<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Influencer | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Influencer

Io non vedo dinamiche nuove,sono cose che si sono sempre fatte, cambiano gli strumenti...la mia generazione ora di quarantenni veniva rincoglionita con i cartoni animati (ed ora che siamo la generazione che sta prendendo in mano la società esaltiamo i cartoni animati ) , questa di ora viene rincoglionita dagli influencer , quella di prima dai miti del cinema e della musica ..per me niente di nuovo al orizzonte e sei hai gli anticorpi te ne freghi e passi oltre altrimenti finisci come le generazioni degli anni 60,70,80 etc etc

Però i cartoni animati non facevano pubblicità occulta ne cercavano di influenzare il modo di vestire o i consumi degli spettatori.
Certo c'era il merchandising legato al format ma nulla di più.
Inoltre a me sembra che l'età media di chi segue spesso sia più elevata di quanto si possa immaginare.
Io conosco delle mamme di 45 anni che se gli chiedi com'è andata la loro giornata in pratica ti fanno il resoconto di quello che hanno visto sui profili social che seguono.
Mentre prima al massimo le mamme avevano le riviste dalla parrucchiera con cui documentarsi,ma difficilmente la qualità della loro vita e delle loro giornate dipendeva da quello.
Penso che i social siano entrati in maniera molto più profonda nella vita delle persone rispetto ai vecchi strumenti per creare seguito.
 
Secondo me più che merito loro è colpa di chi non riesce a stare 5 minuti senza mettere un like se riescono a campare coi selfie.
Io non dico che non abbiano abilità,ma il fatto che un influencer particolarmente bravo possa guadagnare più di un chirurgo mi sembra un risvolto grottesco della società attuale.


Beh....
Un chirurgo piu' di un tot di operazioni non puo' fare....
Qui fanno gli altri per te.
E questo numero puo' tendere ad " infinito "
 
Però i cartoni animati non facevano pubblicità occulta ne cercavano di influenzare il modo di vestire o i consumi degli spettatori.
Certo c'era il merchandising legato al format ma nulla di più.
Inoltre a me sembra che l'età media di chi segue spesso sia più elevata di quanto si possa immaginare.
Io conosco delle mamme di 45 anni che se gli chiedi com'è andata la loro giornata in pratica ti fanno il resoconto di quello che hanno visto sui profili social che seguono.
Mentre prima al massimo le mamme avevano le riviste dalla parrucchiera con cui documentarsi,ma difficilmente la qualità della loro vita e delle loro giornate dipendeva da quello.
Penso che i social siano entrati in maniera molto più profonda nella vita delle persone rispetto ai vecchi strumenti per creare seguito.

Anche i cartoni animati erano un modo di indirizzare le masse ed erano infarciti di pubblicità molto frequenti, certo ora i mezzi sono molto più potenti ma al tempo stesso sono anche molto più potenti i modi per crearsi un forma mentis che ti permette di saper distinguere i messaggi negativi da quelli positivi.
 
Beh....
Un chirurgo piu' di un tot di operazioni non puo' fare....
Qui fanno gli altri per te.
E questo numero puo' tendere ad " infinito "

Vero,però un'operazione chirurgica (anche una apparentemente banale) è una grossa responsabilità e ha come fine ultimo quello di migliorare la salute e la qualità della vita di una persona.
Che una campagna pubblicitaria a mezzo social,composta magari da 20 foto,possa essere altrettanto remunerativa a me sembra comunque una cosa un po' assurda.
 
Anche i cartoni animati erano un modo di indirizzare le masse ed erano infarciti di pubblicità molto frequenti, certo ora i mezzi sono molto più potenti ma al tempo stesso sono anche molto più potenti i modi per crearsi un forma mentis che ti permette di saper distinguere i messaggi negativi da quelli positivi.

Sto provando a fare mente locale ma non mi viene in mente molto.
Forse perchè quando ero ragazzino io andavano i cartoni animati giapponesi che descrivevano una realtà molto diversa dalla nostra.
Certo in patria devono aver indirizzato davvero le giovani generazioni portandole a praticare alcuni sport (calcio in primis) o addirittura a sposare la politica energetica incentrata sul nucleare (non mi ricordo adesso quale robot dei cartoni animati giapponesi aveva un "cuore" atomico).
 
Sto provando a fare mente locale ma non mi viene in mente molto.
Forse perchè quando ero ragazzino io andavano i cartoni animati giapponesi che descrivevano una realtà molto diversa dalla nostra.
Certo in patria devono aver indirizzato davvero le giovani generazioni portandole a praticare alcuni sport (calcio in primis) o addirittura a sposare la politica energetica incentrata sul nucleare (non mi ricordo adesso quale robot dei cartoni animati giapponesi aveva un "cuore" atomico).

C'era Diapolon che andava a energia solare. Daitarn 3 aveva l'attacco solare. L'energia atomica intesa come fusione o fissione non ne ricordo.
 
