Credo che Honda Italia non abbia nessuna responsabilità sia per quanto riguarda il listino prezzi che per la scelta di limitare all'osso motori e modelli. Honda EU ha pessimi risultati sul mercato e la scelta del management è palesemente volta al massimo contenimento della spesa per aumentare i margini percentuali di utile.
Non si spiegherebbero altrimenti una serie di scelte che, diversamente, avremmo definito demenziali. Ne ricordo qualcuna:
Fit/Jazz e Vezel sono state progettate pensando all'Europa. Il presidente Ito ha più volte ricordato come la Polo abbia rappresentato il riferimento per il progetto del nuovo pianale sub-compact. Eppure i due modelli arriveranno in Europa solo quasi due anni dopo la loro commercializzazione in Giappone. Il motivo, non è ancora pronto il motore giusto per il vecchio continente. E ancora meglio, proprio ora che la Jazz parrebbe più europea, si decide di terminarne la produzione a Swindon. Ancora, Honda decide di investire nel 1.6 i-dtec e lasciar morire il 2.2 fino a esaurimento scorte. Salvo poi decidere di esportare la Cr-v 2.2 i-dtec (ovviamente prodotta a Swindon) in Australia, perchè il diesel comincia ad essere apprezzato anche lì. Ancora, servirebbe un rimpiazzo per la Accord. Non farà grandi numeri mail segmento in Europa conta comunque qualcosa. E poi l'immagine di una gamma completa e estesa verso i segmenti superiori vale la spesa, vedi Kia-Hiundai). In USA ci sarebbe pronta l'Acura TLX, sostituta perfetta. Sbavano europei e australiani che di Accord Euro ne comprano 3.000 al mese. Peccato che Honda non gradisca affatto tanto amore e subito si affretti a chiarire: "per almeno i prossimi due anni non ci sarà alcuna nuova Accord Euro". E tanti saluti a tutti gli europei e agli australiani.
L'immagine più aderente alla realtà, parlando per metafore, è che Honda, terrorizzata dalla falla europea, abbia deciso di chiudere il compartimento stagno e lasciare affogare chi ci resta dentro. Un operazione da banchiere più che una scelta industriale, una scelta coraggiosa quasi azzardata, perché lascia perplessi molti analisti finanziari.