Io una parte della “paghetta” la mettevo da parte, anche perché non ho mai fumato sigarette e tanto meno spinelli e perché mio padre guadagnava molto bene perciò le paghette erano diciamo corpose, e servivano solo per lo svago (benzina, cinema, flipper, dolcetti al bar, luna park, discoteche, bowling, biliardo, pizze con gli amici). Insomma i divertimenti degli anni ‘70 e fine ‘60.
Con le quote paghette messe da parte, qualche regalo di compleanno e una parte della vendita della moto comprai la prima auto a 19 anni (parlo del 1973): una vecchia Fiat 500 di un’amica di mia madre che me la svendette in ottime condizioni a 160.000 lire.
In famiglia c’erano già 2 auto e mio padre disse: se vuoi la macchina personale devi comprartela tu. Così poi dovetti anche mantenerla e non riuscii ovviamente a mettere da parte nulla. Per mantenerla utilizzavo anche i guadagni delle suonate fuori con il “complesso” dove ero batterista.
Con quello che avanzò della vendita della moto invece comprai un volante Momo e uno scarico Abarth...