<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I.T.I.S. Indirizzo Meccanica e Meccatronica: CHIEDO PARERI | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

I.T.I.S. Indirizzo Meccanica e Meccatronica: CHIEDO PARERI

Ho frequentato un istituto tecnico (privato) di Milano , che godeva di un’ottima fama : gli insegnanti delle materie tecniche erano quasi tutti tecnici operanti nelle industrie del ramo (ma c’erano anche docenti del Politecnico) , che dovevano quindi conciliare gli impegni di lavoro con le lezioni , per cui capitava spesso di far lezione al sabato o alla domenica mattina .
Mi sono diplomato nel 1965 e ho subito trovato lavoro come progettista elettronico ; contemporaneamente frequentavo il corso di laurea in Economia e Commercio (serale) presso l'Università Cattolica : l'idea era che con una laurea in discipline economiche e un diploma tecnico avrei avuto più possibilità .
Mi sono però reso conto che non ero tagliato per le materie economiche , anche se avevo già dato parecchi esami , per cui , dopo due anni mi sono licenziato e mi sono iscritto al Politecnico .
Per non gravare troppo sulla famiglia mi sono dato da fare con lavori vari (corsi teorici e pratici presso l'istituto tecnico dove mi ero diplomato , ripetizioni , riparazione radio e televisori , che allora si facevano ancora , installazione di impianti di antenna) , ma sono riuscito a laurearmi senza andare fuori corso , quindi a 26 anni .
La votazione non è stata molto alta , poichè ho accettato anche qualche 18 , però l'imperativo era di finire al più presto : mi è capitato di dare anche cinque esami nella sessione estiva , una volta due nello stesso giorno .
Avevo molti amici provenienti dal liceo , ma non ho mai avuto la minima soggezione nei loro confronti .
Una settimana dopo l'esame di laurea sono stato assunto nella stessa azienda dove avevo lavorato subito dopo essermi diplomato .
Successivamente (in parallelo col lavoro di progettista elettronico nell’industria) ho tenuto per parecchi anni corsi di misure elettroniche e di elettronica industriale presso l'istituto tecnico dove mi ero diplomato : molti dei miei studenti hanno proseguito gli studi con ottimi risultati (mi sono sempre preoccupato di motivarli a dovere perché non avessero complessi di inferiorità nei confronti dei “liceali” , come era normale a quei tempi) .

Questo fatto che il liceo debba sempre esser considerata la scuola migliore, ancora stento a capirlo perchè.
Ancora ad oggi, ai ragazzini migliori delle scuole medie, viene consigliato il liceo, lasciando i tecnici e, ancor di piu i professionali, a "chi ha poca voglia di studiare". E spesso, purtroppo, queste scuole, diventano un'alcova di fancazzisti che passano il tempo a bighellonare, fare bullismo e disturbare le lezioni, quando invece, se solo si applicassero, avrebbero diplomi di tutto rispetto.
 
Questo fatto che il liceo debba sempre esser considerata la scuola migliore, ancora stento a capirlo perchè.
Ancora ad oggi, ai ragazzini migliori delle scuole medie, viene consigliato il liceo, lasciando i tecnici e, ancor di piu i professionali, a "chi ha poca voglia di studiare". E spesso, purtroppo, queste scuole, diventano un'alcova di fancazzisti che passano il tempo a bighellonare, fare bullismo e disturbare le lezioni, quando invece, se solo si applicassero, avrebbero diplomi di tutto rispetto.
Guarda, mettiti il cuore in pace.

E' così. E sai perchè? Perchè le cose che si imparano all'itis, un domani possono essere imparate e approfondite se non all'università, con un qualsiasi corso di formazione professionale.

Al liceo infatti si forma una mente, un pensiero, i pensieri per essere formulati e articolati hanno bisogno di parole e se mancano le parole, i pensieri che si costruiscono sono per forza di cose piìù semplici.

Colmare lacune liceali risulta più difficile.

E se questo ragazzo è bravo in matematica come dici, mandarlo a un ITIS significa rischiare di tagliargli le ali per il futuro. Anche perchè la matematica dell'itis è infininitamente più semplice di quella dello scientifico.

