<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I LOVE HIM, REALLY. GREAT SERGIO | Il Forum di Quattroruote

I LOVE HIM, REALLY. GREAT SERGIO

Leggo su repubblica:

DETROIT - Termini Imerese "non è in grado di competere": la decisione di chiudere lo stabilimento siciliano "è irreversibile". Dal palco dell'Automotive News Congress l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ribadisce la posizione del Lingotto e precisa: la Fiat è un'azienda e ha le responsabilità di un'azienda. Non ha le responsabilità di un governo, è il governo che deve governare. "Siamo il maggiore investitore in Italia, ma non abbiamo la responsabilità di governare il paese".

La precisazione è arrivata dopo che una voce di protesta di era alzata dalla platea del convegno affermando: "Fiat-Chrysler una vergogna" per la vertenza dello stabilimento siciliano. Una piccola protesta che interrompe l'intervento di Marchionne per alcuni istanti. Un secondo episodio avviene al termine del discorso dell'amministratore delegato di Fiat, quando una ragazza sale sul palco e accusa Chrysler agitando lo spettro della morte della madre. Sia il primo contestatore che la ragazza sono stati allontanati.

Ma Marchionne, oltre alle proteste, incassa gli applausi e le risate della platea. E anche l'appoggio del sindacato dei metalmeccanici americani, lo United Auto Worker: mentre si apprestava a lasciare la sala, l'ad di Chrysler è stato avvicinato da quattro persone con indosso un giubbotto del Uaw e che, a nome dell'intero sindacato, lo hanno ringraziato per il lavoro che sta svolgendo per il rilancio di Chrysler.

Nel corso del suo intervento Marchionne si sofferma sul tema della sovracapacità produttiva del settore dell'auto: "A livello globale la nostra industria ha la capacità di produrre circa 94 milioni di auto all'anno, 30 milioni in più di quante se ne vendono. Un terzo di questo eccesso di capacità si trova in Europa, dove il settore automobilistico resta virtualmente l'unico settore a non aver ancora razionalizzato la produzione. L'Europa lo scorso anno ha utilizzato il 75% della propria capacità, una quota che potrebbe scendere al 65% quest'anno. La ragione è semplice - spiega Marchionne -: i produttori europei semplicemente non chiudono gli impianti. E questo perchè ricevono spesso fondi per non farlo. L'ultima volta che un impianto in Germania è stato chiuso la Seconda Guerra Mondiale doveva ancora iniziare".

I governi europei - spiega - sembrano voler fare "del settore automobilistico l'ultimo bastione del nazionalismo economico del continente". E i motivi alla base di questo atteggiamento potrebbero essere anche "ammirevoli. Tutelare l'occupazione è il primo: è un imperativo di ogni società assicurare che i bisogni umani siano soddisfatti" ma non si possono forzare le industrie a farlo. E inoltre - mette in evidenza - le aziende "possono farlo solo in modo artificiale". "Un'altra ragione ugualmente comprensibile è l'orgoglio: l'orgoglio nazionale può essere motivante e virtuoso". Ma, citando Aristotele, Marchionne afferma: "La differenza fra orgoglio e vanità è che una merita gli onori l'altra li riceve. Le società saranno motivo di orgoglio se saranno in grado di stare in piedi sulle loro gambe e competere".


Secondo Marchionne la crisi offre all'industria automobilistica la possibilità di cambiare e ristrutturarsi.
"I segnali di una ripresa macroeconomica, di una stabilizzazione dei redditi e di un ritorno della fiducia dei consumatori sono i benvenuti. Ma la ripresa, Karl Marx mi scusi, è l'oppio delle industrie disfunzionali". Tutto dipenderà dalla scelte che verranno prese: "Possiamo scegliere di diventare un'industria indipendente, forte e in grado di sopravvivere oppure - precisa Marchionne - decidere di adagiarci sulla ripresa mantenendo i nostri profondi e insostenibili difetti strutturali". "Una crisi che non si traduce in cambiamenti fondamentali, sarà stata senza senso. Questo è il pericolo del momento: la crisi ci ha portato a prendere la strada della ristrutturazione e delle riforme. E se continueremo su questa, sono sicuro che questa strada sarà anche quella della rinascita".
 
arhat ha scritto:
Leggo su repubblica:

DETROIT - Termini Imerese "non è in grado di competere": la decisione di chiudere lo stabilimento siciliano "è irreversibile". Dal palco dell'Automotive News Congress l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ribadisce la posizione del Lingotto e precisa: la Fiat è un'azienda e ha le responsabilità di un'azienda. Non ha le responsabilità di un governo, è il governo che deve governare. "Siamo il maggiore investitore in Italia, ma non abbiamo la responsabilità di governare il paese".

