<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> GM, ciao ciao Venezuela... | Il Forum di Quattroruote

GM, ciao ciao Venezuela...

Dopo 69 anni lascia definitivamente il paese, oramai è un fuggi fuggi vista la catastrofica gestione del paese, Ford ha sospeso, fino a nuova data, la produzione, FCA ha anche lei le sue difficoltà (segnatamente con Jeep e, in misura minore, Chrysler). Anche l'indotto ne risente: pure Pirelli sospende le operazioni. Tanto per dare qualche numero, l'anno scorso si sono prodotte poco più di 2700 vetture e le vendite non raggiungono le 5000 unità (paese di 30 milioni abitanti).
 
non conosco bene la realtà industriale Venezuelana e la storia degli investimenti fatti dalle aziende che tu citi, però credo che sia uno dei rischi che si hanno quando si sposta la produzione industriale in zone in cui la manodopera è più conveniente.
 
Dopo 69 anni lascia definitivamente il paese, oramai è un fuggi fuggi vista la catastrofica gestione del paese, Ford ha sospeso, fino a nuova data, la produzione, FCA ha anche lei le sue difficoltà (segnatamente con Jeep e, in misura minore, Chrysler). Anche l'indotto ne risente: pure Pirelli sospende le operazioni. Tanto per dare qualche numero, l'anno scorso si sono prodotte poco più di 2700 vetture e le vendite non raggiungono le 5000 unità (paese di 30 milioni abitanti).


Un paese incredibile:
-non ad alta densita' abitativa
-verde
-mare splendido
-petrolio....
 
Dopo 69 anni lascia definitivamente il paese, oramai è un fuggi fuggi vista la catastrofica gestione del paese, Ford ha sospeso, fino a nuova data, la produzione, FCA ha anche lei le sue difficoltà (segnatamente con Jeep e, in misura minore, Chrysler). Anche l'indotto ne risente: pure Pirelli sospende le operazioni. Tanto per dare qualche numero, l'anno scorso si sono prodotte poco più di 2700 vetture e le vendite non raggiungono le 5000 unità (paese di 30 milioni abitanti).
credo che il problema della gente sia poter mettere qualcosa in pancia altro che cambiare o comprare un auto.
 
GM si sta ritirando da diversi mercati, oltre all'Europa lascia Sud Africa, Russia, Indonesia e Corea, India, e taglia di brutto in Australia dove vende con marchio Holden. Uscire dal Venezuela fa parte della strategia della Barra...
 
credo che sia uno dei rischi che si hanno quando si sposta la produzione industriale in zone in cui la manodopera è più conveniente.
no, qui la delocalizzazione non c'entra nulla, d'altronde è difficile che 70 anni già lo pensassero...

Detto questo le grandi compagnie automobilistiche (in primis quelle americane ma non solo) decisero di investire li sia per condizioni vantaggiose da parte del governo sia per aggirare (questo qualche decennio dopo) i dazi doganali sulle auto complete. Il mercato poi era il più ricco del continente almeno dai primi anni cinquanta quando inizio il lungo (e inarrestabile) declino dell'Argentina, e raggiunse il suo massimo splendore tra il 1955 ed il 1984. Si parla di grosse auto quasi tutte con il V8 a benzina, già il 6 cilindri era malvisto, oggi se ne vedono ancora in giro: Dart, Caprice, Fairlane, ecc ecc, testimoni di un'epoca che non tornerà...
 
GM si sta ritirando da diversi mercati, oltre all'Europa lascia Sud Africa, Russia, Indonesia e Corea, India, e taglia di brutto in Australia dove vende con marchio Holden. Uscire dal Venezuela fa parte della strategia della Barra...

qui ci sono motivazioni principalmente politiche e/o di assoluta mancanza di una qualsivoglia tutela giuridica per le aziende (leggasi nazionalizzazioni ad minkiam), i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Gli unici che fanno affari sono cinesi e russi...
 
Che il venezuela sia uno paese "ricco" è un falso mito: ha le più grandi riserve di petrolio, vero, ma è anche quello della peggiore qualità! Ha una densità eccessiva per essere trasportato negli oleodotti e per esser raffinato bisogna "allungarlo" con la nafta.
il crollo del prezzo del greggio ha sostanzialmente messo il petrolio venezuelano fuori mercato: la produzione e l'estrazione si sono ridotte drasticamente semplicemente perchè non c'è la convenienza economica (indipendentemente dal governo).

certo poi non esser "allineati" non aiuta eh... preferire accordi con russi e cinesi invece che con lo zio sam stranamente non sembra mai aiutare/convenire a nessuno.

in un contesto del genere è naturale che le aziende, soprattutto se occidentali, disinvestano.
 
Che il venezuela sia uno paese "ricco" è un falso mito: ha le più grandi riserve di petrolio, vero, ma è anche quello della peggiore qualità! Ha una densità eccessiva per essere trasportato negli oleodotti e per esser raffinato bisogna "allungarlo" con la nafta.

che sia pesante è fuori di dubbio, infatti va miscelato con oli più leggeri, peccato che questo processo ora venga realizzato fuori dal paese, quanto al resto è il 4° paese al mondo per giacimenti di gas naturale (ma nel paese manca il gas), in più aggiungici di tutto: oro, bauxite, ferro, riserve d'acqua impressionanti, ecc ecc

il crollo del prezzo del greggio ha sostanzialmente messo il petrolio venezuelano fuori mercato: la produzione e l'estrazione si sono ridotte drasticamente semplicemente perchè non c'è la convenienza economica (indipendentemente dal governo).

no, il crollo del prezzo del petrolio non c'entra nulla, si è semplicemente amministrata una compagnia ben gestita come i peggiori carrozzoni di stato di italica memoria (il tutto all'ennesima potenza), alla fine degli anni '60 il Venezuela era il 2° produttore mondiale ora non rientra nei primi 10...

certo poi non esser "allineati" non aiuta eh... preferire accordi con russi e cinesi invece che con lo zio sam stranamente non sembra mai aiutare/convenire a nessuno.

anche qui, permettimi, il solito terzomondismo d'accatto (come sono cattivi gli americani) non porta a nulla, ti dico solo che l'unico pease che paga cash e a prezzo internazionale il petrolio, a differenza di Cuba, Cina e vari stati caraibici...

in un contesto del genere è naturale che le aziende, soprattutto se occidentali, disinvestano.

in un contesto di caos creato da un governo assolutamente incapace e che si porta dietro una radice ideologica stupida ed antiquata è normalissimo si, se poi pensiamo che Chavez pensava che il prezzo del petrolio sarebbe aumentato anno dopo anno e che, dunque, non valeva la pena coltivare i campi e mantenere una, seppur minima, industria leggera, beh allora il fallimento è assicurato.
 
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