La notizia dei quattro romeni morti nell'incidente di qualche giorno fa mi ha suscitato qualche riflessione.
Non in merito al fatto in se', ma riguardo a come e' stato riportato.
Prima ancora che qualche accertamento potesse essere fatto, i giornali adducevano le cause dell'incidente alla Velocita'Eccessiva o a uno Stato Mentale Alterato del conducente.
Attenzione, poco importa cosa poi i rilievi e le perizie abbiano effettivamente riscontrato: il punto saliente e' che i giornali non sapevano nella maniera piu' assoluta a cosa fosse dovuto l'incidente, ma han costruito la notizia in modo da enfatizzare deliberatamente certi aspetti.
Come procedono poi queste cose lo sappiamo: se hanno ragione, si raddoppia il fiato alle trombe, se hanno torto basta non dire piu' niente. Il seme intanto e' stato gettato.
Lo stesso accade in ogni notizia che ci viene riferita, comprese quelle politiche, economico/finanziarie e di cronaca generale.
Determinati argomenti vengono regolarmente presentati in una certa luce, in modo da creare uno stereotipo secondo l'antico adagio che non importa quanto eclatante sia una frottola: se la ripeti abbastanza volte diventa la verita'.
Ma non e' tutto li'. Non si limita a diventare la verita': diventa "il modo di pensare".
Facciamo un esempio: se di fronte a voi prendo una pentola e la metto sul fornello, accendo il fuoco e l'acqua bolle, naturalmente la spiegazione e' che l'acqua bolle perche' ho acceso il fornello.
E noi ci aspettiamo che una pentola d'acqua bolla quando si trova sul fornello acceso da un certo tempo, e che serva accendere il fornello se vogliamo mangiare la pasta, altrimenti campa cavallo.
Pero', poi, vediamo un prestigiatore che mette la pentola sotto una campana di vetro, in cui non si trova assolutamente alcuna fonte di calore, e dopo pochi istanti l'acqua bolle... Miracolo!
La realta' e' che le cose sono sempre piu' complesse di quello che appaiono.
Perche' l'acqua bolla (cosi' come noi conosciamo il fenomeno) servono diversi fattori.
Deve esserci calore, deve esserci una certa pressione atmosferica che contrasta la pressione di vapore dell'acqua, deve esserci una gravita' che tenga l'acqua nella pentola e consenta i moti convettivi che producono l'ebollizione.
Se variamo uno di questi parametri, variamo i risultati.
Il fatto e' che noi diamo per scontato che ci sia la gravita', la pressione atmosferica, e il calore nel fuoco.
Ma io posso togliere l'aria dalla campana di vetro riducendo la pressione e far bollire l'acqua a 25 °C. O posso accendere sotto la pentola certe sostanze che producono una fiamma vivida che brucia ad appena 80 °C, e l'acqua non bollira' mai.
Allo stesso modo, veniamo convinti e "formati" a dare per scontati certi fattori, ad aspettarci che l'ovvia conseguenza di certi fatti sia un certo risultato, o che un certo evento dipenda necessariamente da determinate cause.
Cosi', quando qualcosa succede (tipicamente qualcosa che va a nostro detrimento), non ci chiediamo nemmeno perche'. L'acqua bolle perche' ho acceso il fuoco. E mentre non ci preoccupiamo di guardare meglio, i prestigiatori fanno il loro numero, che di solito e' fare qualche zozzata senza che nessuno ci badi, o vuotarci il portafoglio.
Non in merito al fatto in se', ma riguardo a come e' stato riportato.
Prima ancora che qualche accertamento potesse essere fatto, i giornali adducevano le cause dell'incidente alla Velocita'Eccessiva o a uno Stato Mentale Alterato del conducente.
Attenzione, poco importa cosa poi i rilievi e le perizie abbiano effettivamente riscontrato: il punto saliente e' che i giornali non sapevano nella maniera piu' assoluta a cosa fosse dovuto l'incidente, ma han costruito la notizia in modo da enfatizzare deliberatamente certi aspetti.
Come procedono poi queste cose lo sappiamo: se hanno ragione, si raddoppia il fiato alle trombe, se hanno torto basta non dire piu' niente. Il seme intanto e' stato gettato.
Lo stesso accade in ogni notizia che ci viene riferita, comprese quelle politiche, economico/finanziarie e di cronaca generale.
Determinati argomenti vengono regolarmente presentati in una certa luce, in modo da creare uno stereotipo secondo l'antico adagio che non importa quanto eclatante sia una frottola: se la ripeti abbastanza volte diventa la verita'.
Ma non e' tutto li'. Non si limita a diventare la verita': diventa "il modo di pensare".
Facciamo un esempio: se di fronte a voi prendo una pentola e la metto sul fornello, accendo il fuoco e l'acqua bolle, naturalmente la spiegazione e' che l'acqua bolle perche' ho acceso il fornello.
E noi ci aspettiamo che una pentola d'acqua bolla quando si trova sul fornello acceso da un certo tempo, e che serva accendere il fornello se vogliamo mangiare la pasta, altrimenti campa cavallo.
Pero', poi, vediamo un prestigiatore che mette la pentola sotto una campana di vetro, in cui non si trova assolutamente alcuna fonte di calore, e dopo pochi istanti l'acqua bolle... Miracolo!
La realta' e' che le cose sono sempre piu' complesse di quello che appaiono.
Perche' l'acqua bolla (cosi' come noi conosciamo il fenomeno) servono diversi fattori.
Deve esserci calore, deve esserci una certa pressione atmosferica che contrasta la pressione di vapore dell'acqua, deve esserci una gravita' che tenga l'acqua nella pentola e consenta i moti convettivi che producono l'ebollizione.
Se variamo uno di questi parametri, variamo i risultati.
Il fatto e' che noi diamo per scontato che ci sia la gravita', la pressione atmosferica, e il calore nel fuoco.
Ma io posso togliere l'aria dalla campana di vetro riducendo la pressione e far bollire l'acqua a 25 °C. O posso accendere sotto la pentola certe sostanze che producono una fiamma vivida che brucia ad appena 80 °C, e l'acqua non bollira' mai.
Allo stesso modo, veniamo convinti e "formati" a dare per scontati certi fattori, ad aspettarci che l'ovvia conseguenza di certi fatti sia un certo risultato, o che un certo evento dipenda necessariamente da determinate cause.
Cosi', quando qualcosa succede (tipicamente qualcosa che va a nostro detrimento), non ci chiediamo nemmeno perche'. L'acqua bolle perche' ho acceso il fuoco. E mentre non ci preoccupiamo di guardare meglio, i prestigiatori fanno il loro numero, che di solito e' fare qualche zozzata senza che nessuno ci badi, o vuotarci il portafoglio.