<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 1339 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
ma non e' questo il punto. Anche tirando su casi limite e quasi unici sul mercato come i motori stellati.
L'asse portante dell'auto elettrica sono pochi componenti. Su questo si fondava la leggenda metropolitana tra i proelettrico per cui "quello che non c'e' non si rompe".
Pure li' ci sarebbe da discutere a lungo. Il problema appunto e' un altro.
Quei pochi pezzi se si rompono i costi di ripristino sono da berlina di segmento E. Altissimi.
Inutile girarci attorno.
Quindi si , anche una termica puo' fondere il motore e buttare tutto. Ma sono eventi
legati per lo piu' al fine vita. E comunque la normale manutenzione si puo' fare sui singoli
componenti.
L'auto elettrica se rompi il motore (successo) se hai un avaria batteria fuori garanzia , se hai una rottura del caricatore OBC fuori garanzia ,.... i costi di ripristino sono talmente alti che in futuro molti potrebbero decidere di non riparare le macchine.
Quindi un discorso costruttivo sarebbe , si facciano centri che siano in grado di lavorare su queste componenti e ripararle. Non dire , si rompe pure la termica.
Non sono polemico nei tuoi confronti ,sto' solo facendo precisazioni.
L’OBC cagionevole sembra in Stellantis, e avviene in garanzia ( o comunque se succede al di fuori la casa dovrebbe intervenire in regime di cortesia).

Su quel che si rompe, i dsg non avevano la fama di gran durata, gli iniettori del 1.6 vw nemmeno, e non parliamo di interventi da poche decine di euro. I dpf che rendono l’auto intasata o in fiamme nemmeno ( vedi Mazda ed i 1.3 mjet).
 
Riprendendo un attimo il tema spiffero vs. finestra spalancata


Qui stesso articolo con foto esplicative

Ovviamente quella schifezza rimane rigorosamente confinata entro i limiti amministrativi di quelle aree …
 
L’OBC cagionevole sembra in Stellantis, e avviene in garanzia ( o comunque se succede al di fuori la casa dovrebbe intervenire in regime di cortesia).

Su quel che si rompe, i dsg non avevano la fama di gran durata, gli iniettori del 1.6 vw nemmeno, e non parliamo di interventi da poche decine di euro. I dpf che rendono l’auto intasata o in fiamme nemmeno ( vedi Mazda ed i 1.3 mjet).
Tutto vero, solo che i costi di ripristino per guasti importanti sulle termiche mi paiono inferiori a quelli attuali sulle elettriche.
 
Riprendendo un attimo il tema spiffero vs. finestra spalancata


Qui stesso articolo con foto esplicative

Ovviamente quella schifezza rimane rigorosamente confinata entro i limiti amministrativi di quelle aree …
La Sardegna va a carbone di fatto, eppure non ha problemi di inquinamento dell’aria locale ( essendo molto ventosa).
Purtroppo l’inquinamento dell’aria non conosce confini ( Chernobyl ne sa qualcosa).
 
Tutto vero, solo che i costi di ripristino per guasti importanti sulle termiche mi paiono inferiori a quelli attuali sulle elettriche.
Su alcuni pezzi si, su altri ( mancando) no. Penso alle tribune/egr/iniettori. Oggi i costi dei ricambi sono fuori controllo, prova a dover cambiare un faro allo xeno, dei led o qualcosa di simile).
La sorella di un mio amico ha fatto un leggero incidente col suo Tiguan a benzina, faro rotto e cofano anti pedoni attivato, mi parlava di costo di ripristino di oltre 7000 euro, non l’ha ancora riparata.
 
La Sardegna va a carbone di fatto, eppure non ha problemi di inquinamento dell’aria locale ( essendo molto ventosa).
Purtroppo l’inquinamento dell’aria non conosce confini ( Chernobyl ne sa qualcosa).
Appunto. Anziché romperci i cabasisi con decisioni puramente ideologiche assunte da chi non ha alcuna idea delle esigenze della maggior parte degli utenti (e fin qui riassumo sostanzialmente gli ultimi editoriali di Pellegrini), non potremmo piuttosto finanziare in qualche modo una transizione nei paesi emergenti, transizione questa intesa non come elettrificazione delle auto ma come, ad esempio, sostituire lo sterco di bovino con un combustibile meno impattante?
 
Ovviamente quella schifezza rimane rigorosamente confinata entro i limiti amministrativi di quelle aree …
In buona parte si, se trattasi di inquinamento, ovvero monossido di carbonio, ossidi di azoto, particolato vario et al. Non i climalteranti a cui probabilmente fai riferimento tu. Ma il focus della notizia credo fosse l'inquinamento urbano... nota a margine, se non conterranno l'esplosione demografica ed urbana, saranno costretti a vivere in condizioni sanitarie davvero problematiche. Non solo per il traffico veicolare ovviamente. Altra nota a margine, non è che in Pianura Padana ci sia tanto da stare allegri, inquinamenti atmosferici, idrogeologici, etc... altro che nucleare...
 
