<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il coraggio delle idee... | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Il coraggio delle idee...

In attesa che ripassi quellla smisurata testa di C4220 del monostellatore, cinque stelle al buon MAX. :thumbup:

@nafnlaus
uno dei tuoi difetti è che sai scrivere molto bene, ma non sai leggere, per niente... :rolleyes:
 
sandro63s ha scritto:
In attesa che ripassi quellla smisurata testa di C4220 del monostellatore, cinque stelle al buon MAX. :thumbup:

@nafnlaus
uno dei tuoi difetti è che sai scrivere molto bene, ma non sai leggere, per niente... :rolleyes:

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? 8)
 
sandro63s ha scritto:
In attesa che ripassi quellla smisurata testa di C4220 del monostellatore, cinque stelle al buon MAX. :thumbup:

@nafnlaus
uno dei tuoi difetti è che sai scrivere molto bene, ma non sai leggere, per niente... :rolleyes:

Quel chicken-arted si dimostra tale sempre di piu'.

pazienza,sopportiamo le persone moleste
 
Ciao Max, complimenti per quello che sei riuscito a fare e per quello che hai scritto, la forza d'animo può far vincere molte battaglie, bravo!! :thumbup:
 
rosberg ha scritto:
Ho preso spunto da questa canzone bellissima di Renato Zero (http://www.youtube.com/watch?v=pA2lQHe6K6c) per aprire questa discussione.
In generale credo possa valere sempre il "motto" del titolo, in qualunque campo: lavorativo, sportivo, sentimentale...insomma un po' in tutto.

Volevo condividere con voi una mia esperienza.
Ieri sera sono tornato a calcare "ufficialmente" un campo da tennis in un torneo di doppio, dopo 4 anni di "digiuno" da tornei a causa di problemi fisici, rottura di legamenti, tendini e conseguente intervento alla spalla.
Credevo di non riuscire più a prendere in mano una racchetta da tennis e quando invece dopo 28 mesi di fermo sono riuscito a rientrare in campo, non ho più fatto alcun torneo: affaticamento al braccio, difficoltà nell'eseguire alcuni colpi, necessità di riposo di almeno un giorno tra un'ora e l'altra. Tutte cose che in un torneo sono difficilmente gestibili.
Con quello che ho passato era già un miracolo che fossi riuscito a prendere in mano una racchetta ancora.
Poi con un ragazzo, un mio caro amico, si è presentata l'occasione. Ma sì...proviamo, Tanto è un doppio, non è certo "pesante" come un singolo. Così ieri sera in campo per un torneo, a distanza di oltre 4 anni da quel maggio 2009. Un'ora e mezza di partita, bella, combattuta, giocata anche bene, ma terminata con una sconfitta al tie-break del terzo set.
L'affaticamento del torneo è diverso da quello di un'ora per i fatti propri. Incredibile quanto la tensione mentale possa agire sul fisico.
Stamattina sono un po' indolenzito...ma comunque contento.
Contento perchè qualcuno mi ha detto che nel mio piccolo "sono un campione", contento perchè due ragazzi del pubblico presente sono venuti negli spogliatoi per fare i complimenti a me e al mio socio nonostante la sconfitta (e abbiamo giocato pure meglio degli avversari), contento perchè l'emozione e l'atmosfera da torneo mi mancava, contento perchè credo che il buon pubblico presente si sia abbastanza divertito.

Realista perchè credo di non essere in grado comunque di affrontare un torneo in singolare.

Quindi, ieri sera mi ronzava quella canzone che ha originato il titolo a questa mia discussione e...ho avuto il coraggio di crederci anche quando era difficilissimo farlo. Tutte quelle ore dal fisioterapista nel 2010 e nel 2011 hanno dato il risultato di farmi riassaporare almeno per un paio d'ore l'atmosfera di un torneo di tennis.

Inoltre, poi, pensandoci bene, quella canzone, posso trasportarla anche ad altre cose...di vita...

Spero di non essere andato troppo lungo...ma volevo condividere con voi questa cosa, in semplicità.

Che Dire Max...ho letto per bene tutto...e sono contento per te..... per le emozioni che haiprovato e che hai condiviso con noi......anche io anni orsono calcavo i campi in terra rossa e ho fatto pure io qualche torneo.
Da un decennio ormai non ho più potuto sfoggiare la mia attrezzatura.....l'ultima racchetta credo di averla usata solamente un paio di volte...una Head al gel...con i colori che sfoggiava il grande Nadal......non ho mai smesso di pensare che magari un giorno potrei ritornare a calcare i campi....ma sicuramente con meno veemenza.... :rolleyes:

Quello che sicuramente dentro di te.si è affermata è la convinzione di tornare ad avere quel gusto agonistico che lascia quel bel sapore ....oltre all'indolenzimento!...quello si a me manca davvero , non lo nascondo, ma ora non posso permettermelo...non in senso economico ma solamente a livello fisico....prima dovrei migliorare di molto la mia forma fisica :rolleyes: :rolleyes:

