<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> I listini non contano più niente | Il Forum di Quattroruote

I listini non contano più niente

E' una delle considerazioni che faccio dopo queste brevi trattative per il cambio dell'auto.
Allora, tra sconto e valore della mia Mazda che comunque è quasi nullo:
- Toyota per Auris HSD 5000 ?
- Peugeot per nuova 308 92 CV 5400 ? più estensione garanzia
- Ford per Focus 95 CV; qui non ho fatto bene i conti, ma mi pare quasi 6000?.

Va bene che siamo a fine anno e prendevo auto disponibili in concessionaria,, ma siamo ben oltre il 20%.
Perché non fanno dei listini più credibili?
.
 
renatom ha scritto:
E' una delle considerazioni che faccio dopo queste brevi trattative per il cambio dell'auto.
Allora, tra sconto e valore della mia Mazda che comunque è quasi nullo:
- Toyota per Auris HSD 5000 ?
- Peugeot per nuova 308 92 CV 5400 ? più estensione garanzia
- Ford per Focus 95 CV; qui non ho fatto bene i conti, ma mi pare quasi 6000?.

Va bene che siamo a fine anno e prendevo auto disponibili in concessionaria,, ma siamo ben oltre il 20%.
Perché non fanno dei listini più credibili?
.

Strascico dei 13 anni di incentivi alla rottamazione e potere del marketing.
i 13 anni di incentivi hanno fatto in modo che il prezzo vero del veicolo fosse quello incentivato e non certo quello del listino che era gonfiato, appunto, di una somma almeno pari all'importo degli incentivi.
Terminati gli incentivi di massa (ormai da quasi 4 anni) le Case non hanno potuto fare brutalmente retromarcia ma hanno continuato sulla falsariga, ormai una segmento B decente doveva veleggiare sui 16-18.000, salvo poi venderla effettivamente a 12-13.000, non si poteva più proporla di primo acchito a 13.000 euro.
L'unica che è andata controcorrente è stata Dacia che, nata commercialmente in Italia proprio a cavallo della fine degli incentivi, ha proposto i propri modelli al prezzo vero lasciando inoltre al cliente la possibilità di personalizzarselo scegliendo lui cosa prendere e cosa no, pagando ovviamente di conseguenza. Contropartita del prezzo vero: zero sconti e valutazioni dell'usato ridotte al minimo.

Purtroppo però l'italiano medio gradisce molto poter dire agli amici: "ho comprato a 70 un'auto che costava 100!", gli dà l'impressione di aver fatto un ottimo affare e soprattutto lo gratifica convincendolo di aver acquistato un qualcosa di superiore a quello che le sue disponibilità (70) gli consentivano.
Non è altrettanto trendy dire "ho speso 50 per un'auto che vale 50" davanti ad un amico che per un'auto della stessa categoria ha speso 85 o 90. Si fa la figura dei pezzenti.

Ergo, la politica dei listini farlocchi è destinata, ahinoi, a restare tale perchè noi stessi la vogliamo. Ci piace sognare che la nostra fiammante Panda 4x4 full optional valga davvero gli oltre 20.000 euro del listino e ci piace anche sapere che noi, furbi come volpi, l'abbiamo pagata solo 13.500, non solo, diamo del pezzente a chi si compra una Sandero base da 8000 euro e non riesce a farsi regalare nemmeno i tappetini da 25 euro come sconto. Ma siamo davvero convinti che una Panda quei 20.000 euro li valga?

Saluti
 
renatom ha scritto:
E' una delle considerazioni che faccio dopo queste brevi trattative per il cambio dell'auto.
Allora, tra sconto e valore della mia Mazda che comunque è quasi nullo:
- Toyota per Auris HSD 5000 ?
- Peugeot per nuova 308 92 CV 5400 ? più estensione garanzia
- Ford per Focus 95 CV; qui non ho fatto bene i conti, ma mi pare quasi 6000?.

