<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Fiat Grande Panda 2025 | Page 97 | Il Forum di Quattroruote

Fiat Grande Panda 2025

Mi fornisci l’occasione per dire che ho provato tutte e 4 le nuove ibride a marchio italiano del segmento B, che come noto hanno tutte lo stesso pianale, la stessa propulsione, lo stesso cambio.

Ebbene devo dire che per me sono completamente diverse! Non solo esteticamente e internamente, ma proprio come “carattere”, come peculiarità e personalità.

La Grande Panda è chiaramente una vettura molto versatile, comoda, spaziosa, con un grande bagagliaio (pare 300 litri effettivi, v. QR), ma soprattutto economica rispetto alle altre, non proprio spartana come quella del 1980 (strumentazione e cambio per esempio sono due cose sofisticate), ma economica perche è quella che comunque costa meno.

La Ypsilon è la hatchback: bassa, filante, quasi sportiva (ma manca ancora la 145 cv), piuttosto elegante, dentro e fuori (i sedili in velluto a mio parere sono un capolavoro), leggera, molto “guidabile”.

La Junior è di rottura come linea, sorprendente, molto più “premium” se vogliamo della Grande Panda, decisamente “Alfa” come interni, ma un po’ deludente come handling, agilità, sportività (che di fatto non c’è).

E infine la 600 (che ho riguardato e provato staticamente oggi, anzi le ho riviste tutte). A guardarla bene è ben fatta, molto ben raccordati i fari anteriori con la carrozzeria, abbastanza imponente, appare la più grande, quasi un C-Suv. Dentro è accogliente, calda. La vedo ampia, adatta a una famiglia di 4 persone, altro che city-car…

Ecco, sono molto personalizzate, ben diverse l’una dall’altra, per nulla intercambiabili. Sempre IMHO.

Restando sulla domanda specifica, io preferisco sempre la Lancia perché non è alta, ma non la base, le versioni base, almeno quelle di queste 4 vetture, per me sono inacquistabili. I sedili della Ypsilon base sono inguardabili, in finto tessuto nero. La Pandona base non c’era proprio, assente…
io non le ho viste e provate tutte ma concordo molto con le caratterizzazioni che hanno fatto.
Per me, a prescindere dal successo commerciale, hanno fatto un ottimo lavoro di personalizzazione dei 4 modelli che trovo tutti molto piacevoli esternamente e come design negli interni.
Anche per me tuttavia le versioni basiche sono molto poco appetibili.. qualitativamente spartane oltre che carenti di alcuni accessorio oggi imprescindibili.
In questo senso le Dacia, ma anche Toyota e le cinesi sono molto più intriganti offrendo già nelle versioni basiche una dotazione sufficiente
 
Vista oggi in concessionaria, nella versione elettrica full optional. Dal vivo niente male, devo dire, molto più spaziosa della Panda di Pomigliano e con un buon bagagliaio (pesano i 35 cm in più di lunghezza). Certo, è a tutti gli effetti una segmento B, chi vuole un'auto di piccole dimensioni deve guardare altrove
 
Vista oggi in concessionaria, nella versione elettrica full optional. Dal vivo niente male, devo dire, molto più spaziosa della Panda di Pomigliano e con un buon bagagliaio (pesano i 35 cm in più di lunghezza). Certo, è a tutti gli effetti una segmento B, chi vuole un'auto di piccole dimensioni deve guardare altrove
facile fare auto comode e con un buon bagagliaio lunghe più di 4 mt...la vecchia panda per girare solo in città da soli e con pochissimo bagaglio era meglio!
 
Oggi ho portato due delle nipotine a vederla (dopo un giro al parco giochi…).

La grande (10 anni e mezzo, abbastanza appassionata di auto, infatti adora la mia Abarth 595) entusiasta sia della linea che degli interni (“Che bello questo contenitore in legno!”).
Poi ha visto una piccola Aixam esposta, gli ho detto che potrà guidarla fra 3 anni e mezzo e ha detto “La voglio!”.