C'era Diapolon che andava a energia solare. Daitarn 3 aveva l'attacco solare. L'energia atomica intesa come fusione o fissione non ne ricordo.

Io ne ho sentito parlare in tv durante un programma che parlava di Fukushima e hanno citato uno dei tanti robot dei cartoni animati giapponesi che avrebbe avuto il compito di influenzare le nuove generazioni e non far temere loro l'energia nucleare.
Però penso che si tratti di cartoni animati al massimo degli anni 80 quindi io non me li posso ricordare.
A dire il vero io i robot li confondo tutti.
 
Cercando online trovo solo Atom,che però non era un robot combattente ma una specie di bambino robot tipo Pinocchio.

Per quanti erano bambini (e non) tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta in Giappone – me compreso – i due “eroi” che più di ogni altro conquistarono il nostro immaginario furono Godzilla, un mostruoso gigantesco rettile, e Atom, il protagonista di un manga e poi dell’omonimo cartone animato giapponese Atom, braccio di ferro, che sembra la storia di un Pinocchio del futuro tra un robot bambino atomico e un anziano scienziato. Entrambi i personaggi avevano a che fare con l’energia nucleare, ed entrambi inizialmente portavano con sé un senso molto critico nei confronti di essa. Eppure, in seguito, divennero le operazioni mediatiche pro-nucleare più efficaci di ogni altra promozione. Questi due “eroi” riuscirono a “contaminare” profondamente il nostro immaginario con l’idea positiva del nucleare. E la massa non se ne accorse. Infatti, da piccoli, la parola “atomo” era per noi inevitabilmente legata a questo simpatico robot bambino o al mostro buono, che non suscitavano in noi alcun senso di timore. “Atomo” significava potenza, progresso e giustizia. Se oggi l’industria robotica giapponese è all’avanguardia, è proprio perché molti ingegneri robotici sono cresciuti guardando Atom in televisione.

Mi sa che ricordavo male allora e non c'era un robot combattente alimentato a energia nucleare.
 
Ma a parte il messaggio specifico del cartone animato in sé, in generale era il modo di preparare le nuove generazioni allo stare chiusi in casa perché il mondo fuori è brutto mentre se sei in casa sei protetto e coccolato ed in più poi sono io televisione che ti spiego le cose ,poi da questo si è passati ai videogiochi ed alla rete,ma lo scopo fondamentalmente è sempre lo stesso,a mio modesto avviso ovviamente
 
C'era Diapolon che andava a energia solare. Daitarn 3 aveva l'attacco solare. L'energia atomica intesa come fusione o fissione non ne ricordo.

Io guardavo solo Goldrake (Atlas Ufo Robot), che aveva motori a fotoni. Poi non mi spiegavo come il velivolo del suo collega (Alcor, se non sbaglio), chiaramente a reazione, sulla plancia di comando avesse un contagiri....
 
Io guardavo solo Goldrake (Atlas Ufo Robot), che aveva motori a fotoni. Poi non mi spiegavo come il velivolo del suo collega (Alcor, se non sbaglio), chiaramente a reazione, sulla plancia di comando avesse un contagiri....

Sì, ma vuoi mettere quando puntualmente venivano fulminati e le lancette impazzivano? Il contagiri ci va. Punto.
 
Ma a parte il messaggio specifico del cartone animato in sé, in generale era il modo di preparare le nuove generazioni allo stare chiusi in casa perché il mondo fuori è brutto mentre se sei in casa sei protetto e coccolato ed in più poi sono io televisione che ti spiego le cose ,poi da questo si è passati ai videogiochi ed alla rete,ma lo scopo fondamentalmente è sempre lo stesso,a mio modesto avviso ovviamente

Effettivamente è vero.
Ai miei tempi c'erano diversi programmi per bambini a metà tra il ludico e l'istruttivo,forse la mia è stata una delle prime generazioni a essere letteralmente cresciuta dalla tv.
Però anche da quel punto di vista mi sembra che il livello sia sceso un po',tempo fa' ho visto un pezzetto di un programma per bambini e sono sicuro che se l'avessi visto quando avevo 5 anni avrei pensato che mi stavano prendendo per scemo.
 
Io guardavo solo Goldrake (Atlas Ufo Robot), che aveva motori a fotoni. Poi non mi spiegavo come il velivolo del suo collega (Alcor, se non sbaglio), chiaramente a reazione, sulla plancia di comando avesse un contagiri....

Io ricordo solo il Megazord dei Power Rangers,che per passare dai singoli robot allo stadio finale (5+2 robot aggiuntivi quando erano cavoli amari) impiegava un quarto d'ora buono,sembrava la capotte elettrica di alcuni modelli CC.
Tra l'altro il cattivo gigante di turno aspettava pazientemente che il mega robot si assemblasse invece di approfittare della sua lentezza per legnare i singoli componenti.

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