<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Guida pratica di ciò che serve sapere prima di comprare un'auto elettrica | Page 31 | Il Forum di Quattroruote

Guida pratica di ciò che serve sapere prima di comprare un'auto elettrica

Stato
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Io sostengo sempre che le cose “buone” sono quelle che si costruiscono un poco alla volta.
È vero che chiunque può fare la tua esperienza ma poi chi effettivamente chiama un concessionario e si sbatte per andare a farlo veramente ? Per provare una elettrica poi , Soprattutto se non devono cambiare auto.
Secondo me pochi, probabilmente molti assidui qui nel forum perché appassionati, ma di gente comune nessuno o quasi a meno che parti sparato per comprarla.
La tua esperienza da una base di quello che si potrebbe provare facendo un test drive, che sembra scontatissimo ma secondo me non è così vero e dal tuo racconto un po’ di sorpresa traspare. E che di auto mi sembri navigato, figurati per chi non ci “capisce nulla”
Poi appunto che per ora l’hai solo provata ed hai avuto certe impressioni (parte 1) poi vedremo se con l’uso ( parte 2) quali di queste manterranno” le loro promesse” o invece potrebbero anche rivelarsi sopra le aspettative.
Se sei convinto di ciò, benissimo. Mi fa piacere se utilizzi queste mie primissime parziali esperienze per arricchire questo utilissimo topic, anche se non credo proprio che le arricchirebbero.
Se devo proprio essere sincero, ho dei dubbi sul fatto che le mie esperienze possano essere utili a tutti.
Quanti possono permettersi al giorno d'oggi di spendere 25-30.000 € per una citycar? (seppur, come spero si evinca dalle mie impressioni, per me la Inster è molto più di una semplice citycar: se uno deve semplicemente sostituire una Panda, per esempio, è decisamente "troppa")
Avrei altro da aggiungere, ma preferisco fermarmi qui.
Comunque, fai come meglio credi... e grazie ancora di tutto!
 
Esperienze parte 1
Questa è la testimonianza di @streak1 un nostro “collega” di forum che ha effettuato un test drive di una piccola elettrica, questo il suo racconto.
Oggi pomeriggio, giovedì 20 febbraio, avvisati dal venditore Hyundai siamo andati in concessionaria per provare la nuova Inster che tra l'altro gli era stata appena consegnata dalla casa madre.
Al nostro arrivo la stavano ancora lavando. Appena pronta, giusto il tempo di trovare la giuste regolazioni del posto guida, mia moglie ha subito voluto fare un test drive.
In sintesi ecco le mie impressioni:
A parte il fattore estetico che è piuttosto soggettivo, ha una linea da piccolo SUV e vista di lato quasi da piccolo fuoristrada ma con arrotondamenti nei punti giusti, davanti, dietro, tocchi di modernità e originalità come la fanaleria. E'un'auto che ha delle qualità sorprendenti, nel senso che non te le aspetteresti affatto in un corpo vettura così compatto.
Le cose che ci sono piaciute di più:
-Spazio : osservando i posti posteriori c'è da restare a bocca aperta, incredibilmente spaziosa pensando che è lunga solo 382 cm. E con i sedili posteriori regolabili longitudinalmente, ancora meglio! Con il sedile guida regolato per me, sono alto 184 e ho le gambe lunghe, dietro sto comodissimo. Dà l'impressione di stare seduti su un monovolume di dimensioni ben maggiori, e il pavimento è completamente piatto.
-Versatilità : si possono regolare separatamente i sedili posteriori per avere più bagagliaio o più spazio per i passeggeri. Inoltre si può inclinare lo schienale, sempre separatamente. E si può abbattere tutti e quattro i sedili completamente e volendo ci si può anche dormire in due. Però queste caratteristiche solo nella versione XClass.
-Facilità di guida : mia moglie, pur avendo la patente da soli 9 mesi, con l'auto ha preso immediatamente confidenza e ha guidato in modo molto spigliato, anche nel traffico tanto da ricevere complimenti dal venditore per la sua guidache. E' entusiasta per la sua facilità di guida, grazie anche a una buona visibilità.
-Comfort: spazio a parte è molto silenziosa, cosa che ci si aspetterebbe da un'auto elettrica ma non da una segmento A. L'assorbimento delle sconnessioni stradali è buono per un'auto così piccola, al posteriore discreto, ma adottando cerchi da 15 con gomme spalla 65 sarà sicuramente un po' più morbida e adatta a un uso quotidiano sulle nostre strade. La vettura provata invece montava i cerchi da 17 con gomme spalla 45, non proprio l'ideale per la città e le buche.
Motore : è eccezionale come erogazione, dolce e poderoso allo stesso tempo. Soprattutto in modalità Sport, ti dà l'impressione di poter fare qualsiasi cosa, anche i sorpassi più difficili, senza alcun sforzo. Considerando poi che il test drive è stato effettuato con 3 persone a bordo.
-Frenata rigenerativa : l'intensita è regolabile tramite comodi paddle al volante, può essere selezionata anche la guida "one pedal", molto utile in città perchè non c'è quasi mai bisogno di frenare e si recupera energia.
-Sicurezza e stabilità : da un'auto così piccola non ce lo si aspetterebbe ma sembra veramente di guidare una segmento C ben assettata. Sperimentato personalmente sulla strada in salita del Terminillo che avendo molte curve di grado variabile, in modalità Sport, non diresti mai che stai guidando un'auto piccola e alta, ci si aspetterebbe una risposta piuttosto instabile e ondeggiante.
Conclusioni : la Inster è un'auto che unisce i vantaggi di un'auto piccola adatta da usare in città e da parcheggiare a quelli di un'auto ben più grande : spazio, confort, sensazione di sicurezza e stabilità, motore potente e pieno di souplesse. Quindi per ora direi eccezionale. Il confronto con la nostra Micra è impietoso, sono due universi diversi.
Cosa non non mi è piaciuto: guardando con occhio clinico forse direi certi aspetti degli interni un po' sottotono, cheap e dal disegno non eccezionale come ad esempio molte plastiche dure, soprattutto per i pannelli delle portiere.
Ma nel complesso danno sensazione di robustezza e di durata nel tempo, essenziali e poco appariscenti, ma solidi. Sotto questo punto di vista (materiali e finiture interne) sembra un'auto che bada più alla sostanza che all'appariscenza. Come tante altre piccole auto orientali.
Alla fine del test drive ci ha convinto e l'abbiamo ordinata.
 