Su alcuni pezzi si, su altri ( mancando) no. Penso alle tribune/egr/iniettori. Oggi i costi dei ricambi sono fuori controllo, prova a dover cambiare un faro allo xeno, dei led o qualcosa di simile).
La sorella di un mio amico ha fatto un leggero incidente col suo Tiguan a benzina, faro rotto e cofano anti pedoni attivato, mi parlava di costo di ripristino di oltre 7000 euro, non l’ha ancora riparata.
Ah guarda, a giugno 7.500 euro circa con il mio Tiguan per un banale dritto a bassissima velocità contro un muro in un garage, un faro rotto e per fortuna nessun intervento del salvapedoni o degli airbag (sto per iniziare causa contro il gestore del parcheggio, che a mio avviso è pienamente responsabile, perché la sua compagnia assicurativa mi propone circa il 30% cone indennizzo)
Fai conto che solo la cornice di plasticaccia che regge i radiatori viene qualcosa come 400 euro, non ricordo nemmeno se Iva compresa.
 
Tutto vero, solo che i costi di ripristino per guasti importanti sulle termiche mi paiono inferiori a quelli attuali sulle elettriche.
Su alcuni pezzi si, su altri ( mancando) no. Penso alle tribune/egr/iniettori. Oggi i costi dei ricambi sono fuori controllo, prova a dover cambiare un faro allo xeno, dei led o qualcosa di simile).
La sorella di un mio amico ha fatto un leggero incidente col suo Tiguan a benzina, faro rotto e cofano anti pedoni attivato, mi parlava di costo di ripristino di oltre 7000 euro, non l’ha ancora riparata.
 
Appunto. Anziché romperci i cabasisi con decisioni puramente ideologiche assunte da chi non ha alcuna idea delle esigenze della maggior parte degli utenti (e fin qui riassumo sostanzialmente gli ultimi editoriali di Pellegrini), non potremmo piuttosto finanziare in qualche modo una transizione nei paesi emergenti, transizione questa intesa non come elettrificazione delle auto ma come, ad esempio, sostituire lo sterco di bovino con un combustibile meno impattante?
Ma senza andare nei paesi emergenti, la Sardegna citata che va a carbone è contro il solare ed eolico, in luoghi non costieri eh, ma nell’entroterra decisamente spopolato.
 
Purtroppo l’inquinamento dell’aria non conosce confini ( Chernobyl ne sa qualcosa).
Non per tutti gli inquinanti vale il lungo raggio, specie per i partocolati da carbone, salvo tempeste come quelle del deserto. Per Chernobyl è un fatto diverso. Un fallout con fumi ad alta quota, e poi la materia trasportata non era poi rilevante, il problema era della forte, fortissima radioattività.
 
La Sardegna va a carbone di fatto, eppure non ha problemi di inquinamento dell’aria locale ( essendo molto ventosa).
Purtroppo l’inquinamento dell’aria non conosce confini ( Chernobyl ne sa qualcosa).
Evidentemente sei un giovinotto perchè io invece ricordo espressamente due cose.

La prima, penso prima metà anni ottanta, anno preciso non ricordo, di essere andato a fare una passeggiata con amici di famiglia nella zona che allora era del novarese, dell'ossola. Altitudine chessò 400-500m area industriale ma già allora in dismissione, zona montana tipica con zone boscose in estensione per l'abbandono dell'agricoltura e della pastorizia.

Ebbene passeggiando un bel cartello segnalava "area inquinata da piogge acide con conseguente taglio degli alberi" ovviamente divieto di ingresso....non penso in zona vi fossero centrali a carbone o similari impianti capaci di causare piogge acide eppure....

Seconda Chernobyl, curiosamente proprio una zona piemontese, quella del canavese, vercellese e novarese limitatamente alla zona pedemontana del sesia registrò valori abnormi di radioattività che persiste ancora oggi in funghi e cinghiali. Giochi di correnti.
 
Ebbene passeggiando un bel cartello segnalava "area inquinata da piogge acide con conseguente taglio degli alberi" ovviamente divieto di ingresso....non penso in zona vi fossero centrali a carbone o similari impianti capaci di causare piogge acide eppure....
Sulle piogge acide mi hai anticipato. L’Europa centro-occidentale ha patito conseguenze devastanti per le emissioni dell’Europa orientale e della Russia
 
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