Non è affatto semplice effettuare un probatorio confronto tra due vetture così differenti ed oltretutto equipaggiate con due motori che sono pressoché agli antipodi come concezione.
E' vero che un motore relativamente poco potente, almeno nei presupposti può trovarsi alla corda nel muovere una vettura tendenzialmente pesante; ma è anche vero che il parametro "rapporto potenza/peso" non è sempre foriero di una giusta valutazione del comportamento dinamico di un veicolo. Sarebbe già un po' meglio considerare il rapporto "coppia/peso" purché correttamente interfacciato con il regime, o meglio ancora, la fascia di regime in cui si dispone e si mantiene un determinato valore di coppia. Tanto per esemplificare, teniamo presente come si comportano vetture con motori siffatti: una, con un 1.4 aspirato, con 100 e più cavalli, ovvero una potenza ragguardevole in relazione alla cubatura ed alla tipologia di alimentazione, ma che esprima tale valore di potenza intorno ai 6500 rpm e che disponga di un valore di coppia massima grossomodo di 130-135 Nm intorno ai 3500-4000rpm. Si presume che ai 2000-2500 rpm il valore di coppia si stagli intorno ai 70-75 Nm, salvo l'adozione di espedienti come la distribuzione variabile che comunque migliorano ma non stravolgono certo la situazione. Questo conferisce ad una vettura di massa e resistenza areodinamica media una buona velocità massima ma scarsa propensione alla ripresa, specie nei rapporti più lunghi; l'altra, ancora con un 1.4, con "soli" circa 80cv, ma disponibili molto più in basso, diciamo intorno ai 5500 rpm e che disponga di una coppia inferiore, di circa 120-125 Nm, ma che siano disponibili già a 2500rpm. Questo significa, al di là di tutto, che il secondo motore, pur avendo oltre 20-25 cv e circa 10Nm in meno del primo, a regimi bassi e medi può contare su una potenza che è almeno di 2/3 superiore al primo. Ciò si traduce in una migliore capacità di ripresa e quindi in una migliore propensione per muovere veicoli non proprio efficientissimi sotto il profilo ponderale e areodinamico, proprio come il caso di specie. Si potrà ottenere una velocità massima sicuramente inferiore al primo caso, anche considerevolmente, ma di sicuro si potranno mantenere dignitosamente medie autostradali compatibili con i rigori dell'attuale codice. In sostanza, si sentirà la mancanza del surplus di potenza solo in condizioni di utilizzo apprezzabilmente discosti da quelle ascrivibili come "guida normale", come quelle che si ritrovano in ambito cittadino o turistico. Il primo motore, che si dimostrerà sicuramente più generoso agli alti regimi, ripagherà della minor ripresa sfoderando un allungo più efficace, sempre che la rapportatura del cambio consenta al motore di esprimere la sua maggiore potenza prima che il carico areodinamico si faccia eccessivo. Una vettura impostata come la Musa, ovvero come un piccolo monovolume, non è certamente volta ad un uso sportivo, vuoi per massa, per areodinamica, per destinazione d'uso.
In sostanza, in condizioni di utilizzo "tranquillo", lontani dalla richiesta di alte velocità, può rivelarsi molto più efficace un motore con meno cavalli e meno coppia, ma con ciò che ne ha collocata molto più in basso, di un altro con dati di targa più performanti ma che manifesti queste maggiori doti a regimi di rotazione situati ben più in alto rispetto a quelli richiesti durante un normale utilizzo. E' chiaro che se un motore ha meno cavalli e meno coppia allo stesso regime di un altro, si potrà presupporre che sia meno efficace dinamicamente rispetto ad un altro di caratteristiche opposte; ma difficilmente è così e nel caso, in concomitanza con questa situazione, si ravvisa facilmente un consumo inferiore e, se il progetto è abbastanza recente, anche emissioni inferiori, specie di anidride carbonica.
L'argomento verte poi sulla adozione del gas, in particolare del GPL; ebbene, in questo ambito, purtroppo, l'incertezza più assoluta è d'obbligo; almeno in termini generali, perché personalmente, chi mi ha già letto sa bene come la penso. Ed ancora in questo ambito, ritengo che sia certamente più plausibile trovare una maggiore compatibilità con il carburante gassoso in un motore un po' "antico", semplice e financo un po' rozzo, se vogliamo, piuttosto che in uno più complesso, più evoluto, ma al contempo tendenzialmente più delicato.
Per concludere, quindi, penso che in fondo la scelta di proporre la piccola Lancia con il motore in menzione non sia del tutto sbagliata, anzi; consente di avere un motore FORSE più compatibile con il gas (mi preme ricordare, infatti, che gli alti regimi di rotazione sono "nemici" della durata di parti fondamentali della distribuzione che sono maggiormente stressate proprio dall'adozione del gas, così come valvole piccole e leggere) e che contemporaneamente possa garantire una buona coppia in modo da sostenere delle riprese decorose anche se montato su vetture non proprio leggere come quella del caso di specie. Inoltre, va considerato che un utente di vetture conformate in tal modo, se davvero si volge verso questo prodotto per gli scopi per i quali il medesimo è stato pensato, non dovrebbe comunque pretendere grossi riscontri tachimetrici e/o cronometrici.
Il propulsore Honda, dal canto suo, dà il meglio di sé - e di più dell'altro - perché fortemente ottimizzato per l'utilizzo della benzina. Non ho sotto il naso i dati dichiarati per la massa in ordine di marcia delle due vettura, Jazz e Musa, ma credo che la prima sia considerevolmente più leggera; già un 8-10% farebbe una differenza sensibilissima. Questo fa sì che si adatti meglio ad un corpo vettura più efficiente, ovvero più leggero ed areodinamico, fornendo un economia di esercizio che non sfiguri nei confronti di concorrenti che usino il gas. Anche perché, come già più volte detto e ridetto nel "vecchio" forum, la minore spesa del carburante può essere in buona parte vanificata per la maggiore manutenzione, per la decurtazione prestazionale che comunque c'è sempre, per la minore godibilità e fruibilità della vettura in termini di regolarità e costanza di funzionamento e di resa.