<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Francia: il no al velo è legge | Il Forum di Quattroruote

Francia: il no al velo è legge

Non dovrebbe essere un argomento "politico", quindi vediamo se i mod lo permettono e se riusciamo a discuterne senza mandare il topic a marciapiedi.

Dunque, dal 2011 stop a burqa e niqab in territorio francese. E' giusto? Secondo me sì, ma non certo per ragioni di sicurezza: ciascuno di noi quando esce in inverno con berrettone con paraorecchie, sciarpa, e bavero tirato su è riconoscibile quanto la moglie di un talebano al mercato di Kabul. Non per questo nessuno si è mai sognato di mettere al bando l'abbigliamento invernale....
Allora, il motivo vero per cui ritengo che questa decisione sia tutto sommato giusta sta in ciò che il velo rappresenta, ossia la sottomissione della donna in una società ancora medievale. Società che ormai dovrebbe prendere coscienza del fatto che da quando Maometto è scappato sul monte sono passati 1500 anni e qualcosa è cambiato, ma visto che non intende farlo, trovo giusto che, almeno in occidente, si faccia qualcosa- Forse la via dell'imposizione per legge non è quella giusta, ma qual è l'alternativa?
 
Lo so che scatenerò critiche, ma per me è una stupidata.
Non è il velo o il burqa o un qualsiasi pezzo di stoffa a rendere schiava o meno una donna, è la sua mancanza di cultura, il suo rispetto per se stessa e la sua coscienza.
Togliere il velo non rende automaticamente una donna oppressa libera. Casomai, l'istituzione di appositi istituti e numeri verdi per aiutare e proteggere le donne che scelgono di emanciparsi, il controllo capillare della frequenza scolastica da parte delle ragazzine e imponenti campagne di informazione a favore delle fasce più colpite (eventualemente anche in lingua) possono essere dei validi interventi, ma come al solito i capri espiatori e le pezze posticcie sono molto più efficaci da un punto di vista propagandistico.
Ragionando per assurdo, è più liberticida questa legge nei confronti di una donna che LIBERAMENTE sceglie il velo rispetto alla situazione prima di essa. :rolleyes:
 
jaccos ha scritto:
Lo so che scatenerò critiche, ma per me è una stupidata.
Non è il velo o il burqa o un qualsiasi pezzo di stoffa a rendere schiava o meno una donna, è la sua mancanza di cultura, il suo rispetto per se stessa e la sua coscienza.
Togliere il velo non rende automaticamente una donna oppressa libera. Casomai, l'istituzione di appositi istituti e numeri verdi per aiutare e proteggere le donne che scelgono di emanciparsi, il controllo capillare della frequenza scolastica da parte delle ragazzine e imponenti campagne di informazione a favore delle fasce più colpite (eventualemente anche in lingua) possono essere dei validi interventi, ma come al solito i capri espiatori e le pezze posticcie sono molto più efficaci da un punto di vista propagandistico.
Ragionando per assurdo, è più liberticida questa legge nei confronti di una donna che LIBERAMENTE sceglie il velo rispetto alla situazione prima di essa. :rolleyes:
vero, peró cominciamo con l'eliminazione dei simboli piú radicali. Ma non dimenticare che spesso,quelle col burla,sono autoctone convertite e quindi non obbligate.
E poi in giro col velo coperto non ci si deve andare, é vietato,punto e basta. Cmq una volta ero in un ufficio pubblico e c'era un donna col burqa, beh ti dico che oltre il pessimo odore ( era estate) ho avvertito un senso inquietudine indescrivibile.
 
