Ho notato ultimamente un proliferare di post su Fiat, Marchionne e cosi' via e noto che quasi tutti fanno un bel "minestrone"....sarebbe il caso di andare ad analizzare le cose in maniera piu' attenta.
Innanzitutto segmentiamo l'argomento in 3 parti...L'Italia, La Fiat ed il buon Sergione.
Che in Italia non convenga investire lo sanno anche i sassi ed i risultati si vedono sotto gli occhi di tutti e per tutta una serie di motivi su cui non mi staro' a dilungare.
Forse il nostro paese avrebbe fatto bene ad attirare altre case automobilistiche a produrre qui invece che lasciare il campo solo a Fiat.
Un'azienda alla fine deve rispondere solo ai propri azionisti e deve andare dove gli conviene....gli incentivi, in forme diverse, ormai se li aspettano tutti i grandi gruppi in tutto il mondo ed in tutti i settori prima di fare un passo...anche qui, sarebbe da andare a fare un discorso molto piu' vasto e in ambito globale se sia giusto come principio che un'azienda privata debba allattare dalla tetta pubblica....da buon libertariano per me non lo e'.
Comunque finche' le regole del gioco sono queste, e' giusto che Fiat faccia i suoi interessi....un'azienda non e' una famiglia e non ha nessun "obbligo sociale" nei confronti dei dipendenti.
Passiamo a Fiat. I problemi di questa casa vengono da molto lontano e la colpa non e' certo di Marchionne. Alla famiglia e' piaciuto fare finanza ed altra roba spiccia dove i risultati si vedono subito....investire pesantemente sull'auto costa e molto ed i frutti si vedono dopo tempo e cosi' l'azienda se ne e' andata per i cazzi suoi....ricordiamo che Fiat era il primo produttore in Europa negli anni 80.
Il colmo dei colmi e' stato sentire Romiti pontificare sui problemi Fiat....quando si dice aver la faccia come il culo....
Fiat paga e molto, al pari dei costruttori Francesi (Renault pero' e' messa meglio grazie a Nissan), il fatto di non avere marchi e modelli globali forti e di aver praticamente abbandonato il premium (lasciamo perdere Ferrari e Maserati visti i numeri irrisori)
Ai Crucchi possiamo dire tutto ma cavolo una Golf e' una Golf dall'Alaska alla Tailandia fino all'Australia, cosi' come una Passat, una A4, una Classe C o una Serie 5 e cosi' via discorrendo.
Persino i Jap hanno capito che devono cominciare ad uniformare la loro offerta globale e si stanno adeguando....i tempi di 3 Corolle nel mondo che non c'entrano niente l'una con l'altra stanno finendo...anche quello fa la forza di un marchio e di un modello, viviamo in un mondo ormai senza frontiere. Lo stesso vale per i Coreani che ormai. piaccia o meno, sono a tutto diritto tra i big dell'auto.
Certo i Crucchi offrono pure dei prodotti ad hoc per i mercati locali (vedi la Gol ad esempio) ma lo zoccolo duro della loro offerta e' lo stesso ovunque...possono cambiare motori ed allestmenti ma le auto ed i nomi sono quelli.
Fiat ha dei ritardi disastrosi nel continente dal futuro piu' promettente, l'Asia.
Per loro fortuna erano gia' in sudamerica quando quel continente ha cominciato finalmente a galoppare.
In USA solo recentemente Fiat ha fatto il "colpaccio" con Chrysler e qui arriviamo al terzo ed ultimo segmento, Marchionne.
Maglioncino e' un'ottimo, anzi eccellente gestionale, non fa una grinza. L'operazione Chrysler e' stato il colpo da maestro...ha preso a niente (e con i soldi pubblici Americani, poi restituiti "swappando" il debito con i privati) una rete di assistenza gia' bella impiattata e capillare e con un segmento, i Pick-Up, dove gli investimenti richiesti sono ridotti e con una richiesta di mercato storicamente forte e costante.
