Piu' il tempo passa, piu' governi nazionali e sopranazionali ci privano di liberta' e diritti imponendo sempre piu' limiti, proibizioni e diktat, tipicamente "per il nostro stesso bene". Sembra una tendenza universale nel mondo, in ogni nazione che un tempo poteva giustamente dirsi "democratica" ma che oggi sistematicamente viola quei principi di reciprocita', liberta' e rispetto individuali che sono il marchio di una vera democrazia.
E piu' rifletto sulla questione piu' mi trovo a favore della frammentazione del potere politico e delle realta' statali, e contrario ai grandi accorpamenti.
La Storia ce lo insegna.
La Cina, l'Unione Sovietica, la Yugoslavia, ora l'Europa Unita.
Piu' un potere e' centralizzato e deve gestire una massa grande di persone, piu' diventa inefficiente, prevaricatore e "distante" da chi amministra, che perde cosi' il controllo su chi dovrebbe avere il potere in "rappresentanza" del popolo.
Pensate all'Europarlamento. Chi ha cognizione di cosa faccia e come agisca? Quasi nessuno. Figuriamoci il controllo di quello che fa.
Gli Stati Uniti, un grande governo centrale, sono sfuggiti per secoli a questa regola grazie alla grande intuizione dei padri fondatori, che non erano fessi: il federalismo.
Ma col passare del tempo, anche in questo caso il governo centrale ha acquisito sempre piu' potere, cosi' che liberta' e democrazia stanno scemando sempre piu' anche nella democrazia piu' antica tutt'ora vigente.
Non ce n'e'.
L'accorpamento del potere porta al regime, come diceva anche Solzenicyn, che gia' ho citato in altro thread.
La soluzione non e' che la frammentazione di questo potere in unita' piu' piccole che possano essere controllate efficacemente dai cittadini. Solo cosi' si puo' avere vera democrazia e vera liberta'.
Ovviamente, in questo caso vengono a mancare le sovrastrutture di controllo superiore che servono a consentire progetti ad ampio respiro e di grande portata.
Ma allora qual'e' l'equilibrio?
Preferiamo BENESSERE o LIBERTA'?
E in che misura?
E piu' rifletto sulla questione piu' mi trovo a favore della frammentazione del potere politico e delle realta' statali, e contrario ai grandi accorpamenti.
La Storia ce lo insegna.
La Cina, l'Unione Sovietica, la Yugoslavia, ora l'Europa Unita.
Piu' un potere e' centralizzato e deve gestire una massa grande di persone, piu' diventa inefficiente, prevaricatore e "distante" da chi amministra, che perde cosi' il controllo su chi dovrebbe avere il potere in "rappresentanza" del popolo.
Pensate all'Europarlamento. Chi ha cognizione di cosa faccia e come agisca? Quasi nessuno. Figuriamoci il controllo di quello che fa.
Gli Stati Uniti, un grande governo centrale, sono sfuggiti per secoli a questa regola grazie alla grande intuizione dei padri fondatori, che non erano fessi: il federalismo.
Ma col passare del tempo, anche in questo caso il governo centrale ha acquisito sempre piu' potere, cosi' che liberta' e democrazia stanno scemando sempre piu' anche nella democrazia piu' antica tutt'ora vigente.
Non ce n'e'.
L'accorpamento del potere porta al regime, come diceva anche Solzenicyn, che gia' ho citato in altro thread.
La soluzione non e' che la frammentazione di questo potere in unita' piu' piccole che possano essere controllate efficacemente dai cittadini. Solo cosi' si puo' avere vera democrazia e vera liberta'.
Ovviamente, in questo caso vengono a mancare le sovrastrutture di controllo superiore che servono a consentire progetti ad ampio respiro e di grande portata.
Ma allora qual'e' l'equilibrio?
Preferiamo BENESSERE o LIBERTA'?
E in che misura?