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Hanno ancora un senso i marchi?

Marchi come la Barbie?


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Conosco la tua passione e la tua competenza quindi capisco il tuo ragionamento ma tu credo che rappresenti il 5% di chi acquista automobili , il resto non credo abbia le caratteristiche che hai tu e non sente BMW competitor di Toyota e temo che neanche sa che la Supra e la Z4 siano imparentati anche perché le due case hanno distinto molto i loro prodotti.
Del resto se non ci fosse stata questa partenship ora in attesa della nuova Gt86 la toyota a listino non avrebbe versioni sportive (Yaris Gr da noi ha esaurito le scorte da tempo), francamente in un mondo automobilistico che va verso l'omologazione delle vetture a base di Suv o Crossover in tutte le salse per me tanto meglio avere una Supra così che niente.

Ti ringrazio per le parole molto gentili : ) Ciò che mi dà da pensare è che auto come la Z4/Supra e compagnia cantante sono comunque rivolte ad un 5% anzi probabilmente molto meno, del mercato, a un pubblico comunque ristretto che cerca un oggetto ludico, e si presume sia abbastanza esperto. Probabilmente i tempi sono molto cambiati, penso che solo qualche anno fa un'operazione del genere sarebbe stata aspramente criticata. Oggi lo è, ma da un ristretto gruppo, probabilmente alla clientela più giovane della tecnica di un'auto interessa molto poco.
 
Allora forse ha fatto bene Toyota a non ostinarsi a investire soldi su Supra e "accontentarsi" di condividere l'ottima meccanica di Z4 , rivestendola con una carrozzeria molto Toy e molto bella (imho) rinunciando alla specificità del brand , ma risparmiando soldi da investire nelle nuove tecnologie , in base alle quali auto come la Z4 e la Supra sono destinate ad uscire presto di produzione , diventando istant-classic e young-timer .

Questo è ciò che ti racconta l'oste che deve vendere il vino... non è che vengono a rendere conto a noi quanti soldi risparmiano (o quanti profitti fanno) e come li investono...

A me più che ostinazione, sarebbe sembrato il modo naturale di far rinascere una sportiva iconica. Il pianale modulare e le meccaniche a trazione posteriore con ottimi propulsori ce l'avevano fra l'altro, il TNGA delle Lexus Is-Gs-Rc-LC. Hanno rinunciato anche a sviluppare una delle auto più significative della loro storia, la Lexus GS, e l'hanno tolta di produzione. E' un come se la BMW rinunciasse alla Serie 5 o Audi alla A6. Benvenuti nell'era dei crossover.

Che le diventino ricercate auto da collezione ho i miei dubbi, non penso che le quotazioni che avranno saranno neanche paragonabili a quelle delle Supra originali... probabilmente avranno la botta di fortuna di essere le ultime a motore termico, quindi ci si accontenterà :D
 
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Su questo pianale avrebbero dovuto costruire la Supra IMHO, altro che ostinazione...

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Per me hanno senso, non compro ad esempio Mercedes solo per la loro qualità generale ma anche per la storia e prestigio che il marchio rispecchia.
 
Molti modelli mi semprano un po' "Frankenstein". Siamo arrivati a questo punto perché i costi di sviluppo di un nuovo modello sono troppo alti. Ma il problema non è questo, è che hanno sbagliato tutto, hanno copiato le compagnie aeree low cost," su via con 5 euro voli a Londra" , risultato le compagnie sono tutte in fallimento.
Un modello durava molti anni, ora dopo 3 già lo cambiano. Questo ha portato a fare un modello con tanti "vestiti", ma sotto sotto sai che cosa ti sei preso..
I marchi veri sono pochi, forse è meglio essere realisti, invece di essere sognatori e credere uno stemma e un interno di un certo tipo, elegante o economico, per dire" questa è una Lancia o una Skoda. "
 
Molti modelli mi semprano un po' "Frankenstein". Siamo arrivati a questo punto perché i costi di sviluppo di un nuovo modello sono troppo alti.

