<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La TECNOLOGIA e AUTOMAZIONE, sostituiranno (rendendo inutile) l'essere umano? | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

La TECNOLOGIA e AUTOMAZIONE, sostituiranno (rendendo inutile) l'essere umano?

E finchè si tratta di Tom Cruise passi.
Nel senso che ovviamente ha la sua immagine da tutelare e quindi è necessario che i video fasulli siano cancellati o che venga scritto a caratteri cubitali che non sono autentici.
Ma hanno mostrato video molto simili in cui l'ex presidente degli Stati Uniti dire cosa che non aveva mai detto...
Roba sufficiente per stroncare una campagna elettorale ad esempio.
Ti riferisci a Trump? Solo per curiosità.
 
Lavoro in un settore, dove l'automazione, la robotica e quant'altro, è fortemente sviluppato, ed io sono proprio un IT in automazione integrata (robot, SCADA sistem, PLC, reti profibus, Partner robotici ecc), quindi il tema di questo thread è esattamente il mio lavoro.
Fatta questa premessa, ritengo che la componente umana sia imprescindibile, ad esempio i controlli di qualità su un oggetto montato da un robot, la conduzione in fase di "assemblaggio" da parte dei robot, un partner può avvitare una vite, ma è l'uomo che lo movimenta, un sw molto evoluto, tramite FIFO, può gestire quantità enormi di informazioni e assemblare in modo scientifico e preciso, ma è l'uomo e solo l'uomo ha la giusta manualità per compiere lavori minuziosi e particolari. L'automazione andrà avanti, contribuirà all'aumento dei posti di lavoro, a fare lavori pesanti con meno sforzo (ad esempio con l'uso degli esoscheletri), ma solo e soltanto l'uomo sa come montare una guarnizione dietro il cestello di una lavatrice, oppure collegare i manicotti in gomma su un motore.
 
Ultima modifica:
Lavoro in un settore, dove l'automazione, la robotica e quant'altro, è fortemente sviluppata, ed io sono proprio un IT in automazione integrata (robot, PLC, Partner robotici ecc), quindi il tema di questo thread è esattamente il mio lavoro.
Fatta questa premessa, ritengo che la componente umana sia imprescindibile, ad esempio i controlli di qualità su un oggetto montato da un robot, la conduzione in fase di "assemblaggio" da parte dei robot, un partner può avvitare una vite, ma è l'uomo che lo movimenta, un sw molto evoluto, tramite FIFO, può gestire quantità enormi di informazioni e assemblare in modo scientifico e preciso, ma è l'uomo e solo l'uomo ha la giusta manualità per compiere lavori minuziosi e particolari. L'automazione andrà avanti, contribuirà all'aumento dei posti di lavoro, a fare lavori pesanti con meno sforzo (ad esempio con l'uso degli esoscheletri), ma solo e soltanto l'uomo sa come montare una guarnizione dietro il cestello di una lavatrice, oppure collegare i manicotti in gomma su un motore.

...per dire, anche certi interventi chirurgici oggi li fanno i robot, ma se il chirurgo che manovra il joystick è un macellaio, il paziente può solo pregare...
 
Siamo sempre li.
Quelli a rischio di essere sostituiti non sono i mestieri super specializzati.
Nessun robot almeno per tanti anni ancora potrà sostituire un chirurgo ma magari la persona che passa gli strumenti si.
A temere l'avvento dell'automazione sono soprattutto le persone che svolgono mansioni che non richiedono una precisione assoluta,e temo che siano un numero molto elevato.
 
Stanno arrivando strumenti con AI, che sono in grado di impedire errori umani, avendo accesso a database mondiali in cui sono riportate procedure corrette e quelle errate da evitare.
 