dexxter ha scritto:
jaccos ha scritto:
Lo so che scatenerò critiche, ma per me è una stupidata.
Non è il velo o il burqa o un qualsiasi pezzo di stoffa a rendere schiava o meno una donna, è la sua mancanza di cultura, il suo rispetto per se stessa e la sua coscienza.
Togliere il velo non rende automaticamente una donna oppressa libera. Casomai, l'istituzione di appositi istituti e numeri verdi per aiutare e proteggere le donne che scelgono di emanciparsi, il controllo capillare della frequenza scolastica da parte delle ragazzine e imponenti campagne di informazione a favore delle fasce più colpite (eventualemente anche in lingua) possono essere dei validi interventi, ma come al solito i capri espiatori e le pezze posticcie sono molto più efficaci da un punto di vista propagandistico.
Ragionando per assurdo, è più liberticida questa legge nei confronti di una donna che LIBERAMENTE sceglie il velo rispetto alla situazione prima di essa. :rolleyes:
vero, peró cominciamo con l'eliminazione dei simboli piú radicali. Ma non dimenticare che spesso,quelle col burla,sono autoctone convertite e quindi non obbligate.
E poi in giro col velo coperto non ci si deve andare, é vietato,punto e basta. Cmq una volta ero in un ufficio pubblico e c'era un donna col burqa, beh ti dico che oltre il pessimo odore ( era estate) ho avvertito un senso inquietudine indescrivibile.
Attaccare i simboli non risolve il problema. Attaccare il problema lo risolve.
Quella donna con quel grande senso di inquietudine deve essere lei per prima a voler cambiare altrimenti toglierle il velo servirà solo a farle prendere un pò di sole... o a farla rinchiudere in casa per il resto dei suoi giorni, peggiorando ulteriormente la sua situazione.
Come diceva agricolo, non è una questione di sicurezza perchè altrimenti il 90% di chi gira in inverno dovrebbe essere trattato alla stessa maniera....
 
ogni "soluzione" va vista rapportata al suo problema e alla situazione di fatto in cui il problema si verifica

è sicuramente vero che il velo non è tanto uno strumento di oppressione della donna quanto un simbolo di quella oppressione
a prescindere dalla circostanza che, vuoi per convincimento libero, vuoi per convincimento indotto (a mazzate o culturalmente) alcune donne possano in astratto portarlo spontaneamente

di conseguenza, è vero che non è il principale obiettivo che deve avere un intervento statale.
il principale obiettivo è quello di rimuovere l'oppressione, non i suoi simboli che dovrebbero cadere di conseguenza

però in determinate situazioni il divieto può essere il segnale forte della "irregolarità" della cosa, può essere lo stimolo per tutte le comunità coinvolte a ripensare certe impostazioni

ovviamente da solo non serve a nulla.
 
belpietro ha scritto:
ogni "soluzione" va vista rapportata al suo problema e alla situazione di fatto in cui il problema si verifica

è sicuramente vero che il velo non è tanto uno strumento di oppressione della donna quanto un simbolo di quella oppressione
a prescindere dalla circostanza che, vuoi per convincimento libero, vuoi per convincimento indotto (a mazzate o culturalmente) alcune donne possano in astratto portarlo spontaneamente

di conseguenza, è vero che non è il principale obiettivo che deve avere un intervento statale.
il principale obiettivo è quello di rimuovere l'oppressione, non i suoi simboli che dovrebbero cadere di conseguenza

però in determinate situazioni il divieto può essere il segnale forte della "irregolarità" della cosa, può essere lo stimolo per tutte le comunità coinvolte a ripensare certe impostazioni

ovviamente da solo non serve a nulla.

ricordiamoci il parallelo con NY, 15 anni fa era pericolosa, poi "qualcuno"...pensò di applicare la filosofia broken windows....gli diedero del matto....poi diventò il major più amato con Fiorello La Guardia........si comincia dal poco......o dai simboli e poi.....
 
Gunsite ha scritto:
poi "qualcuno"...pensò di applicare la filosofia broken windows....

appunto perché quella è una filosofia complessiva.
ovvero, non si è limitato alle finestre, ma ha inserito il concetto in una serie complessa di interventi che tutti insieme hanno prodotto il risultato
 
è un argomento delicato su cui io non so prendere una posizione netta...

certo le persone devono essere ricoscibili e il velo ostacola il riconoscimento...poi è vero che è il simbolo della sottomissione femminile, ma fa parte di una una tradizione secolare di molti paesi e chi può arrogarsi il diritto di distruggerla con una legge?!?

non so....io preferisco le donne senza velo, ma loro, queste donne cosa vorrebbero davvero?
 
giuliogiulio ha scritto:
ma fa parte di una una tradizione secolare di molti paesi e chi può arrogarsi il diritto di distruggerla con una legge?!?

quello è l'ultimo dei problemi.
al loro Paese si tengono la tradizione secolare, al nostro rinunciano a quelle incompatibili.
mica c'è nulla di diabolico, per esempio, nella tradizione della poligamia; da loro se la tengono, da noi no.
in certi posti girano biotti (che è molto meno incivile del burqa), da noi no.
 

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