Beh è ciò che dicono... polemicamente (come diceva qualcuno, a pensar male è peccato, ma spesso si indovina) faccio questa domanda: sono i costi di sviluppo che sono troppo alti, o magari in generale sono troppo alti i margini di profitto che si vogliono ricavare? ;)
Le auto sono carissime oggi.
Di certo qualsiasi costruttore (o magari giornalista) non dirà mai che rinuncia a certe specificità o magari fa certi tagli occupazionali o delocalizzazioni per fare profitto, e che oggi la finanza può essere preponderante sul prodotto, suona molto meglio dire che vi è costretto per le contingenze.
Posto che ormai all'utente medio interessano l'infotainment, le lucine, oltre ovviamente allo styling e all'immagine, e una macchina che vada mediamente bene e magari veloce, ma interessa ben poco di come sia fatta veramente in profondità. D'altra parte la complessità delle auto attuali è, davvero, difficilmente decifrabile per gran parte degli utenti che non siano dei meccanici (o meglio dei meccatronici) o dei fissati di auto.
La stessa affidabilità, e i costi di manutenzione e riparazione (sempre più stratosferici, con listini dei ricambi e costi di riparazione assurdi) sono sempre meno importanti per gli acquirenti -almeno per il primo acquirente del nuovo- perché sempre di più le auto si finanziano o si noleggiano e allo scadere del finanziamento si cambiano, rimanendo praticamente sempre coperti dalla garanzia ed assicurazioni estese...
Poi magari si dà una toccatina e ci si accorge che un faro costa quanto uno scooter nuovo...neanche fossero fatti a mano uno per uno dai maestri vetrai di Murano con ottiche di Artemide...
Ecco, io vorrei iniziare ad essere più critico, a non dare sempre per oro colato tutto ciò che leggo o sento dire.
 
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Beh è ciò che dicono... polemicamente (come diceva qualcuno, a pensar male è peccato, ma spesso si indovina) faccio questa domanda: sono i costi di sviluppo che sono troppo alti, o magari in generale sono troppo alti i margini di profitto che si vogliono ricavare? ;)
Le auto sono carissime oggi.
Di certo qualsiasi costruttore (o magari giornalista) non dirà mai che rinuncia a certe specificità o magari fa certi tagli occupazionali o delocalizzazioni per fare profitto, e che oggi la finanza può essere preponderante sul prodotto, suona molto meglio dire che vi è costretto per le contingenze.
Posto che ormai all'utente medio interessano l'infotainment, le lucine, oltre ovviamente allo styling e all'immagine, e una macchina che vada mediamente bene e magari veloce, ma interessa ben poco di come sia fatta veramente in profondità. D'altra parte la complessità delle auto attuali è difficilmente decifrabile per gran parte degli utenti.
La stessa affidabilità, e i costi di manutenzione e riparazione (sempre più stratosferici, con listini dei ricambi e costi di riparazione assurdi) sono sempre meno importanti per gli acquirenti -almeno per il primo acquirente del nuovo- perché sempre di più le auto si finanziano o si noleggiano e allo scadere del finanziamento si cambiano, rimanendo praticamente sempre coperti dalla garanzia ed assicurazioni estese...
Poi magari si dà una toccatina e ci si accorge che un faro costa quanto uno scooter nuovo...neanche fossero fatti a mano uno per uno dai maestri vetrai di Murano con ottiche di Artemide...
Ecco, io vorrei iniziare ad essere più critico, a non dare sempre per oro colato tutto ciò che leggo o sento dire.
Capire quale sia il limite tra la sostenibilità economica di economie di scala inferiori per brand singoli/piccoli gruppi e ricerca di utile esasperato credo che sia impossibile da comprendere per il consumatore che, normalmente, non ha accesso ai bilanci delle Case Automobilistiche.

Quanto vogliono però far percepire è che queste economie di scala siano vitali per la sopravvivenza delle case. Il problema è che, in teoria, i prezzi dovrebbero scendere oppure rimanere stabili con l'introduzione di nuove tecnologie. Questo non accade quindi la pancia tende a protendere per la versione del fatturato estremizzato.

Purtroppo il cliente deve attingere a quello che il mercato propone, oppure sfruttare questa ossessione dei volumi rinunciando all'auto personalizzata ma buttandosi su usati freschi e km0.

Mi sarebbe piaciuto vivere gli anni 70, dove l'evoluzione dell'auto era tangibile, i marchi tanti e assolutamente distinti. La scelta sicuramente sarebbe stata più semplice (oggi le auto di case diverse sono spesso pressochè uguali)
 
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Per me hanno senso, non compro ad esempio Mercedes solo per la loro qualità generale ma anche per la storia e prestigio che il marchio rispecchia.

