<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Le macerie di Arese: fine di una Storia | Il Forum di Quattroruote

Le macerie di Arese: fine di una Storia

Reduce dal bellissimo incontro organizzato da Alfa Club Milano per commemorare i 100 anni della nascita di Giuseppe Busso svoltosi all'interno della ex fabbrica Alfa Romeo di Arese (o meglio quello che ne resta), nel capannone 28, la meccanica:
ovvero il capannone dove venivano costruiti i motori Alfa Romeo, i mitici Bialbero in tutte le loro varianti, il V6, il V8 Montreal.

Organizzazione perfetta, ultima occasione per poter vedere ancora in piedi la Fabbrica da dove sono uscite tra le più belle Alfa di sempre, forte emozione nel vedere circa 100 Alfa Romeo, tra cui spiccavano una stupenda Montreal ed una altrettanto stupenda Giulietta Spider, ma anche tanta tanta tristezza nel vedere lo stato di abbandono dei luoghi e nel sapere che tra poche ore anche per il capannone 28 entreranno in azione le ruspe.

E' davvero la fine di un'epoca e di una Storia. Ma la storia, ad onta di chi ha voluto calpestarla e distruggerla, vive, vive dentro di noi, dentro gli appassionati, in larga parte giovani, che hanno salvato una Alfa storica, restaurata e recuperata, che la conservano come una reliquia, che ne vanno fieri ed orgogliosi come fosse un tesoro, che non esitano a percorrere centinaia di km per onorare gli Uomini come Busso, Satta, Chiti, e i tantissimi tecnici ed operai che hanno saputo costruire il Mito immortale Alfa Romeo con la loro passione, dedizione e fatica.
La passione e la cultura dell'Alfa e la memoria che noi abbiamo e che rappresenta una ricchezza. Quello che invece non ha e non avrà mai chi si è ritrovato in possesso di questo momumento e lo ha calpestato e deriso: questi non hanno niente, solo le macerie restano per loro.

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fpaol68 ha scritto:
Reduce dal bellissimo incontro organizzato da Alfa Club Milano per commemorare i 100 anni della nascita di Giuseppe Busso svoltosi all'interno della ex fabbrica Alfa Romeo di Arese (o meglio quello che ne resta), nel capannone 28, la meccanica:
ovvero il capannone dove venivano costruiti i motori Alfa Romeo, i mitici Bialbero in tutte le loro varianti, il V6, il V8 Montreal.

Organizzazione perfetta, ultima occasione per poter vedere ancora in piedi la Fabbrica da dove sono uscite tra le più belle Alfa di sempre, forte emozione nel vedere circa 100 Alfa Romeo, tra cui spiccavano una stupenda Montreal ed una altrettanto stupenda Giulietta Spider, ma anche tanta tanta tristezza nel vedere lo stato di abbandono dei luoghi e nel sapere che tra poche ore anche per il capannone 28 entreranno in azione le ruspe.

E' davvero la fine di un'epoca e di una Storia. Ma la storia, ad onta di chi ha voluto calpestarla e distruggerla, vive, vive dentro di noi, dentro gli appassionati, in larga parte giovani, che hanno salvato una Alfa storica, restaurata e recuperata, che la conservano come una reliquia, che ne vanno fieri ed orgogliosi come fosse un tesoro, che non esitano a percorrere centinaia di km per onorare gli Uomini come Busso, Satta, Chiti, e i tantissimi tecnici ed operai che hanno saputo costruire il Mito immortale Alfa Romeo con la loro passione, dedizione e fatica.
La passione e la cultura dell'Alfa e la memoria che noi abbiamo e che rappresenta una ricchezza. Quello che invece non ha e non avrà mai chi si è ritrovato in possesso di questo momumento e lo ha calpestato e deriso: questi non hanno niente, solo le macerie restano per loro.