La precisazione è arrivata dopo che una voce di protesta di era alzata dalla platea del convegno affermando: "Fiat-Chrysler una vergogna" per la vertenza dello stabilimento siciliano. Una piccola protesta che interrompe l'intervento di Marchionne per alcuni istanti. Un secondo episodio avviene al termine del discorso dell'amministratore delegato di Fiat, quando una ragazza sale sul palco e accusa Chrysler agitando lo spettro della morte della madre. Sia il primo contestatore che la ragazza sono stati allontanati.

Ma Marchionne, oltre alle proteste, incassa gli applausi e le risate della platea. E anche l'appoggio del sindacato dei metalmeccanici americani, lo United Auto Worker: mentre si apprestava a lasciare la sala, l'ad di Chrysler è stato avvicinato da quattro persone con indosso un giubbotto del Uaw e che, a nome dell'intero sindacato, lo hanno ringraziato per il lavoro che sta svolgendo per il rilancio di Chrysler.

Nel corso del suo intervento Marchionne si sofferma sul tema della sovracapacità produttiva del settore dell'auto: "A livello globale la nostra industria ha la capacità di produrre circa 94 milioni di auto all'anno, 30 milioni in più di quante se ne vendono. Un terzo di questo eccesso di capacità si trova in Europa, dove il settore automobilistico resta virtualmente l'unico settore a non aver ancora razionalizzato la produzione. L'Europa lo scorso anno ha utilizzato il 75% della propria capacità, una quota che potrebbe scendere al 65% quest'anno. La ragione è semplice - spiega Marchionne -: i produttori europei semplicemente non chiudono gli impianti. E questo perchè ricevono spesso fondi per non farlo. L'ultima volta che un impianto in Germania è stato chiuso la Seconda Guerra Mondiale doveva ancora iniziare".

I governi europei - spiega - sembrano voler fare "del settore automobilistico l'ultimo bastione del nazionalismo economico del continente". E i motivi alla base di questo atteggiamento potrebbero essere anche "ammirevoli. Tutelare l'occupazione è il primo: è un imperativo di ogni società assicurare che i bisogni umani siano soddisfatti" ma non si possono forzare le industrie a farlo. E inoltre - mette in evidenza - le aziende "possono farlo solo in modo artificiale". "Un'altra ragione ugualmente comprensibile è l'orgoglio: l'orgoglio nazionale può essere motivante e virtuoso". Ma, citando Aristotele, Marchionne afferma: "La differenza fra orgoglio e vanità è che una merita gli onori l'altra li riceve. Le società saranno motivo di orgoglio se saranno in grado di stare in piedi sulle loro gambe e competere".


Secondo Marchionne la crisi offre all'industria automobilistica la possibilità di cambiare e ristrutturarsi.
"I segnali di una ripresa macroeconomica, di una stabilizzazione dei redditi e di un ritorno della fiducia dei consumatori sono i benvenuti. Ma la ripresa, Karl Marx mi scusi, è l'oppio delle industrie disfunzionali". Tutto dipenderà dalla scelte che verranno prese: "Possiamo scegliere di diventare un'industria indipendente, forte e in grado di sopravvivere oppure - precisa Marchionne - decidere di adagiarci sulla ripresa mantenendo i nostri profondi e insostenibili difetti strutturali". "Una crisi che non si traduce in cambiamenti fondamentali, sarà stata senza senso. Questo è il pericolo del momento: la crisi ci ha portato a prendere la strada della ristrutturazione e delle riforme. E se continueremo su questa, sono sicuro che questa strada sarà anche quella della rinascita".

Purtroppo ha ragione.
Il termine "purtroppo" è riferito a quei lavoratori che dovranno essere sacrificati per dare un futuro all'azienda e ad altri lavoratori.
I governi europei non hanno fatto nulla contro la cina e adesso ne paghiamo le conseguenze. Marchionne, come tante altre aziende in altri settori, non puo fare altro che adeguarsi e andare avanti con le regole vigenti.
:? :cry:
 
Questo non le manda a dire.

