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Secondo il quotidiano "Usa Today", la General Motors starebbe studiando un sistema per rendere più rumorose le vetture elettriche (nella foto la Chevrolet Volt) che sfrecceranno sulle strade nell'immediato futuro. La notizia in sé non è nuova, ma sembra che adesso stiano emergendo le prime avvisaglie del problema: pedoni, portatori di handicap e ciclisti vengono sempre più investiti dai veicoli ibridi, che a causa del ridotto rumore, non permettono la loro individuazione in tempo utile per mettersi in sicurezza.
A pagare il dazio maggiore sono i non vedenti: "ho almeno 25 persone investite da queste auto ibride", avverte Marc Maurer, presidente della federazione nazionale dei ciechi, "io credo nel futuro dell'elettrico, ma spero che possano essere equipaggiate con un sistema che emetta un suono unidirezionale uguale per tutti i veicoli dello stesso tipo, in modo che il cieco le possa immediatamente riconoscere come auto elettriche". Il problema è talmente sentito che, a inizio anno, un documento (il Pedestrian Safety Enhancement Act) è stato portato all'attenzione del Congresso e a settembre uno studio della potente Nhtsa ha concluso che pedoni e ciclisti vengono investiti dalle ibride in misura maggiore che con le auto convenzionali.
La Toyota, il più importante produttore di auto ibride, fa sapere che si stanno occupando della questione e così pure la Nissan. La GM, che ha già equipaggiato la sua Volt con un sistema che emette un suono basso come la suoneria di un cellulare ogni volta che la vettura cambia direzione, spera di risolvere il problema collaborando strettamente con la federazione dei ciechi. Canta invece fuori dal coro la Tesla, che ha già venduto 900 delle sue pepate roaadster elettriche: vogliono tutelare il molto apprezzato silenzio del loro modello e non intendono montare alcun dispositivo. Insomma, a conti fatti, non arriveremo alle vetture che fanno "brum-brum", ma poco ci manca.
A pagare il dazio maggiore sono i non vedenti: "ho almeno 25 persone investite da queste auto ibride", avverte Marc Maurer, presidente della federazione nazionale dei ciechi, "io credo nel futuro dell'elettrico, ma spero che possano essere equipaggiate con un sistema che emetta un suono unidirezionale uguale per tutti i veicoli dello stesso tipo, in modo che il cieco le possa immediatamente riconoscere come auto elettriche". Il problema è talmente sentito che, a inizio anno, un documento (il Pedestrian Safety Enhancement Act) è stato portato all'attenzione del Congresso e a settembre uno studio della potente Nhtsa ha concluso che pedoni e ciclisti vengono investiti dalle ibride in misura maggiore che con le auto convenzionali.
La Toyota, il più importante produttore di auto ibride, fa sapere che si stanno occupando della questione e così pure la Nissan. La GM, che ha già equipaggiato la sua Volt con un sistema che emette un suono basso come la suoneria di un cellulare ogni volta che la vettura cambia direzione, spera di risolvere il problema collaborando strettamente con la federazione dei ciechi. Canta invece fuori dal coro la Tesla, che ha già venduto 900 delle sue pepate roaadster elettriche: vogliono tutelare il molto apprezzato silenzio del loro modello e non intendono montare alcun dispositivo. Insomma, a conti fatti, non arriveremo alle vetture che fanno "brum-brum", ma poco ci manca.