Desolante vedere che tutto è stato " gettato alle ortiche ". :cry:
 
fpaol68 ha scritto:
Reduce dal bellissimo incontro organizzato da Alfa Club Milano per commemorare i 100 anni della nascita di Giuseppe Busso svoltosi all'interno della ex fabbrica Alfa Romeo di Arese (o meglio quello che ne resta), nel capannone 28, la meccanica:
ovvero il capannone dove venivano costruiti i motori Alfa Romeo, i mitici Bialbero in tutte le loro varianti, il V6, il V8 Montreal.

Organizzazione perfetta, ultima occasione per poter vedere ancora in piedi la Fabbrica da dove sono uscite tra le più belle Alfa di sempre, forte emozione nel vedere circa 100 Alfa Romeo, tra cui spiccavano una stupenda Montreal ed una altrettanto stupenda Giulietta Spider, ma anche tanta tanta tristezza nel vedere lo stato di abbandono dei luoghi e nel sapere che tra poche ore anche per il capannone 28 entreranno in azione le ruspe.

E' davvero la fine di un'epoca e di una Storia. Ma la storia, ad onta di chi ha voluto calpestarla e distruggerla, vive, vive dentro di noi, dentro gli appassionati, in larga parte giovani, che hanno salvato una Alfa storica, restaurata e recuperata, che la conservano come una reliquia, che ne vanno fieri ed orgogliosi come fosse un tesoro, che non esitano a percorrere centinaia di km per onorare gli Uomini come Busso, Satta, Chiti, e i tantissimi tecnici ed operai che hanno saputo costruire il Mito immortale Alfa Romeo con la loro passione, dedizione e fatica.
La passione e la cultura dell'Alfa e la memoria che noi abbiamo e che rappresenta una ricchezza. Quello che invece non ha e non avrà mai chi si è ritrovato in possesso di questo momumento e lo ha calpestato e deriso: questi non hanno niente, solo le macerie restano per loro.
Bravo Paolo, che tristezza vedere Arese in quelle condizioni. E' incredibile come in questo Paese si possa gettare al vento un patrimonio storico/industriale che il mondo intero ci ha sempre invidiato.
 
Onore a chi ha reso grande l'Italia attraverso queste auto mitiche, come il mitico Busso e tutti gli altri... Non ci rendiamo conto di quello che abbiamo e gettiamo come nulla fosse alle ortiche. Per assurdo dei tedeschi, come VAG, capiscono meglio di noi il valore di questo marchio che, sono convinto, se lo avessero loro saprebbero come valorizzarlo. Siamo (sono!) proprio dei caproni.
Tristezza infinita vedere Alfa ridotta così.
 
Mi viene una riflessione sul sito intero.

Riempiamo da anni il thread del museo, come in altri forum, per combattere contro la sua chiusura, perchè ci pare giusto che la struttura sia stata protetta. Lo è, in effetti.

Tuttavia, quando ho saputo delle ruspe all'opera sullo stabilimento, ho realizzato quello che potrebbe essere un certo errore di fondo. Temo che - contenuto a parte, ovvio - vi sia racchiusa molta più storia e ricordi fra le mura dei capannoni, che nella piccola struttura del museo in sè.

Nella mia realtà dispongo di un capannone dismesso da anni ormai. Dentro vi sono le erbacce, i piccioni, la sporcizia. Bene, l'immagine è un po' decadente, lo ammetto, ma ogni volta che ci vado, avvolto dal silenzio, contrappuntato dal tubare dei piccioni, mi sembra di sentire l'eco delle macchine, del vociare di quell'operaio o di quell'altro, magari di quello anziano che non c'è più, ho il ricordo di me al lavoro nello studio di progettazione adiacente.

Purtroppo non ero lì con voi, ma sono pronto a scommettere che fra le erbacce, le ortiche e i piccioni, anche a voi, mentre eravate lì, è sembrato per un istante di sentire l'eco delle voci di chi ci ha lavorato, di scorgere le ombre di qualche progettista, di udire l'eco di qualche bialbero appena avviato per la prova.... ricordi che impregnano solo un posto dove le persone hanno vissuto e lavorato. Se poi sai che storia si è fatta in quel posto....