Le sue convinzioni sono solide e in effetti la visione che ha è drammaticamente reale.
Va come uno schiacciasassi e sicuramente non sono i piagnistei di appassionati dell'Alfa che fu a fermarlo.

Credo che la Fiat stia mandando un segnale forte che a qualcuno dovrebbe far piacere... prospetta un futuro senza più sovvenzioni statali a mantenere in vita chi non si regge in piedi. Non che la Fiat non voglia più essere finanziata con soldi pubblici.... questo vizio è di tutte le multinazionali.... se però usassero bene i soldi pubblici per investimenti utili... beh sarebbe già un passo avanti.

Spero che qualcuno rilevi l'impianto di Termini... ma la vedo dura se già Fiat dice che è un impianto antieconomico a causa della mancanza di infrastrutture... ecco un esempio di investimento con soldi pubblici sbagliato.... le classiche cattedrali nel deserto.
 
Non fa una grinza. Da mente produttiva, ha le idee piuttosto chiare su cosa fare. Evidentemente Alfa non stava nella sua agenda sotto le "cose da fare".
 
Eppure io, che conosco bene la data della morte dell' ALFA ROMEO, una risorta Alfa Romeo da costui potrei acquistarla.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Non fa una grinza. Da mente produttiva, ha le idee piuttosto chiare su cosa fare. Evidentemente Alfa non stava nella sua agenda sotto le "cose da fare".

non hai capito,
questo vuol fare di Alfa un signor MARCHIO.
 
156jtd. ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Non fa una grinza. Da mente produttiva, ha le idee piuttosto chiare su cosa fare. Evidentemente Alfa non stava nella sua agenda sotto le "cose da fare".
non hai capito, questo vuol fare di Alfa un signor MARCHIO.
No, 156
Un'auto di categoria non dico "premium", ma almeno "superiore", non sopravvive se l'unico contenuto "proprio" è uno scudetto di meta acrilato appiccicato col biadesivo su cofano e baule.

Perché, come ha perfettamente tratteggiato Smargia nell'altro 3d, la situazione attuale è questa. Se vai a vedere in casa del colosso VW, vedrai che non solo Porsche ha i "propri" pezzi "in esclusiva" (anzi, fa pure produzioni e progetti per conto terzi ...), ma pure Audi tiene gelosamente la riserva di caccia su alcuni punti qualificanti (un esempio su tutti, "Quattro" è solo Audi, 4Motion per tutti gli altri inclusa la Golf marchiata Audi alias "A3")
Poi, con queste premesse, nessuno si scandalizza se il VarioCamPlus Porsche o il ValveLift Audi beneficiano di uno studio di base comune (e lì ci sono davvero tante economie di scala)

Fa abbastanza sorridere vedere SM che dice "gli uomini Alfa devono dimostrare il diritto alla sopravivenza del Marchio" quando ... non esistono più gli uomini Alfa.

Ora inizio a capire meglio la fuga di De Meo ...
 
Se il sig. Marchionne avesse puntato sulle auto ecologiche ora non avrebbe problemi di sovracapacità produttiva... pretende di vendere auto che consumano come quelle di 30 anni fa
 
S-edge ha scritto:
nator ha scritto:
Se il sig. Marchionne avesse puntato sulle auto ecologiche ora non avrebbe problemi di sovracapacità produttiva... pretende di vendere auto che consumano come quelle di 30 anni fa

Veramente proprio FIAT goup è quello con la gamma piùecologica d'Europa. E' arrivato tra i primi all'?5 e i MultiAir e i MultiJet II sono pronti per diventare ?6 quando servirà.
A men che per auto ecologiche tu non intenda i concept elettrici (che solo concept restano).

intendo almeno l'ibrido... l'auto del futuro prossimo
 
|Mauro65| ha scritto:
156jtd. ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Non fa una grinza. Da mente produttiva, ha le idee piuttosto chiare su cosa fare. Evidentemente Alfa non stava nella sua agenda sotto le "cose da fare".
non hai capito, questo vuol fare di Alfa un signor MARCHIO.
No, 156
Un'auto di categoria non dico "premium", ma almeno "superiore", non sopravvive se l'unico contenuto "proprio" è uno scudetto di meta acrilato appiccicato col biadesivo su cofano e baule.