Va bene che siamo a fine anno e prendevo auto disponibili in concessionaria,, ma siamo ben oltre il 20%.
Perché non fanno dei listini più credibili?
.
Per la Auris hsd a breve ripartiranno gli incentivi statali. Ecco spiegato lo sconto. Non so se valevoli anche per gli altri modelli in questione che fanno parte di case cmq più avvezze a queste forti campagne eternamente promozionali.
 
ho l'impressione che il listino rappresenta più o meno il prezzo al quale il produttore ritiene di dovere vendere l'auto...(per garantire un sufficiente margine di redditività)
poi ... data la crisi del mercato italiano ( che si è dimezzato praticamente rispetto al 2007) gli sconti servono semplicemente a far vendere le auto che altrimenti al prezzo "giusto" nessuno acquisterebbe.... in definitiva a far girare le fabbriche ad una capacità produttività minima per non causare buchi di bilancio ( non so se avete in mento il modello di redditività industriale soprattutto nell'ambito automobilistico), e/o a mantenere quote di mercato.
quindi lo sconto del listino dovrebbe rappresentare una fase temporanea (nessuno può immaginare la durata della crisi) intanto che l'offerta si riaggiusti :chiusura impianti, delocalizzazione, ristrutturazione dell'offerta es. fiat che intende produrre le grosse vetture in italia per esportare la produzioen delle piccole.

per me non è puro marketing....

e del resto anche l'incentivo statale non era puro marketing (il prezzo era quello). semplicemente lo stato sosteneva la domanda (in contrazione causa abbassamento dei redditi) cosa che ora fanno le case...
dacia è il frutto di questa riallocazione dell'offerta : è arrivata dopo con prodotti mirati e probabilmente con un'offerta già tarata e impianti più flessibili (se produco in marocco o in romania e ho i lavoratori a cottimo reggo megli alle crisi di mercato dato che con un calcio nel didietro li mando a casa e quello che mi resta da ammortizzare sono esclusivamente i costi fissi).
 
fabiologgia ha scritto:
renatom ha scritto:
E' una delle considerazioni che faccio dopo queste brevi trattative per il cambio dell'auto.
Allora, tra sconto e valore della mia Mazda che comunque è quasi nullo:
- Toyota per Auris HSD 5000 ?
- Peugeot per nuova 308 92 CV 5400 ? più estensione garanzia
- Ford per Focus 95 CV; qui non ho fatto bene i conti, ma mi pare quasi 6000?.

Va bene che siamo a fine anno e prendevo auto disponibili in concessionaria,, ma siamo ben oltre il 20%.
Perché non fanno dei listini più credibili?
.

Strascico dei 13 anni di incentivi alla rottamazione e potere del marketing.
i 13 anni di incentivi hanno fatto in modo che il prezzo vero del veicolo fosse quello incentivato e non certo quello del listino che era gonfiato, appunto, di una somma almeno pari all'importo degli incentivi.
Terminati gli incentivi di massa (ormai da quasi 4 anni) le Case non hanno potuto fare brutalmente retromarcia ma hanno continuato sulla falsariga, ormai una segmento B decente doveva veleggiare sui 16-18.000, salvo poi venderla effettivamente a 12-13.000, non si poteva più proporla di primo acchito a 13.000 euro.
L'unica che è andata controcorrente è stata Dacia che, nata commercialmente in Italia proprio a cavallo della fine degli incentivi, ha proposto i propri modelli al prezzo vero lasciando inoltre al cliente la possibilità di personalizzarselo scegliendo lui cosa prendere e cosa no, pagando ovviamente di conseguenza. Contropartita del prezzo vero: zero sconti e valutazioni dell'usato ridotte al minimo.

Purtroppo però l'italiano medio gradisce molto poter dire agli amici: "ho comprato a 70 un'auto che costava 100!", gli dà l'impressione di aver fatto un ottimo affare e soprattutto lo gratifica convincendolo di aver acquistato un qualcosa di superiore a quello che le sue disponibilità (70) gli consentivano.
Non è altrettanto trendy dire "ho speso 50 per un'auto che vale 50" davanti ad un amico che per un'auto della stessa categoria ha speso 85 o 90. Si fa la figura dei pezzenti.

Ergo, la politica dei listini farlocchi è destinata, ahinoi, a restare tale perchè noi stessi la vogliamo. Ci piace sognare che la nostra fiammante Panda 4x4 full optional valga davvero gli oltre 20.000 euro del listino e ci piace anche sapere che noi, furbi come volpi, l'abbiamo pagata solo 13.500, non solo, diamo del pezzente a chi si compra una Sandero base da 8000 euro e non riesce a farsi regalare nemmeno i tappetini da 25 euro come sconto. Ma siamo davvero convinti che una Panda quei 20.000 euro li valga?

