<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> le &#34;palle&#34; australiane | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

le &#34;palle&#34; australiane

99octane ha scritto:
Non sono del tutto d'accordo.
Esiste un islam moderato e civile che ha sofferto molto piu' dell'occidente dall'islam estremista e fanatico, e che non solo merita di essere aiutato, ma che ci conviene decisamente aiutare.
Poi, la difficolta' sta ovviamente nel distinguere le pecore dalle capre, e nell'agire in modo equilibrato in un clima politico che e' capace di trattare problemi internazionali di enorme portata e conseguenza solo in termini estremistici e in base ai vantaggi che potra' portargli nella sua politichetta provinciale di corridoio.
:rolleyes:
Per questo in Italia e' tanto difficile un approccio pragmatico ed equilibrato al problema.
....

lascia perdere la baggianata dell Islam moderato...roba per boccaloni....
 
No, non e' roba per boccaloni. E' roba seria, costata sangue a fiumi a paesi come l'Algeria.
Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto e altri sono paesi moderati, non allineati che son stati l'obiettivo primario dell'attentato dell'11 settembre (per considerazioni che esulano dalla portata del forum), e nei quali serpeggia il fondamentalismo islamico esattamente come da noi serpeggia il fondamentalismo cattolico, che aspetta solo l'occasione migliore per rialzare la testa.
Purtroppo, come dicevo, distinguere un fanatico da un credente non e' semplice.
Verrebbe da dire che la soluzione ottimale sia "non potendo distinguere, li tengo tutti fuori", ma in realta' non lo e' affatto, perche' non farebbe che lasciare i paesi moderati alla merce' del fondamentalismo favorendo i tentativi di Bin Laden ed emuli di creare una lega pan arabica estremista (cosa che stan cercando di produrre dall'inizio) e che darebbe ben altro filo da torcere.
La difficolta', quindi, sta proprio nell'esigenza di aiutare l'islam moderato a prevalere sull'estremismo, e nella difficolta' di distinguere gli uni dagli altri.
 
bellafobia ha scritto:
EdoMC ha scritto:
bellafobia ha scritto:
EdoMC ha scritto:
Peccato che chi ora dice queste cose, chi parla l'inglese, chi si definisce Cristiano, chi ora caccia gli immigranti, chi è di pelle bianca, si dimenichi di un piccolo ma non trascurabile particolare: è discendente egli stesso da emigranti, coatti o non, che hanno imposto la loro cultura, hanno preso le terre delle popolazioni aborigene locali, che tutt'ora ne attendono la restituzione: sono queste e "lotte" che hanno condotto per la loro cultura? E si lamentano se gli emigranti si comportano come i loro antenati? Ogni tanto le persone dovrebbero fermarsi e dare un'occhiata al passato. E riflettere. Con ciò non dico che una persona che emigra possa imporre i propri usi e costumi, sono il primo che a dire che il Crocifisso debba essere presente nelle classi come nei luoghi pubblici nonostante io sia sostenitore della laicità dello Stato (la Fede deve essere qualcosa di spontaneo, non di imposto), ma sarei orgoglioso se il mio Stato creasse un dialogo con le culture differenti dalla mia, purchè queste non nuocciano alla mia. Ovviamente parlo di dialogo, non di tolleranza (quest'ultma presuppone un danno già compiuto).
per dialogare bisogna essere almeno in 2...In Italia regna il "buonismo" stile Rita Dalla Chiesa, ma in fondo i primi a fare discriminazioni sono proprio i politici (vedi immunità ad esempio). Se sono ospite a "casa" di qualcuno, cerco di comportarmi secondo usi e costumi, rispettando ki mi ospita gentilmente...applica il concetto di "casa" all'Italia e quella di "ospite" agli immigrati e vedrai come ci si dovrebbe comportare ;) ma qualke ospite viene di prepotenza qui (senza invito :x ), cercando di "trasformare" casa nostra in "casa" sua :evil: ti sembra forse giusto? :x ;)

