vorrei aggiungere a ciò che condivido, che persino la polemica LGBT messa in scena nella seconda serata, è stata promulgata da un personaggio che...non esiste!Riprendo il topic sanremese per una riflessione.
Negli ultimi due giorni mi è passata sulla bacheca FB almeno una ventina di post su Drusilla Foer, e devo dire che molti dei commenti mi hanno un po' sconcertato. Mi riferisco a tanti, ma veramente tanti che ne parlano come di una donna "reale", con una sua storia vissuta (eh, ma lei si è sposata con ....), e molti, tra cui quelli di donne, del tipo "ecco, lei sì che è una donna di classe, arguta, colta, sagace, lei sì che rappresenta l'ideale di donna.... ma porcocane, premesso che trovo nemmeno degne di commento le tante idiozie che sono state scritte sui soliti social (ecco, il politically correct anche qui e via stupideggiando), però è vero che Drusilla Foer non esiste, o meglio esiste in quanto personaggio inventato e interpretato, magistralmente finchè si vuole, da un attore. Sarebbe stata la stessa identica cosa se Amadeus avesse chiamato a condurre la signora Coriandoli, oppure Jessica Rabbit o ancora il corvo Rockfeller: per quanto divertenti, ironici, sagaci e salaci sono personaggi che "parlano" per conto di chi li anima, nel nostro caso Gianluca Gori, che per inciso non è un trans o una persona "fluida", come si dice oggi: dismessi i panni di Drusilla, torna a essere un uomo, ma casualmente è anche lo stesso uomo che dà voce a Drusilla, e non è un uomo/donna che vive drammi esistenziali come potrebbe essere Mauro Coruzzi aka Platinette: è un attore che recita una parte. Ora, che una moltitudine di donne si sentano più rappresentate da un uomo che recita una parte che da altre donne, qualcosa mi dà da pensare.... Che poi, sono andato ad ascoltare il monologo, e sinceramente non ci ho trovato tutta 'sta genialità o guizzi di genio... in fondo, è come quando durante la predica il prete se la prende con quelli che non vanno a messa: e a me che sono in primo banco lo vieni a dire? Quelli che scrivono stupidate sui social non cambieranno di una virgola il loro (non) pensiero (non) ascoltando i monologhi di Drusilla Foer o di Lorena Cesarini, e quelli che li hanno applauditi la pensavano così già prima di sentirli, quindi.... vale la pena di tiare il festival fino alle due di notte?
Checco Zalone è l'alter ego di Luca Medici, come invitare il Commissario Montalbano a parlare di riforma della giustizia...