Perché, come ha perfettamente tratteggiato Smargia nell'altro 3d, la situazione attuale è questa. Se vai a vedere in casa del colosso VW, vedrai che non solo Porsche ha i "propri" pezzi "in esclusiva" (anzi, fa pure produzioni e progetti per conto terzi ...), ma pure Audi tiene gelosamente la riserva di caccia su alcuni punti qualificanti (un esempio su tutti, "Quattro" è solo Audi, 4Motion per tutti gli altri inclusa la Golf marchiata Audi alias "A3")
Poi, con queste premesse, nessuno si scandalizza se il VarioCamPlus Porsche o il ValveLift Audi beneficiano di uno studio di base comune (e lì ci sono davvero tante economie di scala)

Fa abbastanza sorridere vedere SM che dice "gli uomini Alfa devono dimostrare il diritto alla sopravivenza del Marchio" quando ... non esistono più gli uomini Alfa.

Ora inizio a capire meglio la fuga di De Meo ...

Perche alfa non ha esclusive proprie secondo te?

Il pianale C-evo ?
il 1750 ?
il Dna ?
Il pianale 159 alleggerito ?
i quadrilateri per 159?
I MultiAir esorditi con MiTo?
Il 1.4 170cv?
Il DCCT?
il Q2
e altro ancora.

Come vedi tutti i premium hanno parti specifiche ma inevitabilmente anche parti comuni proprio come audi e porsche da te citate.
 
nator ha scritto:
Se il sig. Marchionne avesse puntato sulle auto ecologiche ora non avrebbe problemi di sovracapacità produttiva... pretende di vendere auto che consumano come quelle di 30 anni fa

:shock: :shock: :?: :?: :D :D

Guarda che Fiat è da anni che produce e VENDE le auto piu ecologiche del mercato in EU.
E si limita a fermarsi nei Saloni dove cmq espone anche auto elettriche come la 500e.
 
156jtd. ha scritto:
Perche alfa non ha esclusive proprie secondo te?
Il pianale C-evo ?
il 1750 ?
il Dna ?
Il pianale 159 alleggerito ?
i quadrilateri per 159?
I MultiAir esorditi con MiTo?
Il 1.4 170cv?
Il DCCT?
il Q2
e altro ancora.
Come vedi tutti i premium hanno parti specifiche ma inevitabilmente anche parti comuni proprio come audi e porsche da te citate.

Con te c'è da uscirne pazzi :D
C-evo, multiair, dcct sono elementi comuni per tutte le future auto del Gruppo, esclusiva non significa "prima visione". penso che tu lo sappia bene, anche se fai finta di no ...

DNA: una taratura software assurge al ruolo di elemento distintivo? Mi paragoni una mappatura ad un Torsen????? :twisted:

I quadrilateri: giusto, qui hai ragione, ma oramai stanno per passare anch'essi ai ricordi, sostituiti dalle sospensioni del Doblò
 
S-edge ha scritto:
Che io sappia, tanto con Quattro quanto con 4motion si intendono le Haldex e i 3 differenziali. Quindi sono fondamentalmente la stessa cosa.
Assolutamento no.
"Quattro" è lo schema a tre differenziali di cui il centrale Torsen, 4 Motion è l'Haldex. C'era un periodo in cui sotto l'etichetta "4Motion", in un solo caso, VW montava Torsen (la precedente Passat fatta su pianale della precedente A6), ma l'hanno eliminato per ovvie ragioni di cannibailzzazione. Ad oggi resiste solo un caso iun qui sotto la denominazione "quattro" si cela in realtà l'Haldex, è il caso della A3, l'unica Audi con il motore trasversale (che di fatto è una Golf, in realtà le Audi partono da A4 in su).
Ma chi "bazzica" con le integrali sa benissimo cosa vuole quando chiede una "Quattro".
 
156jtd. ha scritto:
nator ha scritto:
Se il sig. Marchionne avesse puntato sulle auto ecologiche ora non avrebbe problemi di sovracapacità produttiva... pretende di vendere auto che consumano come quelle di 30 anni fa

:shock: :shock: :?: :?: :D :D

Guarda che Fiat è da anni che produce e VENDE le auto piu ecologiche del mercato in EU.
E si limita a fermarsi nei Saloni dove cmq espone anche auto elettriche come la 500e.

perchè sono piccole non intrensicamente ecologiche
 
S-edge ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
No, 156
Un'auto di categoria non dico "premium", ma almeno "superiore", non sopravvive se l'unico contenuto "proprio" è uno scudetto di meta acrilato appiccicato col biadesivo su cofano e baule.