La piccola (quasi 5 anni) sembrava nel Paese dei mega-balocchi, ha voluto sedersi dentro la Grande Panda e la Ypsilon, dicendo “Che bel profumo che fanno”, e l’altra “A me piace un sacco l’odore delle macchine nuove”.
 
Ultima modifica:
Oggi ho portato due delle nipotine a vederla (dopo un giro al parco giochi…).

La grande (10 anni e mezzo, abbastanza appassionata di auto, infatti adora la mia Abarth 595) entusiasta sia della linea che degli interni (“Che bello questo contenitore in legno!”).
Poi ha visto una piccola Aixam esposta, gli ho detto che potrà guidarla fra 3 anni e mezzo e ha detto “La voglio!”.

La piccola (quasi 5 anni) sembrava nel Paese dei mega-balocchi, ha voluto sedersi dentro la Grande Panda e la Ypsilon, dicendo “Che bel profumo che fanno”, e l’altra “A me piace un sacco l’odore delle macchine nuove”.
Beata gioventù :emoji_blush: anzi, ancora prima!!
 
Il momento è arrivato, la Grande Panda è visibile presso i concessionari e si può toccare con mano. Ora molte domande trovano risposta: merita di chiamarsi “Panda”? In che senso “Grande”? È un clone della C3? E così via.

Comincio dagli esterni, la parte estetica che più richiama la Panda disegnata da Giugiaro 45 anni fa. Non è un restmood, ma è come se dal 1980 ci fosse stato un continuo aggiornamento mantenendo inalterati i punti principali, un po’ come fa la Porsche con la 911. Quindi torna il frontale squadrato, ma con i fari pixelati, la fiancata lineare, ma con giochi di pieni e di vuoti che richiamano le fasce paracolpi e un posteriore con lunotto inclinato e fari non sui montanti. L’aspetto complessivo risulta gradevole, simpatico grazie a vari dettagli come la scritta “Panda” presente un po’ ovunque e colori non anonimi. Forse si poteva fare meglio il parafango posteriore, ma me lo sono cominciato a chiedere solo dopo l’ennesima occhiata. Insomma, può piacere o non piacere, ma ha la sua personalità. Assemblaggi curati.

Il modello in esposizione è nell’allestimento “La prima”, il top di gamma. Dunque come apro lo sportello mi siedo in un abitacolo ampio quanto mi aspettavo, fatto di plastiche dure, ma gradevoli alla vista, con sedili dalla comodità nella media della categoria. Vedremo quanto reggeranno il tempo. Il cielo di colore scuro si sporcherà di meno, ma toglie tanta luminosità. Display totalmente digitali ed essenziali, senza giochi scenici. Due prese usb C davanti oltre alla 12v e piattaforma per ricarica wireless, più altre due usb C dietro il bracciolo. Vari altri posti in cui riporre gli oggetti, ma senza tappetini antirumore, grave la mancanza degli specchietti di cortesia nelle alette parasole.
Bagagliaio capiente per essere una vettura di quattro metri, illuminato e abbastanza pratico visti i due ganci e due occhielli di fissaggio. Schienale sdoppiato. Scomoda l’apertura del portellone essendo il tasto vicino le luci targa nel paraurti, più facile chiuderlo grazie alla doppia maniglia, alto lo scalino. Purtroppo c'è solo il poco utile kit di riparazione pneumatici.

Provo la ibrida perché l’elettrica non è altro che un quadriciclo a batteria vista la velocità autolimitata a 130 km/h. Il brevissimo giro è sufficiente a farmi rendere conto che la Grande Panda è adatta a l’utilizzo sulla maggior parte delle strade. Potenza di 100 cv e 29 di motore elettrico che ha l’esclusiva durante le manovre, nella marcia in colonna e in generale alle basse andature. Buono spunto, cambio automatico gradevole (niente palette al volante), sterzo un po’ troppo leggero anche in ambito urbano e piacevole assorbimento da parte delle sospensioni su sanpietrino. Un po' lento il trip computer.

