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Gite ? Ma anche no !

Qualche gita con la scuola l'ho fatta, l'ultima a Firenze mi ricordo l'ultima sera abbiamo portato il preside e la prof di matematica in discoteca, ci siamo divertiti molto tutta la settimana e quella serata è stata la chiusira di una bella gita.

Finché non succede niente, sono quasi sempre belle.
Lasciandovi andare in discoteca, senza avere sicuramente la possibilità di sorvegliare tutti, si sono presi dei rischi.
Come, del resto, si fa sempre, appellandosi allo "stellone" e sperando che non succeda niente.
Tra l'altro, la mia teoria, almeno con i grandi, è di non sorvegliare neanche più di tanto perché, magari, per eludere la sorveglianza, si prendono rischi ulteriori, tipo quelli che saltano da un balcone all'altro perché c'è il professore in corridoio..
Però, come dicevo, bisogna sempre sperare che vada tutto bene.
 
Finché non succede niente, sono quasi sempre belle.
Lasciandovi andare in discoteca, senza avere sicuramente la possibilità di sorvegliare tutti, si sono presi dei rischi.
Come, del resto, si fa sempre, appellandosi allo "stellone" e sperando che non succeda niente.
Tra l'altro, la mia teoria, almeno con i grandi, è di non sorvegliare neanche più di tanto perché, magari, per eludere la sorveglianza, si prendono rischi ulteriori, tipo quelli che saltano da un balcone all'altro perché c'è il professore in corridoio..
Però, come dicevo, bisogna sempre sperare che vada tutto bene.
Bhe si di solito si partecipa alle gite pensando per il meglio, ma comunque eravamo solo 16 alunni e tutti grandi.
 
Ai miei tempi i professori evitavano le gite come la peste e avevano ragione.
Durante una gita a Praga dovemmo ospitare due compagni di classe che erano stati buttati fuori dalla propria stanza da un altro studente,ripetente e alto due metri,che aveva deciso che preferiva passare la notte con una studentessa dell'altra sezione.
Non c'è stato il rischio che qualcuno morisse per carità,ma che qualcuno venisse concepito si.
 
Dalla prima media al quinto liceo ho sempre fatto delle gite scolastiche.
Quelle che mi sono rimaste più impresse sono ovviamente quelle lunghe degli ultimi 3 anni del liceo: Venezia, Vienna e Barcellona.
Bei ricordi anche della gita a Firenze (o il primo o il secondo liceo).
Ma a me è sempre piaciuto viaggiare.
 
Io di gite lunghe ricordo solo quella a Praga e una settimana bianca.
Onestamente se tornassi indietro non andrei a nessuna delle due.
Su 5 giorni di gita 2 sono di viaggio.
Poi tra quelli che al mattino non si svegliano,quelli che si perdono,i professori che ti contano ogni 2 ore come ad Alcatraz...
Alla fine abbiamo visto ben poco di Praga,era un continuo correre da un monumento o luogo d'interesse all'altro e poi visite brevissime.
Il cibo era orrendo.
Un compagno di classe durante il viaggio di ritorno si ubriacò e si barricò nello scompartimento del treno,credo che abbia anche gettato dal finestrino un numero imprecisato di lattine vuote.
Quasi tutti provammo il popper che all'epoca era legale a Praga ma non in Italia.
Una serata alcuni di noi andarono in discoteca,i metallari e tutti gli altri furono costretti a rimanere in albergo a giocare a carte con la professoressa di latino,che tra parentesi ci ha fatto un mazzo così.
La stessa prof vedendo come era vestita una compagna di classe per andare in discoteca fece un commento non proprio elegante,la ragazza scoppiò a piangere (anche se secondo me faceva finta).
Ah quello del treno una notte scappò anche dall'albergo in preda a una crisi.
Io sperimentai per la prima volta lo stato di ebbrezza.
Non ero abituato,al ristorante ordinò un compagno di classe per tutti,prof inclusi.
Non so dire se fosse la birra scura a essere particolarmente pesante o io a non reggerlo ma dopo pranzo sulle scale di una chiesa o qualcosa di simile mi ricordo che mi girava la testa.

Alla fine penso che se fossi andati a visitare una città italiana avremmo risparmiato mezza giornata di viaggio,saremmo stati più liberi non avendo il problema della lingua,e forse ce la saremmo goduta di più.
 
A me piaceva fare viaggi lunghi con il pullman turistico, tanto che mi era venuta la mezza idea di fare l'autista di pullman turistici da grande.
E invece mi sono dovuto accontentare del camper... :emoji_grin:
 
Ma se si arriva a giudizio si sono evidenziate prove per cui era necessario questo, non è che necessariamente un docente in gita abbia uno scudo penale
La cronaca giudiziaria è piena di processi iniziati con presunte prove che poi si sono sgretolate come un nevaio di bassa quota ad Agosto.
 
Io ricordo con piacere le settimane bianche fatte in 1º e 2º media. In 3º media (1973/74), causa azione di un genitore, la classe venne costretta ad una gita culturale a Firenze, io mi rifiutai perché volevo andare a sciare e, all’epoca, del David di Michelangelo mi importava giusto una cippa. Fu una fortuna, nacquero tali e tanti casini che la scuola abolì tutte le gite. Al liceo facemmo solo qualche escursione in giornata, senza problemi.

Nostra figlia invece ha fatto molte escursioni, la prima in giornata già all’asilo per finire in Irlanda in 1º media e a Boston in 2° (in 3º nulla causa Covid, ma non ci sarebbe andata comunque perché era già in rotta con la classe). Però scuola privata, quindi con regole e disclaimer propri e senza le problematiche della scuola pubblica.
 
Ultima modifica:
una delle gite migliori che feci, credo in quarta superiore, fu un trekking di 3-4 giorni alle 5 terre ricordo ancora l'espressione di uno dei 2 professori al seguito quando tirai fuori dallo zaino il coltello (non lo svizzero) per tagliare il salame portato da casa.... bei tempi
 
la classe venne costretta ad una gita culturale a Firenze, io mi rifiutai perché volevo andare a sciare e, all’epoca, della Pietà di Michelangelo mi importava giusto una cippa.

Ma perché, la Pietà all'epoca stava a Firenze, non a San Pietro?
Non credo, ricordo vagamente che a inizio anni 70 venne sfregiata da un vandalo, e stava in Vaticano.
Forse ti confondi con il David di Michelangelo...
 
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