Saluti

Bellissima risposta !
Però ... Visto che a questo gioco partecipano tutti, perché prendere sempre come esempio (negativo nell'accezione) le case italiane?
 
ilopan ha scritto:
Ovviamente W Fabiologgia, risposta intelligente e vera.
è talmente vera, che le concessionarie stanno chiudendo una dopo l'altra.
è talmente vera, che cercano di offrire pacchetti di manutenzione tutto compreso, sconti e pacchetti sui tagliandi, per recuperare qualcosa almeno in officina, visto che sulla vendita escono ormai in perdita (NON sul prezzo di vendita, ma detratti i costi di gestione. se compero a 100 e vendo a 101, non posso dire di aver venduto in perdita, ma detratti i costi ci ho perso e neppure poco).
NON vendo auto, ma sono agente di commercio. le aziende che rappresento, e che da qualche tempo NON mi consentono comunque di vivere, sono tutte in gravi difficoltà, chi in concordato, chi con esposizioni bancarie ormai insostenibili.
a sentire la mia clientela, facciamo sconti altissimi perchè "chissà quanto guadagnate!"
invece si svende sperando di sopravvivere e di ritrovare un futuro. ma io resto pessimista. il 2014 sarà l'anno del botto. e non quello di capodanno.
 
skamorza ha scritto:
ilopan ha scritto:
Ovviamente W Fabiologgia, risposta intelligente e vera.
è talmente vera, che le concessionarie stanno chiudendo una dopo l'altra.
è talmente vera, che cercano di offrire pacchetti di manutenzione tutto compreso, sconti e pacchetti sui tagliandi, per recuperare qualcosa almeno in officina, visto che sulla vendita escono ormai in perdita (NON sul prezzo di vendita, ma detratti i costi di gestione. se compero a 100 e vendo a 101, non posso dire di aver venduto in perdita, ma detratti i costi ci ho perso e neppure poco).
NON vendo auto, ma sono agente di commercio. le aziende che rappresento, e che da qualche tempo NON mi consentono comunque di vivere, sono tutte in gravi difficoltà, chi in concordato, chi con esposizioni bancarie ormai insostenibili.
a sentire la mia clientela, facciamo sconti altissimi perchè "chissà quanto guadagnate!"
invece si svende sperando di sopravvivere e di ritrovare un futuro. ma io resto pessimista. il 2014 sarà l'anno del botto. e non quello di capodanno.

Stanno chiudendo perchè hanno sbagliato le politiche commerciali.
Stanno chiudendo per i costi, perchè il mercato è in flessione, perchè non sanno più trattare una permuta se non ridurtela a 4 spiccioli.
Stanno chiudendo perchè nessuno ha più la voglia di investire e di mantenere qui in Italia, perchè nessuno accetta più che da una parte di Italia c'è gente che si spacca "le spalle" e dall'altra parte c'è chi fa sprechi e commette ingenuità su ingenuità.
Stanno chiudendo perchè le altre nazioni vanno avanti e noi ormai sembra che siamo spacciati.
Stanno chiudendo perchè nei nostri bisogni, l'auto non è più al primo posto.
Stanno chiudendo perchè nesuno oggi, ha più la voglia e la forza di rischiare e di essere bersaglio di Eq...ecc, di sindacati, di leggi sfavorevoli e di banche asettiche..stanno chiudendo perchè sta chiudendo l'ITALIA!
 
renatom ha scritto:
Perché non fanno dei listini più credibili?
.

Perchè la gente oramai non ci crederebbe. Come scritto da fabiologgia ci piace ostentare, questo è il prezzo da pagare. L'incertezza totale in qualsiasi ambito, cosa che onestamente sta stancando più di qualcuno, me compreso. Non si può passare la vita a correre dietro ad apparenti affari e non saremo sempre giovani e freschi come ora. Il mondo dovrebbe essere meno complicato.
Secondo me. ;)
 
se la gente avesse un reddito medio di 40.000 ?/anno non penso che ci sarebbero tutti sti sconti nè che la panda costerebbe 30.000? a listino.
 
LIVORNO_1915 ha scritto:
fabiologgia ha scritto:
renatom ha scritto:
E' una delle considerazioni che faccio dopo queste brevi trattative per il cambio dell'auto.
Allora, tra sconto e valore della mia Mazda che comunque è quasi nullo:
- Toyota per Auris HSD 5000 ?
- Peugeot per nuova 308 92 CV 5400 ? più estensione garanzia
- Ford per Focus 95 CV; qui non ho fatto bene i conti, ma mi pare quasi 6000?.

Va bene che siamo a fine anno e prendevo auto disponibili in concessionaria,, ma siamo ben oltre il 20%.
Perché non fanno dei listini più credibili?
.

