 dovrebbe rappresentare il 10% del mercato mondiale dell'auto. «Abbiamo ribaltato l'approccio alla questione: gli obiettivi non vengono più calati dall'alto nelle aziende, senza che queste li abbiano condivisi, ma saranno le imprese stesse a stabilirli insieme, pochi ma chiari, e a perseguirli con il sostegno delle istituzioni». Perché avventurarsi in ordine sparso in un mercato che sta diventando sempre più competitivo non solo non conviene ma può avere come effetto quello di disperdere energie e risorse importanti. E soprattutto di non riuscire ad avere accesso ai finanziamenti europei destinati ai progetti per la mobilità sostenibile. Che è poi ciò che sta più a cuore ai promotori dell'iniziativa. In Italia ce ne sono diversi in stato avanzato: Pininfarina ha già sviluppato un prototipo di auto elettrica, il Centro ricerche Fiat studia da tempo la mobilità urbana sostenibile e a Milano la municipalizzata A2A ha siglato un accordo con Renault per promuovere le vetture a impatto zero che prevede l'installazione di 270 colonnine per la ricarica. L'idea adesso è quella di trovare un punto di incontro tra le diverse iniziative, stabilire le priorità e presentare a Bruxelles progetti concreti per avere più facile accesso ai fondi. A farlo saranno le aziende, a cui poi spetterà il compito di sviluppare i progetti. Ai ministeri coinvolti toccherà invece il compito di assicurare il sostegno necessario in sede comunitaria. L'iniziativa coinvolge anche 17 tra Università e centri di ricerca: «Vogliamo creare una cornice di riferimento affinché i corsi universitari e la ricerca si orientino verso obiettivi condivisi dalle imprese. Credo che in questo modo il sistema possa prendere coscienza delle sue potenzialità» afferma Sciolari.

Vincere la sfida, tuttavia, non sarà semplice. «C'è poco tempo e l'Italia è in ritardo - ammette Nevio Di Giusto, amministratore delegato del Centro ricerche Fiat -. L'Europa chiede ai Paesi di avere un interfaccia con cui discutere i programmi ambientali e questa piattaforma mi sembra in tal senso un'iniziativa lodevole. Ma è fondamentale che si stabiliscano poche cose da fare, bene e fino in fondo. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità». Il fatto che al tavolo siano stati invitati «i costruttori ma anche chi fa componentistica è importante - aggiunge l'amministratore delegato del Centro ricerche Fiat - per creare attorno alla filiera italiana dell'auto un polo aggregante».

Perché il progetto funzioni sarà importante però anche il monitoraggio di ciò che avviene negli altri paesi europei. Per non sovrapporsi e selezionare i filoni in cui si può più facilmente raggiungere l'eccellenza. «Se per esempio l'Italia è indietro nello sviluppo delle batterie elettriche - racconta il direttore di Assoknowledge - mentre la Germania è leader, è inutile presentare a Bruxelles un progetto focalizzato su questo prodotto. Meglio concentrarsi sull'aerodinamica e sul peso delle vetture oppure sulla mobilità urbana». Nessuno per ora scopre le carte, ma chissà che la prima piattaforma non parta proprio da qui.

Federico De Rosa
Maurizio Donelli
15 settembre 2010
 
blackblizzard ha scritto:
interessante: ma per quale motivo dovremmo arrabbiarci?

perchè c'è scritto chiaro e tondo e per di più dichiarato da un uomo fiat, che sono in ritardo.
e quando lo dicevo io qualche mese fa mi hanno dato del cretino che vuole sapene più degli uomini di marchionne.vedo che dove vi interessa avete la memoria corta, molto corta.
 
Luigi_82 ha scritto:
blackblizzard ha scritto:
interessante: ma per quale motivo dovremmo arrabbiarci?

Beh..bisognerebbe accertare lui cosa ha capito leggendo l'articolo.
Considera che lui uno sconto del 27% lo fa diventare del 40.

bella goia, guarda che quello dello sconto sull'ultima volta che gli ho detto di rifare i conti non mi ha più risposto.
ha girato il discorso e .......stop.
 
conan2001 ha scritto:
Luigi_82 ha scritto:
blackblizzard ha scritto:
interessante: ma per quale motivo dovremmo arrabbiarci?

