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L' automobilista ha sempre torto

da un articolo de LaStampa di oggi 6 agosto 2019
Incidenti stradali, anche se il pedone è imprudente ha torto chi guida
"Un pedone attraversa la strada. Non cammina proprio sulle strisce. E’ notte. L’illuminazione è scarsa. Viene travolto. Anche se è stato imprudente e non ha rispettato tutte le norme sulla circolazione, la responsabilità, anche penale, dell’incidente ricade interamente sul conducente. Lo stabilisce una recente sentenza della Corte di Cassazione, la numero 34406, depositata dalla IV Sezione penale lo scorso 29 luglio."
L'omicidio stradale è una cosa seria, al di fuori di ogni altra considerazione: continuate a pensare che un motivo di scelta dell'automobile sia la possibilità di divertirsi guidando sportivamente e che gli ADAS siano una complicazione inutile?
Questa sentenza è un'ulteriore pietra tombale ( non inaspettata, la giurisprudenza da tempo andava in questa direzione) su come molti ancora considerano la guida
 
chiedo scusa ma io, pur non avendo per nulla una guida sportiva in macchina, non vedo dove sia la correlazione, si può avere una guida sportiva nei limiti del codice fuori città oppure in pista e, anche con un auto sportiva, tutti gli ADAS del caso...dov´è il problema? Sorvolando sulla mia opinione su questa sentenza, ennesima corazzata potemkin del diritto all´italiana...e ci manca che fra poco lo estendano a bici, monopattini eccetera......e se uno cammina perfettamente parallelo alla strada e improvvisamente senza guardare cambia direzione di 90° mentre un´auto è già praticamente sulle strisce? colpa dell´auto? Capisco che aggiungeva lavoro a un sistema già al collasso ma valutare caso per caso era la cosa più sensata...
 
continuate a pensare che un motivo di scelta dell'automobile sia la possibilità di divertirsi guidando sportivamente
Io sì, credo ancora nella libertà delle proprie scelte se prese nel rispetto della legge, nello specifico del codice della strada.
Cosa intendiamo poi col termine guida sportiva? Non cadiamo nell'errore di presumere a priori che guida sportiva sia sinonimo di guida pericolosa. Anzi chi sa guidare sportivamente (e sceglie vetture all'altezza) è molto meno pericoloso di chi guida normalmente. C'è chi ad esempio ama pennellare le curve e cercare le traiettorie migliori (ovvio sulla propria corsia) senza dover per forza superare i limiti del codice presenti.
La presenza degli adas va benissimo, ma sono un'arma a doppio taglio, non ci giurerei sulla loro affidabilità al 100% (troppe variabili in gioco).
 
in realtà se andiamo a leggere la cosa è un pelino differente, la sentenza si basa sempre sul principio che chi è alla guida della vettura deve essere sempre in grado di porre in essere delle manovre che possono evitare l'incidente, ma ha anche la responsabilità del comportamento dell'altro purchè questo rientri nella prevedibilità. Che vuol dire? ritornando al caso estremo(purtroppo gli investimenti di pedoni difficilmente avvengono in casi estremi ma sono in realtà situazioni meno estreme) secondo me vuol dire che se io di notte sono alla guida e vedo un pedone che cammina su di un ciglio di strada al buio è mio dovere moderare la velocità anticipando un comportamento non corretto del pedone cosi da essere in grado di gestire il caso estremo.
 
in realtà se andiamo a leggere la cosa è un pelino differente, la sentenza si basa sempre sul principio che chi è alla guida della vettura deve essere sempre in grado di porre in essere delle manovre che possono evitare l'incidente, ma ha anche la responsabilità del comportamento dell'altro purchè questo rientri nella prevedibilità. Che vuol dire? ritornando al caso estremo(purtroppo gli investimenti di pedoni difficilmente avvengono in casi estremi ma sono in realtà situazioni meno estreme) secondo me vuol dire che se io di notte sono alla guida e vedo un pedone che cammina su di un ciglio di strada al buio è mio dovere moderare la velocità anticipando un comportamento non corretto del pedone cosi da essere in grado di gestire il caso estremo.

concordo, ma la gestione del caso estremo non sempre è possibile, se il pedone sviene perchè ubriaco o per un malore e cade sulla macchina che era già li deve essere colpa dell´automobilista? E parlo di una situazione successa davvero, ero fermo sul marciapiede davanti al passo carrabile, stavo per scendere per aprire il portone, una signora che parlava con l´amica e guardava lei e non dove camminava ha "tamponato" la mia macchina a piedi, ripeto ferma. Risultato? Per le calze rotte dalla caduta a terra e contusioni varie (non so quanto reali e quanto inventate) la mia assicurazione ha sborsato 5mila euro, io sono passato nella classe di merito più costosa e il mio specchietto danneggiato erano cavoli miei...per fortuna non vivo più a Milano dove chi va in macchina è brutto e cattivo e gli altri stanno salvando il mondo.........
 
