Il successo nemmeno tanto annunciato ma prevedibile di quest?ammiraglia nasce dalle ceneri del flop Thesis.
Marchionne conosce la lezione: c?è differenza fra un investimento di 450.000 mln di ? per produrre 16.000 esemplari fra il 2002 e il 2009 e un investimento di 45.000 ? per produrre 50.000 esemplari fra il 2011 e il 2017?
Il vero segreto del successo della vettura risiede nel target del prodotto?
Senza offesa?ma il Lancista (o imprenditorozzo patriota che dir si voglia) proprio in quest?occasione si dimostrerà, in maniera assolutamente inequivocabile, automobilisticamente gretto, retrogrado ed inadeguato.
La struttura dell?auto è quella delle obsolete generazioni Mercedes Benz di quindici anni fa (derivanti dalla vecchia joint-venture Chrysler-Mercedes) con accozzagliati approssimativi componenti surrogati del gruppo Fiat, da cui ne viene fuori un vero aborto tecnico non frutto di adeguata progettazione volta ad assicurare le doti richieste alle auto contemporanee.
Per quanto riguarda la propulsione, l?unica motorizzazione valida, il 3.0 td da 239 cavalli (inutili pentastar 3.6 benzina e turbodisel da 190 cv) è mal supportata dal misero cambio automatico a 5 rapporti (le ammiraglie contemporanee accoppiano cambi a 7, 8 e anche 9,5 rapporti?).
Il quesito a questo punto è angosciante: il Lancista che acquista la Thema queste cose non le sa o fa finta di non saperle?? Ai vertici Fiat questo non importa perché sanno che il soggetto acquisterà la macchina per svariati motivi: perché si chiama Thema, perché non sa dell?esistenza della Chrysler 300c, perché è bella (onestamente lo è ?), perché ha un non so che di classicheggiante, perché incute solidità dall?aspetto, perché ci sarà un grosso sconto all?acquisto, perché godrà di immagine riflessa dagli altri proprietari (politici e politicanti, imprenditorozzi, abati cardinali e papi..).
A confortare i competenti, oltre quanto detto, ovviamente ci saranno gli immancabili risultati di mercato che drasticamente mostreranno vendite inesistenti all?estero ed in italia lontanissime dai numeri delle solite blasonate tedesche.
Tuttavia la Thesis, sarà, a mio personalissimo avviso, il fiore all?occhiello della gestione Marchionne, il quale si farà beato grazie a chi orgoglioso gira con un?auto americana che ricicla vecchie strutture tedesche, convinto di essere partigiano e nazionalista?
Marchionne conosce la lezione: c?è differenza fra un investimento di 450.000 mln di ? per produrre 16.000 esemplari fra il 2002 e il 2009 e un investimento di 45.000 ? per produrre 50.000 esemplari fra il 2011 e il 2017?
Il vero segreto del successo della vettura risiede nel target del prodotto?
Senza offesa?ma il Lancista (o imprenditorozzo patriota che dir si voglia) proprio in quest?occasione si dimostrerà, in maniera assolutamente inequivocabile, automobilisticamente gretto, retrogrado ed inadeguato.
La struttura dell?auto è quella delle obsolete generazioni Mercedes Benz di quindici anni fa (derivanti dalla vecchia joint-venture Chrysler-Mercedes) con accozzagliati approssimativi componenti surrogati del gruppo Fiat, da cui ne viene fuori un vero aborto tecnico non frutto di adeguata progettazione volta ad assicurare le doti richieste alle auto contemporanee.
Per quanto riguarda la propulsione, l?unica motorizzazione valida, il 3.0 td da 239 cavalli (inutili pentastar 3.6 benzina e turbodisel da 190 cv) è mal supportata dal misero cambio automatico a 5 rapporti (le ammiraglie contemporanee accoppiano cambi a 7, 8 e anche 9,5 rapporti?).
Il quesito a questo punto è angosciante: il Lancista che acquista la Thema queste cose non le sa o fa finta di non saperle?? Ai vertici Fiat questo non importa perché sanno che il soggetto acquisterà la macchina per svariati motivi: perché si chiama Thema, perché non sa dell?esistenza della Chrysler 300c, perché è bella (onestamente lo è ?), perché ha un non so che di classicheggiante, perché incute solidità dall?aspetto, perché ci sarà un grosso sconto all?acquisto, perché godrà di immagine riflessa dagli altri proprietari (politici e politicanti, imprenditorozzi, abati cardinali e papi..).
A confortare i competenti, oltre quanto detto, ovviamente ci saranno gli immancabili risultati di mercato che drasticamente mostreranno vendite inesistenti all?estero ed in italia lontanissime dai numeri delle solite blasonate tedesche.
Tuttavia la Thesis, sarà, a mio personalissimo avviso, il fiore all?occhiello della gestione Marchionne, il quale si farà beato grazie a chi orgoglioso gira con un?auto americana che ricicla vecchie strutture tedesche, convinto di essere partigiano e nazionalista?