Però forse prima il marchio Mercedes aveva un prestigio che oggi in parte ha perso,come tanti altri marchi.
Non perchè sia scesa di livello in confronto ai diretti concorrenti ma perchè la gente non identifica più col marchio in se il concetto di eleganza o opulenza.
In certi casi si fa più bella figura con il suv col marchio Seat o Fiat o Renault recente che con una berlina di pochi anni fa con la stella a tre punte sul cofano.
La scena iniziale di Lui è peggio di me in cui Pozzetto e Celentano quando un guidatore distinto dice "La mia è una Mercedes" gli rispondono "E a noi cosa ce ne frega..." è quanto mai attuale.
Senza contare poi che Mercedes si è "abbassata" a produrre anche vetture compatte e ha rinunciato alla trazione posteriore sulla Classe A o per ragioni di economia di scala ha utilizzato un motore Renault (che sarà validissimo ma la Mercedes di un paio di decenni fa non l'avrebbe mai fatto).
Oggi probabilmente è vero che il marchio conta meno o aiuta meno a distnguersi.
 
Un modello durava molti anni, ora dopo 3 già lo cambiano.

Penso anche io che sia assurdo.
E' un meccanismo che secondo me non è così efficace per invogliare i clienti a cambiare e comporta costi elevati per i produttori.
Ci sono tanti modelli ben riusciti che potrebbero tranquillamente stare a listino 10 anni senza problemi e senza apparire obsoleti,sia dal punto di vista estetico che tecnologico.
Ma la date di scadenza sono sempre più ravvicinate invece.
 
I marchi ormai servono più che altro per il marketing. Uno stesso gruppo ha per ogni categoria di mercato più vetture che condividono pianale, meccanica e molta componentistica, cambia la linea (a volte solo nei dettagli tipo fanali e cofano motore), un pò il livello di finitura e poco altro. A volte non occorre essere neanche troppo parenti tra marchi per trovare vetture quasi identiche, vedi Toyota Corolla SW e Suzuki Swace. Con le elettriche la condivisione è ancora più spinta, vedi i vari modelli gruppo PSA (ora stellantis) tutti con il power train da 100kw motore e 50kwh batteria.
Ma per il marketing questo non importa, più marchi con diverse identità portano più vendite anche se il minestrone è sempre quello, spezia più, spezia meno, gli ingredienti cambiano poco.
 
A volte non occorre essere neanche troppo parenti tra marchi per trovare vetture quasi identiche, vedi Toyota Corolla SW e Suzuki Swace.

Questo però è un semplice rebadging, è un'altra cosa. E' chiaro ed evidente che è una Corolla a marchio Suzuki. I rebadging esistono dalla notte dei tempi automobilistici, anche negli anni '30 si vendeva la stessa auto con un marchio diverso.

Simca 5, 1936 (Fiat 500 Topolino prodotta in Francia e marchiata Simca)

1920px-Simca_5.jpg
 
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Per me ha senso quando la differenza tra i modelli imparentati tra loro non è solo estetica ma anche nella sostanza.
Se fai un modello e lo declini in versioni differenti.
Quella più sportiva con tale marchio,quella più elegante e confortevole con quest'altro marchio,e quella più economica con un altro ancora allora hai creato 3 modelli diversi anche se con molta tecnologia in comune.
Un po' come accadeva per Bravo,Delta e Giulietta.
Invece ormai in molti gruppi ci sono tutte le versioni per ognuno dei marchi disponibili,si mettono solo i loghi differenti sui mozzi,sul volante e sul coperchio del motore.
 
Per me ha senso quando la differenza tra i modelli imparentati tra loro non è solo estetica ma anche nella sostanza.
Se fai un modello e lo declini in versioni differenti.
Quella più sportiva con tale marchio,quella più elegante e confortevole con quest'altro marchio,e quella più economica con un altro ancora allora hai creato 3 modelli diversi anche se con molta tecnologia in comune.
Un po' come accadeva per Bravo,Delta e Giulietta.
Invece ormai in molti gruppi ci sono tutte le versioni per ognuno dei marchi disponibili,si mettono solo i loghi differenti sui mozzi,sul volante e sul coperchio del motore.

Io nel rebadging invece non ci vedo niente di male, mi sembra un'operazione più "onesta" rispetto a certi "camouflage". E' evidente che si tratta della stessa auto e produttore, ma commercializzata con marchi diversi, che coincidono spesso con livelli o dettagli di allestimento diversi. Non è che vendi patate per carote.
Ed ha una tradizione anche su auto di grande prestigio o piacevoli e particolari: ricordo per esempio le Rolls e Bentley su base comune, lo stesso per Jaguar che furono marchiate anche Daimler, le Pontiac Firebird e Chevrolet Camaro, le Mini classiche, marchiate da BMC Austin e Morris, Riley, Wolseley, poi prodotte da Innocenti, etc etc

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