Comunque la si voglia pensare, alcuni fatti sono incontrovertibili: dalle prime prove finora pubblicate sulle testate specializzate (di cui una, Autocar, alquanto autorevole) emerge sicuramente un giudizio più che positivo sulle doti stradali e motoristiche (ovviamente queste ultime per le versioni provate) della Giulietta.
E questa a mio avviso è già un'ottima notizia, considerati i timori e i tremori con cui un pò tutti (io compreso) si era guardato all'abbandono del "quadrilatero alto" all'avantreno in favore del meno prestazionale - almeno sulla carta - Mc Pherson.
Ma fin qui si potrebbe dire che il nuovo modello non fa nulla di più del proprio dovere, quasi il "minimo sindacale", considerato il "blasone" che -anche se a giudizio di molti indegnamente - porta sul frontale...
Però c'è di più: analoghi giudizi positivi sono stati espressi - come peraltro già avvenuto per il precedente modello dell'attuale "corso" Alfa Romeo, la Mi.To. - su altri aspetti che non rientrano invece fra i tradizionali "plus" del marchio del biscione: la qualità "percepita", in primis le finiture interne, sul comfort, e, particolare tutt'altro che trascurabile, l'ergonomicità del posto guida...
Infine un ulteriore elemento che a mio avviso non è da trascurare è che nonostante la crescita dimensionale ed i 10 anni trascorsi dal lancio della progenitrice, la massa non è aumentata ma, addirittura, è diminuita!
In sostanza ciò significa che l'efficienza complessiva della Giulietta, a differenza di quanto a suo tempo avvenuto nel passaggio 156/159, non dovrebbe essere peggiorata rispetto alla 147, ma anzi, in virtù dei progressi fatti sul piano motoristico, dovrebbe essere migliorata.
Quindi se le impressioni finora raccolte saranno confermate, la Giulietta confermerebbe (o addirittura migliorererebbe) le già eccellenti doti dinamiche della 147, così come gli aspetti pratici d'uso (comfort, abitabilità, accessibilità, capacità del bagagliaio), migliorandone in maniera decisa qualità e sicurezza passiva, a prezzo di un aumento tutto sommato abbastanza contenuto degli ingombri e senza che tutto ciò vada a discapito dei costi d'esercizio, in primis i consumi di carburante.
In definitiva la Giulietta sembrererebbe - il condizionale è d'obbligo - mantenere la promessa di offrire, nel complesso generale, un reale progresso rispetto all'ottima 147 e di presentarsi, quindi, come una credibile alternativa alle migliori concorrenti.
E' da evidenziare che altrettanto non potè dirsi a pieno titolo per la 159 che, rispetto alla 156, migliorò sicuramente alcuni aspetti (abitabilità, bagagliaio, finiture, sicurezza) a discapito però di altri (efficienza complessiva, costi d'esercizio) ed a prezzo di un assai più cospicuo aumento delle dimensioni.
Restano ferme ovviamente le note critiche, alcune delle quali in realtà alquanto soggettive, già espresse sull'estetica, a mio giudizio non abbastanza innovativa e aggressiva, sulla freddezza ed eccessiva linearità della plancia, e sulla inesplicabile mancanza - peraltro solo momentanea - di motorizzazioni diesel nella fascia 120-150 CV di maggior "appeal" commerciale.
E questa a mio avviso è già un'ottima notizia, considerati i timori e i tremori con cui un pò tutti (io compreso) si era guardato all'abbandono del "quadrilatero alto" all'avantreno in favore del meno prestazionale - almeno sulla carta - Mc Pherson.
Ma fin qui si potrebbe dire che il nuovo modello non fa nulla di più del proprio dovere, quasi il "minimo sindacale", considerato il "blasone" che -anche se a giudizio di molti indegnamente - porta sul frontale...
Però c'è di più: analoghi giudizi positivi sono stati espressi - come peraltro già avvenuto per il precedente modello dell'attuale "corso" Alfa Romeo, la Mi.To. - su altri aspetti che non rientrano invece fra i tradizionali "plus" del marchio del biscione: la qualità "percepita", in primis le finiture interne, sul comfort, e, particolare tutt'altro che trascurabile, l'ergonomicità del posto guida...
Infine un ulteriore elemento che a mio avviso non è da trascurare è che nonostante la crescita dimensionale ed i 10 anni trascorsi dal lancio della progenitrice, la massa non è aumentata ma, addirittura, è diminuita!
In sostanza ciò significa che l'efficienza complessiva della Giulietta, a differenza di quanto a suo tempo avvenuto nel passaggio 156/159, non dovrebbe essere peggiorata rispetto alla 147, ma anzi, in virtù dei progressi fatti sul piano motoristico, dovrebbe essere migliorata.
Quindi se le impressioni finora raccolte saranno confermate, la Giulietta confermerebbe (o addirittura migliorererebbe) le già eccellenti doti dinamiche della 147, così come gli aspetti pratici d'uso (comfort, abitabilità, accessibilità, capacità del bagagliaio), migliorandone in maniera decisa qualità e sicurezza passiva, a prezzo di un aumento tutto sommato abbastanza contenuto degli ingombri e senza che tutto ciò vada a discapito dei costi d'esercizio, in primis i consumi di carburante.
In definitiva la Giulietta sembrererebbe - il condizionale è d'obbligo - mantenere la promessa di offrire, nel complesso generale, un reale progresso rispetto all'ottima 147 e di presentarsi, quindi, come una credibile alternativa alle migliori concorrenti.
E' da evidenziare che altrettanto non potè dirsi a pieno titolo per la 159 che, rispetto alla 156, migliorò sicuramente alcuni aspetti (abitabilità, bagagliaio, finiture, sicurezza) a discapito però di altri (efficienza complessiva, costi d'esercizio) ed a prezzo di un assai più cospicuo aumento delle dimensioni.
Restano ferme ovviamente le note critiche, alcune delle quali in realtà alquanto soggettive, già espresse sull'estetica, a mio giudizio non abbastanza innovativa e aggressiva, sulla freddezza ed eccessiva linearità della plancia, e sulla inesplicabile mancanza - peraltro solo momentanea - di motorizzazioni diesel nella fascia 120-150 CV di maggior "appeal" commerciale.