Imho l'innovazione dovrebbe avere sempre come obiettivo quello di migliorare la qualità del lavoro o renderlo meno faticoso per l'uomo.
Se invece l'obiettivo dell'innovazione tecnologica è solo il risparmio (o se vogliamo dirla in maniera meno negativa l'efficienza economica) allora è facile immaginare che a rimetterci saranno tanti posti di lavoro.
Bisognerebbe secondo me rendersi conto che non sempre l'abbattimento dei costi di produzione è la scelta migliore.
Se domani inventassero una macchina che dopo un generoso investimento iniziale è in grado di svolgere il lavoro di 3 operai senza mai fermarsi sicuramente nel lungo periodo ci sarebbe un risparmio per le aziende.
Ma ci sarebbero anche 3 posti di lavoro in meno e potenzialmente 3 acquirenti in meno a cui proporre i prodotti che vengono realizzati.
Mi viene automatico il parallelismo con la delocalizzazione.
Per anni e anni è stato delocalizzato tutto quello che si poteva e ci siamo accorti che forse non era la strategia migliore con la pandemia,quando non arrivava più nulla dall'estero e in loco non eravamo più attrezzati per produrre oggetti tutto sommato di scarso valore e non particolarmente complessi come le mascherine e i tappi per le bottiglie di birra.
Produrre i tappi in Cina era la scelta migliore?
Imho no anche se permetteva di risparmiare qualche centesimo a bottiglia,per me scrivendo sulla confezione "Questa birra costa 3 centesimi in più ma è realizzata tutta in Italia,dal contenuto al vetro all'etichetta" la clientela avrebbe accettato più che volentieri un lieve incremento di prezzo.
Allo stesso modo io penso che se la tecnologia permette di fare a meno della manodopera umana non è detto che si debba per forza scegliere questa strada perchè potrebbe non essere quella migliore,anche se nel lungo periodo garantisce minori costi di produzione.
 
Anche nel mio settore le automazioni stanno facendo progressi continui, ma quello che vedo è che fino a qualche anno fà riuscivo anche io a smanettarci (sui programmi di interfaccia, non sui PLC che sono fuori la mia portata) ed a risolvere più o meno tutto.
Adesso anche per modifiche banali, come l'installazione di una nuova stampante, bisogna attaccarsi al telefono o collegarsi in remoto con l'assistenza.
Siamo ancora ben lontani da avere sistemi che possono fare a meno dell'operatore umano. La differenza ai mie occhi è che ormai sembra che non è più la tecnologia al servizio dell'uomo ma viceversa, le persone sono al servizio della tecnologia per farla funzionare al meglio.

La prospettiva devo dire che non mi piace.
 
Nessuno

crede

che

si perdera' il 100%

Visto che, come dite, in tanti lavori....Ecc, Ecc

Ma anche se, dei circa 35.000.000 di lavoratori attuali,

se ne perdono solo la meta'....

Mi sovviene il terrore

( per quelli cui tocchera' )

SE, inteso, " NESSUNO " CI METTERA' MANO
 
Imho l'innovazione dovrebbe avere sempre come obiettivo quello di migliorare la qualità del lavoro o renderlo meno faticoso per l'uomo.
Se invece l'obiettivo dell'innovazione tecnologica è solo il risparmio (o se vogliamo dirla in maniera meno negativa l'efficienza economica) allora è facile immaginare che a rimetterci saranno tanti posti di lavoro.
Bisognerebbe secondo me rendersi conto che non sempre l'abbattimento dei costi di produzione è la scelta migliore.
Se domani inventassero una macchina che dopo un generoso investimento iniziale è in grado di svolgere il lavoro di 3 operai senza mai fermarsi sicuramente nel lungo periodo ci sarebbe un risparmio per le aziende.
Ma ci sarebbero anche 3 posti di lavoro in meno e potenzialmente 3 acquirenti in meno a cui proporre i prodotti che vengono realizzati.
Mi viene automatico il parallelismo con la delocalizzazione.
Per anni e anni è stato delocalizzato tutto quello che si poteva e ci siamo accorti che forse non era la strategia migliore con la pandemia,quando non arrivava più nulla dall'estero e in loco non eravamo più attrezzati per produrre oggetti tutto sommato di scarso valore e non particolarmente complessi come le mascherine e i tappi per le bottiglie di birra.
Produrre i tappi in Cina era la scelta migliore?
Imho no anche se permetteva di risparmiare qualche centesimo a bottiglia,per me scrivendo sulla confezione "Questa birra costa 3 centesimi in più ma è realizzata tutta in Italia,dal contenuto al vetro all'etichetta" la clientela avrebbe accettato più che volentieri un lieve incremento di prezzo.
Allo stesso modo io penso che se la tecnologia permette di fare a meno della manodopera umana non è detto che si debba per forza scegliere questa strada perchè potrebbe non essere quella migliore,anche se nel lungo periodo garantisce minori costi di produzione.
Io mi domando come faccia a costare così poco trasportare le materie prime in Cina e poi a portare qui i prodotti finiti.
 
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