<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> L'automobile è ancora un &#34;giocattolo per adulti&#34; o solo un mezzo di trasporto? | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

L'automobile è ancora un &#34;giocattolo per adulti&#34; o solo un mezzo di trasporto?

frizionante ha scritto:
Ciao, secondo me visto anche il periodo in cui siamo, l'auto per molti è un mezzo utile per spostarsi e che non deve costare troppo.. E' quasi impossibile averlo come passione, perché per averlo come passione bisogna spendere molti soldi e molto tempo... per quello forse i giovani d'oggi non possono più considerare le macchine un giocattolo... I giovani che comprano auto vogliono un'auto bella esteticamente e per quanto possibile "potente"... ma quasi sempre si punta al diesel o al GPL e chi può al metano... Ormai si vuole bellezza e ed economicità in un auto... non si cerca molto altro... anche se ti do ragione che sarebbe bello vedere più persone appassionate ...

Esistono molte auto usate che te le tirano dietro. Secondo me è un "problema" soprattutto di costume.
Ma forse il problema maggiore sono le RCA per i giovani e l'inadeguatezza/costo dell'auto nell'ambiente urbano.
 
Che tristezza certe risposte, IMHO. Ci sono auto che riescono a scaldare il cuore di un appassionato pur costando poche migliaia di euro, e costando pochissimo a livello di gestione.
Penso a tutte quelle auto ultraventennali che non raggiungono quotazioni elevate, si possono trovare a tre o quattromila euro, ma addirittura anche a molto meno e quasi a costo quasi zero (immagino per esempio le Alfa 33, che hanno un motore d'eccezione, e possono anche partecipare ad un trofeo monomarca in pista, per auto strettamente di serie a parte il rollbar, le gomme e poco piú).
La passione é una cosa che si ha dentro, non é una questione di denaro.
E' vero che l'automobile é una delle passioni piú costose, ma é anche vero che con costi accessibili a chiunque non versi in situazioni di disagio economico (e purtroppo ci sono sempre piú persone in questa condizione, ma quello sarebbe un'altro discorso, lungo) é una passione che si puó vivere, magari rinunciando a qualcos'altro.
C'é probabilmente piu' passione in chi si compra un'auto storica con sacrificio, rimettendola a posto piano piano, piuttosto che in chi va in un autosalone e stacca un assegno per l'ultimo modello.
 
Jambana ha scritto:
Che tristezza certe risposte, IMHO. Ci sono auto che riescono a scaldare il cuore di un appassionato pur costando poche migliaia di euro, e costando pochissimo a livello di gestione.
Penso a tutte quelle auto ultraventennali che non raggiungono quotazioni elevate, si possono trovare a tre o quattromila euro, ma addirittura anche a molto meno e quasi a costo quasi zero (immagino per esempio le Alfa 33, che hanno un motore d'eccezione, e possono anche partecipare ad un trofeo monomarca in pista, per auto strettamente di serie a parte il rollbar, le gomme e poco piú).
La passione é una cosa che si ha dentro, non é una questione di denaro.
E' vero che l'automobile é una delle passioni piú costose, ma é anche vero che con costi accessibili a chiunque non versi in situazioni di disagio economico (e purtroppo ci sono sempre piú persone in questa condizione, ma quello sarebbe un'altro discorso, lungo) é una passione che si puó vivere, magari rinunciando a qualcos'altro.
C'é probabilmente piu' passione in chi si compra un'auto storica con sacrificio, rimettendola a posto piano piano, piuttosto che in chi va in un
autosalone e stacca un assegno per l'ultimo modello.

Sicuramente.
Hanno però inventato i blocchi del traffico proprio per mettergliela in quel posto e farci respirare tante PM1 e PM2, emesse da auto "a norma".
 
