<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Fondamentalismo e relativismo, nemici della libertà religiosa e della pace. | Il Forum di Quattroruote

Fondamentalismo e relativismo, nemici della libertà religiosa e della pace.

http://www.asianews.it/notizie-it/Fondamentalismo-e-relativismo,-nemici-della-libertà-religiosa-e-della-pace-20276.html

Libertà religiosa, via per la pace?, il Messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2011, reso pubblico oggi da Benedetto XVI, strappa il tema della libertà religiosa da questione di semplice difesa dei credenti contro le persecuzioni e lo colloca al centro del presente e del futuro della società mondiale.

In tal modo la libertà religiosa si manifesta ? se ancora non lo si è capito ? di essere la base dei diritti umani, "la cartina di tornasole per verificare il rispetto di tutti gli altri diritti umani" (n.5).
Soprattutto, Benedetto XVI spiega che la libertà religiosa permette ai credenti di offrire senza timore il loro contributo alla società, garantendo per essa ideali che vanno oltre il bieco mercantilismo (n. 2).

Per il papa la libertà religiosa è anche la base per la convivenza sociale perché permette di guardare l?altro con rispetto e di coinvolgerlo nel collaborare a una società impegnata per il bene comune e non solo per l?interesse proprio o della propria etnia o gruppo (n.3).

Nel documento il papa fa i nomi dei nemici della libertà religiosa che divengono in tal modo anche i nemici della pace. Essi sono il fondamentalismo e il relativismo.

Il primo strumentalizza la libertà religiosa (di una religione) ?per mascherare interessi occulti, come ad esempio il sovvertimento dell?ordine costituito, l?accaparramento di risorse o il mantenimento del potere da parte di un gruppo, può provocare danni ingentissimi alle società?. E qui il pontefice condanna ancora una volta ogni violenza fatta in nome di Dio, ricordando che la verità si impone con se stessa (v. n. 7). Nelle parole del papa si comprendono le allusioni al radicalismo islamico, a quello indù, al terrorismo.

Ma ciò che è curioso e segno di profondità è aver messo vicino al fondamentalismo (sulla cui condanna sono tutti d?accordo) anche il relativismo che svuota di valore la ricerca religiosa e la condanna all?estraniazione nella società.
 
non c'è limite al peggio della chiesa....
e poi si lamentano del calo delle vocazioni.
con un papa così e con le porcherie
che combina la chiesa poi.... :twisted:
 
Quando qualcuno dice che tutto è relativo, cioè manca di punti fermi, è bell'e pronto per il suicidio.

E' necessario avere degli ancoraggi sicuri attraverso i quali mediare la realtà circostante, se si vuole avere una vita lunga. :XD:
 
il relativismo è tipico di chi vive qualunquisticamente. Tutto è relativo, quindi chi se n frega..
 
La condanna del relativismo in bocca al Papa suona disinteressato più o meno come la condanna delle diete in bocca al pizzicagnolo.

Però però....il relativismo non è un problema prettamente religioso, non nasce in bocca al papa, nè morirà con lui.

Il relativismo nega l'esistenza di verità assolute. Che non sono necessariamente religiose, e su cui fondiamo alcune parti importanti della nostra vita, e da cui derivano alcune leggi morali che esistono ben prima della religione cattolica, e le sopravviveranno.

Significa per caso che ognuno conosce le sue verità personali, a seconda di come gli sfagiola in quel momento, e che sostanzialmente fa tutto come cazzo pare a lui? E se ciò non è accettabile, dove sta il punto di mezzo ( scordandoci per un attimo del Pastore Tedesco )?
 
birillo21 ha scritto:
Quando qualcuno dice che tutto è relativo, cioè manca di punti fermi, è bell'e pronto per il suicidio.

E' necessario avere degli ancoraggi sicuri attraverso i quali mediare la realtà circostante, se si vuole avere una vita lunga. :XD:

Quando uno dice che tutto e' relativo sta dicendo la pura e semplice verita' dei fatti.
Forse e' pronto per il suicidio qualcuno la cui mente limitata dall'inutilizzo e le cui vedute chiuse da paraocchi non sono in grado di accettare la realta', ma per un intelletto libero ed esercitato, e' come per un uccello finalmente spiegare le ali e librarsi nei cieli.
Non omnibus datum adire Corynthum.
 
bumper-morgan ha scritto:
il relativismo è tipico di chi vive qualunquisticamente. Tutto è relativo, quindi chi se n frega..

Questa e' un'affermazione qualunquista, che confonde crassamente la comprensione (Tutto e' relativo) con la conclusione che se ne trae (dunque non vale la pena far nulla).
 
BelliCapelli3 ha scritto:
La condanna del relativismo in bocca al Papa suona disinteressato più o meno come la condanna delle diete in bocca al pizzicagnolo.

Però però....il relativismo non è un problema prettamente religioso, non nasce in bocca al papa, nè morirà con lui.

