<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Iniezione continua.... | Il Forum di Quattroruote

Iniezione continua....

Salve ragazzi, vorrei chiedervi come il distributore è in gradi di alimentare i diversi iniettori in istanti diversi nei sistemi ad iniezione continua. Conosco il funzionamento dell'iniezione meccanica. Gli iniettori si aprono per differenza di pressione tra il distributore e l'iniettore stesso. Ma quello che non capisco è: come il distributore può far aprire un solo iniettore e gli altri no? Se non sbaglio l'iniezione continua veniva applicata anche per sistemi multipoint..... Forse il sistema non è multi point sequenziale.....
Grazie mille anticipatamente!
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Riki1294 ha scritto:
Salve ragazzi, vorrei chiedervi come il distributore è in gradi di alimentare i diversi iniettori in istanti diversi nei sistemi ad iniezione continua. Conosco il funzionamento dell'iniezione meccanica. Gli iniettori si aprono per differenza di pressione tra il distributore e l'iniettore stesso. Ma quello che non capisco è: come il distributore può far aprire un solo iniettore e gli altri no? Se non sbaglio l'iniezione continua veniva applicata anche per sistemi multipoint..... Forse il sistema non è multi point sequenziale.....
Grazie mille anticipatamente!
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E' chiaro che i sistemi non erano sequenziali. L'iniezione continua è per l'appunto continua, non ci potevano essere istanti diversi da altri. Il distributore curava solo la portata dei getti. Nessuna sequenzialità era possibile, come del resto nessuna fasatura... il distributore non poteva alimentare un iniettore piuttosto che un altro. Tutti e sempre. Però funzionava ed era indubbiamente un passo avanti rispetto anche al migliore dei carburatori.
Personalmente ho posseduto due auto con l'iniezione K-Jetronic e l'unica grossa rogna, su una sola delle due (curiosamente la meno anziana) è stata l'alimentazione elettrica della pompa della benzina.
 
per chi come me non ha capito niente di quello che avete detto, si potrebbe essere un po più chiari? che cosa è una iniezione continua?
 
Funzionava così:

http://www.youtube.com/watch?v=rSLcEwdX3ns

In casa Bosch si chiamava K-Jetronic, produceva un fine spray di carburante che veniva richiamato di volta in volta dal pistone che iniziava la fase di aspirazione. Durante tutte le altre fasi il getto colpiva la valvola di aspirazione chiusa e naturalmente del fatto si teneva conto in fase di progetto. Il funzionamento è analogo al carburatore col vantaggio di una migliore polverizzazione con basse velocità dell'aria aspirata e una minore tendenza all'ingolfamento. Maggiore prontezza e minore tendenza all'impoverimento a freddo derivavano dal fatto che la miscela veniva creata subito prima della valvola, qualsiasi fosse la lunghezza e quindi la temperatura dei collettori di aspirazione. Una "aggiunta" elettronica per adeguare più finemente la portata di benzina alle effettive condizioni d'uso (segnatamente la fase di riscaldamento e la risposta all'acceleratore) portò alla KE-Jetronic. Il passo successivo furono le iniezioni totalmente elettroniche, le prime fasate a coppie e a un giro (cioè iniettavano una volta al giro in due cilindri contemporaneamente, in un cilindro l'iniezione andava a buon fine e nell'altro no, il carburante veniva comunque aspirato subito dopo, come nella K) e poi fasate singole cilindro per cilindro.
 
quindi sono diciamo sistemi vecchi? se ho capito bene, spruzzano sempre benzina di continuo anche quando non richiesta? e se è così, il carburante in eccesso che fine fa?
 
Perfetto quindi i sistemi non erano sequenziali ma full grup. Si utilizzavano sia i single point che i multi point giusto? Quindi in base alla pressione esistente nel distributore (che dipende dal flusso dell'aria a monte della valvola a farfalla) l'iniettore rimane aperto per un certo periodo. Se la massa d'aria è molto elevata e quindi crea un cospicuo movimento del disco flottante che a sua volta aziona il pistone che genera allfusso di carburante al distributore, tra quest'ultimo e l'iniettore si crea una differenza di pressione che genera il getto. Maggiore è la delta p maggiore è il tempo di apertura dello spillo.
- Il carburante in eccesso che si ritrova a giacere sulla valvola di aspirazione chiusa che fine fa? Quando questa si apre verrebbe risucchiata e si genererebbe una miscela eccessivamente ricca..... E' un problema esistente anche nei motori a carburazione giusto?
- La pressione dell'ambiente che circonda l'iniettore varia, a seconda della posizione della valvola a farfalla. Più questa è chiusa maggiore è il richiamo di carburante dal distributore, ma questo è in contraddizzione con le esigenze del propulsore.....
In attesa di risposta.....
Grazie mille anticipatamente!
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Riki1294 ha scritto:
Perfetto quindi i sistemi non erano sequenziali ma full grup. Si utilizzavano sia i single point che i multi point giusto? Quindi in base alla pressione esistente nel distributore (che dipende dal flusso dell'aria a monte della valvola a farfalla) l'iniettore rimane aperto per un certo periodo. Se la massa d'aria è molto elevata e quindi crea un cospicuo movimento del disco flottante che a sua volta aziona il pistone che genera allfusso di carburante al distributore, tra quest'ultimo e l'iniettore si crea una differenza di pressione che genera il getto. Maggiore è la delta p maggiore è il tempo di apertura dello spillo.
- Il carburante in eccesso che si ritrova a giacere sulla valvola di aspirazione chiusa che fine fa? Quando questa si apre verrebbe risucchiata e si genererebbe una miscela eccessivamente ricca..... E' un problema esistente anche nei motori a carburazione giusto?
- La pressione dell'ambiente che circonda l'iniettore varia, a seconda della posizione della valvola a farfalla. Più questa è chiusa maggiore è il richiamo di carburante dal distributore, ma questo è in contraddizzione con le esigenze del propulsore.....
In attesa di risposta.....
Grazie mille anticipatamente!
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L'iniettore non ha virtualmente un tempo di apertura. Essendo meccanico e comandato solo dalla pressione della benzina, viene fatto praticamente "risuonare", nel filmato che ho postato si vede la forma del cono e soprattutto si sente questa vibrazione. La frequenza di queste onde di risonanza varia un pò e aumenta con il crescere della pressione e della portata. Anche la pressione aumenta a seconda della richiesta d'aria, quindi l'iniettore si aprirà di più lasciando uscire più benzina. Invero ne risulta effettivamente un tempo di apertura ma non come valore di progetto dell'iniettore quanto come risultanza della frequenza vibratoria sommata alle variazioni di pressione. Un iniettore meccanico sollecitato a maggior frequenza si apre più volte al secondo rimanendo quindi aperto più a lungo. Lo stesso iniettore alimentato da pressione maggiore, si alzerà dal foro di una misura superiore, rimanendo virtualmente aperto più a lungo. Il disco del distributore pesa tutta l'aria in transito e dosa la benzina di conseguenza. La farfalla limita il passaggio dell'aria quando questa è già stata pesata ma influenza comunque il movimento del disco e quindi la possibilità di erogare carburante quindi potenza. Il carburante iniettato contro la valvola chiusa verrà aspirato alla prossima fase utile, a 2.000 giri al minuto le aspirazioni sono 16 al secondo, non c'è tempo per ingolfamenti. In ogni caso la situazione è prevista ed era identica con i carburatori, che miscelavano tutta l'aria in transito al loro interno, a prescindere dal cilindro che poi l'avrebbe aspirata.
Non ricordo impianti single point ad iniezione meccanica.
 
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