<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> le &#34;palle&#34; australiane | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

le &#34;palle&#34; australiane

testerr ha scritto:
trinacrio ha scritto:
testerr ha scritto:
trinacrio ha scritto:
In europa non esiste nessun uomo politico che abia abbastanza attributi per dire le
io vivo all'estero e posso dirvi che in italia non avete ancora visto niente
non sono "loro" ad adattarsi ma vogliono che siano gli altri ad adattarsi a
povera europa :?
vero; come diceva la Fallaci, le palle dei nostri politici - di tutta Eurabia - sono metaforiche.

La fallaci aveva le idee molto chiare direi quasi profetiche
comunque ha una degna erede Ida Magli
Ida magli ma anche Maria Giovanna maglie

E la Daniela Santanchè?
strano, ma vi siete accorti che oggi ad avere il coraggio di dire certe cose sono tutte donne? scusate la volgarità ma queste sono donne con le BALLE
le ammiro
 
trinacrio ha scritto:
testerr ha scritto:
trinacrio ha scritto:
testerr ha scritto:
trinacrio ha scritto:
In europa non esiste nessun uomo politico che abia abbastanza attributi per dire le
io vivo all'estero e posso dirvi che in italia non avete ancora visto niente
non sono "loro" ad adattarsi ma vogliono che siano gli altri ad adattarsi a
povera europa :?
vero; come diceva la Fallaci, le palle dei nostri politici - di tutta Eurabia - sono metaforiche.

La fallaci aveva le idee molto chiare direi quasi profetiche
comunque ha una degna erede Ida Magli
Ida magli ma anche Maria Giovanna maglie

E la Daniela Santanchè?
strano, ma vi siete accorti che oggi ad avere il coraggio di dire certe cose sono tutte donne? scusate la volgarità ma queste sono donne con le BALLE
le ammiro

hai ragione; ha esagerato con la uscita su maometto ma per il resto è l'unica che dice le cose come stanno; come dici tu, è l'unica donna - in Italia - con le palle. E che palle.
 
Fino a prova contraria gli unici che hanno invaso l'Australia imponendo con la forza la propria cultura sui legittimi abitanti sono stati gli antenati di John Howard.
 
juantorena ha scritto:
Fino a prova contraria gli unici che hanno invaso l'Australia imponendo con la forza la propria cultura sui legittimi abitanti sono stati gli antenati di John Howard.
che facciamo? partiamo dai romani?
 
testerr ha scritto:
juantorena ha scritto:
Fino a prova contraria gli unici che hanno invaso l'Australia imponendo con la forza la propria cultura sui legittimi abitanti sono stati gli antenati di John Howard.
che facciamo? partiamo dai romani?

Parlando dei romani,dopo la caduta dell'impero l'italia é da +- 1500 anni terra di conquista...purtroppo :(
 
Peccato che chi ora dice queste cose, chi parla l'inglese, chi si definisce Cristiano, chi ora caccia gli immigranti, chi è di pelle bianca, si dimenichi di un piccolo ma non trascurabile particolare: è discendente egli stesso da emigranti, coatti o non, che hanno imposto la loro cultura, hanno preso le terre delle popolazioni aborigene locali, che tutt'ora ne attendono la restituzione: sono queste e "lotte" che hanno condotto per la loro cultura? E si lamentano se gli emigranti si comportano come i loro antenati? Ogni tanto le persone dovrebbero fermarsi e dare un'occhiata al passato. E riflettere. Con ciò non dico che una persona che emigra possa imporre i propri usi e costumi, sono il primo che a dire che il Crocifisso debba essere presente nelle classi come nei luoghi pubblici nonostante io sia sostenitore della laicità dello Stato (la Fede deve essere qualcosa di spontaneo, non di imposto), ma sarei orgoglioso se il mio Stato creasse un dialogo con le culture differenti dalla mia, purchè queste non nuocciano alla mia. Ovviamente parlo di dialogo, non di tolleranza (quest'ultma presuppone un danno già compiuto).
 
