by kia (potenziale competitor di un'eventuale avensis hybrid!):
Kia Optima
Facile da gestire e rassicurante su strada.
Tutto il meglio delle ultime Kia, in taglia berlina medio-grande. La Optima, segmento D al primo sbarco in Italia, è una bella macchina, costruita bene, tecnologica, ma facile da gestire e rassicurante su strada. L'abbiamo guidata nella zona di Francoforte, in una giornata molto piovosa. Sul mercato italiano la Optima sarà commercializzata dal prossimo aprile, per ora con l'unica motorizzazione 1.7 CRDi da 141 cavalli abbinata a un cambio manuale a sei marce o a un doppia frizione a sette. Previsto in un primo tempo un solo allestimento, maggiormente orientato ai clienti business, con prezzo che dovrebbe partire da circa 29.000 euro. Dopo la berlina, a ottobre 2016, arriveranno anche la variante station wagon, la ibrida e l'ibrida plug-in, che avrà motore 2.0 benzina aspirato e una potenza complessiva di 193 CV.
Cambia anche sottopelle. Il pianale della serie attuale è stato modificato, reso più rigido, robusto e leggero: ridisegnate le sospensioni e migliorato lo sterzo a servoassistenza elettrica. Leggermente aumentate le dimensioni, pari a 4 metri e 86 di lunghezza, per uno e 86 di larghezza, e 2 metri e 81 di passo. Come si vede, misure importanti, che si traducono in un abitacolo molto spazioso, davanti e dietro, dove in particolare si possono distendere quasi del tutto le gambe (a disposizione, oltre alle bocchette orientabili, ci sono pure un'ulteriore presa Usb e una da 12V). Piuttosto capiente il bagagliaio, di forma non perfettamente regolare.
Esemplare ricco. A bordo della vettura del test, equipaggiata con il cambio a doppia frizione 7DCT e con le sospensioni a controllo elettronico (due optional abbinati), troviamo, tra le altre cose, gli interni di pelle, le regolazioni elettriche dei sedili anteriori, il navigatore satellitare con monitor da 8" (quello standard è da 7") e il sistema di ricarica wireless per gli smartphone già predisposti o dotati dell'apposita cover. Senza essere opulenta, la Optima fa comunque una buona impressione, è curata e ben assemblata: presenta materiali e rivestimenti gradevoli, come per esempio la parte superiore della plancia e il padiglione oltre ad alcuni dettagli, quali le rotelline gommate delle bocchette di ventilazione. Più rigide, ovviamente, le plastiche e un po' più ruvidi i rivestimenti nella parte inferiore dell'abitacolo.
Fluida e rassicurante. La poltrona, comoda, avvolge di più a livello lombare e dei fianchi ed è più ampia all'altezza delle spalle. La posizione ideale si trova in fretta: si guida a gambe piuttosto distese e col volante poco inclinato. La Optima si muove con scioltezza nel traffico, grazie al cambio automatico a doppia frizione piuttosto dolce ed efficace nei passaggi in Drive e alla buona coppia motrice, a partire dai 1.500 giri. Non si segnalano vibrazioni. Se, col tasto Drive mode sul tunnel, si seleziona il settaggio Sport, la berlina coreana mostra una risposta più pronta. Il brio, comunque, non manca, grazie all'1.7 CRDi da 141 CV, più rotondo e regolare che cattivo, a proprio agio entro i 4.000 giri. Insomma, c'è quel che serve senza fuochi d'artificio, soprattutto nella ripresa da velocità medio-alte. Buona la sensazione di agilità, anche grazie allo sterzo abbastanza pronto e dal carico medio-leggero, pure in Sport. Ci sono i paddle al volante, piuttosto piccoli: magari, non li cerchi di continuo, però rispondono a tono, con una cambiata più rapida in fase di scalata. Come dicevamo, il fondo era bagnato così non è stato possibile verificare in maniera efficace il livello di tenuta. Ma in autostrada, anche a velocità sostenute, la Optima si è dimostrata molto rassicurante. Non così ampio neppure lo scarto nei settaggi delle sospensioni, maggiormente orientati al confort, pur se l'esemplare del test presentava una gommatura sportiveggiante, 235/45 da 18 pollici.
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