Io non avrei dubbio alcuno.

Significa dare più chance al futuro a questo ragazzo.
 
E se questo ragazzo è bravo in matematica come dici, mandarlo a un ITIS significa rischiare di tagliargli le ali per il futuro. Anche perchè la matematica dell'itis è infinitamente più semplice di quella dello scientifico.

Forse hai ragione : all'istituto tecnico sono arrivato solo al calcolo differenziale (equazioni del primo e secondo ordine) , agli sviluppi in serie di MacLaurin , Taylor e Fourier , e alla trasformata di Laplace ...
 
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Ogni istituto fa storia a sé.

Il Tecnico di mio figlio è un ottima scuola, hanno vinto nel 2018 i campionati europei di robotica ed altro ancora.

Sono d'accordo che il liceo scientifico possa avere una marcia in più, ma dal punto di vista del metodo di studio.
Io sono uscito da un liceo scientifico, nella stesso paese del tecnico di mio figlio, pensando di aver fatto un ottima scuola (tralasciamo che sono uscito co 36/60, ma ero un po vagabondello :emoji_head_bandage::emoji_innocent: ) ed invece dopo un paio di mesi di università abbiamo capito (io ed altri compagni) che i prof. dell'epoca ci avevano fatto la "supercazzola" e ci siamo dovuti vestire d'umilta e partire quasi da zero. Le prime 2 settimane di analisi matematica 1 sono state drammatiche; 5 anni di certezze sgretolate ...
 
Guarda, mettiti il cuore in pace.

E' così. E sai perchè? Perchè le cose che si imparano all'itis, un domani possono essere imparate e approfondite se non all'università, con un qualsiasi corso di formazione professionale.

Al liceo infatti si forma una mente, un pensiero, i pensieri per essere formulati e articolati hanno bisogno di parole e se mancano le parole, i pensieri che si costruiscono sono per forza di cose piìù semplici.

Colmare lacune liceali risulta più difficile.

E se questo ragazzo è bravo in matematica come dici, mandarlo a un ITIS significa rischiare di tagliargli le ali per il futuro. Anche perchè la matematica dell'itis è infininitamente più semplice di quella dello scientifico.

Io non avrei dubbio alcuno.

Significa dare più chance al futuro a questo ragazzo.

A mio giudizio, che ciò che si impara all'ITI possano essere acquisito in poco tempo con un corso di formazione professionale è un'affermazione decisamente discutibile.
 
Credo si tratti piuttosto di due strade diverse, più facile o più difficile che sia, uscendo mediamente bene da un buon istituto tecnico (in una zona sviluppata dal punto di vista industriale) si trova un buon lavoro in tempo zero, con ottime possibilità di crescita economica , oppure si può continuare all'università avendo una buona base di partenza.
Uscendo da un liceo scientifico la via dell'Università é quasi obbligata, perché se ci si vuole fermare al solo diploma temo si faccia poco, o comunque le possibilità sono infinitamente più ridotte...
Si tratta quindi, a mio avviso, di scelte da ponderare con attenzione...
 
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A mio giudizio, che ciò che si impara all'ITI possano essere acquisito in poco tempo con un corso di formazione professionale è un'affermazione decisamente discutibile.

Non solo è discutibile, ma è profondamente SBAGLIATA e dimostra (scusami giulio) una completa non conoscenza dell'argomento.
Sono un perito informatico che ha a che fare continuamente con e ragionieri che hanno fatto un corso di programmazione. E tu pensi che io non mi accorga della differenza? Se non c'è differenza tra un perito informatico e uno che ha fatto un corso di un anno, allora io e Jacobs ce la giochiamo sul filo dei centesimi sui cento metri. E ho un menisco rotto.
Con tutto il rispetto per i ragionieri che conoscono moltissime cose che per me rimarranno per sempre astruse.
 
Forse hai ragione : all'istituto tecnico sono arrivato solo al calcolo differenziale (equazioni del primo e secondo ordine) , agli sviluppi in serie di MacLaurin , Taylor e Fourier , e alla trasformata di Laplace ...