In molte cittá i blocchi prevedono deroghe per le auto storiche...comunque l'utilizzo migliore é su strada aperta, o meglio collina o passo di montagna nei giorni feriali ;)
 
Il rapporto uomo/auto penso stia diventando sempre più esasperato, in bilico perenne fra odio/amore.
Non penso che la passione sia in fase calante fra i giovani, anzi probabilmente la platea degli appassionati è e rimarrà altissima.
Certamente si sono modificate alcune tendenze che vedevano più competenza meccanica in passato e più attenzione per l?elettronica nel presente.
Sono stati già ampiamente commentati i vari aspetti che frenano la voglia di possesso dell?auto dei desideri, e non è solo una questione economica, è proprio che stanno facendo di tutto per togliertela questa benedetta voglia. Nei rari casi in cui la strada ti consentirebbe la possibilità di ?divertirti?, salta fuori l?agguato da parte del solito e sperduto Comune a caccia di quattrini.
A questo punto la razionalità ti impone una ?difesa? naturale : l?oblio
Io, che ho sempre amato le quattro ruote, la benzina, il rombo, le prestazioni, le Alfa del passato con i carburatori doppio corpo che facevano porcheggiare ma che al contempo ti riempivano di gioia per quel qualcosa in più che ti davano, io che quando andavo in montagna mi pareva di partire per Disneyland pregustandomi serpentine e tornanti al limite, io che ancora oggi godo come un riccio solo a sentire il 6 cilindri in linea BMW devo purtroppo dire che l?esasperazione sta prendendo il sopravvento e prima o poi mi toccherà comprarmi un bel cappello giusto per spaventare quelli che mi seguono, mettere la sesta a 50 all?ora e scordarmi sorpassi e rombi a 6000 giri. Sinceramente è avvilente. Ci hanno proprio rotto il giocattolo, a questo punto non basterebbe neanche più abbassare i costi di gestione e i carburanti, è proprio la mentalità che sta cambiando. I tempi che furono non torneranno mai più, poco ma sicuro.
 
Jambana ha scritto:
Che tristezza certe risposte, IMHO. Ci sono auto che riescono a scaldare il cuore di un appassionato pur costando poche migliaia di euro, e costando pochissimo a livello di gestione.
Penso a tutte quelle auto ultraventennali che non raggiungono quotazioni elevate, si possono trovare a tre o quattromila euro, ma addirittura anche a molto meno e quasi a costo quasi zero (immagino per esempio le Alfa 33, che hanno un motore d'eccezione, e possono anche partecipare ad un trofeo monomarca in pista, per auto strettamente di serie a parte il rollbar, le gomme e poco piú).
La passione é una cosa che si ha dentro, non é una questione di denaro.
E' vero che l'automobile é una delle passioni piú costose, ma é anche vero che con costi accessibili a chiunque non versi in situazioni di disagio economico (e purtroppo ci sono sempre piú persone in questa condizione, ma quello sarebbe un'altro discorso, lungo) é una passione che si puó vivere, magari rinunciando a qualcos'altro.
C'é probabilmente piu' passione in chi si compra un'auto storica con sacrificio, rimettendola a posto piano piano, piuttosto che in chi va in un autosalone e stacca un assegno per l'ultimo modello.

Infatti, siamo in tanti ad aver espresso questo concetto, però molti magari non hanno tempo per leggere le pagine precedenti. La passione per l'automobile può essere espressa in vari modi, anche con pochi soldi e comunque se non si è disposti a rinunciare ad altre cose non la si potrà esprimere mai.
 