EdoMC ha scritto:
Peccato che chi ora dice queste cose, chi parla l'inglese, chi si definisce Cristiano, chi ora caccia gli immigranti, chi è di pelle bianca, si dimenichi di un piccolo ma non trascurabile particolare: è discendente egli stesso da emigranti, coatti o non, che hanno imposto la loro cultura, hanno preso le terre delle popolazioni aborigene locali, che tutt'ora ne attendono la restituzione: sono queste e "lotte" che hanno condotto per la loro cultura? E si lamentano se gli emigranti si comportano come i loro antenati? Ogni tanto le persone dovrebbero fermarsi e dare un'occhiata al passato. E riflettere. Con ciò non dico che una persona che emigra possa imporre i propri usi e costumi, sono il primo che a dire che il Crocifisso debba essere presente nelle classi come nei luoghi pubblici nonostante io sia sostenitore della laicità dello Stato (la Fede deve essere qualcosa di spontaneo, non di imposto), ma sarei orgoglioso se il mio Stato creasse un dialogo con le culture differenti dalla mia, purchè queste non nuocciano alla mia. Ovviamente parlo di dialogo, non di tolleranza (quest'ultma presuppone un danno già compiuto).

Punto di vista molto pertinente ;)
 
EdoMC ha scritto:
Peccato che chi ora dice queste cose, chi parla l'inglese, chi si definisce Cristiano, chi ora caccia gli immigranti, chi è di pelle bianca, si dimenichi di un piccolo ma non trascurabile particolare: è discendente egli stesso da emigranti, coatti o non, che hanno imposto la loro cultura, hanno preso le terre delle popolazioni aborigene locali, che tutt'ora ne attendono la restituzione: sono queste e "lotte" che hanno condotto per la loro cultura? E si lamentano se gli emigranti si comportano come i loro antenati? Ogni tanto le persone dovrebbero fermarsi e dare un'occhiata al passato. E riflettere. Con ciò non dico che una persona che emigra possa imporre i propri usi e costumi, sono il primo che a dire che il Crocifisso debba essere presente nelle classi come nei luoghi pubblici nonostante io sia sostenitore della laicità dello Stato (la Fede deve essere qualcosa di spontaneo, non di imposto), ma sarei orgoglioso se il mio Stato creasse un dialogo con le culture differenti dalla mia, purchè queste non nuocciano alla mia. Ovviamente parlo di dialogo, non di tolleranza (quest'ultma presuppone un danno già compiuto).
per dialogare bisogna essere almeno in 2...In Italia regna il "buonismo" stile Rita Dalla Chiesa, ma in fondo i primi a fare discriminazioni sono proprio i politici (vedi immunità ad esempio). Se sono ospite a "casa" di qualcuno, cerco di comportarmi secondo usi e costumi, rispettando ki mi ospita gentilmente...applica il concetto di "casa" all'Italia e quella di "ospite" agli immigrati e vedrai come ci si dovrebbe comportare ;) ma qualke ospite viene di prepotenza qui (senza invito :x ), cercando di "trasformare" casa nostra in "casa" sua :evil: ti sembra forse giusto? :x ;)
 
bellafobia ha scritto:
EdoMC ha scritto:
Peccato che chi ora dice queste cose, chi parla l'inglese, chi si definisce Cristiano, chi ora caccia gli immigranti, chi è di pelle bianca, si dimenichi di un piccolo ma non trascurabile particolare: è discendente egli stesso da emigranti, coatti o non, che hanno imposto la loro cultura, hanno preso le terre delle popolazioni aborigene locali, che tutt'ora ne attendono la restituzione: sono queste e "lotte" che hanno condotto per la loro cultura? E si lamentano se gli emigranti si comportano come i loro antenati? Ogni tanto le persone dovrebbero fermarsi e dare un'occhiata al passato. E riflettere. Con ciò non dico che una persona che emigra possa imporre i propri usi e costumi, sono il primo che a dire che il Crocifisso debba essere presente nelle classi come nei luoghi pubblici nonostante io sia sostenitore della laicità dello Stato (la Fede deve essere qualcosa di spontaneo, non di imposto), ma sarei orgoglioso se il mio Stato creasse un dialogo con le culture differenti dalla mia, purchè queste non nuocciano alla mia. Ovviamente parlo di dialogo, non di tolleranza (quest'ultma presuppone un danno già compiuto).
per dialogare bisogna essere almeno in 2...In Italia regna il "buonismo" stile Rita Dalla Chiesa, ma in fondo i primi a fare discriminazioni sono proprio i politici (vedi immunità ad esempio). Se sono ospite a "casa" di qualcuno, cerco di comportarmi secondo usi e costumi, rispettando ki mi ospita gentilmente...applica il concetto di "casa" all'Italia e quella di "ospite" agli immigrati e vedrai come ci si dovrebbe comportare ;) ma qualke ospite viene di prepotenza qui (senza invito :x ), cercando di "trasformare" casa nostra in "casa" sua :evil: ti sembra forse giusto? :x ;)

