Il corretto funzionamento di un motore a combustione interna è legato, oltre ad altri numerosissimi aspetti che non cito per brevità, al rapporto stechiometrico tra carburante e comburente, qualora detta tipologia di motore sia alimentata, per l?appunto, da carburante e non da combustibile (come il motore ciclo Diesel). In quest?ultimo caso, infatti, detto legame è meno vincolante tanto che, a regime, si parla di combustione in ?eccesso di aria?.
Volendo circoscrivere il discorso solo ai motori a ciclo Otto, come il caso di specie, occorre specificare che quando il motore è freddo, la combustione avviene correttamente con tenori di carburazione più spinti del canonico 14,7:1, ovviamente più spinti a favore del carburante, quindi, indicativamente, 12:1 o 10:1 e così via. La carburazione si stabilizza su valori vicini a quello suesposto solo dopo che il motore ha raggiunto la temperatura di funzionamento ottimale.
E? chiaro che se il clima è rigido, la temperatura in cui si trova il motore all?avvio è più bassa e che occorre più tempo per passare da questa a quella ottimale. Quindi, la carburazione impiega più tempo a stabilizzarsi nelle modalità sopra indicate e nel frattempo, dovendo il motore utilizzare più carburante, si consuma di più. Inoltre, anche il lubrificante è più viscoso, a freddo, e ciò aumenta gli attriti interni con riverberi negativi sul consumo.
Questo, quindi, a ben vedere, ha grande incidenza specie nelle brevi percorrenze tra l?accensione e lo spegnimento perché in questo modo significa che gran parte del tragitto è stato percorso con il motore in fase di riscaldamento e quindi con l?apparato di alimentazione che fornisce una miscela aria-benzina più dispendiosa in termini energetici ed economici.
Qualora si usi la vettura per percorrenze ragionevolmente lunghe, l?incidenza di questa situazione diviene sostanzialmente più contenuta ed anzi, con il clima fresco, è possibile apprezzare un funzionamento del motore più soddisfacente dovuto al migliore raffreddamento (migliore dissipazione termica in generale e maggiore efficacia di dispositivi quali l?intercooler nei motori turbocompressi) e, soprattutto, dalla maggiore densità dell?aria che, trovandosi in questo stato fisico, è maggiormente foriera di ossigeno a parità di volume, fornendo una combustione migliore, più efficace.