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Il giallo della multa rosa....

Mi sono sempre piaciute le storie noire, soprattutto quelle che raccontano eventi misteriosi, che solo la luce della ragione può spiegare in modo chiaro e logico, rendendo di colpo comprensibile un fatto che fin poco prima appariva come assurdo e privo di senso.
Ebbene, una di queste storie l?ho vissuta in prima persona qualche mese fa? e ha riguardato una multa?sì avete capito bene?un foglietto rosa che mi è arrivato per posta, ed è per questo motivo che l?ho chiamato : ?Il giallo, il giallo della multa rosa?

Tutto ebbe inizio un lunedì di pioggia dello scorso settembre, quando ebbi il piacere di ricevere un simpatico omaggio dalla polizia per una violazione del codice stradale avvenuta quasi tre mesi prima, il 30 giugno. Eccitato per la sorpresa, strappai frettolosamente la busta sigillata per scoprire che la mia prima infrazione era consistita nel compiere un sorpasso su linea continua, superando di 40 km orari il limite massimo di velocità permesso per quel tratto di strada (il limite era di 50 km essendo considerato ?centro abitato? anche se a tutti glie effetti è un lungo rettilineo di una strada provinciale). La violazione era stata naturalmente accertata da due agenti di polizia stradale tramite il famigerato strumento elettronico dell?autovelox.
Galvanizzato per la multa e nonostante un tempaccio da lupi, presi l?impermeabile grigio e il mio cappello alla Bogart, recandomi subito all?ufficio della polizia stradale di Schio (Vi) per assolvere il mio debito con la legge. Tuttavia, una volta entrato, un mistero mi si palesò di fronte, un mistero che mi avvolse più fitto di una nebbia autunnale.
Appena entrato, la gentile poliziotta in servizio allo sportello (tra l?altro carina), mi spiegò con grande premura che la penalità consisteva nella decurtazione di 10 punti della mia patente (togliendo in questo modo la metà dei miei punti in una sola volta) e una ammenda di ben 370 euro.
Non solo. Come se non bastasse, la gentile signorina mi fece presente che la mia patente sarebbe stata sospesa da uno a tre mesi. Di colpo un lampo anticipò di qualche secondo un tono fragoroso e la pioggerellina si tramutò d?improvviso in un forte scroscio che non prometteva nulla di buono.
Appena realizzai quello che mi aveva pronunciato la signorina, fui colto da improvvisi giramenti di testa e per non cadere mi aggrappai al davanzale dello sportello. Era chiaro che per un lavoratore automunito come me, una sospensione della patente non poteva essere presa come uno scherzo!
?E? uno scherzo?? Chiesi alla signorina in divisa per fugare ogni dubbio.
?No!? rispose lei imperturbabile.
Feci un passo indietro e un paio di respiri profondi. Guardai negli occhi la bella poliziotta e cercai di riflettere. Certo, a pensarci bene, i conti non mi tornavano. Ancora perplesso e pensando alla gravità ingiustificata di tale sanzione, chiesi alla gentile poliziotta se per caso, compiendo il mio sciagurato sorpasso, avessi inavvertitamente investito qualcuno. ?Ho per caso tirato sotto un passante?? Chiesi. ?Se è così, sono mortificato, mi creda! Le giuro che non mi sono minimamente accorto! Davvero!? Continuai ?Le garantisco che se avessi sentito un colpo o uno strano rumore, mi sarei fermato??
Ma la poliziotta mi interruppe all?improvviso e mi rassicurò che nulla di tutto questo era accaduto.
Feci allora un altro respiro profondo e cercai di ricapitolare nella mia mente la situazione: metà dei punti decurtati, 370 ? di multa e soprattutto la patente sospesa da uno a tre mesi per un sorpasso su linea continua (fatto in pieno giorno, con visibilità al 100 per 100 su un lungo rettilineo) e un?infrazione dei limiti di velocità. Ancora le cose non mi erano chiare. Mi feci coraggio, e calandomi meglio nel ruolo del pirata della strada (è vero, la tentazione di indossare una benda scura cominciò a farsi forte?), le chiesi se per caso l?autovelox fosse attrezzato anche per fare degli esami tossicologici in movimento. Se fossi risultato positivo, pensai tra me e me, ciò avrebbe spiegato il tutto. Quello che però mi venne in mente subito dopo è che, per un astemio come me, era al quanto difficile superare il tasso alcolico di 0.5 mg per litro, anche viaggiando a 90 km orari. E poi, per uno che non si è mai fatto una canna come il sottoscritto (a parte quelle di bambù, pessime devo dire), sarebbe stato al quanto improbabile avere delle tracce di sostanze psicotropiche in corpo. Ancora una volta, la poliziotta mi spiegò, con un pizzico di rammarico, che tale futuristica strumentazione non era in dotazione degli attuali autovelox. Non ancora per lo meno.
Alché mi ritrovai a brancolare sempre più nel buio della mia incomprensione. Il giallo della multa rosa si faceva più fitto.
Ma proprio quando stavo per perdere ogni speranza di trovare una spiegazione logica e coerente del problema, ecco un lampo, una luce radiosa che di colpo riuscì ad illuminare la mia mente confusa e a spazzare via ogni dubbio che fino a poco prima mi avvolgeva. Accadde quando la poliziotta, sempre con tono pacato, mi spiegò che l?apparecchio dell?autovelox, non potendo identificare l?autista (per il diritto della privacy?) mi permetteva ingenuamente di negare che fossi io alla guida della mia autovettura. A questo punto il gioco era semplice: o ammettevo di essere colpevole (pagando 370 ?, perdendo la metà dei punti e la mia patente da uno a tre mesi?) oppure sostenevo astutamente di essere innocente: in questo modo pagando una seconda multa (altri 300?) potevo uscirne ?pulito? e ?illibato? come se nulla fosse mai accaduto?
Sorrisi. Che bello, pensai tra me e me?era la stessa polizia stradale che con una mano mi dava una mazzata con una forza inaudita, stordente e una brutalità ingiustificata e con l?altra mi offriva la possibilità di parare il colpo?bastava una furbizia e qualche centinaio di euro in più?
Sì?Adesso era tutto chiaro! Quella stessa polizia che dovrebbe garantire maggiore sicurezza ed ?educare? i cittadini ad un comportamento responsabile e civile sulla strada, seguiva una legislazione studiata appositamente per colpire i propri cittadini, per sfruttarli e racimolare in questo modo qualche quattrino.
Feci un cenno alla poliziotta, presi il mio impermeabile grigio e uscì. Fuori la pioggia era scrosciante. Misi in bocca una gomma al gusto di liquirizia e mi diressi verso il primo bar aperto. Certo, pensai tra me, tutto questo puzzava di estorsione; sì una sorte di estorsione legalizzata con la quale la polizia ?invitava caldamente ? il conducente a pagare qualcosa di più?si, c?era qualcosa di sbagliato in tutto questo, di profondamente immorale, ma non riuscivo a capire che cosa: forse era il fatto che questa estorsione sembrava premiare la ?furbizia? e chi, tra gli onesti lavoratori e padri di famiglia poteva permettersi di ?comprare? uno sconto di pena..
Entrai nel bar e lanciando un?occhiata al barista chiesi sicuro: ?Il solito!?.
Il barista mi guardò perplesso. Forse perché era la prima volta che entravo in quel posto. Con disinvoltura finsi un colpo di tosse per toglierlo dall?imbarazzo e ordinai subito uno Scotch. Doppio. Quando ebbi finalmente il bicchiere ghiacciato tra le mani, pensai quanto fosse triste il fatto che la polizia si fosse prostituita a tal punto da diventare un mezzo per gonfiare le casse dell?erario, e quanto erano lontani, oramai, i tempi in cui credevo che il corpo di polizia fosse al servizio della comunità. Ma tantè, le cose stavano così.
Trangugiai con un solo sorso quella miscela infuocata. Tossii, e questa volta i colpi di tosse erano sinceri. Quando uscii, la nebbia era ancora fitta e la pioggia scorreva copiosa sul mio impermeabile grigio. Tirava un forte vento e faceva freddo, ma in qualche modo mi sentivo bene. Infondo, pensai, avevo risolto il mio giallo: il giallo della multa rosa.