Beh..bisognerebbe accertare lui cosa ha capito leggendo l'articolo.
Considera che lui uno sconto del 27% lo fa diventare del 40.

bella goia, guarda che quello dello sconto sull'ultima volta che gli ho detto di rifare i conti non mi ha più risposto.
ha girato il discorso e .......stop.

Tu fai uso di allucinogeni. :lol:
 
Luigi_82 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
Luigi_82 ha scritto:
blackblizzard ha scritto:
interessante: ma per quale motivo dovremmo arrabbiarci?

Beh..bisognerebbe accertare lui cosa ha capito leggendo l'articolo.
Considera che lui uno sconto del 27% lo fa diventare del 40.

bella goia, guarda che quello dello sconto sull'ultima volta che gli ho detto di rifare i conti non mi ha più risposto.
ha girato il discorso e .......stop.

Tu fai uso di allucinogeni. :lol:

intendevo che non mi ha risposto sullo sconto, mi sembrava chiaro.
 
conan2001 ha scritto:
Luigi_82 ha scritto:
conan2001 ha scritto:
Luigi_82 ha scritto:
blackblizzard ha scritto:
interessante: ma per quale motivo dovremmo arrabbiarci?

Beh..bisognerebbe accertare lui cosa ha capito leggendo l'articolo.
Considera che lui uno sconto del 27% lo fa diventare del 40.

bella goia, guarda che quello dello sconto sull'ultima volta che gli ho detto di rifare i conti non mi ha più risposto.
ha girato il discorso e .......stop.

Tu fai uso di allucinogeni. :lol:

intendevo che non mi ha risposto sullo sconto, mi sembrava chiaro.

Non ha bisogno di risponderti ulteriormente, i conti suoi sono corretti :D che deve rispondere? Sei tu che ti sei inventato 40%
 
Iniziano a pensare a come lanciare le auto elettriche,ma nessuno si pone un problema che è alla base delle auto elettriche : come fare a produrre l'energia elettrica per caricarle e farle andare ?

Se dobbiamo bruciare carburanti derivati dal petrolio per produrre l'energia elettrica per caricare le auto elettriche tanto vale mettere direttamente i carburanti nelle auto come si fà adesso.

Anche ammesso di trovare delle batterie che danno autonomia e tempi di ricarica accettabili per un uso vero,vi immaginate cosa succederebbe al sistema di distribuzione elettico Italiano se circa 20 milioni di auto elettriche si collegassero per ricaricarsi ?
 
Clipper240176 ha scritto:
Iniziano a pensare a come lanciare le auto elettriche,ma nessuno si pone un problema che è alla base delle auto elettriche : come fare a produrre l'energia elettrica per caricarle e farle andare ?

Se dobbiamo bruciare carburanti derivati dal petrolio per produrre l'energia elettrica per caricare le auto elettriche tanto vale mettere direttamente i carburanti nelle auto come si fà adesso.

Anche ammesso di trovare delle batterie che danno autonomia e tempi di ricarica accettabili per un uso vero,vi immaginate cosa succederebbe al sistema di distribuzione elettico Italiano se circa 20 milioni di auto elettriche si collegassero per ricaricarsi ?

guarda che di notte molte centrali elettriche vengono quasi fermate perchè non c'è richiesta di corrente.
 
conan2001 ha scritto:
blackblizzard ha scritto:
interessante: ma per quale motivo dovremmo arrabbiarci?

perchè c'è scritto chiaro e tondo e per di più dichiarato da un uomo fiat, che sono in ritardo.
e quando lo dicevo io qualche mese fa mi hanno dato del cretino che vuole sapene più degli uomini di marchionne.vedo che dove vi interessa avete la memoria corta, molto corta.

ed il bello è che fra 4 anni fiat stessa preved una fetta di mercato di ben il 10% per questa tipologia di auto.
e poi ci sono le ibride che chissà perchè non hanno nominato.
care le mie cassandre!!!!!!!!
 

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