Perché, come ha perfettamente tratteggiato Smargia nell'altro 3d, la situazione attuale è questa. Se vai a vedere in casa del colosso VW, vedrai che non solo Porsche ha i "propri" pezzi "in esclusiva" (anzi, fa pure produzioni e progetti per conto terzi ...), ma pure Audi tiene gelosamente la riserva di caccia su alcuni punti qualificanti (un esempio su tutti, "Quattro" è solo Audi, 4Motion per tutti gli altri inclusa la Golf marchiata Audi alias "A3")
Poi, con queste premesse, nessuno si scandalizza se il VarioCamPlus Porsche o il ValveLift Audi beneficiano di uno studio di base comune (e lì ci sono davvero tante economie di scala)

Fa abbastanza sorridere vedere SM che dice "gli uomini Alfa devono dimostrare il diritto alla sopravivenza del Marchio" quando ... non esistono più gli uomini Alfa.

Ora inizio a capire meglio la fuga di De Meo ...

Che io sappia, tanto con Quattro quanto con 4motion si intendono le Haldex e i 3 differenziali. Quindi sono fondamentalmente la stessa cosa. Le auto devono differenziarsi per mille altri particolari, visto che per il resto è necessario fare numeri.
Resta che ALFA, per uscire dalla.... "brutta siruazione", deve fare esatamente quello che sta facendo adesso: risalire la china dei segmenti e fare numeri.
E scusami se sono troppo meritocratico, ma il mercato è un po' come la giungla, sopravvive solo chi supera la selezione naturale.
L'ultima crisi, come la glaciazione, ha già fatto tuori 2-3 marchi GM, ha ridimensionato Toyota e lasciato feriti su campo Volvo e SAAB (quest'ultima moribonda). E intanto si sono dimostrate forti nuove specie: KIA, ad esempio. Se ALFA (come Lancia) vuole sopravvivere deve dimostrarlo, tirando fuori modelli che piacciano al pubblico, massimizzando il profitto che deriva dagli investimenti. E' così che funziona l'economia.

Qui si stà perdendo il lume della ragione...ma chi è che le fà le Alfa che devono dimostrare di poter sopravvivere?? Io, Te o forse LORO?? Se ti interessa del Marchio le macchine le fai...le fai con le condivisioni, le fai spalmando i costi, le fai con alcuni compromessi che alla fine si possono anche accettare, se sono intelligenti, etc...ma le fai!! Qui si dice: aspettiamo un altro anno, almeno, e vediamo se stà Giulietta vende e poi semmai, forse, bah, chissà......ma che politica è? Punti tutto su un modello che, per forza di cose, visto che la concorrenza è molto più agguerrita di 10 anni fà, non venderà come 147? Oh, ma che è dilettanti allo sbaraglio? Qui meglio krukki, cinesi e venusiani di sti peraccottari quì...si tolgano di torno alla svelta e vendano, tanto ormai l'industria automobilistica italiana è ai saldi...liquidazione totale...ce ne faremo una ragione...
 
S-edge ha scritto:
Se ALFA (come Lancia) vuole sopravvivere deve dimostrarlo, tirando fuori modelli che piacciano al pubblico, massimizzando il profitto che deriva dagli investimenti. E' così che funziona l'economia.
SM colpisce ancora! :D
Riesce a convincere la gente che Lancia e Alfa siano "autonome" ... cerca di comprendere che sono solo etichette da appiccicare con il biadesivo ai vari ricarrozzamenti, più o meno riusciti, di omologhi modelli Fiat.
Precisiamo una volta di più: non sto affatto dicendo che le Fiat sono ciofeche, tutt'altro, ne ho avute diverse e con ottima soddisfazione, ma questo non significa che possa considerare la MiTo un'Alfa Romeo: è una Gpunto con una forma di carozzeria diversa (può piacere o meno) ed un assetto più sportivo. Punto.
Per capirci, Alfa GT e Spider sono (a mio modesto parere) tra le più "Alfa" attualmente esistenti, e subito sotto la 159.
 

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