Io sono dell'avviso che si può rispettare le proprie tradizioni senza nuocere agli altri, che si può convivere ance essendo di religione e politica diversa: io sono di sinistra, ma ho molti amici di destra, si discute, a volte animatamente, ma non per questo si litiga. In famiglia abbiamo un amico Musulmano, quando viene a cena da noi non chiede un menù particolare, al massimo declina educatamente gli insaccati o un brindisi, ogni tanto chiede di scostarsi 5 minuti per pregare. E di contro, quando sono stato in Mauritania, la domenica, ci stato chiesto da chi ci ospitava se desideravamo una stanza per poter dire la Messa. Questi sono esempi di come si possa convivere: ripeto che io per primo sono contrario al fatto che lun ospite cerchi di sradicare una cultura vecchia di secoli per imporre la propria, ma ciò non esclude che non si possa convivere; se la comunità Musulmana domanda un luogo da adibire a Moschea, a me non arreca fastidio, come ritengo legitimo che due immigrati parlino tra di loro la propria lingua. D'accordo che in molti paesi io non posso costruire una Chiesa, però io sono orgoglioso che il mio paese sia aperto alle culture altrui, sempre, ripeto che si parli di convivenza, che implica la compatibilità tra le due culture: sono da bandire pratiche come l'infibulazione, illegali in Italia, ma se accanto al Crocifisso chiedessero di attaccare l'occhio di Allah, sarei ben contento di accontentarli, d'altra parte il muro della classe è grande, ci stanno entrambi.
sarebbe bello se fosse così ;) purtoppo non tutti sono come il tuo amico della mauritania :evil: e tra l'altro, nel mio discorso è ovvio ke ci debba essere rispetto reciproco e non UNILATERALE, come più volte visto ;) ma il crocifisso è simbolo della nostra cultura, tradizione e fede, non l'occhio di Allah :!: a quel punto per ogni fede sul muro della tua classe dovrebbe esserci un simbolo :shock: ciò non ha senso. Se noi oggi abbiamo una società così "aperta" e democratica (non so fin quanto) lo dobbiamo a quel simbolo: il crocifisso e non certo l'occhio di Allah, o la stella di David o la statuetta del Budda 8)

E' vero che il Crocifisso è un simbolo culturale oltre che religioso, però non bisogna scordare anche questa seconda funzione: quando ero al classico, molte volte (come quando mio padre fu operato, o avevo problemi in famiglia, o più semplicemente avevo fatto un po' troppa baldoria il giorno prima e mi ero "dimenticato" di studiare parte della lezione) mi capitava di guardarlo, senza pregare, ma la sola sua presenza mi dava un senso di sicurezza: è solo un simbolo, d'accordo, ma a mio parere, per certe persone, ha un significato psicologico non da poco. Lo stesso valore potrebbe avere l'occhi di Allah, che io ho in casa perchè regalatoci dall'amico Mauro (etnia della Mautritania) di cui sopra a sua detta portatoci dal suo Paese (in realtà si è dimenticato di togliere l'etichetta "vetro di Murano" dalla confezione).
 
biasci ha scritto:
Grande australiano !!!!!
Standing ovation con ola senza fine e applausotuttinpiedi e richieste di bis !!!!!!!!!
Ci sarà qualcuno da noi (di quelli che contano, è chiaro) che può avere il coraggio di dire le stesse cose?
Sto sognando?

Peccato che quello NON E IL LORO PAESE, come affermano,perchè i veri nativi di quel paese, sono emarginati e poveri, ma quello nessuno lo racconta.
 
99octane ha scritto:
No, non e' roba per boccaloni. E' roba seria, costata sangue a fiumi a paesi come l'Algeria.
Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto e altri sono paesi moderati, non allineati che son stati l'obiettivo primario dell'attentato dell'11 settembre (per considerazioni che esulano dalla portata del forum), e nei quali serpeggia il fondamentalismo islamico esattamente come da noi serpeggia il fondamentalismo cattolico, che aspetta solo l'occasione migliore per rialzare la testa.
Purtroppo, come dicevo, distinguere un fanatico da un credente non e' semplice.
Verrebbe da dire che la soluzione ottimale sia "non potendo distinguere, li tengo tutti fuori", ma in realta' non lo e' affatto, perche' non farebbe che lasciare i paesi moderati alla merce' del fondamentalismo favorendo i tentativi di Bin Laden ed emuli di creare una lega pan arabica estremista (cosa che stan cercando di produrre dall'inizio) e che darebbe ben altro filo da torcere.
La difficolta', quindi, sta proprio nell'esigenza di aiutare l'islam moderato a
prevalere sull'estremismo, e nella difficolta' di distinguere gli uni dagli altri.

