LUISELLA1972 ha scritto:
dunque....pandemonio:
1)le fotografie delle donne "sicule" (a proposito: sono anche io siciliana, ma porto scollature e tacchi) di che epoca sono?e soprattutto, di che Sicilia parli?nel trapanese donne vestite così non ce n'erano neppure negli anni '20.
Io sono di origini siciliane. Mia moglie pure. Ogni anno andiamo a trovare i parenti, che abitano in due paesi della provincia di CT, e in entrambe le famiglie abbiamo diverse donne (due mie zie, mia suocera e sua madre per dirne alcune) che portano il nero per mariti, figli, fratelli o padri. INTEGRALE. Lo stesso avviene in calabria, puglia e sardegna. OGGI.
Eppoi....i visi delle donne in questione sono forse nascosti? io la loro faccia la vedo eccome.
Ah... allora è una questione di visibilità, ho capito bene? Quindi ti indignerai a morte se ti faccio vedere:
i N.O.C.S.
un motociclista con visiera a specchio
un casco da pompiere in F1
Tornando seri, tutti si fermano al problema del velo, ma nessuno solleva la questione della condizione sociale della donna straniera E musulmana. Quando ero al liceo una delle ragazze che frequentava la mia stessa scuola veniva vestita ogni mattina come Laura Ingalls
ma nessuno ne ha fatto un problema, perché era spigliata, vivace, allegra e senza limitazioni di sorta alla propria libertà.
Se alle donne musulmane fosse concesso di vivere una vita piena, ricca, autonoma e libera da imposizioni prettamente maschiliste a chi importerebbe cosa si mettono sulla testa?
2) il "religioso" si veste così sempre, quando esce ? o solo quando officia? è costretto da altri a vestirsi così? le donne in burqa sì, sennò sono brutalizzate
Le sicule di cui sopra, checché ne dicano se interpellate, non si vestono in quel modo perché il nero "sfina un casino", ma perché se non lo fanno per loro è l'equivalente della "morte sociale" nella comunità di cui fanno parte.
Nessuno punta loro una pistola alla testa, ma possiamo davvero chiamarla una libera scelta?