Purtroppo si scarica anche una responsabilità delle amministrazioni che gestiscono le strade. In un articolo ho letto che nonostante l'inasprimento delle sanzioni i morti sulle strisce non calano. A nessuno viene il dubbio che la cosa possa dipendere, appunto, dalla gestione segnaletica. Il limite dei 50 all'ora nei centri è in larga parte eccessivo ormai. La segnaletica è a dir poco scarsa, strisce sbiadite, poco illuminate, poste in punti nascosti da siepi, cassonetti ecc., cartelli poco visibili. In Francia, ad esempio, anche in posti periferici, ho trovato una eccellente gestione degli attraversamenti, con riduzione velocità a 30 all'ora, restringimento e rialzamento della carreggiata e fondo rosso oltre a ottima illuminazione. In tali condizioni è chiaro che la sicurezza dei pedoni viene molto salvaguardata. Ormai nella mia città guido col terrore delle strisce anche troppo ravvicinate, nascoste e sbiadite.
 
concordo, ma la gestione del caso estremo non sempre è possibile, se il pedone sviene perchè ubriaco o per un malore e cade sulla macchina che era già li deve essere colpa dell´automobilista? E parlo di una situazione successa davvero, ero fermo sul marciapiede davanti al passo carrabile, stavo per scendere per aprire il portone, una signora che parlava con l´amica e guardava lei e non dove camminava ha "tamponato" la mia macchina a piedi, ripeto ferma. Risultato? Per le calze rotte dalla caduta a terra e contusioni varie (non so quanto reali e quanto inventate) la mia assicurazione ha sborsato 5mila euro, io sono passato nella classe di merito più costosa e il mio specchietto danneggiato erano cavoli miei...per fortuna non vivo più a Milano dove chi va in macchina è brutto e cattivo e gli altri stanno salvando il mondo.........

non entro nel merito del tuo caso perchè non ho elementi per giudicare, per il resto stiamo parlando di omicidio stradale per cui a fronte di un capo di imputazione ,che è dovuto, ci saranno delle indagini e se per queste si evidenzia che l'automobilista non era nelle condizioni di evitare il fatto non ne risponderà più.
 
Purtroppo si scarica anche una responsabilità delle amministrazioni che gestiscono le strade. In un articolo ho letto che nonostante l'inasprimento delle sanzioni i morti sulle strisce non calano. A nessuno viene il dubbio che la cosa possa dipendere, appunto, dalla gestione segnaletica. Il limite dei 50 all'ora nei centri è in larga parte eccessivo ormai. La segnaletica è a dir poco scarsa, strisce sbiadite, poco illuminate, poste in punti nascosti da siepi, cassonetti ecc., cartelli poco visibili. In Francia, ad esempio, anche in posti periferici, ho trovato una eccellente gestione degli attraversamenti, con riduzione velocità a 30 all'ora, restringimento e rialzamento della carreggiata e fondo rosso oltre a ottima illuminazione. In tali condizioni è chiaro che la sicurezza dei pedoni viene molto salvaguardata. Ormai nella mia città guido col terrore delle strisce anche troppo ravvicinate, nascoste e sbiadite.

concordo, ma anche questo secondo me è un elemento che poi in fase di indagine viene considerato , ma come giustamente dici tu occorre anche parlare di prevenzione e questa la si fa anche con segnaletiche visibili e tutto quello che tu elenchi.
 
Dalla sentenza pare proprio che venga escluso ogni elemento attenuativo per chi guida. Dalle condizioni della strada ai comportamenti dei pedoni. Guidare in città è quasi un incubo ormai.
 
Dalla sentenza pare proprio che venga escluso ogni elemento attenuativo per chi guida. Dalle condizioni della strada ai comportamenti dei pedoni. Guidare in città è quasi un incubo ormai.

a me invece sembra di capire che si richiede all'automobilista una condotta attenta e rispettosa del codice della strada, se questo avviene non credo si debba temere nulla, se invece , come spesso accade si ritiene che il CDS può essere interpretato e ognuno ha il diritto di andare in deroga allora probabilmente circolare è stressante.
 
L'estratto è questo: Fino ad oggi la colpa dell'investitore era da verificare caso per caso, ma adesso la corte di Cassazione ha deciso: chi guida ha sempre torto ed è sempre colpevole anche se investe sulle strisce un pedone imprudente. La ratio sta tutta nell'articolo 141 del Codice della Strada: prevede che "è obbligo del conducente regolare la velocità del veicolo in modo che (...) sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose ed ogni altra causa di disordine per la circolazione".