La verità è che il sito che si va demolendo in questo senso è molto più museale ed evocativo del museo stesso, che è solo una vetrina, dove non è mai nato nulla. E adesso è anche una cattedrale nel deserto, immagino. :cry:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Mi viene una riflessione sul sito intero.

Riempiamo da anni il thread del museo, come in altri forum, per combattere contro la sua chiusura, perchè ci pare giusto che la struttura sia stata protetta. Lo è, in effetti.

Tuttavia, quando ho saputo delle ruspe all'opera sullo stabilimento, ho realizzato quello che potrebbe essere un certo errore di fondo. Temo che - contenuto a parte, ovvio - vi sia racchiusa molta più storia e ricordi fra le mura dei capannoni, che nella piccola struttura del museo in sè.

Nella mia realtà dispongo di un capannone dismesso da anni ormai. Dentro vi sono le erbacce, i piccioni, la sporcizia. Bene, l'immagine è un po' decadente, lo ammetto, ma ogni volta che ci vado, avvolto dal silenzio, contrappuntato dal tubare dei piccioni, mi sembra di sentire l'eco delle macchine, del vociare di quell'operaio o di quell'altro, magari di quello anziano che non c'è più, ho il ricordo di me al lavoro nello studio di progettazione adiacente.

Purtroppo non ero lì con voi, ma sono pronto a scommettere che fra le erbacce, le ortiche e i piccioni, anche a voi, mentre eravate lì, è sembrato per un istante di sentire l'eco delle voci di chi ci ha lavorato, di scorgere le ombre di qualche progettista, di udire l'eco di qualche bialbero appena avviato per la prova.... ricordi che impregnano solo un posto dove le persone hanno vissuto e lavorato. Se poi sai che storia si è fatta in quel posto....

La verità è che il sito che si va demolendo in questo senso è molto più museale ed evocativo del museo stesso, che è solo una vetrina, dove non è mai nato nulla. E adesso è anche una cattedrale nel deserto, immagino. :cry:

Esattamente, complice anche l'odore di olio emulsionato di cui sono ancora pregni gli ambienti, se chiudevi gli occhi vedevi e sentivi all'opere le frese, le presse, le rettificatrici, le levigatrici, le linee di assemblaggio di quei motori fantastici mai più eguagliati.
Io poi che quello stabilimento ho avuto la fortuna di vederlo in piena attività con le linee di assemblaggio della 75 e del duetto ancora operanti.....
 
fpaol68 ha scritto:
Reduce dal bellissimo incontro organizzato da Alfa Club Milano per commemorare i 100 anni della nascita di Giuseppe Busso svoltosi all'interno della ex fabbrica Alfa Romeo di Arese (o meglio quello che ne resta), nel capannone 28, la meccanica:
ovvero il capannone dove venivano costruiti i motori Alfa Romeo, i mitici Bialbero in tutte le loro varianti, il V6, il V8 Montreal.

Organizzazione perfetta, ultima occasione per poter vedere ancora in piedi la Fabbrica da dove sono uscite tra le più belle Alfa di sempre, forte emozione nel vedere circa 100 Alfa Romeo, tra cui spiccavano una stupenda Montreal ed una altrettanto stupenda Giulietta Spider, ma anche tanta tanta tristezza nel vedere lo stato di abbandono dei luoghi e nel sapere che tra poche ore anche per il capannone 28 entreranno in azione le ruspe.