SALUDOSsssss e 5 stelle for you :thumbup:
 
Gran bella cosa il coraggio.
Penso che ognuno di noi abbia la propria dote di coraggio, più o meno abbondante.
Altra cosa è saperlo tirar fuori il coraggio.
Avere il coraggio delle proprie idee vuol dire ad esempio alzare la mano in un'aula piena di studenti, per esporre la propria opinione su un argomento discusso,
vuol dire controbattere al proprio capo sul lavoro, se si è convinti di un'idea magari contraria alla sua,
vuole dire mettere in discussione se stessi e ciò che si ha, per un'idea, una convinzione, una sensazione, senza stare troppo a pensarci su, altrimenti il momento giusto svanirà, e ci si ritroverà un giorno ad avere il rimorso di non aver tirato fuori il coraggio al momento giusto. Basta esserne convinti dentro.
Il coraggio di un'idea richiede una scelta di "pancia". Non ci sarà nessuno che dirà, saprà consigliare se una scelta è giusta o è sbagliata, non ci sono calcoli mentali da fare, valutazioni, ma bisogna seguire una sensazione, il proprio istinto, ma anche e soprattutto il proprio cuore.

Questo hai fatto anche tu rosberg, seguendo la sensazione che ce l'avresti fatta, che sarebbe valsa la pena riprovare a "calcare il campo" in un'occasione ufficiale, nonostante i tuoi problemi fisici. E alla fine, anche se hai portato a casa una sconfitta, sei comunque campione, per aver avuto il coraggio di riprovarci.
Quella persona che te l'ha detto ha proprio ragione. ;-)
 
rosberg ha scritto:
Ho preso spunto da questa canzone bellissima di Renato Zero (http://www.youtube.com/watch?v=pA2lQHe6K6c) per aprire questa discussione.
In generale credo possa valere sempre il "motto" del titolo, in qualunque campo: lavorativo, sportivo, sentimentale...insomma un po' in tutto.

Volevo condividere con voi una mia esperienza.
Ieri sera sono tornato a calcare "ufficialmente" un campo da tennis in un torneo di doppio, dopo 4 anni di "digiuno" da tornei a causa di problemi fisici, rottura di legamenti, tendini e conseguente intervento alla spalla.
Credevo di non riuscire più a prendere in mano una racchetta da tennis e quando invece dopo 28 mesi di fermo sono riuscito a rientrare in campo, non ho più fatto alcun torneo: affaticamento al braccio, difficoltà nell'eseguire alcuni colpi, necessità di riposo di almeno un giorno tra un'ora e l'altra. Tutte cose che in un torneo sono difficilmente gestibili.
Con quello che ho passato era già un miracolo che fossi riuscito a prendere in mano una racchetta ancora.
Poi con un ragazzo, un mio caro amico, si è presentata l'occasione. Ma sì...proviamo, Tanto è un doppio, non è certo "pesante" come un singolo. Così ieri sera in campo per un torneo, a distanza di oltre 4 anni da quel maggio 2009. Un'ora e mezza di partita, bella, combattuta, giocata anche bene, ma terminata con una sconfitta al tie-break del terzo set.
L'affaticamento del torneo è diverso da quello di un'ora per i fatti propri. Incredibile quanto la tensione mentale possa agire sul fisico.
Stamattina sono un po' indolenzito...ma comunque contento.
Contento perchè qualcuno mi ha detto che nel mio piccolo "sono un campione", contento perchè due ragazzi del pubblico presente sono venuti negli spogliatoi per fare i complimenti a me e al mio socio nonostante la sconfitta (e abbiamo giocato pure meglio degli avversari), contento perchè l'emozione e l'atmosfera da torneo mi mancava, contento perchè credo che il buon pubblico presente si sia abbastanza divertito.

Realista perchè credo di non essere in grado comunque di affrontare un torneo in singolare.

Quindi, ieri sera mi ronzava quella canzone che ha originato il titolo a questa mia discussione e...ho avuto il coraggio di crederci anche quando era difficilissimo farlo. Tutte quelle ore dal fisioterapista nel 2010 e nel 2011 hanno dato il risultato di farmi riassaporare almeno per un paio d'ore l'atmosfera di un torneo di tennis.

Inoltre, poi, pensandoci bene, quella canzone, posso trasportarla anche ad altre cose...di vita...

Spero di non essere andato troppo lungo...ma volevo condividere con voi questa cosa, in semplicità.

Lo spero con tutto il cuore.....
 
Che dire? Un sincero grazie a tutti, ma proprio a tutti, anche a chi mi ha messo una stella in ogni mio intervento, a chi non è per nulla intervenuto. Grazie a chi ha condiviso con me questa "storia" dedicando 5 minuti del suo tempo, grazie a chi mi ha messo 5stelle
 
Sai, Max, l'importante è che dentro di sè uno creda profondamente in quello che ha intenzione di fare e se è così, la cosa gli riuscirà bene, qualsiasi cosa essa sia ;)
Complimenti a te che l'hai fatto :thumbup:
 
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