Il valore reale di Chrysler era proprio la rete di vendita, i pick-up ed in parte il marchio Jeep...come automobili solo robaccia, eccezion fatta per il vecchio pianale Mercedes della 300 ancora discretuccio, il 4 cilindri Global Alliance (pero' Chrysler ha ancora la vecchia iterazione) ed il nuovissimo V6 Pentastar (sviluppato con i soldini Daimler prima dell'arrivo di Fiat), buono, non eccellente ma buono.
Ribadisco, Marchionne e' un bravissimo gestionale...il problema e' proprio quello.... yogurt o auto o biancheria intima per lui non fa differenza.....e' un contabile molto capace e creativo...che non e' uomo di prodotto auto si vede chiaramente da certe scelte che ha fatto come l'operazione rimarchiamento Thema o l'indecente Flavia....il pianale 300C usato per la Quattroporte (si va bene rimaneggiato ma rimane quello che e' non paragonabile al raffinato transaxle attuale).
I conti sul breve periodo li sapra' far quadrare benissimo....il problema e' il lungo periodo....chi vivra' vedra'.
Certo se il cda non gli autorizza gli investimenti lui, pur con tutta la buona volonta, non potra' fare molto......l'acquisizione Chrysler, gran successione, bel colpo.....ma cosa succedera' quando bisognera' mettere mano al portafogli?? Quanto tempo ci potranno campare con il vecchio pianale 300?? Hanno importato un pianale Alfa per la Dart....insomma finora non si e' visto molto .....parecchi "rimescolamenti di carte", i soliti annunci ma sostanza pochina....ripeto chi vivra' vedra'....accusatemi pure di asianofilia ma i Coreani nello stesso periodo di tempo da quando Fiat ha preso Chrysler, hanno cambiato quasi tutta la gamma presentando una carrettata di modelli nuovi a tutto spiano....
Ora io non conosco la situazione del mercato Brasiliano ma seguo attentamente il mercato USA e non e' tutto oro cio' che luccica.
Innanzitutto la ripresa di mercato c'e' stata per tutti (grazie al cribbio con la pompata del governo federale con un deficit/PIL del 10% annuale).
Secondo, Chrysler e' al secondo posto dietro GM per quanto riguarda la pratica del "channel stuffing" (non so come tradurre il termine in Italiano), ovvero mandano le auto ai conce e marcano la consegna come venduto anche se l'auto rimane nei piazzali per molto tempo e magari alla fine deve essere scontata molto pesantemente.....la media del settore e' 54 giorni, Chrysler sta a quota 70 (GM a 84) mentre Tedeschi, Giapponesi e Coreani stanno tra i 20 ed i 30.....
Tutti e 3 i marchi Americani se vogliono vendere (eccezione fatta per qualche modello) devono scontare pesantemente, piu' di Tedeschi ed Asiatici, e' un dato di fatto.
Terzo, Chrysler, insieme ad altri, sta beneficiando di un programma di finanziamento al consumo (vi risparmio i dettagli) dove per farla breve, praticamente i rischi di default sono a carico del governo Americano.....il risultato sono tassi di interesse bassissimi e facile accesso al finanziamento anche di soggetti con un credit score non troppo buono...diciamo effettivamente prestiti auto subprime...infatti le sofferenze sui finanziamenti per l'auto stanno salendo pericolosamente...gia' si parla di una bolla che potrebbe scoppiare da un momento all'altro.
Qundi stiamo attenti a valutare attentamente le dichiarazioni entusiastiche di super risultati in America....bisogna mettere tutto in un contesto.
Infine, ho notato qualcuno che (ingenuamente lo capisco) come prova della riuscita dell'operazione menzionava il prezzo delle azioni....il mercato azionario e' spesso quanto di piu' distante ci possa essere dalla vera salute di un'azienda (specie attualmente con le massiccie manipolazioni delle banche centrali).
Estremizzando con un'esempio, 6 mesi prima che fallisse, i dipendenti Enron pensavano di lavorare per una delle aziende piu' solide del pianeta.....bastava guardare il prezzo delle azioni....
In questo momento con la Fed che stampa soldi a destra e a manca potreste portare in borsa pure un'azienda che spala il letame....basti vedere la debacle di Facebook...