Strascico dei 13 anni di incentivi alla rottamazione e potere del marketing.
i 13 anni di incentivi hanno fatto in modo che il prezzo vero del veicolo fosse quello incentivato e non certo quello del listino che era gonfiato, appunto, di una somma almeno pari all'importo degli incentivi.
Terminati gli incentivi di massa (ormai da quasi 4 anni) le Case non hanno potuto fare brutalmente retromarcia ma hanno continuato sulla falsariga, ormai una segmento B decente doveva veleggiare sui 16-18.000, salvo poi venderla effettivamente a 12-13.000, non si poteva più proporla di primo acchito a 13.000 euro.
L'unica che è andata controcorrente è stata Dacia che, nata commercialmente in Italia proprio a cavallo della fine degli incentivi, ha proposto i propri modelli al prezzo vero lasciando inoltre al cliente la possibilità di personalizzarselo scegliendo lui cosa prendere e cosa no, pagando ovviamente di conseguenza. Contropartita del prezzo vero: zero sconti e valutazioni dell'usato ridotte al minimo.

Purtroppo però l'italiano medio gradisce molto poter dire agli amici: "ho comprato a 70 un'auto che costava 100!", gli dà l'impressione di aver fatto un ottimo affare e soprattutto lo gratifica convincendolo di aver acquistato un qualcosa di superiore a quello che le sue disponibilità (70) gli consentivano.
Non è altrettanto trendy dire "ho speso 50 per un'auto che vale 50" davanti ad un amico che per un'auto della stessa categoria ha speso 85 o 90. Si fa la figura dei pezzenti.

Ergo, la politica dei listini farlocchi è destinata, ahinoi, a restare tale perchè noi stessi la vogliamo. Ci piace sognare che la nostra fiammante Panda 4x4 full optional valga davvero gli oltre 20.000 euro del listino e ci piace anche sapere che noi, furbi come volpi, l'abbiamo pagata solo 13.500, non solo, diamo del pezzente a chi si compra una Sandero base da 8000 euro e non riesce a farsi regalare nemmeno i tappetini da 25 euro come sconto. Ma siamo davvero convinti che una Panda quei 20.000 euro li valga?

Saluti

Bellissima risposta !
Però ... Visto che a questo gioco partecipano tutti, perché prendere sempre come esempio (negativo nell'accezione) le case italiane?

La Panda era evidentemente solo un esempio. Possiamo prendere la VW Up, la Mini o quello che vogliamo. Persino le coreane ormai si sono allineate.

Saluti
 
fabiologgia ha scritto:
renatom ha scritto:
E' una delle considerazioni che faccio dopo queste brevi trattative per il cambio dell'auto.
Allora, tra sconto e valore della mia Mazda che comunque è quasi nullo:
- Toyota per Auris HSD 5000 ?
- Peugeot per nuova 308 92 CV 5400 ? più estensione garanzia
- Ford per Focus 95 CV; qui non ho fatto bene i conti, ma mi pare quasi 6000?.

Va bene che siamo a fine anno e prendevo auto disponibili in concessionaria,, ma siamo ben oltre il 20%.
Perché non fanno dei listini più credibili?
.

Strascico dei 13 anni di incentivi alla rottamazione e potere del marketing.
i 13 anni di incentivi hanno fatto in modo che il prezzo vero del veicolo fosse quello incentivato e non certo quello del listino che era gonfiato, appunto, di una somma almeno pari all'importo degli incentivi.
Terminati gli incentivi di massa (ormai da quasi 4 anni) le Case non hanno potuto fare brutalmente retromarcia ma hanno continuato sulla falsariga, ormai una segmento B decente doveva veleggiare sui 16-18.000, salvo poi venderla effettivamente a 12-13.000, non si poteva più proporla di primo acchito a 13.000 euro.
L'unica che è andata controcorrente è stata Dacia che, nata commercialmente in Italia proprio a cavallo della fine degli incentivi, ha proposto i propri modelli al prezzo vero lasciando inoltre al cliente la possibilità di personalizzarselo scegliendo lui cosa prendere e cosa no, pagando ovviamente di conseguenza. Contropartita del prezzo vero: zero sconti e valutazioni dell'usato ridotte al minimo.

Purtroppo però l'italiano medio gradisce molto poter dire agli amici: "ho comprato a 70 un'auto che costava 100!", gli dà l'impressione di aver fatto un ottimo affare e soprattutto lo gratifica convincendolo di aver acquistato un qualcosa di superiore a quello che le sue disponibilità (70) gli consentivano.
Non è altrettanto trendy dire "ho speso 50 per un'auto che vale 50" davanti ad un amico che per un'auto della stessa categoria ha speso 85 o 90. Si fa la figura dei pezzenti.

