pilota54 ha scritto:
Cerco di fare un discorso oggettivo.
Assodato che Alfa Romeo, con i numeri che è in grado di sviluppare, ha bisogno di una partnership per incrementare la gamma, io credo che, sia in caso di permanenza in Fiat-Chrysler, sia in caso di vendita a Vag (ipotesi che ormai sembra allontanarsi) non potrebbe avere in ogni caso una identità costruttiva esclusiva e non potrebbe essere altrimenti attesa la fascia di prezzo in cui si collocano, e si collocherebbero, le sue vetture (presumo da 15.000 a 50.000 euro).
Detto, ciò, tra una serie di vetture (diciamo "Duetto", Giulia, SUV) con caratteristiche di base italo-americane-giapponesi e la stessa serie di vetture con caratteristiche di base "Volkswagen", io continuo a preferire la prima ipotesi.
Si perverrebbe a un'Alfa non "americanizzata" ma "globalizzata", dove ci sarebbero dentro vetture del tutto a matrice nazionale (MiTo, Giulietta) e vetture con pianali esteri o comunque ibridi italo-giapponesi (Duetto-Mazda) e italo-americani (Giulia-Chrysler - SUV), ma design e motori sicuramente italiani (a parte gli eventuali V6 a benzina).
Non si configurerebbe quindi affatto l'ipotesi paventata da Giugiaro ("all american" Alfa).
Caro pilota, il tuo ragionamento si sviluppa non senza una certa logica. Ma se permetti ne debbo contestare fortemente la premessa.
Non si può certamente prendere a parametro lo status quo attuale di Alfa, malgestita e sottosviluppata, per fissarne il potenziale in numeri, e poi decidere che "ha bisogno di un partner". Altrimenti se, per assurdo, fra un paio d'anni sparissero pure i due modelli attualmente in vendita, qualcuno si affretterebbe a sancire che Alfa non avrebbe alcun potenziale di sviluppo in quanto in quel dato momento "vende zero": ma è un paradosso.
Alfa Romeo, se ben gestita, avrebbe un potenziale planetario: il solo nome fa sangue agli appassionati fino in Giappone. E' solo per questo che trova insistenti corteggiatori: ha un nome che vale quasi quanto Ferrari, a livello di potenziale.
Con le potenzialità che Alfa ha realmente - o idealmente, girala come vuoi - Alfa Romeo non ha bisogno di al alcun partner. Come non ne ha bisogno BMW, e nemmeno Audi, che pur essendo il moloch della condivisione spinta, dalla a4 in sù fa progetti esclusivi per sè, e ne vende a triliardi in tutto il mondo. Alfa casomai ha bisogno, questo si, di annoverare prodotti - noblesse oblige - all'altezza del nome che porta, e quindi di soldi, così come si fa con Ferrari.
Invece Fiat tenterà di tirarla sù a suon di joint venture perchè non vuole spendere. In questo contesto bella l'idea del Duetto Miata ( anche se molti preferiranno l'originale ), meno belli altri scenari per altri modelli. A partire da una segmento D da 480cm, perchè tanto la devono vendere agli americani, e non a noi. Scordandosi che gli stessi americani, quando vogliono un prodotto più esotico, si adeguano anche ad una piccola serie 3, senza tante storie.