Io sono dell'avviso che si può rispettare le proprie tradizioni senza nuocere agli altri, che si può convivere ance essendo di religione e politica diversa: io sono di sinistra, ma ho molti amici di destra, si discute, a volte animatamente, ma non per questo si litiga. In famiglia abbiamo un amico Musulmano, quando viene a cena da noi non chiede un menù particolare, al massimo declina educatamente gli insaccati o un brindisi, ogni tanto chiede di scostarsi 5 minuti per pregare. E di contro, quando sono stato in Mauritania, la domenica, ci stato chiesto da chi ci ospitava se desideravamo una stanza per poter dire la Messa. Questi sono esempi di come si possa convivere: ripeto che io per primo sono contrario al fatto che lun ospite cerchi di sradicare una cultura vecchia di secoli per imporre la propria, ma ciò non esclude che non si possa convivere; se la comunità Musulmana domanda un luogo da adibire a Moschea, a me non arreca fastidio, come ritengo legitimo che due immigrati parlino tra di loro la propria lingua. D'accordo che in molti paesi io non posso costruire una Chiesa, però io sono orgoglioso che il mio paese sia aperto alle culture altrui, sempre, ripeto che si parli di convivenza, che implica la compatibilità tra le due culture: sono da bandire pratiche come l'infibulazione, illegali in Italia, ma se accanto al Crocifisso chiedessero di attaccare l'occhio di Allah, sarei ben contento di accontentarli, d'altra parte il muro della classe è grande, ci stanno entrambi.
 
EdoMC ha scritto:
bellafobia ha scritto:
EdoMC ha scritto:
Peccato che chi ora dice queste cose, chi parla l'inglese, chi si definisce Cristiano, chi ora caccia gli immigranti, chi è di pelle bianca, si dimenichi di un piccolo ma non trascurabile particolare: è discendente egli stesso da emigranti, coatti o non, che hanno imposto la loro cultura, hanno preso le terre delle popolazioni aborigene locali, che tutt'ora ne attendono la restituzione: sono queste e "lotte" che hanno condotto per la loro cultura? E si lamentano se gli emigranti si comportano come i loro antenati? Ogni tanto le persone dovrebbero fermarsi e dare un'occhiata al passato. E riflettere. Con ciò non dico che una persona che emigra possa imporre i propri usi e costumi, sono il primo che a dire che il Crocifisso debba essere presente nelle classi come nei luoghi pubblici nonostante io sia sostenitore della laicità dello Stato (la Fede deve essere qualcosa di spontaneo, non di imposto), ma sarei orgoglioso se il mio Stato creasse un dialogo con le culture differenti dalla mia, purchè queste non nuocciano alla mia. Ovviamente parlo di dialogo, non di tolleranza (quest'ultma presuppone un danno già compiuto).
per dialogare bisogna essere almeno in 2...In Italia regna il "buonismo" stile Rita Dalla Chiesa, ma in fondo i primi a fare discriminazioni sono proprio i politici (vedi immunità ad esempio). Se sono ospite a "casa" di qualcuno, cerco di comportarmi secondo usi e costumi, rispettando ki mi ospita gentilmente...applica il concetto di "casa" all'Italia e quella di "ospite" agli immigrati e vedrai come ci si dovrebbe comportare ;) ma qualke ospite viene di prepotenza qui (senza invito :x ), cercando di "trasformare" casa nostra in "casa" sua :evil: ti sembra forse giusto? :x ;)

