<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La STRATOS di Bertone | Il Forum di Quattroruote

La STRATOS di Bertone

Ho avuto il piacere di visitare il centro stile di Bertone, con relativo museo.

E' emozionante vedere il risultato del gusto e della passione concretizzato in forme e lamiere: la Giulietta sprint e SS rosse, la 2600, la Iso Grifo, la Montreal verde, la Dino argento, la Miura, la Countach (vere Lambo, non quelle "gelide" che fanno ora), la Marzal bianca, i vari prototipi da salone.

Per i lancisti l'attenzione è attirata dalla proposta per la k coupè, grigia, molto più attraente della versione di serie pur con la stessa tipologia di coupè 4 posti, ma il colpo al cuore è dato dalle 2 STRATOS presenti!

La prima è il prototipo a cuneo con motore HF 1,6, funzionante, marrone metallizzato, con ingresso dal cristallo anteriore; semplicemente scioccante.

La seconda, la mitica, insuperata, imbattuta: è la versione "di serie", stradale, giallo canarino, conservata, con pochi km sull'odometro. La forma a 2 cunei sovrapposti non è assimilabile a qualunque altro modello prodotto: senza tempo, immodificabile, geometricamente perfetta. Un pugno chiuso.
Con quattro mosse l'auto si scopre ed espone la meccanica: funzionalità e bellezza.
Sono entrato, non mi era mai capitato di salire su una Stratos. L'auto si indossa; il cristallo ricorda la visiera di un casco, il posto di guida quasi centrale. Davanti agli occhi la strumentazione analogica, la corta leva del cambio, il volante scamosciato con lo scudo del marchio; dietro la schiena, o meglio appoggiato, il V6 2,4 Ferrari-Lancia.
Le portiere concave e profonde, con un'ampia mensola portaoggetti ed uno strano meccanismo a galletto per la movimentazione del finestrino a ghigliottina.
La voglia di avviare il motore e schizzare via.
Una Lancia, motore Ferrari, disegno di Bertone/Gandini: nessuna le è mai stata davanti, nessuna come lei.
 
Ho visto le ultime Stratos, a fine carriera, correre nei rallies minori, e capisco benissimo l'emozione che puoi aver provato.
Dissento solo su una cosa: le nuove Lambo sono tutt'altro che fredde, se non per il brivido che ti procura il rombo del motore quando una ti passa vicino...
 
renexx ha scritto:
Ho visto le ultime Stratos, a fine carriera, correre nei rallies minori, e capisco benissimo l'emozione che puoi aver provato.
Dissento solo su una cosa: le nuove Lambo sono tutt'altro che fredde, se non per il brivido che ti procura il rombo del motore quando una ti passa vicino...

Concordo che la voce è molto bella, soprattutto quella del V12 Murcielago.
Ovviamente stiamo parlando di auto meravigliose, ma a mio giudizio le Lambo pre-Audi (dalla Miura fino alla Diablo) avevano, sia nella linea che negli interni, un carattere ed una personalità molto più definita e coinvolgente rispetto alle attuali; la R8 (derivazione cheap delle Lambo) è decisamente bruttina e pacchianotta.
Saluti
 
rgs1000 ha scritto:
renexx ha scritto:
Ho visto le ultime Stratos, a fine carriera, correre nei rallies minori, e capisco benissimo l'emozione che puoi aver provato.
Dissento solo su una cosa: le nuove Lambo sono tutt'altro che fredde, se non per il brivido che ti procura il rombo del motore quando una ti passa vicino...

Concordo che la voce è molto bella, soprattutto quella del V12 Murcielago.
Ovviamente stiamo parlando di auto meravigliose, ma a mio giudizio le Lambo pre-Audi (dalla Miura fino alla Diablo) avevano, sia nella linea che negli interni, un carattere ed una personalità molto più definita e coinvolgente rispetto alle attuali; la R8 (derivazione cheap delle Lambo) è decisamente bruttina e pacchianotta.
Saluti

Ma la R8 (vorrei avere una cosa così cheap col marchio Lancia) non è una Lambo. E anche la Gallardo ha una bella personalità ed una bella linea: non posso paragonarla alla Miura o alla Countach, ma alla Diablo senz'altro sì.
 
rgs1000 ha scritto:
Ho avuto il piacere di visitare il centro stile di Bertone, con relativo museo.