Le pagine 8, 11, 12 e 13 di questo topic sono per me (e per mia moglie) le più interessanti e utili.
Ora le stampo in modo che siano sempre comodamente a portata di mano.

Alla fine sono venute 14 pagine con grandezza carattere a prova di 57enne con presbiopia (tradotto: riesco a leggerle anche senza occhiali da vicino).
Bene, un bel manualetto per neofiti della mobilità elettrica. Lo farò studiare anche a mia moglie, che tanto è abituata a studiare e a stare al passo con i tempi con le nuove tecnologie.
 
Esperienze parte 1
Questa è la testimonianza di @streak1 un nostro “collega” di forum che ha effettuato un test drive di una piccola elettrica, questo il suo racconto.
Oggi pomeriggio, giovedì 20 febbraio, avvisati dal venditore Hyundai siamo andati in concessionaria per provare la nuova Inster che tra l'altro gli era stata appena consegnata dalla casa madre.
Al nostro arrivo la stavano ancora lavando. Appena pronta, giusto il tempo di trovare la giuste regolazioni del posto guida, mia moglie ha subito voluto fare un test drive.
In sintesi ecco le mie impressioni:
A parte il fattore estetico che è piuttosto soggettivo, ha una linea da piccolo SUV e vista di lato quasi da piccolo fuoristrada ma con arrotondamenti nei punti giusti, davanti, dietro, tocchi di modernità e originalità come la fanaleria. E'un'auto che ha delle qualità sorprendenti, nel senso che non te le aspetteresti affatto in un corpo vettura così compatto.
Le cose che ci sono piaciute di più:
-Spazio : osservando i posti posteriori c'è da restare a bocca aperta, incredibilmente spaziosa pensando che è lunga solo 382 cm. E con i sedili posteriori regolabili longitudinalmente, ancora meglio! Con il sedile guida regolato per me, sono alto 184 e ho le gambe lunghe, dietro sto comodissimo. Dà l'impressione di stare seduti su un monovolume di dimensioni ben maggiori, e il pavimento è completamente piatto.
-Versatilità : si possono regolare separatamente i sedili posteriori per avere più bagagliaio o più spazio per i passeggeri. Inoltre si può inclinare lo schienale, sempre separatamente. E si può abbattere tutti e quattro i sedili completamente e volendo ci si può anche dormire in due. Però queste caratteristiche solo nella versione XClass.
-Facilità di guida : mia moglie, pur avendo la patente da soli 9 mesi, con l'auto ha preso immediatamente confidenza e ha guidato in modo molto spigliato, anche nel traffico tanto da ricevere complimenti dal venditore per la sua guidache. E' entusiasta per la sua facilità di guida, grazie anche a una buona visibilità.
-Comfort: spazio a parte è molto silenziosa, cosa che ci si aspetterebbe da un'auto elettrica ma non da una segmento A. L'assorbimento delle sconnessioni stradali è buono per un'auto così piccola, al posteriore discreto, ma adottando cerchi da 15 con gomme spalla 65 sarà sicuramente un po' più morbida e adatta a un uso quotidiano sulle nostre strade. La vettura provata invece montava i cerchi da 17 con gomme spalla 45, non proprio l'ideale per la città e le buche.
Motore : è eccezionale come erogazione, dolce e poderoso allo stesso tempo. Soprattutto in modalità Sport, ti dà l'impressione di poter fare qualsiasi cosa, anche i sorpassi più difficili, senza alcun sforzo. Considerando poi che il test drive è stato effettuato con 3 persone a bordo.
-Frenata rigenerativa : l'intensita è regolabile tramite comodi paddle al volante, può essere selezionata anche la guida "one pedal", molto utile in città perchè non c'è quasi mai bisogno di frenare e si recupera energia.
-Sicurezza e stabilità : da un'auto così piccola non ce lo si aspetterebbe ma sembra veramente di guidare una segmento C ben assettata. Sperimentato personalmente sulla strada in salita del Terminillo che avendo molte curve di grado variabile, in modalità Sport, non diresti mai che stai guidando un'auto piccola e alta, ci si aspetterebbe una risposta piuttosto instabile e ondeggiante.
Conclusioni : la Inster è un'auto che unisce i vantaggi di un'auto piccola adatta da usare in città e da parcheggiare a quelli di un'auto ben più grande : spazio, confort, sensazione di sicurezza e stabilità, motore potente e pieno di souplesse. Quindi per ora direi eccezionale. Il confronto con la nostra Micra è impietoso, sono due universi diversi.
Cosa non non mi è piaciuto: guardando con occhio clinico forse direi certi aspetti degli interni un po' sottotono, cheap e dal disegno non eccezionale come ad esempio molte plastiche dure, soprattutto per i pannelli delle portiere.
Ma nel complesso danno sensazione di robustezza e di durata nel tempo, essenziali e poco appariscenti, ma solidi. Sotto questo punto di vista (materiali e finiture interne) sembra un'auto che bada più alla sostanza che all'appariscenza. Come tante altre piccole auto orientali.
Alla fine del test drive ci ha convinto e l'abbiamo ordinata.