Il prezzo di quasi 19.000 Euro, tenendo conto che la Pandina parte da più di 15.000, è corretto. I 4.000 di differenza ci stanno tutti.

In sostanza direi che il nome è azzeccato. La Grande Panda è la Panda dei millenial come la Panda 141 era dei boomer. Inutile rimpiangere la spartanità del modello costruito fino al 2003, è una cosa che tutti vogliono ma nessuno se la piglia. L’anima della Panda c’è ancora, la Grande Panda è una vettura trasversale che può andare bene a chiunque, così com’è dal 1980. La si vede bene al diciottenne per andare in giro con gli amici, non sfigura per un primo appuntamento e nemmeno per l'eventuale conseguente camporella; va bene al padre di famiglia, al professionista come all’operaio; sta bene per portare i figli a scuola e anche nell’uso da lavoro con la scritta “TIM” sulle fiancate ad esempio.
È più grande della Pandina, ma pretendere che sia l’erede della Grande Punto è eccessivo (al limite della Punto Classic), per quella ci sarebbe la 600 cannibalizzata però dall’Avenger.
La concorrenza con la C3 non esiste in quanto questa è più sobria ed economica.
 
la Grande Panda è una vettura trasversale che può andare bene a chiunque, così com’è dal 1980.
per me, non a tutti come non a tutti andava bene quella dell'80...allora c'erano auto di tutte le taglie e rifiniture e trovavi sempre quella che ti andava bene, questa panda la troverà grossa chi cerca un buco per mettercela dentro in città e ha pochissimo bagaglio da portare...
 
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Una cosa però stessa delle recensioni....si prova e si recensisce o si danno opinioni sul modell lusso e poi si cita il prezzo della base....ballano parecchi eurini, informazione diciamo così....
 
Il momento è arrivato, la Grande Panda è visibile presso i concessionari e si può toccare con mano. Ora molte domande trovano risposta: merita di chiamarsi “Panda”? In che senso “Grande”? È un clone della C3? E così via.

Comincio dagli esterni, la parte estetica che più richiama la Panda disegnata da Giugiaro 45 anni fa. Non è un restmood, ma è come se dal 1980 ci fosse stato un continuo aggiornamento mantenendo inalterati i punti principali, un po’ come fa la Porsche con la 911. Quindi torna il frontale squadrato, ma con i fari pixelati, la fiancata lineare, ma con giochi di pieni e di vuoti che richiamano le fasce paracolpi e un posteriore con lunotto inclinato e fari non sui montanti. L’aspetto complessivo risulta gradevole, simpatico grazie a vari dettagli come la scritta “Panda” presente un po’ ovunque e colori non anonimi. Forse si poteva fare meglio il parafango posteriore, ma me lo sono cominciato a chiedere solo dopo l’ennesima occhiata. Insomma, può piacere o non piacere, ma ha la sua personalità. Assemblaggi curati.

Il modello in esposizione è nell’allestimento “La prima”, il top di gamma. Dunque come apro lo sportello mi siedo in un abitacolo ampio quanto mi aspettavo, fatto di plastiche dure, ma gradevoli alla vista, con sedili dalla comodità nella media della categoria. Vedremo quanto reggeranno il tempo. Il cielo di colore scuro si sporcherà di meno, ma toglie tanta luminosità. Display totalmente digitali ed essenziali, senza giochi scenici. Due prese usb C davanti oltre alla 12v e piattaforma per ricarica wireless, più altre due usb C dietro il bracciolo. Vari altri posti in cui riporre gli oggetti, ma senza tappetini antirumore, grave la mancanza degli specchietti di cortesia nelle alette parasole.
Bagagliaio capiente per essere una vettura di quattro metri, illuminato e abbastanza pratico visti i due ganci e due occhielli di fissaggio. Schienale sdoppiato. Scomoda l’apertura del portellone essendo il tasto vicino le luci targa nel paraurti, più facile chiuderlo grazie alla doppia maniglia, alto lo scalino. Purtroppo c'è solo il poco utile kit di riparazione pneumatici.

