Grintosa, aggressiva come ogni Ferrari deve essere. L'ultima creatura del Cavallino si chiama F12 Berlinetta ed è l'erede della 599 Fiorano. Sarà presentata ai primi di marzo al Salone di Ginevra per ritagliarsi un ruolo da reginetta nella più importante rassegna europea. A Maranello la definiscono senza mezzi termini «la Ferrari stradale più potente e prestazionale di sempre». Basta dare un'occhiata ai dati tecnici per capire il perché: 740 Cv la potenza massima, 118 Cv al litro, coppia di 690 Nm, rapporto peso potenza di 2,1 kg/cv. Insomma, una supercar pazzesca, capace di bruciare lo 0-100 in 3,1 secondi e raggiungere i 200 partendo da ferma in 8,5 secondi, con una velocità di punta superiore ai 340 orari. Ma le prestazioni da sole non dicono tutto, perché la F12 berlinetta è il frutto di anni di ricerche su tecnologie derivate dalle corse. Rispetto alla 599 il salto è enorme.
MECCANICA DA CORSA - Molto più cattiva della sua erede, la F12 berlinetta è stata sviluppata su di un'architettura transaxle, cioè con il blocco della trasmissione alloggiato nella parte posteriore, mentre il V12 di 6.2 litri è montato anteriormente e la trazione, invece, posteriore. Con un bilanciamento dei pesi praticamente perfetto, 46% all'avantreno e 54% dietro. Il telaio e la scocca, progettati dal centro Scaglietti, sono composti di 12 differenti leghe di alluminio, alcune utilizzate per la prima volta su di un'automobile. Il risultato è una riduzione di peso di 70 kg rispetto alla 599, con una massa di 1.525 chilogrammi, abbinata a un'elevatissima rigidità torsionale più alta del 20%. Per la guida in pista, non potevano mancare le sospensioni magnetoreologiche, nella versione «Evoluzione»; l'impianto frenante di tipo carboceramico, poi, dovrebbe tenere a bada tanta verve.
I SEGRETI DEL V12 - Ma il lavoro certosino dei tecnici di Maranello sul motore ha portato ha risultati altrettanto sorprendenti: il dodici cilindri di 6.2 litri eroga l'80% dei 690 Nm di coppia massima già a 2.500 giri ed è disponibile insieme al cambio a doppia frizione F1 sviluppato su misura per la 599. Con i consumi, che secondo la Casa, scendono del 30% rispetto al precedente V12: la coupé Ferrati beve 15 litri di benzina ogni 100 km ed emette 350 g/km di CO2.
AERODINAMICA ESTREMA - Le linee così estreme della F12 berlinetta non sono solo il frutto di una scelta stilistica. Grazie a studi approfonditi nella galleria del vento, il Cx, il coefficiente aerodinamico, è stato abbassato fino a 0,29. Non stupisce che la deportanza, cioè la forza dell'aria che spinge verso il suolo la vettura, registri 123 chilogrammi a 200 km/orari. Un risultato ottenuto, grazie all'introduzione dell'Aero Brake che sfrutta il cofano motore per deviare i flussi d'aria dalla parte superiore alla fiancata. Le due feritoie a trapezio ai lati del muso servono proprio a questo, oltre a rendere ancora più minaccioso il muso fendente caratterizzato dalla grande calandra, simile a quella della FF.
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MECCANICA DA CORSA - Molto più cattiva della sua erede, la F12 berlinetta è stata sviluppata su di un'architettura transaxle, cioè con il blocco della trasmissione alloggiato nella parte posteriore, mentre il V12 di 6.2 litri è montato anteriormente e la trazione, invece, posteriore. Con un bilanciamento dei pesi praticamente perfetto, 46% all'avantreno e 54% dietro. Il telaio e la scocca, progettati dal centro Scaglietti, sono composti di 12 differenti leghe di alluminio, alcune utilizzate per la prima volta su di un'automobile. Il risultato è una riduzione di peso di 70 kg rispetto alla 599, con una massa di 1.525 chilogrammi, abbinata a un'elevatissima rigidità torsionale più alta del 20%. Per la guida in pista, non potevano mancare le sospensioni magnetoreologiche, nella versione «Evoluzione»; l'impianto frenante di tipo carboceramico, poi, dovrebbe tenere a bada tanta verve.
I SEGRETI DEL V12 - Ma il lavoro certosino dei tecnici di Maranello sul motore ha portato ha risultati altrettanto sorprendenti: il dodici cilindri di 6.2 litri eroga l'80% dei 690 Nm di coppia massima già a 2.500 giri ed è disponibile insieme al cambio a doppia frizione F1 sviluppato su misura per la 599. Con i consumi, che secondo la Casa, scendono del 30% rispetto al precedente V12: la coupé Ferrati beve 15 litri di benzina ogni 100 km ed emette 350 g/km di CO2.
AERODINAMICA ESTREMA - Le linee così estreme della F12 berlinetta non sono solo il frutto di una scelta stilistica. Grazie a studi approfonditi nella galleria del vento, il Cx, il coefficiente aerodinamico, è stato abbassato fino a 0,29. Non stupisce che la deportanza, cioè la forza dell'aria che spinge verso il suolo la vettura, registri 123 chilogrammi a 200 km/orari. Un risultato ottenuto, grazie all'introduzione dell'Aero Brake che sfrutta il cofano motore per deviare i flussi d'aria dalla parte superiore alla fiancata. Le due feritoie a trapezio ai lati del muso servono proprio a questo, oltre a rendere ancora più minaccioso il muso fendente caratterizzato dalla grande calandra, simile a quella della FF.
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