Pure io ITIS e stesso percorso scolastico.
Non mi pare proprio che un liceale studi queste cose alle superiori.
E con questo non voglio dire che l'ITIS è figo e liceo cacca. Ogni scuola ha i suoi punti di forza. Il liceo scientifico ne ha tanti, tra cui anche la matematica, ma NON E' l'unica scuola dive si fa tanta matematica e di sicuro l'ITIS non è la scuola facile e il liceo quello per i geni.
 
Pure io ITIS e stesso percorso scolastico.
Non mi pare proprio che un liceale studi queste cose alle superiori.
E con questo non voglio dire che l'ITIS è figo e liceo cacca. Ogni scuola ha i suoi punti di forza. Il liceo scientifico ne ha tanti, tra cui anche la matematica, ma NON E' l'unica scuola dive si fa tanta matematica e di sicuro l'ITIS non è la scuola facile e il liceo quello per i geni.
Caro collega, di ITIS informatica, ricordo bene che in quegli anni '80 (visto che eravamo nello stesso complesso) confrontammo i programmi del nostro corso con quelli dello scientifico (per matematica) e, sorpresa, era identico.
So che si facevano un mare di ore (38 credo) 6 al giorno LU-Ve più almeno un rientro pomeridiano di altre due ore.

Adesso poi sono cambiati completamente anche gli ITIS quindi credo che il discorso abbia ancora meno senso.

Comunque per allargare il discorso, un'altra scuola decisamente sottostimata è il Liceo Artistico [nei percorsi "sperimentali" da cinque anni].
Bene, il biennio per matematica è identico o_O
scoperto perché mia figlia in seconda faticava con matematica, così mi misi a farle fare tutti gli esercizi del libro. Presa la mano li finì in breve tempo.
Come fare per tenerla allenata? Chiesi ad un amico con figlia in quarta Liceo se avesse ancora il libro di seconda. Ebbene quando me lo portò si scoprì che il libro era il medesimo, cambiava si e no la copertina e gli esercizi erano esattamente gli stessi.
 
A mio giudizio, che ciò che si impara all'ITI possano essere acquisito in poco tempo con un corso di formazione professionale è un'affermazione decisamente discutibile.
Tant'è che i diplomi tecnici sono abilitanti alla firma di progetti, le scuole professionali no. Anche i tre+due.
 
Non solo è discutibile, ma è profondamente SBAGLIATA e dimostra (scusami giulio) una completa non conoscenza dell'argomento.
Sono un perito informatico che ha a che fare continuamente con e ragionieri che hanno fatto un corso di programmazione. E tu pensi che io non mi accorga della differenza? Se non c'è differenza tra un perito informatico e uno che ha fatto un corso di un anno, allora io e Jacobs ce la giochiamo sul filo dei centesimi sui cento metri. E ho un menisco rotto.
Con tutto il rispetto per i ragionieri che conoscono moltissime cose che per me rimarranno per sempre astruse.
No, temo di non essermi spiegato. Tu stai paragonando due percorsi che già nascono estremamente verticalizzati.

Non mi stupisce affatto che un perito informatico abbia una familiarità molto maggiore rispetto a un ragioniere con la programmazione.

Il confronto va fatto con chi ha fatto un liceo scientifico piuttosto.

Che rende la mente nella larga parte dei casi più malleabile. Quindi magari all'inizo faticano, ma poi prendono il largo.

Un po' come gli studenti del classico che si iscrivono a ingegneria.
 
Pure io ITIS e stesso percorso scolastico.
Non mi pare proprio che un liceale studi queste cose alle superiori.
E con questo non voglio dire che l'ITIS è figo e liceo cacca. Ogni scuola ha i suoi punti di forza. Il liceo scientifico ne ha tanti, tra cui anche la matematica, ma NON E' l'unica scuola dive si fa tanta matematica e di sicuro l'ITIS non è la scuola facile e il liceo quello per i geni.
Qui nessuno parla di geni o meno.

Ma di preparazione e cultura in senso lato.