provocantibus ha scritto:
Il rapporto uomo/auto penso stia diventando sempre più esasperato, in bilico perenne fra odio/amore.
Non penso che la passione sia in fase calante fra i giovani, anzi probabilmente la platea degli appassionati è e rimarrà altissima.
Certamente si sono modificate alcune tendenze che vedevano più competenza meccanica in passato e più attenzione per l?elettronica nel presente.
Sono stati già ampiamente commentati i vari aspetti che frenano la voglia di possesso dell?auto dei desideri, e non è solo una questione economica, è proprio che stanno facendo di tutto per togliertela questa benedetta voglia. Nei rari casi in cui la strada ti consentirebbe la possibilità di ?divertirti?, salta fuori l?agguato da parte del solito e sperduto Comune a caccia di quattrini.
A questo punto la razionalità ti impone una ?difesa? naturale : l?oblio
Io, che ho sempre amato le quattro ruote, la benzina, il rombo, le prestazioni, le Alfa del passato con i carburatori doppio corpo che facevano porcheggiare ma che al contempo ti riempivano di gioia per quel qualcosa in più che ti davano, io che quando andavo in montagna mi pareva di partire per Disneyland pregustandomi serpentine e tornanti al limite, io che ancora oggi godo come un riccio solo a sentire il 6 cilindri in linea BMW devo purtroppo dire che l?esasperazione sta prendendo il sopravvento e prima o poi mi toccherà comprarmi un bel cappello giusto per spaventare quelli che mi seguono, mettere la sesta a 50 all?ora e scordarmi sorpassi e rombi a 6000 giri. Sinceramente è avvilente. Ci hanno proprio rotto il giocattolo, a questo punto non basterebbe neanche più abbassare i costi di gestione e i carburanti, è proprio la mentalità che sta cambiando. I tempi che furono non torneranno mai più, poco ma sicuro.

E' un discorso un po' leopardiano, ma che contiene diverse verità.
 
Io invece voglio andare controcorrente: è vero che venti o trent'anni fa c'era una passione piu' genuina, diffusa e trasversale nel grande pubblico, ma è anche vero che ci sono diversi vantaggi oggi: se una volta andare a girare in pista con la propria auto era roba da "iniziati", oggi c'è un'ampia disponibilità di circuiti aperti ai trackday per tutti. Tanti corsi di guida sicura o sportiva. E i costi dei trackday sono diventati più convenienti. Inoltre si parla di costi sempre maggiori in generale, ma io non ne sarei così convinto. Mai come negli ultimi anni (crisi economica a parte, cioè prima del 2008, crisi che ha cambiato repentinamente tutte le carte in tavola, ma è stata un evento eccezionale) si era vista una tale diffusione di auto di grossa cilindrata e/o sportive. Chi si ricorda dell'IVA al 38% negli anni '70-'80?
Ho trovato in soffitta una rivista degli anni '80...si parlava di gomme, dei primi superribassati e ultraribassati (Pirelli P6 e P7)...i prezzi erano STRATOSFERICI in confronto a quelli odierni...
Probabilmente, come per tutto, anche la passione per l'automobilismo è diventata più specialistica, più matura, ma probabilmente anche più accessibile.
 
Jambana ha scritto:
Che tristezza certe risposte, IMHO. Ci sono auto che riescono a scaldare il cuore di un appassionato pur costando poche migliaia di euro, e costando pochissimo a livello di gestione.
Penso a tutte quelle auto ultraventennali che non raggiungono quotazioni elevate, si possono trovare a tre o quattromila euro, ma addirittura anche a molto meno e quasi a costo quasi zero (immagino per esempio le Alfa 33, che hanno un motore d'eccezione, e possono anche partecipare ad un trofeo monomarca in pista, per auto strettamente di serie a parte il rollbar, le gomme e poco piú).
La passione é una cosa che si ha dentro, non é una questione di denaro.
E' vero che l'automobile é una delle passioni piú costose, ma é anche vero che con costi accessibili a chiunque non versi in situazioni di disagio economico (e purtroppo ci sono sempre piú persone in questa condizione, ma quello sarebbe un'altro discorso, lungo) é una passione che si puó vivere, magari rinunciando a qualcos'altro.
C'é probabilmente piu' passione in chi si compra un'auto storica con sacrificio, rimettendola a posto piano piano, piuttosto che in chi va in un autosalone e stacca un assegno per l'ultimo modello.
Questo e' molto vero, come risposto anche da pilota, pero' il problema che sorge e' (nuovamente, l'avevo menzionato poco sopra) il fatto che se la passione rimane "confinata" solo alle nonnette, prima o poi il numero di appassionati diventera' troppo esiguo, per ovvie ragioni.
Bisogna far punto sul concetto che se le vetture moderne sono incapaci di essere dei 'giocattoli' - a meno che non costino veramente tanto - allora il discorso passione viene a meno nei piu', da subito.
 
blackblizzard82 ha scritto:
Lukas72 ha scritto:
Caro pilota54,

prima di tutto un bel 5 stelle te lo sei meritato.