E' emozionante vedere il risultato del gusto e della passione concretizzato in forme e lamiere: la Giulietta sprint e SS rosse, la 2600, la Iso Grifo, la Montreal verde, la Dino argento, la Miura, la Countach (vere Lambo, non quelle "gelide" che fanno ora), la Marzal bianca, i vari prototipi da salone.

Per i lancisti l'attenzione è attirata dalla proposta per la k coupè, grigia, molto più attraente della versione di serie pur con la stessa tipologia di coupè 4 posti, ma il colpo al cuore è dato dalle 2 STRATOS presenti!

La prima è il prototipo a cuneo con motore HF 1,6, funzionante, marrone metallizzato, con ingresso dal cristallo anteriore; semplicemente scioccante.

La seconda, la mitica, insuperata, imbattuta: è la versione "di serie", stradale, giallo canarino, conservata, con pochi km sull'odometro. La forma a 2 cunei sovrapposti non è assimilabile a qualunque altro modello prodotto: senza tempo, immodificabile, geometricamente perfetta. Un pugno chiuso.
Con quattro mosse l'auto si scopre ed espone la meccanica: funzionalità e bellezza.
Sono entrato, non mi era mai capitato di salire su una Stratos. L'auto si indossa; il cristallo ricorda la visiera di un casco, il posto di guida quasi centrale. Davanti agli occhi la strumentazione analogica, la corta leva del cambio, il volante scamosciato con lo scudo del marchio; dietro la schiena, o meglio appoggiato, il V6 2,4 Ferrari-Lancia.
Le portiere concave e profonde, con un'ampia mensola portaoggetti ed uno strano meccanismo a galletto per la movimentazione del finestrino a ghigliottina.
La voglia di avviare il motore e schizzare via.
Una Lancia, motore Ferrari, disegno di Bertone/Gandini: nessuna le è mai stata davanti, nessuna come lei.

Quoto al 100%; tanti anni fa facevo parte di una squadra di radioamatori, con il compito di segnalare eventuali incidenti o quant'altro durante una gara su una bellissima e impervia statale, che tutt'ora ascende sul monte Faito (costiera sorrentino/amalfitana).
E ricordo che le mostruose Stratos, avvincenti x l'estetica unica e x il rombo incredibile, sbaragliarono il campo salendo a velocità doppia delle altre partecipanti: fantastico e indimenticabile!
Saluti
 
rgs1000 ha scritto:
Ho avuto il piacere di visitare il centro stile di Bertone, con relativo museo.

E' emozionante vedere il risultato del gusto e della passione concretizzato in forme e lamiere: la Giulietta sprint e SS rosse, la 2600, la Iso Grifo, la Montreal verde, la Dino argento, la Miura, la Countach (vere Lambo, non quelle "gelide" che fanno ora), la Marzal bianca, i vari prototipi da salone.

Per i lancisti l'attenzione è attirata dalla proposta per la k coupè, grigia, molto più attraente della versione di serie pur con la stessa tipologia di coupè 4 posti, ma il colpo al cuore è dato dalle 2 STRATOS presenti!

La prima è il prototipo a cuneo con motore HF 1,6, funzionante, marrone metallizzato, con ingresso dal cristallo anteriore; semplicemente scioccante.

La seconda, la mitica, insuperata, imbattuta: è la versione "di serie", stradale, giallo canarino, conservata, con pochi km sull'odometro. La forma a 2 cunei sovrapposti non è assimilabile a qualunque altro modello prodotto: senza tempo, immodificabile, geometricamente perfetta. Un pugno chiuso.
Con quattro mosse l'auto si scopre ed espone la meccanica: funzionalità e bellezza.
Sono entrato, non mi era mai capitato di salire su una Stratos. L'auto si indossa; il cristallo ricorda la visiera di un casco, il posto di guida quasi centrale. Davanti agli occhi la strumentazione analogica, la corta leva del cambio, il volante scamosciato con lo scudo del marchio; dietro la schiena, o meglio appoggiato, il V6 2,4 Ferrari-Lancia.
Le portiere concave e profonde, con un'ampia mensola portaoggetti ed uno strano meccanismo a galletto per la movimentazione del finestrino a ghigliottina.
La voglia di avviare il motore e schizzare via.
Una Lancia, motore Ferrari, disegno di Bertone/Gandini: nessuna le è mai stata davanti, nessuna come lei.

Deve essere stata davvero una bella esperienza: Bertone ha firmato alcune delle più belle auto della storia, fra cui quella da cui deriva...il mio nickname!
Ciao ;)
 

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