E' davvero la fine di un'epoca e di una Storia. Ma la storia, ad onta di chi ha voluto calpestarla e distruggerla, vive, vive dentro di noi, dentro gli appassionati, in larga parte giovani, che hanno salvato una Alfa storica, restaurata e recuperata, che la conservano come una reliquia, che ne vanno fieri ed orgogliosi come fosse un tesoro, che non esitano a percorrere centinaia di km per onorare gli Uomini come Busso, Satta, Chiti, e i tantissimi tecnici ed operai che hanno saputo costruire il Mito immortale Alfa Romeo con la loro passione, dedizione e fatica.
La passione e la cultura dell'Alfa e la memoria che noi abbiamo e che rappresenta una ricchezza. Quello che invece non ha e non avrà mai chi si è ritrovato in possesso di questo momumento e lo ha calpestato e deriso: questi non hanno niente, solo le macerie restano per loro.
Grazie Francesco per questo post.
Quanta tristezza!
Oggi tocca ad Arese come prima toccò al Portello. Piano piano toccherà anche agli altri stabilimenti. Questi non hanno neppure rispetto per la loro memoria.
 
fpaol68 ha scritto:
Reduce dal bellissimo incontro organizzato da Alfa Club Milano per commemorare i 100 anni della nascita di Giuseppe Busso svoltosi all'interno della ex fabbrica Alfa Romeo di Arese (o meglio quello che ne resta), nel capannone 28, la meccanica:
ovvero il capannone dove venivano costruiti i motori Alfa Romeo, i mitici Bialbero in tutte le loro varianti, il V6, il V8 Montreal.

Organizzazione perfetta, ultima occasione per poter vedere ancora in piedi la Fabbrica da dove sono uscite tra le più belle Alfa di sempre, forte emozione nel vedere circa 100 Alfa Romeo, tra cui spiccavano una stupenda Montreal ed una altrettanto stupenda Giulietta Spider, ma anche tanta tanta tristezza nel vedere lo stato di abbandono dei luoghi e nel sapere che tra poche ore anche per il capannone 28 entreranno in azione le ruspe.

E' davvero la fine di un'epoca e di una Storia. Ma la storia, ad onta di chi ha voluto calpestarla e distruggerla, vive, vive dentro di noi, dentro gli appassionati, in larga parte giovani, che hanno salvato una Alfa storica, restaurata e recuperata, che la conservano come una reliquia, che ne vanno fieri ed orgogliosi come fosse un tesoro, che non esitano a percorrere centinaia di km per onorare gli Uomini come Busso, Satta, Chiti, e i tantissimi tecnici ed operai che hanno saputo costruire il Mito immortale Alfa Romeo con la loro passione, dedizione e fatica.
La passione e la cultura dell'Alfa e la memoria che noi abbiamo e che rappresenta una ricchezza. Quello che invece non ha e non avrà mai chi si è ritrovato in possesso di questo momumento e lo ha calpestato e deriso: questi non hanno niente, solo le macerie restano per loro.

Grazie per la preziosa testimonianza.

Sai come la penso, e come la pensano tutti quelli che - romanticamente - hanno l'Alfa Romeo nel cuore
 
Fa molto pensare questa cosa. Fa pensare che ormai si rischia di disperdere il patrimonio storico nazionale e vale per tutto non soltanto per le auto.
Qui si parla di auto e fa molta tristezza vedere che poli importanti come questo, come il Lingotto, come la fabbrica autobianchi, come la pista di Nardò abbiano preso altre destinazioni, altre proprietà e altri usi, e che addirittura siano lasciati in stato di abbandono.
 
Bella (anche se triste) testimonianza.
E' dolce ricordare un passato fatto di passioni, è amaro constatare come venga trascurato ai nostri giorni.
 
Queste immagini mostrano la palazzina del Reparto Sperimentazione, situato tra il Centro tecnico (l'imponente blocco di uffici ancora in uso ed attiguo alla strada) e il reparto Meccanica (quello prossimo alla demolizione).

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Le immagini che seguono raffigurano gli interni del primo piano, allestito presumibilmente ad officina/laboratorio e il secondo (ultimo), alestito ad uffici

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