Due fattori sono essenziali per la robustezza finale del manufatto finale: forma e struttura microcristallina del metallo.
Una forma errata produce un manufatto dalle caratteristiche inferiori pur se partendo da un materiale superiore. E' il caso dei cerchi in acciaio, che per fattori di forma dalle quote estreme non reggono lo sforzo in quanto realizzati a partire dalla lamiera, e pertanto con un orientamento sub ottimale degli assi di massima resistenza del materiale.
Il cerchio in lega, pur con una rigidita' inferiore del materiale di partenza, garantisce una rigidita' superiore del prodotto finito dato che il metallo puo' essere usato "dove serve", e le sezioni orientate opportunamente.
Per farlo si puo' utilizzare un processo di fusione, in cui la lega liquida viene iniettata in uno stampo che da' la forma finita della struttura, o per forgiatura, in cui il metallo viene scaldato fino a renderlo deformabile plasticamente senza generare fratture di lavorazione nella struttura microcristallina (incrudimento da lavorazione) e formato opportunamente.
In generale, la fusione prevede un raffreddamento del metallo diseguale: porzioni piu' sottili si raffreddano prima di porzioni piu' spesse, e la stessa lega non raffredda uniformemente, con metalli che solidificano prima che tendono a separarsi formando inclusioni e una struttura che viene detta "dendritica", simile a vedersi ai rami di un'albero, dal punto di iniziale cristallizzazione ai punti piu' caldi che cristallizzano per ultimi.
Questo produce una grana microcristallina grossolana e "frammentaria", che rende il manufatto meno resistente.
La forgiatura, per contro, tende a frantumare i cristalli, affinando la grana, e orientando il metallo nelle direzioni di forgiatura. Questo offre una grana microcristallina piu' fine, piu' resistente, e un raffreddamento meno drammaticamente differenziato, dato che la temperatura e' piu' bassa. Ulteriori trattamenti termici possono seguire la forgiatura o la fusione, migliorando le caratteristiche meccaniche del manufatto.
Oggi come oggi, la metallurgia delle leghe leggere ha fatto enormi progressi e la differenza tra un ottimo fuso e un forgiato non e' poi cosi' marcata, anzi.
L'uso di elementi speciali quali lo Scandio permette di ottenere un'affinamento eccezionale della lega anche in fusione (le leghe di scandio sono usate persino nella realizzazione di armi da fuoco ultracompatte in calibri che, fino a pochi anni fa, non erano utilizzabili in armi tanto compatte nemmeno realizzandole in acciaio).
Nel complesso, conta molto piu' il controllo qualita' e la cura nel processo di realizzazione che non la tecnica utilizzata, dato che la fusione ha raggiunto livelli elevatissimi, al punto che la superiorita' del forgiato in certi casi e' tutta da dimostrare.
Resta una considerazione cui attenersi nel dubbio: la fusione si presta comunque a realizzazioni mediocri di basso costo e modeste caratteristiche, grazie alla sua economicita' di fondo, mentre la forgiatura resta sempre e comunque un processo costoso e dunque usato solo per prodotti d'alta gamma ed elevate caratteristiche.