parlo soprattutto di quelli che sono in eurabia; pare che i peggiori siano qui perchè in paesi come il Marocco o la Tunisia non sono per nulla ben visti e allora "li hanno espatriati".I cattivi predicatori sono qui non lì.E sono pericolosissimi. Cinesi e russi si sono accorti, gli stupidi europei NO!
 
Non posso che condividere il pensiero di EdoMC, peraltro espresso in maniera davvero sentita. ;)
Faccio però un piccolo distinguo. Il crocifisso, a mio parere, è semplicemente un simbolo religioso, null'altro.
La pietà, quella si può essere sia un simbolo religioso che culturale così come tutta l'arte cristiana, ma per me il crocifisso è semplicemente la bandiera di una religione, una tra le tante. Capisco che chi ci crede ci veda qualcosa di molto profondo, e per lui possa essere simbolo di fratellanza ecc. Per me non è così, ma non mi sento meno italiano o meno europeo. E' innegabile che se vedi la croce il primo pensiero è alla religione, sicuramente non ti viene in mente la data della nascita dell'unione europea... e comunque anche tantissimi ebrei hanno fatto la storia d'europa, ma mi sembra che alla stella di david non riserviamo lo stesso trattamento... :rolleyes:
Perdonatemi la volgarità, ma storipiando un'altro modo di dire la religione è come le palle, ognuno a le sue... nel senso che ognuno vi associa i propri valori e il proprio modo di intendere il divino, se di questo ha bisogno...
Per quanto mi riguarda, quando uno stato mette su un piedistallo una religione a scapito delle altre, si intrufola pesantemente nel privato dei cittadini. Tornando alla metafora di prima, è un pò come se mi mettessero le mani nelle mutande... non molto piacevole, a meno che non sia una bella ragazza... :? :D

PS: a scuola mi trovavo benissimo, accanto alla croce c'era un bel muro bianco... :D
 
jaccos ha scritto:
...
Faccio però un piccolo distinguo. Il crocifisso, a mio parere, è semplicemente un simbolo religioso, null'altro...

Direi che sono completamente d'accordo con te.
Mi da un po' di perplessità il fatto che alcuni difensori della fede utilizzano il crocefisso come clava.

Vabbe....
 
jaccos ha scritto:
Non posso che condividere il pensiero di EdoMC, peraltro espresso in maniera davvero sentita. ;)
Faccio però un piccolo distinguo. Il crocifisso, a mio parere, è semplicemente un simbolo religioso, null'altro.
La pietà, quella si può essere sia un simbolo religioso che culturale così come tutta l'arte cristiana, ma per me il crocifisso è semplicemente la bandiera di una religione, una tra le tante. Capisco che chi ci crede ci veda qualcosa di molto profondo, e per lui possa essere simbolo di fratellanza ecc. Per me non è così, ma non mi sento meno italiano o meno europeo. E' innegabile che se vedi la croce il primo pensiero è alla religione, sicuramente non ti viene in mente la data della nascita dell'unione europea... e comunque anche tantissimi ebrei hanno fatto la storia d'europa, ma mi sembra che alla stella di david non riserviamo lo stesso trattamento... :rolleyes:
Perdonatemi la volgarità, ma storipiando un'altro modo di dire la religione è come le palle, ognuno a le sue... nel senso che ognuno vi associa i propri valori e il proprio modo di intendere il divino, se di questo ha bisogno...
Per quanto mi riguarda, quando uno stato mette su un piedistallo una religione a scapito delle altre, si intrufola pesantemente nel privato dei cittadini. Tornando alla metafora di prima, è un pò come se mi mettessero le mani nelle mutande... non molto piacevole, a meno che non sia una bella ragazza... :? :D

