1 Luglio 2010
Fiom pronta a riaprire la trattativa
"Ma la Fiat rispetti le leggi"
POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI) - La Fiom è pronta a riaprire la trattativa "se la Fiat rispetta le leggi": lo ha garantito il segretario generale Maurizio Landini nel corso dell'assemblea del sindacato dei metalmeccanici, a Pomigliano d'Arco. Landini ha anche sostenuto che la Fiat "deve sciogliere il nodo per Termini Imerese in quanto la Fiom non è disposta ad accettare licenziamenti di massa dei lavoratori, in Sicilia come in Campania".
Il segretario generale ha anche spiegato che proprio il sindacato è disposto ad una trattativa se la Fiat lo chiederà: "Con il contratto nazionale del lavoro la Fiat può applicare i 18 turni ed io so benissimo di cosa parliamo, diversamente da molti altri che non hanno idea di cosa significa lavorare sulle catene di montaggio. Per riaprire la trattativa, la Fiat deve eliminare dall'accordo le clausole che derogano il contratto e vanno contro le leggi e la Costituzione".
"Il referendum 1 ha confermato che avevamo visto giusto. Se vuole il consenso di tutti i lavoratori, la Fiat deve riaprire la trattativa - ha aggiunto - Noi questa disponibilità l'abbiamo data. C'è un accordo separato, hanno fatto un referendum che noi abbiamo considerato illegittimo, ma abbiamo detto ai lavoratori di andare a votare. La maggioranza - ha ricordato Landini - l'ha approvato. Non capisco dove sia il problema. Vogliono anche il consenso di quelli che l'accordo non l'hanno firmato e di quei lavoratori che hanno detto che ci sono delle cose che non funzionano?".
Landini ha anche annunciato che la Fiom è pronta a mettere in campo nuove iniziative di piazza in difesa dell'occupazione e dei lavoratori e ha accusato il ministro del lavoro Sacconi di "non essere super partes come dovrebbe". "Maurizio Sacconi - ha detto - più di una volta ha dichiarato di essere disponibile ad intervenire nella vicenda di Pomigliano d'Arco se qualcuno glielo chiede. Ma noi non glielo chiediamo in quanto Sacconi non è un ministro super partes. Così come il governo, che o è assente oppure, quando c'è, sostiene la Fiat e fa manovre che non stanno in piedi. Il governo faccia il suo mestiere e invece di sostenere che si vogliono agevolare i lavoratori che affronteranno a Pomigliano i turni notturni, agevoli le imprese in maniera differente. Ma non dia incentivi alle aziende senza condizioni, senza salvaguardare l'occupazione e i lavoratori così come hanno fatto in altri Paesi d'Europa".
Landini, infine, ha sottolineato che il governo "dovrebbe favorire le Regioni che, come la Sicilia per Termini Imerese, vogliono investire per salvaguardare l'occupazione".
Da parte sua, il ministro del lavoro ha replicato che La Panda 2 andrà a Pomigliano "nonostante tutto": Una maggioranza "netta e inequivoca" ha detto sì all'accordo al referendum. Molti in questo Paese hanno storto la bocca, quante bocche storte, c'è un'Italia che quando si profila una soluzione positiva è disperata e cerca una negatività di recupero: gli va male".
Proprio oggi la Fiom ha approvato all'unanimità il documento che ribadisce il no del sindacato 3 all'accordo, "così com'è", con la Fiat per lo stabilimento di Pomigliano d'Arco. Questo mese partirà anche un'iniziativa itinerante che da Termini Imerese arriverà a Roma alla presidenza del Consiglio dei ministri: la decisione è stata presa dall'assemblea dei delegati riunitasi al teatro Gloria, alla quale hanno partecipato circa 1.500 persone tra delegati, operai, Rsu e segretari nazionali, regionali e provinciali. Nel documento la Fiom ha anche ringraziato gli operai di Pomigliano "per non essersi piegati al ricatto della Fiat".
