Sul sito del Sole 24 Ore ho letto questo parere che vi riporto:
Auto, per l'industria europea ancora 18 mesi difficili
Fitch ritiene che l'outlook per l'industria automobilistica europea sia destinato a rimanere «difficile» per i prossimi 18 mesi proprio mentre il settore sta affrontando uno dei suoi periodi di contrazione più profonda.
È quanto emerge da un report pubblicato dall'agenzia di rating sul comparto auto. «I principali fattori di differenza tra i gruppi con il rating più alto e quelli con il rating più basso includono la diversificazione geografica e di prodotto, gli sviluppi recenti e quelli attesi nella quota di mercato e nel posizionamento del prodotto, la forza del profilo finanziario all'inizio della recessione e le aspettative di Fitch su come uscirà dalla stessa» ha scritto il Senior director di Fitch european Corporates, Emmanuel Bulle.
Secondo Fitch «il più basso livello di spesa e di fiducia dei consumatori sono destinati probabilmente a mettere sotto pressione le vendite di nuove auto e il mix di prodotto, con i consumatori che optano sempre di più per veicoli economici, i meno redditizi per le case automobilistiche».
Timori derivano inoltre dagli effetti del venir meno, nei prossimi mesi, degli incentivi governativi. «La domanda debole e le più basse vendite - aggiunge l'agenzia di rating - renderanno più problematica la generale sovracapacità dell'industria automobilistica europea, portando così a forzate ristrutturazioni e all'assunzione di decisioni strategiche». Un processo che però «non sarà immediato ma potrà richiedere alcuni anni» con un impatto «sui profitti dei costruttori e sul loro cash flow» rendendo così «probabile» la necessità di iniettare capitali. A fronte di un ulteriore stress sulla struttura finanziaria resta inoltre «incerto» il ruolo e il supporto che verrà dai governi.
Anche se al momento il quadro è difficile, secondo Fitch, l'industria «beneficia ancora di punti di forza e opportunità, incluse le prospettive di crescita a lungo termine» legate a una domanda destinata a crescere nei mercati emergenti e alla crescita demografica mondiale.
Rischi finanziari limitati per l'operazione Chrysler
"Nonostante l'accordo con Chrysler abbia alti rischi di esecuzione, i rischi finanziari sono limitati in quanto Fiat non impiegherà cash per acquisire la quota nella casa statunitense".
È quanto sostengono gli analisti di Fitch su Fiat in un rapporto sul settore auto europeo. Inoltre "Fitch vede in maniera positiva la strategia del gruppo italiano di aumentare la diversificazione sia geografica che di prodotti e di migliorare il punto di breakeven".
L'agenzia, inoltre, sottolinea come un altro fattore positivo "la decisione di non voler comprare Opel a ogni costo e di non minacciare il profilo finanziario del gruppo".
Dopo un intenso periodo di consolidamento tra la fine degli anni Novanta e l'inizio degli anni Duemila, il settore auto, più che su operazioni di M&A si é concentrato su accordi strategici selettivi e i gruppi più attivi nello stringere tali intese sono stati Psa e Fiat. Alla base di questi accordi spesso c'é stata una maggiore attenzione all'economia di scala piuttosto che alle dimensioni in senso stretto.
E Fitch, come ha già più volte sottolineato, ricorda il rapporto, ritiene che la grandezza assoluta non sia la chiave ragionevole per le operazioni di M&A ma che le sinergie e i risparmi si trovano meglio nelle dimensioni relative. L'attuale crisi, prosegue l'agenzia di rating, inoltre, sta offrendo nuove opportunità di consolidamento e alcune società del settore auto la stanno affrontando con un approccio maggiormente attivo per garantire che siano tra coloro che sopravvivranno alla crisi e non tra quelli che saranno messi da parte.
Fitch sottolinea come Fiat sia stata la più attiva in questo senso nel 2009, ricordando quanto dichiarato dall'ad di Fiat, Sergio Marchionne, il quale si é detto convinto che per creare profitto un costruttore di auto ne deve produrre almeno tra 5,5 e 6 milioni di unità all'anno. E proprio sulla redditività, continua il rapporto sul settore auto europeo, l'agenzia riconosce che la casa del Lingotto l'ha sostanzialmente e costantemente migliorata dal 2001-2002.
Nel 2008 ha anche messo a segno i margini operativi più alti dopo quelli di Volkwsagen e Fitch si aspetta che solo il gruppo tedesco e appunto Fiat riusciranno a chiudere il 2009 con un margine operativo positivo.
Riguardo, invece, la struttura finanziaria, l'agenzia di rating nota come Fiat l'abbia migliorata fino al primo semestre 2008, quando invece é peggiorata decisamente e Fitch si aspetta lo farà ancora nell'anno in corso. Un ultimo accenno, infine, viene fatto alla possibilità di disporre di asset non core delle case automobilistiche.
Fitch sottolinea come sia Renault quella in una posizione migliore da questo punto di vista. Tuttavia, per l'agenzia, anche Fiat può disporre di asset non core nel suo portafoglio, anche se, precisa, potrebbero non essere sufficienti per coprire una vera crisi di liquidità.