Come si diceva tanto tempo fa, il cavallo buono si vede sempre a lunga corsa....
Innanzitutto segmentiamo l'argomento in 3 parti...L'Italia, La Fiat ed il buon Sergione.
Che in Italia non convenga investire lo sanno anche i sassi ed i risultati si vedono sotto gli occhi di tutti e per tutta una serie di motivi su cui non mi staro' a dilungare.
Forse il nostro paese avrebbe fatto bene ad attirare altre case automobilistiche a produrre qui invece che lasciare il campo solo a Fiat.
Un'azienda alla fine deve rispondere solo ai propri azionisti e deve andare dove gli conviene....gli incentivi, in forme diverse, ormai se li aspettano tutti i grandi gruppi in tutto il mondo ed in tutti i settori prima di fare un passo...anche qui, sarebbe da andare a fare un discorso molto piu' vasto e in ambito globale se sia giusto come principio che un'azienda privata debba allattare dalla tetta pubblica....da buon libertariano per me non lo e'.
Comunque finche' le regole del gioco sono queste, e' giusto che Fiat faccia i suoi interessi....un'azienda non e' una famiglia e non ha nessun "obbligo sociale" nei confronti dei dipendenti.
Passiamo a Fiat. I problemi di questa casa vengono da molto lontano e la colpa non e' certo di Marchionne. Alla famiglia e' piaciuto fare finanza ed altra roba spiccia dove i risultati si vedono subito....investire pesantemente sull'auto costa e molto ed i frutti si vedono dopo tempo e cosi' l'azienda se ne e' andata per i cazzi suoi....ricordiamo che Fiat era il primo produttore in Europa negli anni 80.
Il colmo dei colmi e' stato sentire Romiti pontificare sui problemi Fiat....quando si dice aver la faccia come il culo....
Fiat paga e molto, al pari dei costruttori Francesi (Renault pero' e' messa meglio grazie a Nissan), il fatto di non avere marchi e modelli globali forti e di aver praticamente abbandonato il premium (lasciamo perdere Ferrari e Maserati visti i numeri irrisori)
Ai Crucchi possiamo dire tutto ma cavolo una Golf e' una Golf dall'Alaska alla Tailandia fino all'Australia, cosi' come una Passat, una A4, una Classe C o una Serie 5 e cosi' via discorrendo.
Persino i Jap hanno capito che devono cominciare ad uniformare la loro offerta globale e si stanno adeguando....i tempi di 3 Corolle nel mondo che non c'entrano niente l'una con l'altra stanno finendo...anche quello fa la forza di un marchio e di un modello, viviamo in un mondo ormai senza frontiere. Lo stesso vale per i Coreani che ormai. piaccia o meno, sono a tutto diritto tra i big dell'auto.
Certo i Crucchi offrono pure dei prodotti ad hoc per i mercati locali (vedi la Gol ad esempio) ma lo zoccolo duro della loro offerta e' lo stesso ovunque...possono cambiare motori ed allestmenti ma le auto ed i nomi sono quelli.
Fiat ha dei ritardi disastrosi nel continente dal futuro piu' promettente, l'Asia.
Per loro fortuna erano gia' in sudamerica quando quel continente ha cominciato finalmente a galoppare.
In USA solo recentemente Fiat ha fatto il "colpaccio" con Chrysler e qui arriviamo al terzo ed ultimo segmento, Marchionne.
Maglioncino e' un'ottimo, anzi eccellente gestionale, non fa una grinza. L'operazione Chrysler e' stato il colpo da maestro...ha preso a niente (e con i soldi pubblici Americani, poi restituiti "swappando" il debito con i privati) una rete di assistenza gia' bella impiattata e capillare e con un segmento, i Pick-Up, dove gli investimenti richiesti sono ridotti e con una richiesta di mercato storicamente forte e costante.
Il valore reale di Chrysler era proprio la rete di vendita, i pick-up ed in parte il marchio Jeep...come automobili solo robaccia, eccezion fatta per il vecchio pianale Mercedes della 300 ancora discretuccio, il 4 cilindri Global Alliance (pero' Chrysler ha ancora la vecchia iterazione) ed il nuovissimo V6 Pentastar (sviluppato con i soldini Daimler prima dell'arrivo di Fiat), buono, non eccellente ma buono.
