Diciamoci la verità, sparito il mentalmente instabile Schumacher la Ferrari ha cominciato a riconquistare molti tifosi. È bello ora che si possa dimostrare quanto il team sia tra i più forti, senza che ci sia il germanico fortissimo (ma egocentrico, instabile e antipatico) a prendersi ogni merito.
Un esempio su tutti: la Yamaha è forte con o senza un certo Valentino Rossi, la Ducati fino al suo arrivo ha vinto più di qualche gara... certo almeno Valentino è italiano e simpatico (egocentrico sì, non a livelli del crucco).
Detto questo: gara complicata e divertente, finalmente. Forse quest'anno assisteremo veramente ad un campionato avvicente.
In conferenza stampa abbiamo potuto notare 3 animi differenti, tranquillamente associabili alle rispettive nazionalità:
Alonso: spagnolo, il più simile a noi. Furbamente diplomatico, non per forza sorridente, aperto e spigliato (rilassato, direi, visto l'esito della gara);
Raikkonen: finnico, assente, sicuro di sè. Si nota che non lascia trasparire nulla (ammesso che provi qualcosa...);
Hamilton: britannico (poco importano le origini lontane nel tempo), ha somatizzato visibilmente ogni domanda posta ai suoi compagni di podio. Soffre il non essere al centro dell'attenzione, lamenta con sguardi facilmente riconoscibili ogni cosa non lo includa (o lo escluda). Si sa che i britannici (molto attenti alle parole) son fieri e permalosi, soprattutto in una famiglia come quella di Hamilton, dove pare palese che lui fosse il principino e dovesse eccellere.
È anche vero che la pochezza dei giornalisti ha poco convinto con una decina di domande, ovvietà noiose che parevano annoiare innanzitutto gli stessi piloti (e innervorsire Hamilton). Entro nel merito:
- a che serve dire ad Alonso che è l'uomo da battere? Dopo tre gran premi con tre vincitori differenti?
- rilanciando e ampliando la lista dei pretendenti al titolo a Vettel e Raikkonen, come mai hanno escluso Hamilton?
ma soprattutto, considerate le domande alla Lucignolo di Studio Aperto:
- come mai nessuno ha fatto i complimenti ad Alonso per la sua meravigliosa compagna??? (non che le rispettive di Raikkonen e Hamilston scherzino eh)
Un esempio su tutti: la Yamaha è forte con o senza un certo Valentino Rossi, la Ducati fino al suo arrivo ha vinto più di qualche gara... certo almeno Valentino è italiano e simpatico (egocentrico sì, non a livelli del crucco).
Detto questo: gara complicata e divertente, finalmente. Forse quest'anno assisteremo veramente ad un campionato avvicente.
In conferenza stampa abbiamo potuto notare 3 animi differenti, tranquillamente associabili alle rispettive nazionalità:
Alonso: spagnolo, il più simile a noi. Furbamente diplomatico, non per forza sorridente, aperto e spigliato (rilassato, direi, visto l'esito della gara);
Raikkonen: finnico, assente, sicuro di sè. Si nota che non lascia trasparire nulla (ammesso che provi qualcosa...);
Hamilton: britannico (poco importano le origini lontane nel tempo), ha somatizzato visibilmente ogni domanda posta ai suoi compagni di podio. Soffre il non essere al centro dell'attenzione, lamenta con sguardi facilmente riconoscibili ogni cosa non lo includa (o lo escluda). Si sa che i britannici (molto attenti alle parole) son fieri e permalosi, soprattutto in una famiglia come quella di Hamilton, dove pare palese che lui fosse il principino e dovesse eccellere.
È anche vero che la pochezza dei giornalisti ha poco convinto con una decina di domande, ovvietà noiose che parevano annoiare innanzitutto gli stessi piloti (e innervorsire Hamilton). Entro nel merito:
- a che serve dire ad Alonso che è l'uomo da battere? Dopo tre gran premi con tre vincitori differenti?
- rilanciando e ampliando la lista dei pretendenti al titolo a Vettel e Raikkonen, come mai hanno escluso Hamilton?
ma soprattutto, considerate le domande alla Lucignolo di Studio Aperto:
- come mai nessuno ha fatto i complimenti ad Alonso per la sua meravigliosa compagna??? (non che le rispettive di Raikkonen e Hamilston scherzino eh)