E tra l'altro non dimentichiamoci che c'è la variabile dell'insegnante che ti capita.

E oltre alla matematica c'è la fisica e la chimica.
 
No, temo di non essermi spiegato. Tu stai paragonando due percorsi che già nascono estremamente verticalizzati.

Non mi stupisce affatto che un perito informatico abbia una familiarità molto maggiore rispetto a un ragioniere con la programmazione.

Il confronto va fatto con chi ha fatto un liceo scientifico piuttosto.

Che rende la mente nella larga parte dei casi più malleabile. Quindi magari all'inizo faticano, ma poi prendono il largo.

Un po' come gli studenti del classico che si iscrivono a ingegneria.


Su questo posso essere d'accordo. Però non ho capito bene l'ultima frase: intendi che chi studia il classico e va a ingegneria è avvantaggiato o il contrario?
Perché io non credo abbia vantaggi. Ok l'apertura mentale, ma al classico si studiano argomenti che non hanno niente a che fare con la tecnica, cioè la "techné", il saper fare. Una scuola tecnica ti insegna ragionamenti che al classico non si acquisiscono, a partire proprio dalla matematica, passando anche per elettronica: materia complicatissima, proprio perché ti costringe ad aprire la mente e ragionare in un modo in cui non si era mai fatto prima.
 
Su questo posso essere d'accordo. Però non ho capito bene l'ultima frase: intendi che chi studia il classico e va a ingegneria è avvantaggiato o il contrario?
Perché io non credo abbia vantaggi. Ok l'apertura mentale, ma al classico si studiano argomenti che non hanno niente a che fare con la tecnica, cioè la "techné", il saper fare. Una scuola tecnica ti insegna ragionamenti che al classico non si acquisiscono, a partire proprio dalla matematica, passando anche per elettronica: materia complicatissima, proprio perché ti costringe ad aprire la mente e ragionare in un modo in cui non si era mai fatto prima.
Sto dicendo che gli studenti del classico quando entrano a ingegneria e iniziano con Analisi 1 magari all'inizio faticano di più rispetto a chi ha fatto lo scientifico, ma poi superato lo shock iniziale grazie alle loro menti forgiate dallo studio del latino e del greco spiccano il volo lasciando spesso gli altri dietro.
E poi spesso hanno un eloquio più complesso, sanno scrivere bene le mail, scrivono bene le relazioni dei lavori di gruppo, e spesso la tesi di laurea. ( questo chiaramente in media...).
 
Sto dicendo che gli studenti del classico quando entrano a ingegneria e iniziano con Analisi 1 magari all'inizio faticano di più rispetto a chi ha fatto lo scientifico, ma poi superato lo shock iniziale grazie alle loro menti forgiate dallo studio del latino e del greco spiccano il volo lasciando spesso gli altri dietro.
E poi spesso hanno un eloquio più complesso, sanno scrivere bene le mail, scrivono bene le relazioni dei lavori di gruppo, e spesso la tesi di laurea. ( questo chiaramente in media...).

Certo, parliamo in media, perché sennò bisognerebbe scendere nei singoli casi. Chi studia al classico ha sicuramente una marcia in più sul metodo di studio, sull'eloquenza, la dialettica e la capacità di organizzare il lavoro. E questo dà una grande mano.
Sono invece un po' titubante sul discorso che si ripigliano alla grande su materie scientifiche. Perché il ragionamento scientifico, purtroppo, al classico è poco considerato, se non messo proprio da parte. E questo rischia (sempre in generale) di creare una forma mentis nell'alunno che lo porta a non accettare o non comprendere questa metodologia, che per me è invece fondamentale e andrebbe insegnata fin dalle scuole elementari.

edit: aggiungo che tutto questo discutere è figlio della suddivisione netta che è stata fatta tra percorso di studi scientifico e percorso umanistico, come se uno escludesse l'altro. Nell'antichità non era così: i grandi filosofi erano anche scienziati. Ora ovviamente non può più essere così, perché ci si deve specializzare, ma nemmeno buttare via tutto come se non servisse.
 
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