Ribadisco, Marchionne e' un bravissimo gestionale...il problema e' proprio quello.... yogurt o auto o biancheria intima per lui non fa differenza.....e' un contabile molto capace e creativo...che non e' uomo di prodotto auto si vede chiaramente da certe scelte che ha fatto come l'operazione rimarchiamento Thema o l'indecente Flavia....il pianale 300C usato per la Quattroporte (si va bene rimaneggiato ma rimane quello che e' non paragonabile al raffinato transaxle attuale).
I conti sul breve periodo li sapra' far quadrare benissimo....il problema e' il lungo periodo....chi vivra' vedra'.
Certo se il cda non gli autorizza gli investimenti lui, pur con tutta la buona volonta, non potra' fare molto......l'acquisizione Chrysler, gran successione, bel colpo.....ma cosa succedera' quando bisognera' mettere mano al portafogli?? Quanto tempo ci potranno campare con il vecchio pianale 300?? Hanno importato un pianale Alfa per la Dart....insomma finora non si e' visto molto .....parecchi "rimescolamenti di carte", i soliti annunci ma sostanza pochina....ripeto chi vivra' vedra'....accusatemi pure di asianofilia ma i Coreani nello stesso periodo di tempo da quando Fiat ha preso Chrysler, hanno cambiato quasi tutta la gamma presentando una carrettata di modelli nuovi a tutto spiano....
Ora io non conosco la situazione del mercato Brasiliano ma seguo attentamente il mercato USA e non e' tutto oro cio' che luccica.
Innanzitutto la ripresa di mercato c'e' stata per tutti (grazie al cribbio con la pompata del governo federale con un deficit/PIL del 10% annuale).
Secondo, Chrysler e' al secondo posto dietro GM per quanto riguarda la pratica del "channel stuffing" (non so come tradurre il termine in Italiano), ovvero mandano le auto ai conce e marcano la consegna come venduto anche se l'auto rimane nei piazzali per molto tempo e magari alla fine deve essere scontata molto pesantemente.....la media del settore e' 54 giorni, Chrysler sta a quota 70 (GM a 84) mentre Tedeschi, Giapponesi e Coreani stanno tra i 20 ed i 30.....
Tutti e 3 i marchi Americani se vogliono vendere (eccezione fatta per qualche modello) devono scontare pesantemente, piu' di Tedeschi ed Asiatici, e' un dato di fatto.
Terzo, Chrysler, insieme ad altri, sta beneficiando di un programma di finanziamento al consumo (vi risparmio i dettagli) dove per farla breve, praticamente i rischi di default sono a carico del governo Americano.....il risultato sono tassi di interesse bassissimi e facile accesso al finanziamento anche di soggetti con un credit score non troppo buono...diciamo effettivamente prestiti auto subprime...infatti le sofferenze sui finanziamenti per l'auto stanno salendo pericolosamente...gia' si parla di una bolla che potrebbe scoppiare da un momento all'altro.
Qundi stiamo attenti a valutare attentamente le dichiarazioni entusiastiche di super risultati in America....bisogna mettere tutto in un contesto.
Infine, ho notato qualcuno che (ingenuamente lo capisco) come prova della riuscita dell'operazione menzionava il prezzo delle azioni....il mercato azionario e' spesso quanto di piu' distante ci possa essere dalla vera salute di un'azienda (specie attualmente con le massiccie manipolazioni delle banche centrali).
Estremizzando con un'esempio, 6 mesi prima che fallisse, i dipendenti Enron pensavano di lavorare per una delle aziende piu' solide del pianeta.....bastava guardare il prezzo delle azioni....
In questo momento con la Fed che stampa soldi a destra e a manca potreste portare in borsa pure un'azienda che spala il letame....basti vedere la debacle di Facebook...
Come si diceva tanto tempo fa, il cavallo buono si vede sempre a lunga corsa....