Per me l'auto è sempre e solo stata un giocattolo, costoso, divertente, utile, sfizioso. Considerare l'auto come mero mezzo di trasporto per me non ha senso: sarebbe come considerare la propria casa come un mezzo di riparo occasionale. Invece tutti considerano, giustamente, la propria casa come la cosa (materiale) più importante ed utile della propria vita. La seconda deve essere l'auto, per gli uomini principalmente.
Viaggiare nella propria auto che si è scelta con cura, scrupolo, quasi amore, magari dedicandoci nella scelta svariate ore spalmate in vari giorni o weekend è una sensazione appagante.
Io sono un appassionato fin da bambino e dunque non riesco a comprendere quegli uomini che non amano le automobili ed il magico mondo che ci gira attorno.
E' passione, vera passione.
Sentire dei colleghi che sono felici semplicemente perché risparmiano N Euro viaggiando a GPL o metano a prescindere dall'auto su cui poggiano le chiappe mi fa inorridire (pur comprendendo che il risparmio può essere importante). Sono disposto a spendere di più pur di avere grande soddisfazione.

Ciao!

sacrosante parole.
c'è un articolo, per me molto bello, sull'ultimo numero di quattroruote dove si parla proprio del "piacere di guida", che cos'è e perchè non tutte le auto lo possono trasmettere.
trovo triste divertirsi in auto facendo gara a chi consuma di meno, ma mi rendo conto che il mio punto di vista è decisamente anti-economico e in tempi di crisi c'è poco grasso che cola.
però, io la macchina come mezzo "ludico" ce l'ho e ce l'avrò sempre, anche se vale una stretta di mano come la mia Coupè o la Miata che ho appena preso.

Considera che io mi diverto anche con il mio furgoncino diesel in firma!! ;)
 
leolito ha scritto:
Jambana ha scritto:
Che tristezza certe risposte, IMHO. Ci sono auto che riescono a scaldare il cuore di un appassionato pur costando poche migliaia di euro, e costando pochissimo a livello di gestione.
Penso a tutte quelle auto ultraventennali che non raggiungono quotazioni elevate, si possono trovare a tre o quattromila euro, ma addirittura anche a molto meno e quasi a costo quasi zero (immagino per esempio le Alfa 33, che hanno un motore d'eccezione, e possono anche partecipare ad un trofeo monomarca in pista, per auto strettamente di serie a parte il rollbar, le gomme e poco piú).
La passione é una cosa che si ha dentro, non é una questione di denaro.
E' vero che l'automobile é una delle passioni piú costose, ma é anche vero che con costi accessibili a chiunque non versi in situazioni di disagio economico (e purtroppo ci sono sempre piú persone in questa condizione, ma quello sarebbe un'altro discorso, lungo) é una passione che si puó vivere, magari rinunciando a qualcos'altro.
C'é probabilmente piu' passione in chi si compra un'auto storica con sacrificio, rimettendola a posto piano piano, piuttosto che in chi va in un autosalone e stacca un assegno per l'ultimo modello.
Questo e' molto vero, come risposto anche da pilota, pero' il problema che sorge e' (nuovamente, l'avevo menzionato poco sopra) il fatto che se la passione rimane "confinata" solo alle nonnette, prima o poi il numero di appassionati diventera' troppo esiguo, per ovvie ragioni.
Bisogna far punto sul concetto che se le vetture moderne sono incapaci di essere dei 'giocattoli' - a meno che non costino veramente tanto - allora il discorso passione viene a meno nei piu', da subito.

Anche questo è vero, per me le auto moderne frenano abbastanza la passione. Hanno troppa elettronica, i motori poi non si vedono più, occultati da enormi filtri aria. Gli scarichi sono talmente "soffocati" che non fanno quasi rumore e per sentire un sound gratificante occorre andare sull'after market.