Auto, per l'industria europea ancora 18 mesi difficili
Fitch ritiene che l'outlook per l'industria automobilistica europea sia destinato a rimanere «difficile» per i prossimi 18 mesi proprio mentre il settore sta affrontando uno dei suoi periodi di contrazione più profonda.
È quanto emerge da un report pubblicato dall'agenzia di rating sul comparto auto. «I principali fattori di differenza tra i gruppi con il rating più alto e quelli con il rating più basso includono la diversificazione geografica e di prodotto, gli sviluppi recenti e quelli attesi nella quota di mercato e nel posizionamento del prodotto, la forza del profilo finanziario all'inizio della recessione e le aspettative di Fitch su come uscirà dalla stessa» ha scritto il Senior director di Fitch european Corporates, Emmanuel Bulle.
Secondo Fitch «il più basso livello di spesa e di fiducia dei consumatori sono destinati probabilmente a mettere sotto pressione le vendite di nuove auto e il mix di prodotto, con i consumatori che optano sempre di più per veicoli economici, i meno redditizi per le case automobilistiche».
Timori derivano inoltre dagli effetti del venir meno, nei prossimi mesi, degli incentivi governativi. «La domanda debole e le più basse vendite - aggiunge l'agenzia di rating - renderanno più problematica la generale sovracapacità dell'industria automobilistica europea, portando così a forzate ristrutturazioni e all'assunzione di decisioni strategiche». Un processo che però «non sarà immediato ma potrà richiedere alcuni anni» con un impatto «sui profitti dei costruttori e sul loro cash flow» rendendo così «probabile» la necessità di iniettare capitali. A fronte di un ulteriore stress sulla struttura finanziaria resta inoltre «incerto» il ruolo e il supporto che verrà dai governi.
Anche se al momento il quadro è difficile, secondo Fitch, l'industria «beneficia ancora di punti di forza e opportunità, incluse le prospettive di crescita a lungo termine» legate a una domanda destinata a crescere nei mercati emergenti e alla crescita demografica mondiale.
Rischi finanziari limitati per l'operazione Chrysler
"Nonostante l'accordo con Chrysler abbia alti rischi di esecuzione, i rischi finanziari sono limitati in quanto Fiat non impiegherà cash per acquisire la quota nella casa statunitense".
È quanto sostengono gli analisti di Fitch su Fiat in un rapporto sul settore auto europeo. Inoltre "Fitch vede in maniera positiva la strategia del gruppo italiano di aumentare la diversificazione sia geografica che di prodotti e di migliorare il punto di breakeven".
L'agenzia, inoltre, sottolinea come un altro fattore positivo "la decisione di non voler comprare Opel a ogni costo e di non minacciare il profilo finanziario del gruppo".
Dopo un intenso periodo di consolidamento tra la fine degli anni Novanta e l'inizio degli anni Duemila, il settore auto, più che su operazioni di M&A si é concentrato su accordi strategici selettivi e i gruppi più attivi nello stringere tali intese sono stati Psa e Fiat. Alla base di questi accordi spesso c'é stata una maggiore attenzione all'economia di scala piuttosto che alle dimensioni in senso stretto.
E Fitch, come ha già più volte sottolineato, ricorda il rapporto, ritiene che la grandezza assoluta non sia la chiave ragionevole per le operazioni di M&A ma che le sinergie e i risparmi si trovano meglio nelle dimensioni relative. L'attuale crisi, prosegue l'agenzia di rating, inoltre, sta offrendo nuove opportunità di consolidamento e alcune società del settore auto la stanno affrontando con un approccio maggiormente attivo per garantire che siano tra coloro che sopravvivranno alla crisi e non tra quelli che saranno messi da parte.
Fitch sottolinea come Fiat sia stata la più attiva in questo senso nel 2009, ricordando quanto dichiarato dall'ad di Fiat, Sergio Marchionne, il quale si é detto convinto che per creare profitto un costruttore di auto ne deve produrre almeno tra 5,5 e 6 milioni di unità all'anno. E proprio sulla redditività, continua il rapporto sul settore auto europeo, l'agenzia riconosce che la casa del Lingotto l'ha sostanzialmente e costantemente migliorata dal 2001-2002.
Nel 2008 ha anche messo a segno i margini operativi più alti dopo quelli di Volkwsagen e Fitch si aspetta che solo il gruppo tedesco e appunto Fiat riusciranno a chiudere il 2009 con un margine operativo positivo.
Riguardo, invece, la struttura finanziaria, l'agenzia di rating nota come Fiat l'abbia migliorata fino al primo semestre 2008, quando invece é peggiorata decisamente e Fitch si aspetta lo farà ancora nell'anno in corso. Un ultimo accenno, infine, viene fatto alla possibilità di disporre di asset non core delle case automobilistiche.
Fitch sottolinea come sia Renault quella in una posizione migliore da questo punto di vista. Tuttavia, per l'agenzia, anche Fiat può disporre di asset non core nel suo portafoglio, anche se, precisa, potrebbero non essere sufficienti per coprire una vera crisi di liquidità.