Fiom pronta a riaprire la trattativa
"Ma la Fiat rispetti le leggi"
POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI) - La Fiom è pronta a riaprire la trattativa "se la Fiat rispetta le leggi": lo ha garantito il segretario generale Maurizio Landini nel corso dell'assemblea del sindacato dei metalmeccanici, a Pomigliano d'Arco. Landini ha anche sostenuto che la Fiat "deve sciogliere il nodo per Termini Imerese in quanto la Fiom non è disposta ad accettare licenziamenti di massa dei lavoratori, in Sicilia come in Campania".
Il segretario generale ha anche spiegato che proprio il sindacato è disposto ad una trattativa se la Fiat lo chiederà: "Con il contratto nazionale del lavoro la Fiat può applicare i 18 turni ed io so benissimo di cosa parliamo, diversamente da molti altri che non hanno idea di cosa significa lavorare sulle catene di montaggio. Per riaprire la trattativa, la Fiat deve eliminare dall'accordo le clausole che derogano il contratto e vanno contro le leggi e la Costituzione".
"Il referendum 1 ha confermato che avevamo visto giusto. Se vuole il consenso di tutti i lavoratori, la Fiat deve riaprire la trattativa - ha aggiunto - Noi questa disponibilità l'abbiamo data. C'è un accordo separato, hanno fatto un referendum che noi abbiamo considerato illegittimo, ma abbiamo detto ai lavoratori di andare a votare. La maggioranza - ha ricordato Landini - l'ha approvato. Non capisco dove sia il problema. Vogliono anche il consenso di quelli che l'accordo non l'hanno firmato e di quei lavoratori che hanno detto che ci sono delle cose che non funzionano?".
Landini ha anche annunciato che la Fiom è pronta a mettere in campo nuove iniziative di piazza in difesa dell'occupazione e dei lavoratori e ha accusato il ministro del lavoro Sacconi di "non essere super partes come dovrebbe". "Maurizio Sacconi - ha detto - più di una volta ha dichiarato di essere disponibile ad intervenire nella vicenda di Pomigliano d'Arco se qualcuno glielo chiede. Ma noi non glielo chiediamo in quanto Sacconi non è un ministro super partes. Così come il governo, che o è assente oppure, quando c'è, sostiene la Fiat e fa manovre che non stanno in piedi. Il governo faccia il suo mestiere e invece di sostenere che si vogliono agevolare i lavoratori che affronteranno a Pomigliano i turni notturni, agevoli le imprese in maniera differente. Ma non dia incentivi alle aziende senza condizioni, senza salvaguardare l'occupazione e i lavoratori così come hanno fatto in altri Paesi d'Europa".
Landini, infine, ha sottolineato che il governo "dovrebbe favorire le Regioni che, come la Sicilia per Termini Imerese, vogliono investire per salvaguardare l'occupazione".
Da parte sua, il ministro del lavoro ha replicato che La Panda 2 andrà a Pomigliano "nonostante tutto": Una maggioranza "netta e inequivoca" ha detto sì all'accordo al referendum. Molti in questo Paese hanno storto la bocca, quante bocche storte, c'è un'Italia che quando si profila una soluzione positiva è disperata e cerca una negatività di recupero: gli va male".
Proprio oggi la Fiom ha approvato all'unanimità il documento che ribadisce il no del sindacato 3 all'accordo, "così com'è", con la Fiat per lo stabilimento di Pomigliano d'Arco. Questo mese partirà anche un'iniziativa itinerante che da Termini Imerese arriverà a Roma alla presidenza del Consiglio dei ministri: la decisione è stata presa dall'assemblea dei delegati riunitasi al teatro Gloria, alla quale hanno partecipato circa 1.500 persone tra delegati, operai, Rsu e segretari nazionali, regionali e provinciali. Nel documento la Fiom ha anche ringraziato gli operai di Pomigliano "per non essersi piegati al ricatto della Fiat".