Alcune vetture anche sportive poi hanno controlli vari non disinseribili e quindi anche in pista ti diverti di meno. Un paio di anni fa ho provato la "500 Abarth" in pista. Fino a un certo punto vai "sui binari" con ottima tenuta di strada, ma se vuoi "osare" oltre il controllo dell'ESP per cercare davvero il limite, non puoi assolutamente perchè l'elettronica ti blocca tutto.
 
leolito ha scritto:
Jambana ha scritto:
Che tristezza certe risposte, IMHO. Ci sono auto che riescono a scaldare il cuore di un appassionato pur costando poche migliaia di euro, e costando pochissimo a livello di gestione.
Penso a tutte quelle auto ultraventennali che non raggiungono quotazioni elevate, si possono trovare a tre o quattromila euro, ma addirittura anche a molto meno e quasi a costo quasi zero (immagino per esempio le Alfa 33, che hanno un motore d'eccezione, e possono anche partecipare ad un trofeo monomarca in pista, per auto strettamente di serie a parte il rollbar, le gomme e poco piú).
La passione é una cosa che si ha dentro, non é una questione di denaro.
E' vero che l'automobile é una delle passioni piú costose, ma é anche vero che con costi accessibili a chiunque non versi in situazioni di disagio economico (e purtroppo ci sono sempre piú persone in questa condizione, ma quello sarebbe un'altro discorso, lungo) é una passione che si puó vivere, magari rinunciando a qualcos'altro.
C'é probabilmente piu' passione in chi si compra un'auto storica con sacrificio, rimettendola a posto piano piano, piuttosto che in chi va in un autosalone e stacca un assegno per l'ultimo modello.
Questo e' molto vero, come risposto anche da pilota, pero' il problema che sorge e' (nuovamente, l'avevo menzionato poco sopra) il fatto che se la passione rimane "confinata" solo alle nonnette, prima o poi il numero di appassionati diventera' troppo esiguo, per ovvie ragioni.
Bisogna far punto sul concetto che se le vetture moderne sono incapaci di essere dei 'giocattoli' - a meno che non costino veramente tanto - allora il discorso passione viene a meno nei piu', da subito.

Secondo me ci sono svariate vetture moderne molto divertenti e appaganti, a costi accessibili da usate. Con una cifra sui12 mila euro (ma anche meno, 12 mila è una cifra che permette di acquistare auto davvero buone e recenti) si comprano fior di macchine che possono appagare e divertire un appassionato esigente. Gli esempi sarebbero molteplici.
Il problema, semmai, è che in Italia c'è una fiscalità assurda, che colpisce l'auto con parametri sballati: le sovrattasse vengono stabilite con parametri quali i kw, invece del prezzo o valore; a questo si aggiungono le assicurazioni carissime, molto più care che in altri stati europei. Tutto ciò va a colpire proprio le auto più sportive e potenti, che ricadono nella categoria del "lusso" pur avendo spesso costi d'acquisto minori di quelli di un'utilitaria.
Questi sono i veri problemi nel nostro mercato specifico, non certo la mancanza di vetture interessanti. Che spesso prendono la via dell'estero proprio per i costi fissi esosi che bisogna sostenere in Italia per tasse e assicurazioni, spesso molto più importanti del prezzo d'acquisto dell'auto sul mercato dell'usato.
 
Si, i costi dell'automobile penalizzano molto il nostro "giocattolone".
Per me il più assurdo è il bollo, che andrebbe incluso nella benzina in modo tale che lo paghino tutti e che si eviti la seccatura di tirare fuori fior di quattrini tutti in una volta. Il superbollo poi è una cosa demagogica e inutile, un boomerang per le stesse casse dello Stato, perchè, dato che non si vendono più in Italia Ferrari, Maserati e simili in definitiva lo Stato incassa molto meno IVA, che il maledetto superbollo non compensa per niente.
 
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