bellafobia ha scritto:
EdoMC ha scritto:
Peccato che chi ora dice queste cose, chi parla l'inglese, chi si definisce Cristiano, chi ora caccia gli immigranti, chi è di pelle bianca, si dimenichi di un piccolo ma non trascurabile particolare: è discendente egli stesso da emigranti, coatti o non, che hanno imposto la loro cultura, hanno preso le terre delle popolazioni aborigene locali, che tutt'ora ne attendono la restituzione: sono queste e "lotte" che hanno condotto per la loro cultura? E si lamentano se gli emigranti si comportano come i loro antenati? Ogni tanto le persone dovrebbero fermarsi e dare un'occhiata al passato. E riflettere. Con ciò non dico che una persona che emigra possa imporre i propri usi e costumi, sono il primo che a dire che il Crocifisso debba essere presente nelle classi come nei luoghi pubblici nonostante io sia sostenitore della laicità dello Stato (la Fede deve essere qualcosa di spontaneo, non di imposto), ma sarei orgoglioso se il mio Stato creasse un dialogo con le culture differenti dalla mia, purchè queste non nuocciano alla mia. Ovviamente parlo di dialogo, non di tolleranza (quest'ultma presuppone un danno già compiuto).
per dialogare bisogna essere almeno in 2...In Italia regna il "buonismo" stile Rita Dalla Chiesa, ma in fondo i primi a fare discriminazioni sono proprio i politici (vedi immunità ad esempio). Se sono ospite a "casa" di qualcuno, cerco di comportarmi secondo usi e costumi, rispettando ki mi ospita gentilmente...applica il concetto di "casa" all'Italia e quella di "ospite" agli immigrati e vedrai come ci si dovrebbe comportare

ma qualke ospite viene di prepotenza qui (senza invito :x ), cercando di "trasformare" casa nostra in "casa" sua :evil: ti sembra forse giusto? :x
Io sono dell'avviso che si può rispettare le proprie tradizioni senza nuocere agli altri, che si può convivere ance essendo di religione e politica diversa: io sono di sinistra, ma ho molti amici di destra, si discute, a volte animatamente, ma non per questo si litiga. In famiglia abbiamo un amico Musulmano, quando viene a cena da noi non chiede un menù particolare, al massimo declina educatamente gli insaccati o un brindisi, ogni tanto chiede di scostarsi 5 minuti per pregare. E di contro, quando sono stato in Mauritania, la domenica, ci stato chiesto da chi ci ospitava se desideravamo una stanza per poter dire la Messa. Questi sono esempi di come si possa convivere: ripeto che io per primo sono contrario al fatto che lun ospite cerchi di sradicare una cultura vecchia di secoli per imporre la propria, ma ciò non esclude che non si possa convivere; se la comunità Musulmana domanda un luogo da adibire a Moschea, a me non arreca fastidio, come ritengo legitimo che due immigrati parlino tra di loro la propria lingua. D'accordo che in molti paesi io non posso costruire una Chiesa, però io sono orgoglioso che il mio paese sia aperto alle culture altrui, sempre, ripeto che si parli di convivenza, che implica la compatibilità tra le due culture: sono da bandire pratiche come l'infibulazione, illegali in Italia, ma se accanto al Crocifisso chiedessero di attaccare l'occhio di Allah, sarei ben contento di accontentarli, d'altra parte il muro della classe è grande, ci stanno entrambi.