Provo la ibrida perché l’elettrica non è altro che un quadriciclo a batteria vista la velocità autolimitata a 130 km/h. Il brevissimo giro è sufficiente a farmi rendere conto che la Grande Panda è adatta a l’utilizzo sulla maggior parte delle strade. Potenza di 100 cv e 29 di motore elettrico che ha l’esclusiva durante le manovre, nella marcia in colonna e in generale alle basse andature. Buono spunto, cambio automatico gradevole (niente palette al volante), sterzo un po’ troppo leggero anche in ambito urbano e piacevole assorbimento da parte delle sospensioni su sanpietrino. Un po' lento il trip computer.

Il prezzo di quasi 19.000 Euro, tenendo conto che la Pandina parte da più di 15.000, è corretto. I 4.000 di differenza ci stanno tutti.

In sostanza direi che il nome è azzeccato. La Grande Panda è la Panda dei millenial come la Panda 141 era dei boomer. Inutile rimpiangere la spartanità del modello costruito fino al 2003, è una cosa che tutti vogliono ma nessuno se la piglia. L’anima della Panda c’è ancora, la Grande Panda è una vettura trasversale che può andare bene a chiunque, così com’è dal 1980. La si vede bene al diciottenne per andare in giro con gli amici, non sfigura per un primo appuntamento e nemmeno per l'eventuale conseguente camporella; va bene al padre di famiglia, al professionista come all’operaio; sta bene per portare i figli a scuola e anche nell’uso da lavoro con la scritta “TIM” sulle fiancate ad esempio.
È più grande della Pandina, ma pretendere che sia l’erede della Grande Punto è eccessivo (al limite della Punto Classic), per quella ci sarebbe la 600 cannibalizzata però dall’Avenger.
La concorrenza con la C3 non esiste in quanto questa è più sobria ed economica.

Sottoscrivo tutto quello che hai scritto tu, che in parte avevo scritto anch’io nella mia breve recensione.
Hai fatto per me un’ottima recensione.
Il “questa” finale presumo che si riferisca alla C3.

Concordo anche sul fatto che l’erede della Grande Punto sia più la 600 che la Pandona.
 
Una cosa però stessa delle recensioni....si prova e si recensisce o si danno opinioni sul modell lusso e poi si cita il prezzo della base....ballano parecchi eurini, informazione diciamo così....

Basta scrivere che quello è il prezzo da cui si parte, poi ognuno si fa i propri conti. A mio parere la base sarà poco richiesta. La Icon non costa molto di più comunque.
 
Il momento è arrivato, la Grande Panda è visibile presso i concessionari e si può toccare con mano. Ora molte domande trovano risposta: merita di chiamarsi “Panda”? In che senso “Grande”? È un clone della C3? E così via.

Comincio dagli esterni, la parte estetica che più richiama la Panda disegnata da Giugiaro 45 anni fa. Non è un restmood, ma è come se dal 1980 ci fosse stato un continuo aggiornamento mantenendo inalterati i punti principali, un po’ come fa la Porsche con la 911. Quindi torna il frontale squadrato, ma con i fari pixelati, la fiancata lineare, ma con giochi di pieni e di vuoti che richiamano le fasce paracolpi e un posteriore con lunotto inclinato e fari non sui montanti. L’aspetto complessivo risulta gradevole, simpatico grazie a vari dettagli come la scritta “Panda” presente un po’ ovunque e colori non anonimi. Forse si poteva fare meglio il parafango posteriore, ma me lo sono cominciato a chiedere solo dopo l’ennesima occhiata. Insomma, può piacere o non piacere, ma ha la sua personalità. Assemblaggi curati.