Ergo, la politica dei listini farlocchi è destinata, ahinoi, a restare tale perchè noi stessi la vogliamo. Ci piace sognare che la nostra fiammante Panda 4x4 full optional valga davvero gli oltre 20.000 euro del listino e ci piace anche sapere che noi, furbi come volpi, l'abbiamo pagata solo 13.500, non solo, diamo del pezzente a chi si compra una Sandero base da 8000 euro e non riesce a farsi regalare nemmeno i tappetini da 25 euro come sconto. Ma siamo davvero convinti che una Panda quei 20.000 euro li valga?

Saluti

.....poi qualche sprovveduto o meglio sprovveduta lo trovi sempre
e ci recuperi qualche mila ( insperati ) eurini
 
fabiologgia ha scritto:
renatom ha scritto:
E' una delle considerazioni che faccio dopo queste brevi trattative per il cambio dell'auto.
Allora, tra sconto e valore della mia Mazda che comunque è quasi nullo:
- Toyota per Auris HSD 5000 ?
- Peugeot per nuova 308 92 CV 5400 ? più estensione garanzia
- Ford per Focus 95 CV; qui non ho fatto bene i conti, ma mi pare quasi 6000?.

Va bene che siamo a fine anno e prendevo auto disponibili in concessionaria,, ma siamo ben oltre il 20%.
Perché non fanno dei listini più credibili?
.

Strascico dei 13 anni di incentivi alla rottamazione e potere del marketing.
i 13 anni di incentivi hanno fatto in modo che il prezzo vero del veicolo fosse quello incentivato e non certo quello del listino che era gonfiato, appunto, di una somma almeno pari all'importo degli incentivi.
Terminati gli incentivi di massa (ormai da quasi 4 anni) le Case non hanno potuto fare brutalmente retromarcia ma hanno continuato sulla falsariga, ormai una segmento B decente doveva veleggiare sui 16-18.000, salvo poi venderla effettivamente a 12-13.000, non si poteva più proporla di primo acchito a 13.000 euro.
L'unica che è andata controcorrente è stata Dacia che, nata commercialmente in Italia proprio a cavallo della fine degli incentivi, ha proposto i propri modelli al prezzo vero lasciando inoltre al cliente la possibilità di personalizzarselo scegliendo lui cosa prendere e cosa no, pagando ovviamente di conseguenza. Contropartita del prezzo vero: zero sconti e valutazioni dell'usato ridotte al minimo.

Purtroppo però l'italiano medio gradisce molto poter dire agli amici: "ho comprato a 70 un'auto che costava 100!", gli dà l'impressione di aver fatto un ottimo affare e soprattutto lo gratifica convincendolo di aver acquistato un qualcosa di superiore a quello che le sue disponibilità (70) gli consentivano.
Non è altrettanto trendy dire "ho speso 50 per un'auto che vale 50" davanti ad un amico che per un'auto della stessa categoria ha speso 85 o 90. Si fa la figura dei pezzenti.

Ergo, la politica dei listini farlocchi è destinata, ahinoi, a restare tale perchè noi stessi la vogliamo. Ci piace sognare che la nostra fiammante Panda 4x4 full optional valga davvero gli oltre 20.000 euro del listino e ci piace anche sapere che noi, furbi come volpi, l'abbiamo pagata solo 13.500, non solo, diamo del pezzente a chi si compra una Sandero base da 8000 euro e non riesce a farsi regalare nemmeno i tappetini da 25 euro come sconto. Ma siamo davvero convinti che una Panda quei 20.000 euro li valga?

Saluti

Mi hai illuminato :) mai avrei pensato a questo!Handicap di gioventù!
 
Grattaballe ha scritto:
renatom ha scritto:
Perché non fanno dei listini più credibili?
.

Perchè la gente oramai non ci crederebbe. Come scritto da fabiologgia ci piace ostentare, questo è il prezzo da pagare. L'incertezza totale in qualsiasi ambito, cosa che onestamente sta stancando più di qualcuno, me compreso. Non si può passare la vita a correre dietro ad apparenti affari e non saremo sempre giovani e freschi come ora. Il mondo dovrebbe essere meno complicato.
Secondo me. ;)

Il mondo è complicato per far cadere i meno furbi (me compreso) e preparati nel tranello di chi è furbo e preparato! Almeno credo...
"Knowledge is Power"
 
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