Firmato:
Un ex astemio.
 
Ho letto la storia. Sinceramente anche a me non sembra molto giusto che chi può permetterselo, ha la possibilità di non subire decurtazioni di punti pagando una ulteriore somma. Quello che non condivido è il giudizio sulla polizia: il codice della strada viene emanato dal legislatore, non certo dalla polizia, che non può far altro che applicarlo.
 
" Quello che non condivido è il giudizio sulla polizia: il codice della strada viene emanato dal legislatore, non certo dalla polizia, che non può far altro che applicarlo. "

Sono d'accordo con lei...in effetti la mia non è tanto una critica rivolta alla polizia di per sè stessa quanto al sistema in generale.
Sistema che comunque riguarda anche il corpo di polizia, il quale non è la fonte del problema ma semmai una concausa. Detto in altri termini, ritengo che il corpo di polizia, il quale si "presta" a questo sistema ingiusto, non siaesente da responsabilità almeno parziali e riguardando proprio la polizia beh... questo mi rattrista ulteriormente....
Mi chiedo quando veramente si potrà parlare dell'Italia come di un Paese in cui una cultura della legalità e della trasparenza sia un qualcosa di ben radicato e scontato. Puirtroppo siamo ancora molto lontani da ciò. A me pare che spesso la politica (in senso trasversale eh, destra, sinistra, centro ) promuova alla fine sempre una cultura della furbizia e dell'inganno nel quale i cittadini spesso e volentieri non sono dei fini ma dei semplici mezzi da usare per raggiungere altri obiettivi che con il bene dei cittadini hanno poco a che fare. A volte mi pare che la mentalità generale del nostro Bel Paese sia più vicina ai paesi sottosviluppati e spesso mi vergogno soprattutto quando attiriamo l'attenzione della stampa estera che (non a torto) ci ridicolizza e ci sminuisce. Il sistema al quale mi riferisco nel mio racconto e che riguarda veramente una sorte di "estorsione legalizzata" al cittadino e agli automobilisti in generale, è, secondo me, un esempio lampante di questa "ingiustizia legalizzata".

Con rammarico

Davide Dal Pozzolo
 
Pensa che se eri in un paese sottosviluppato come la Svizzera passavi un processo penale, la multa è 30% del ricavo annuale minimo 14'000.- CHF + 5 g. di prigione

Ringrazia di essere in Italia, che te la sei cavata con poco (in confronto ai parametri europei) ;)
 
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