PS: a scuola mi trovavo benissimo, accanto alla croce c'era un bel muro bianco... :D

DA archeologo tendo a confondere il significato di Cultura normalmente inteso con quello prettamente archeologico; in questo secondo caso, il termine cultura, traduzione impropria del termine tedesco "Kultur", significa una caratteristica che denota una o più civiltà, o un'area geografica: fossakultur, o cultura delle tombe a fossa, indica tutte le civiltà che adottano sepolture in fossa. Il concetto di "simblo culturale" che volevo attribuire al Crocifisso, era limitato al fatto che da lungo tempo è presente nelle aule delle nostre scuole, tanto da diventarne parte delle caratteristiche. Erano un" simbolo culturale", che denotano un epoca, anche i vecchi banchi col foro per il calamaio sui quali poggiavo i quaderni alle elementari. Mi scuso se mi sono espresso male.
 
EdoMC ha scritto:
jaccos ha scritto:
Non posso che condividere il pensiero di EdoMC, peraltro espresso in maniera davvero sentita. ;)
Faccio però un piccolo distinguo. Il crocifisso, a mio parere, è semplicemente un simbolo religioso, null'altro.
La pietà, quella si può essere sia un simbolo religioso che culturale così come tutta l'arte cristiana, ma per me il crocifisso è semplicemente la bandiera di una religione, una tra le tante. Capisco che chi ci crede ci veda qualcosa di molto profondo, e per lui possa essere simbolo di fratellanza ecc. Per me non è così, ma non mi sento meno italiano o meno europeo. E' innegabile che se vedi la croce il primo pensiero è alla religione, sicuramente non ti viene in mente la data della nascita dell'unione europea... e comunque anche tantissimi ebrei hanno fatto la storia d'europa, ma mi sembra che alla stella di david non riserviamo lo stesso trattamento... :rolleyes:
Perdonatemi la volgarità, ma storipiando un'altro modo di dire la religione è come le palle, ognuno a le sue... nel senso che ognuno vi associa i propri valori e il proprio modo di intendere il divino, se di questo ha bisogno...
Per quanto mi riguarda, quando uno stato mette su un piedistallo una religione a scapito delle altre, si intrufola pesantemente nel privato dei cittadini. Tornando alla metafora di prima, è un pò come se mi mettessero le mani nelle mutande... non molto piacevole, a meno che non sia una bella ragazza... :? :D

PS: a scuola mi trovavo benissimo, accanto alla croce c'era un bel muro bianco... :D

DA archeologo tendo a confondere il significato di Cultura normalmente inteso con quello prettamente archeologico; in questo secondo caso, il termine cultura, traduzione impropria del termine tedesco "Kultur", significa una caratteristica che denota una o più civiltà, o un'area geografica: fossakultur, o cultura delle tombe a fossa, indica tutte le civiltà che adottano sepolture in fossa. Il concetto di "simblo culturale" che volevo attribuire al Crocifisso, era limitato al fatto che da lungo tempo è presente nelle aule delle nostre scuole, tanto da diventarne parte delle caratteristiche. Erano un" simbolo culturale", che denotano un epoca, anche i vecchi banchi col foro per il calamaio sui quali poggiavo i quaderni alle elementari. Mi scuso se mi sono espresso male.

Non voleva assolutamente essere una critica, forse mi sono espresso male io!!! :D
Era solo il mio punto di vista... anzi, apprezo molto la tua esposizione!
Mi pare di capire che comunque sei credente giusto? Correggimi se sbaglio... ;)
Mi posso calare benissimo nel tuo punto di vista ed è comprensibile come un credente identifichi nel simbolo della sua religione tutti i valori da essa incarnata (e meno che uno non sia un satanista, in genere sono buoni valori) ed appaia strano che questo non venga condiviso... quello che cercavo di far capire io è che è giusto distinguere i valori, che sono universali, dalla religione, che è soggettiva, o dalla mancanza di essa (un ateo può benissimo essere un santo molto più di molti credenti).
 

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