Io sono dell'avviso che si può rispettare le proprie tradizioni senza nuocere agli altri, che si può convivere ance essendo di religione e politica diversa: io sono di sinistra, ma ho molti amici di destra, si discute, a volte animatamente, ma non per questo si litiga. In famiglia abbiamo un amico Musulmano, quando viene a cena da noi non chiede un menù particolare, al massimo declina educatamente gli insaccati o un brindisi, ogni tanto chiede di scostarsi 5 minuti per pregare. E di contro, quando sono stato in Mauritania, la domenica, ci stato chiesto da chi ci ospitava se desideravamo una stanza per poter dire la Messa. Questi sono esempi di come si possa convivere: ripeto che io per primo sono contrario al fatto che lun ospite cerchi di sradicare una cultura vecchia di secoli per imporre la propria, ma ciò non esclude che non si possa convivere; se la comunità Musulmana domanda un luogo da adibire a Moschea, a me non arreca fastidio, come ritengo legitimo che due immigrati parlino tra di loro la propria lingua. D'accordo che in molti paesi io non posso costruire una Chiesa, però io sono orgoglioso che il mio paese sia aperto alle culture altrui, sempre, ripeto che si parli di convivenza, che implica la compatibilità tra le due culture: sono da bandire pratiche come l'infibulazione, illegali in Italia, ma se accanto al Crocifisso chiedessero di attaccare l'occhio di Allah, sarei ben contento di accontentarli, d'altra parte il muro della classe è grande, ci stanno entrambi.
sarebbe bello se fosse così ;) purtoppo non tutti sono come il tuo amico della mauritania :evil: e tra l'altro, nel mio discorso è ovvio ke ci debba essere rispetto reciproco e non UNILATERALE, come più volte visto ;) ma il crocifisso è simbolo della nostra cultura, tradizione e fede, non l'occhio di Allah :!: a quel punto per ogni fede sul muro della tua classe dovrebbe esserci un simbolo :shock: ciò non ha senso. Se noi oggi abbiamo una società così "aperta" e democratica (non so fin quanto) lo dobbiamo a quel simbolo: il crocifisso e non certo l'occhio di Allah, o la stella di David o la statuetta del Budda 8)
 
juantorena ha scritto:
Fino a prova contraria gli unici che hanno invaso l'Australia imponendo con la forza la propria cultura sui legittimi abitanti sono stati gli antenati di John Howard.

Fino a prova contraria, nessuno ha un passato immacolato, e il passato non si puo' cambiare. Il futuro invece si'. Bene o male, siamo quel che siamo, e abbiamo il diritto di difendere cio' che siamo da una prevaricazione sistematica.
 
EdoMC ha scritto:
Io sono dell'avviso che si può rispettare le proprie tradizioni senza nuocere agli altri, che si può convivere ance essendo di religione e politica diversa.
E infatti il discorso australiano si limita a questo. Potete fare come volete, nel rispetto degli altri, e ricordandovi che siete a casa d'altri, e dunque sta a voi adeguarvi agli usi locali, e non a chi sta a casa sua adeguarsi ai vostri.
Se non vi sta bene, nessuno vi impone niente, e siete liberi di andare altrove.
E' un discorso che, oggettivamente, e' il massimo della liberta'.
 
bellafobia ha scritto:
mica fessi gli australiani...come gli svizzeri anche loro sanno farsi rispettare: noi siamo sempre i fessi :rolleyes: :cry: :evil: :x

la Fallaci aveva visto giusto già anni fa' non per nulla chiama "eurabici" di questa sventurata e molliccia Europa
 
Non sono del tutto d'accordo.
Esiste un islam moderato e civile che ha sofferto molto piu' dell'occidente dall'islam estremista e fanatico, e che non solo merita di essere aiutato, ma che ci conviene decisamente aiutare.
Poi, la difficolta' sta ovviamente nel distinguere le pecore dalle capre, e nell'agire in modo equilibrato in un clima politico che e' capace di trattare problemi internazionali di enorme portata e conseguenza solo in termini estremistici e in base ai vantaggi che potra' portargli nella sua politichetta provinciale di corridoio.
:rolleyes:
Per questo in Italia e' tanto difficile un approccio pragmatico ed equilibrato al problema.
 
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