Ora che ci penso... speriamo che nessuno lo prenda come pubblicità (neanche tanto occulta) alla Hyundai!
Mi dispiacerebbe, non era mia intenzione fare pubblicità a nessuno.
Giuro che Hyundai non mi ha pagato! E anzi, non hanno neanche fatto uno sconto decente a mia moglie!
 
Messaggio per G. il venditore Hyundai:
Se leggi questo forum (come credo che tu faccia): eh, hai visto come ho parlato bene della Inster?
Spero che te ne ricorderai quando mia moglie dovrà saldare...
 
Tecnologia 1
Questo post, su richiesta di @GuidoP è rivolto a chi vuole approfondire su il futuro delle batterie e di come la ricerca sta lavorando e influirà sulla costruzione e sul tipo di batterie che potremmo avere a disposizione nei prossimi anni.
C'è da dire subito che il "pacchetto base" delle batterie rimarrà sostanzialmente lo stesso, un po come i motori termici hanno come pacchetto base cilindri e pistoni e sempre ci saranno, eccetto motore Wankel.
Quindi per ora l’industria si sta concentrando principalmente sull’ottimizzazione industriale delle attuali chimiche NMC (nikel, manganese, cobalto) e LFP (litio, ferro, fosfato), cercando di bilanciare tutti i fattori che compongono la costruzione di una batteria come la densità energetica, i costi e la loro sostenibilità.
La riduzione del contenuto di cobalto, l’uso di anodi in silicio e la riduzione di materiali critici sono al centro di questi sviluppi. In parallelo si sta progettando la prossima generazione di batterie che dovrebbe promettere un compromesso migliore tra prestazioni elevate, sicurezza e ridotto impatto ambientale.
Come accennato oggi sono principalmente due le tecnologie dove si concentra la produzione delle celle, soprattutto nel mercato di massa: LiFePO4 (LFP), e NMC, che se per un consumatore è solo una questione di scelta invece le sue chimiche rispondono a specifiche esigenze applicative.

La chimica LiFePO4 (LFP, litio-ferro-fosfato) sta guadagnando una quota crescente di mercato grazie alle sue caratteristiche di sicurezza, sostenibilità e lunghi cicli di vita, che le rende una scelta popolare per applicazioni che richiedono un buon bilancio tra costi e performance.
Tesla e BYD per esempio hanno già integrato batterie LFP all’interno della propria gamma mentre produttori come Ford e Renault hanno annunciato che ne avvieranno l’utilizzo a breve.
Inoltre, gli ultimi studi a livello industriale hanno dimostrato che la chimica LMFP (litio-manganese-ferro-fosfato) potrebbe avere risultati promettenti. Si tratta di una variante della chimica LFP in cui la concentrazione di manganese nel materiale catodico raggiunge l’80%, rispetto ai tradizionali valori compresi tra il 50% e il 70%.
Questa nuova configurazione mantiene il livello di sicurezza distintivo delle batterie LFP, con con un incremento stimato del 20% nell’autonomia.