Il relativismo nega l'esistenza di verità assolute. Che non sono necessariamente religiose, e su cui fondiamo alcune parti importanti della nostra vita, e da cui derivano alcune leggi morali che esistono ben prima della religione cattolica, e le sopravviveranno.

Significa per caso che ognuno conosce le sue verità personali, a seconda di come gli sfagiola in quel momento, e che sostanzialmente fa tutto come cazzo pare a lui? E se ciò non è accettabile, dove sta il punto di mezzo ( scordandoci per un attimo del Pastore Tedesco )?

Il relativismo e' la base della tolleranza.
La realizzazione che non esistono verita' assolute e' il primo passo ad occhi aperti.

L'errore di fondo di tutte queste interpretazioni del relativismo e' che sono... ASSOLUTISTE!
Invece, il relativismo e'... relativo. ;)
La realizzazione che non esistono verita' assolute si contestualizza nell'accettazione del fatto che le proprie verita' non sono ne' scontate ne' vere a priori, e che non valgono ovunque ne' debbono essere automaticamente vere sempre e per chiunque.
;)

Esempio: NON UCCIDERE.

Meditate.
 
desmo1987 ha scritto:
O un credente è relativista o considera dementi tutti quelli che non credono nella sua religione.
come si fa ad essere credente e nello stesso tempo ralativista? o uno o l'altro no?
 
desmo1987 ha scritto:
O un credente è relativista o considera dementi tutti quelli che non credono nella sua religione.
Semplicemente, ritiene di essere nel Giusto e di conoscere la Verita', ed e' convinto di fare il Bene, e che tutti gli altri sono corrotti e fuorviati, dunque fara' di tutto per salvare le loro anime, anche se per farlo dovesse distruggere i loro corpi. :rolleyes:
Che e' esattamente quello che succede, e che e' successo in Europa per duemila anni.
 
desmo1987 ha scritto:
O un credente è relativista o considera dementi tutti quelli che non credono nella sua religione.

direi di no.

il relativismo assoluto è come la "tolleranza per gli intolleranti".
è la rinuncia a qualsiasi valore in nome della uguaglianza dei valori.
una filosofia da vittime.

peraltro, non è che i valori assoluti debbano essere solo religiosi (o meglio, per come li state intendendo voi, "confessionali")
 
bumper-morgan ha scritto:
desmo1987 ha scritto:
O un credente è relativista o considera dementi tutti quelli che non credono nella sua religione.
come si fa ad essere credente e nello stesso tempo ralativista? o uno o l'altro no?

E' facilissimo.
La dicotomia, puramente illusoria, e' solo una questione di limitatezza di vedute, non di impossibilita'. Ossia, viene vista solo da coloro che con "credente" intendono un ben specifico tipo di "credenza": la loro, quella cattolica.
Come si faccia, un cattolico non potra' mai capirlo.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
La condanna del relativismo in bocca al Papa suona disinteressato più o meno come la condanna delle diete in bocca al pizzicagnolo.

Però però....il relativismo non è un problema prettamente religioso, non nasce in bocca al papa, nè morirà con lui.

Il relativismo nega l'esistenza di verità assolute. Che non sono necessariamente religiose, e su cui fondiamo alcune parti importanti della nostra vita, e da cui derivano alcune leggi morali che esistono ben prima della religione cattolica, e le sopravviveranno.

Significa per caso che ognuno conosce le sue verità personali, a seconda di come gli sfagiola in quel momento, e che sostanzialmente fa tutto come cazzo pare a lui? E se ciò non è accettabile, dove sta il punto di mezzo ( scordandoci per un attimo del Pastore Tedesco )?

Come ho gia' detto, questa e' una visione assolutista del relativismo, e dunque incongruente a priori... ;)
E' una visione che parte da un semplice assunto (tutto e' relativo) per trarne delle conclusioni che in nessun modo tale assunto di per se' implica (dunque faccio quel che mi pare).

Che tutto sia relativo non significa che quello che conosci e' privo di importanza, ne' che ciascuno sia autorizzato a fare quel che gli pare.
Significa che non esistono verita' assolute e quel che e' vero e giusto per me puo' non esserlo per qualcun altro.
Che non implica che possa venire meno ai miei principi morali, ma semplicemente che nessuno mi autorizza a imporli agli altri a priori.

Il relativismo e' cio' su cui si fonda la TOLLERANZA

Ed e' questo che la Chiesa non puo' ammettere.

Poi, questo e' un discorso puramente filosofico di principio.
Come il principio si applichi nella realta' sociale e' un discorso sociologico e antropologico, dunque completamente diverso, che riguarda la comunita', l'integrazione del singolo nel tessuto sociale, e altro ancora che sarebbe assurdo trattare in un post.
Ma anche a livello di societa', se prendiamo ciascuna societa' come meta-organismo, vale il principio di relativismo. E allora se si ammette che tutto e' relativo, si impara la tolleranza.
 

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