Se si applica questo principio tout court escludendo quindi tutte altre condizioni quali, ad esempio, la condotta di chi attraversa e le condizioni della strada mi pare che ci sia poco da stare tranquilli.

Tu adegui la tua giuda a quello che vedi, se non vedi le strisce sbiadite, i cartelli nascosti da alberi o uno che sbuca da una siepe sporgente sarà sempre colpa tua.
 
L'estratto è questo:

giusto per precisare poi ognuno resta giustamente della proprio idea, quello non è l'estratto della sentenza della corte di cassazione, ma l'estratto di un articolo che commenta la notizia, vorrei poter aver sotto mano la sentenza della corte di cassazione perchè cosi da avere un informazione più precisa
 
L'estratto è questo: Fino ad oggi la colpa dell'investitore era da verificare caso per caso, ma adesso la corte di Cassazione ha deciso: chi guida ha sempre torto ed è sempre colpevole anche se investe sulle strisce un pedone imprudente. La ratio sta tutta nell'articolo 141 del Codice della Strada: prevede che "è obbligo del conducente regolare la velocità del veicolo in modo che (...) sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose ed ogni altra causa di disordine per la circolazione"

Se si applica questo principio tout court escludendo quindi tutte altre condizioni quali, ad esempio, la condotta di chi attraversa e le condizioni della strada mi pare che ci sia poco da stare tranquilli.

Tu adegui la tua giuda a quello che vedi, se non vedi le strisce
sbiadite, i cartelli nascosti da alberi o uno che sbuca da una siepe sporgente sarà sempre colpa tua.


L' articolo 141 e' lo stesso che
( secondo un celeberrimo Giudice )
in qualsiasi incidente fra 2 auto....
....La colpa e' al 50% dei coinvolti.
Fortunatamente disatteso da sempre.
Qui potrebbe derivare dl fatto di voler tutelare, tout court, il soggetto piu' debole.
Solo che ( IMO ) un conto e' se la cosa finisce o meglio finiva nel pagare i danni,
un conto, se si va in galera, o si perde la patente....
Magari per un aspirante suicida
 
Io penso che da parte dell'automobilista ci debba essere sempre la massima prudenza,però temo anche che in certi casi dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare di investire un pedone distratto sia molto difficile.
Io per tornare a casa transito dietro alla stazione ferroviaria,sapete negli anni quante volte mi è capitato il pedone che sbuca dal sottopassaggio (quindi impossibile da vedere finchè non mette piede sul marciapiede) e si butta letteralmente in mezzo alla strada perchè deve correre all'altro binario altrimenti perde il treno?
Io conoscendo quel tratto cerco di stare attentissimo,ma tante volte il pericolo resta.
Se l'altra metà della strada è occupata e tu ormai non fai più in tempo a fermarti solo il pedone può salvarsi le gambe non buttandosi in mezzo alla strada,è tutto nelle sue mani e quindi se succede qualcosa,a mio modo di vedere,il merito è tutto suo.

Poco tempo fa' proprio in quel tratto all'apertura delle sbarre del passaggio a livello c'era il solito caos.
Pedoni,ciclisti,gente con i trolley tutti affiancati,in pratica occupavano metà della strada.
Io pazientemente mi sono accodato perchè sono consapevole che basta sfiorare una persona e si possono passare guai serissimi.
L'automobilista dietro di me invece era impaziente e pretendeva che facessi il rasatino a pedoni e ciclisti.
E la cosa peggiore sapete qual è?
Che era una signora che poteva essere mia madre,se non mia nonna.
Io difficilmente perdo le staffe ma ho avuto la tentazione di scendere dall'auto e chiederle il motivo di tanta fretta.
Tra l'altro c'erano i classici ciclisti della domenica,quelli che a bassa velocità fanno fatica a mantenere l'equilibrio e quindi barcollano vistosamente.
Io non mi metto a fare lo slalom tra dei birilli così fragili e pericolosi,che se no sfiori uno non ti asciughi più gli occhi,chi si trova dietro di me si può arrangiare,se ha fretta la volta dopo si sveglia prima.
 
Fortunatamente disatteso da sempre.
Qui potrebbe derivare dl fatto di voler tutelare, tout court, il soggetto piu' debole.
Solo che ( IMO ) un conto e' se la cosa finisce o meglio finiva nel pagare i danni,
un conto, se si va in galera, o si perde la patente....

il problema è che qui si parla di codice penale e omicidio stradale, e nulla può essere disatteso, forse questo intervento della corte di cassazione entra nell'ottica di responsabilizzazione dell'automobilista , che poi serva solo questo non credo (ma non è materia del ambito giudiziario) ma che si cominci a capire che quando si guida una vettura ci si sta impegnando in un attività che necessità di tutta la nostra attenzione e di tutto il nostro grado di giudizio per evitare una tragedia credo che sia auspicabile
 
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