La chimica NMC (nichel-manganese-cobalto) rimane una delle scelte principali grazie alla sua elevata densità energetica e alla capacità di erogare molta potenza. Di contro, queste batterie hanno un ciclo di vita più breve rispetto alle LFP e un impatto ambientale maggiore, dovuto alla presenza di cobalto.
Infatti uno dei maggiori obiettivi della ricverca è quello di ridurre la percentuale di questo componente critico e costoso.
Le prime furono le NMC111, in cui nichel, manganese e cobalto sono presenti in proporzioni uguali, recentemente si stanno utilizzando le NMC622 (60% nickel, 20% manganese e 20% cobalto) e le NMC811 dove viene ridotto il cobalto (10%), il manganese (10%), aumentando la proporzione di nichel (80%).
Questa chimica continuerà a rappresentare una delle tecnologie fondamentali per lo sviluppo di nuove applicazioni, grazie alla sua versatilità e alle prestazioni avanzate.
Diversi progetti collaborativi europei mirano inoltre a sviluppare batterie agli ioni di litio con elettroliti solidi, con o senza anodo di litio metallico. Un notevole passo avanti potrebbe essere inoltre la re introduzione degli anodi in silicio. Se le attuali batterie al litio sul mercato sono infatti principalmente composte da anodi in grafite, i prossimi passi nella ricerca sono mirati a combinare il tradizionale anodo in grafite con una percentuale di silicio.
Le batterie allo stato solido con litio metallico avrebbero infatti il potenziale per raggiungere una densità energetica due volte superiore a quelle attuali.

Il futuro :
Se le batterie al litio-ioni rappresentano oggi una tecnologia consolidata, la ricerca sta già guardando oltre, sviluppando soluzioni innovative che superano i limiti attuali. Si parla infatti di chimiche definite post-litio ioni che pur essendo già esistenti non sono ancora diffuse su larga scala a livello produttivo.
Tra queste, le batterie al litio allo stato solido (Li-ASSB) con anodo in litio metallico promettono significativi vantaggi in termini di efficienza e sicurezza. Sebbene non ancora pienamente adottate per la trazione, queste soluzioni trovano già applicazione in dispositivi come smartphone e droni.

Guardando ancora più avanti nel tempo, le roadmap tecnologiche prevedono l’introduzione della chimica litio-aria, una soluzione che sfrutterebbe la reazione tra il litio metallico e l’ossigeno presente nell’aria. Questo approccio potrebbe portare a un aumento significativo della densità energetica e delle performance delle batterie. Tuttavia, ad oggi, si tratta ancora di una prospettiva distante, che necessita di ulteriori studi e sperimentazioni prima di poter diventare una realtà concreta.

Le batterie al Sodio : attese sul mercato da un po di anni ormai sebbene non possano competere con le prestazioni del litio in termini di potenza e densità energetica, potrebbero comunque rappresentare un’alternativa potenzialmente più economica rispetto al litio, pur non potendo eguagliarne le prestazioni in termini di densità energetica.
Se con lo sviluppo della ricerca le celle al sodio diventassero competitive anche sul fronte della durata dei cicli di vita, i costi ridotti e la ridotta densità energetica le renderebbero una tecnologia indicata per utilizzi come soluzioni stazionarie o veicoli elettrici entry-level con autonomie limitate.
Tuttavia, ad oggi, la densità volumetrica si attesta a circa la metà di quella offerta dalla chimica LFP e, non essendo ancora nella fase di produzione su larga scala, i costi attuali delle batterie al sodio superano ancora quelli delle batterie LFP, rendendo difficile al momento una competitività economica concreta.
 
Ultima modifica:
piu' che per l'adozione, mi sembra sia la speranza di miglioramento di densita'.
che poi, crescite cosi' lineari mi paiono molto strane, di solito sono asintotiche.
La speranza è una attesa fiduciosa, più o meno giustificata, di un evento gradito o favorevole.
Progettare batterie ha lo stesso andamento di progettare chip, si sa che tra qui e x anni i chip per le stesse funzioni occuperanno uno spazio più piccolo o stesso spazio saranno più potenti.
Non si spera nulla, è un semplice calcolo matematico di quanto tempo la progettazzione e levoluzione delle tecnologie di fabbricazione impiegheranno a farci stare nello stesso spazio più kwh.
Semmai la speranza è per molti "termici" che rimodulino o tolgano il bando.
 
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