Il modello in esposizione è nell’allestimento “La prima”, il top di gamma. Dunque come apro lo sportello mi siedo in un abitacolo ampio quanto mi aspettavo, fatto di plastiche dure, ma gradevoli alla vista, con sedili dalla comodità nella media della categoria. Vedremo quanto reggeranno il tempo. Il cielo di colore scuro si sporcherà di meno, ma toglie tanta luminosità. Display totalmente digitali ed essenziali, senza giochi scenici. Due prese usb C davanti oltre alla 12v e piattaforma per ricarica wireless, più altre due usb C dietro il bracciolo. Vari altri posti in cui riporre gli oggetti, ma senza tappetini antirumore, grave la mancanza degli specchietti di cortesia nelle alette parasole.
Bagagliaio capiente per essere una vettura di quattro metri, illuminato e abbastanza pratico visti i due ganci e due occhielli di fissaggio. Schienale sdoppiato. Scomoda l’apertura del portellone essendo il tasto vicino le luci targa nel paraurti, più facile chiuderlo grazie alla doppia maniglia, alto lo scalino. Purtroppo c'è solo il poco utile kit di riparazione pneumatici.

Provo la ibrida perché l’elettrica non è altro che un quadriciclo a batteria vista la velocità autolimitata a 130 km/h. Il brevissimo giro è sufficiente a farmi rendere conto che la Grande Panda è adatta a l’utilizzo sulla maggior parte delle strade. Potenza di 100 cv e 29 di motore elettrico che ha l’esclusiva durante le manovre, nella marcia in colonna e in generale alle basse andature. Buono spunto, cambio automatico gradevole (niente palette al volante), sterzo un po’ troppo leggero anche in ambito urbano e piacevole assorbimento da parte delle sospensioni su sanpietrino. Un po' lento il trip computer.

Il prezzo di quasi 19.000 Euro, tenendo conto che la Pandina parte da più di 15.000, è corretto. I 4.000 di differenza ci stanno tutti.

In sostanza direi che il nome è azzeccato. La Grande Panda è la Panda dei millenial come la Panda 141 era dei boomer. Inutile rimpiangere la spartanità del modello costruito fino al 2003, è una cosa che tutti vogliono ma nessuno se la piglia. L’anima della Panda c’è ancora, la Grande Panda è una vettura trasversale che può andare bene a chiunque, così com’è dal 1980. La si vede bene al diciottenne per andare in giro con gli amici, non sfigura per un primo appuntamento e nemmeno per l'eventuale conseguente camporella; va bene al padre di famiglia, al professionista come all’operaio; sta bene per portare i figli a scuola e anche nell’uso da lavoro con la scritta “TIM” sulle fiancate ad esempio.
È più grande della Pandina, ma pretendere che sia l’erede della Grande Punto è eccessivo (al limite della Punto Classic), per quella ci sarebbe la 600 cannibalizzata però dall’Avenger.
La concorrenza con la C3 non esiste in quanto questa è più sobria ed economica.
Concordo su tutto...ma no ultima riga.
C3 costa meno essendo anche e soprattutto manuale/ice 100cv, a parità di mhev prezzo più o meno simile al max 500 euro meno per citroen e come estetica c3 è palesemente più sobria sia dentro che fuori io direi addirittura quasi triste.
O forse come diceva sopra Pilota54 più sobria ed economica intendevi proprio c3.
Poi Prezzo 19k euro...non è affatto quella che hai visto.
 
Concordo su tutto...ma no ultima riga.
C3 costa meno essendo anche e soprattutto manuale/ice 100cv, a parità di mhev prezzo più o meno simile al max 500 euro meno per citroen e come estetica c3 è palesemente più sobria sia dentro che fuori io direi addirittura quasi triste.
O forse come diceva sopra Pilota54 più sobria ed economica intendevi proprio c3.
Poi Prezzo 19k euro...non è affatto quella che hai visto.

Sicuramente intendeva riferirsi alla C3 quando ha detto che è più sobria ed economica. Di fatto lo è senza alcun dubbio.
Come prezzo ovviamente citava quello di partenza. Lo ha detto che aveva visto solo la versione “La prima”.
 
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