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fare l'elettricista? ma figurati

PierUgoMaria1 ha scritto:
bumper morgan ha scritto:
PierUgoMaria1 ha scritto:
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PierUgoMaria1 ha scritto:
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PierUgoMaria1 ha scritto:
bumper morgan ha scritto:
Trotto@81 ha scritto:
Con la disoccupazione giovanile italiana credo che i corsi di emigrazione sarebbero maggiormente utili.

balle...se si cominciasse a fare certi lavori la disoccupazione calerebbe...il fatto é troppi non vogliono sporcarsi le mani e lavorare stando comodamente seduti dietro una scrivania.

Sarà ben vero. Solo che per diventare infermiere ti fai una laurea triennale, non un corso da panettiere. E se non trovi lavoro in Italia, perchè la sanità ha bloccato le assunzioni anni fa, allora vai all'estero.

È probabile che ci sia un deficit di offerta per i lavori.. diciamo più umili. Ma se dall'altra parte c'è un deficit di domanda per quelli più qualificati, se in sostanza hai un paese che offre lavoro solo agli artigiani, perchè non sono più richiesti medici, avvocati, ingegneri, scienziati, professori, musicisti, non è che il paese stia funzionando bene.

Non è che tutti a tutti i ragazzi puoi chiedere di avvitare bulloni o dipingere unghie. Ovvero, lo puoi fare, ma quelli poi emigrano in paesi dove si puo' aspirare a fare anche lo scienziato, facendosi il debito culo.

P. S. Proprio di infermieri si sta verificando un esodo di massa. Nella mia regione ca. 150 neolaureati sono emigrati in in inghilterra negli ultimi 3 anni, tra cui il figlio del mio collega, che si fa un mazzo così e guadagna bene.

Segno che abbiamo troppi infermieri? Prova a farti ricoverare in ospedale e guarda un po' tu ( non è ovviamente un augurio ).

ho portato l'esempio di un infermiere solo perché in veneto pochi mesi fa si sono presentati in 10000 per un posto e ció che volevo dire ( che comunque ho giá detto) é che molti vogliono il posto fisso nella pa.
Pure per fare l'infermiere che non é dei piú allettanti visti turni cui sono sottoposti e il lavoro festivo.

Si si, esempio valido quanto un altro, salvo forse che la sanità pubbloca è preponderante, e da infermieri si lavora più facilmente lì.

Ma se non trovano lavoro nemmeno medici e avvocati ( evidentemente non si vive dei soli ricorsi contro le multe fei poveracci ), è vacca per tutti.

E del resto, se quelli che hanno studiato da dottori, avvocati e ricercatori devono imparare a panificare e tirare fili elettrici, quelli che volevano fare il pane cosa devono fare, i semafori?
non devono imparare a fare i panettieri o gli elettricisti...hanno giá il posto assicurato nei call center.
Ma ti pare che i 15000 laureati in giurisprudenza che ogni anno sfornano le universitá possano poi aprire un proprio studio? stessa cosa per gli architetti. Caro mio, salvo gli ingegneri, é dura per tutti.

ció detto, vuoi studiare fino alla laurea? benissimo...ma poi non lamentarti se non trovi lavoro.
tutto qua!

Perchè non lamentarsi? Ti sembra normale che l'Italia sia ferma, che non ci sia più bisogno di medici, ricercatori, professori, avvocati, ecc? Ti sembra normale che non si assumano più infermieri?

Se a qualcuno sembra conseguenza di una patologia, allora è giusto lamentarsi.

se le ditte chiudono o delocalizzano il posto viene a mancare per l'operaio ed il dottore.

guarda qui:http://www.repubblica.it/economia/2013/05/23/news/dirigenti_e_manager_disoccupati_over_50_dal_walfare_un_incentivo_a_chi_li_assume-59495236/

Ma voglio ribadire che, al giorno d'oggi, bisogna togliersi dalla testa che una laurea dia lavoro.
Salvo avere i soliti santi in paradiso.

Quei tempi sono passati, meglio farsene una ragione ad agire di conseguenza.

Agire di conseguenza significa fare il passaporto e un bel biglietto aereo. Lo fanno in migliaia, e si risolvono i propri problemi: trovano lavoro e spesso si trovano meglio pure per tutto il resto. Solo che il problema italiano così non si risolve. Anche se formiamo più panettieri e donne delle pulizie.

andare all'estero é una soluzione ma non pensare che siano lí tutti ad aspettare gli italiani ( con laurea intendo); e credi che ció valga per tutti i laureati o solo per alcuni? ingegneri per esempio? e hai un'idea di quanti tornano indietro?

quanto ai panettieri ( é vergognoso fare i panettieri o fare le pulizie?) , lascia perdere, non ne sforniamo affatto tanti, anzi....semmai sforniamo troppi laurati in giurisprenza ecc ecc.
 
Scusate ma leggo certe castronerie che non esistono.
In Italia abbiamo il numero di dipendenti pubblici allineato alle altre nazioni europee? Certo, ma è solo un trucchetto di bilancio. In questo conto non rientrano le aziende a partecipazione pubblica. E non parlo dell'Eni, parlo di tutte le regionali/provinciali/comunali spesso a partecipazione unica. Metti queste e vedi come cambiano i conti.
La questione pubblica è centrale perché, soprattutto al Sud, esiste un differenziale sproporzionato di salario tra il pubblico ed il privato. Il privato infatti somministra salari in linea con il costo della vita della zona, il pubblico è uguale in tutta la nazione.
Un taglio degli stipendi pubblici (fatto con perizia) è necessario.

Lo Stato non deve stampare e non deve stimolare la crescita. Lo stato deve renderla possibile che è ben diverso. Non abbiamo bisogno di creare bolle edilizie con opere pubbliche, ma occorre non uccidere i nostri talenti.
La spesa va indirizzata in istruzione e ricerca. L'istruzione italiana è ancora buona (specie in determinati atenei) ma occorre tutelarla con strutture moderne e non fatiscenti (discorso analogo per scuole inferiori).
Parallelamente occorre tagliare in maniera decisa alcune tasse, in primis 2 filoni: il costo del lavoro ed il costo dell'energia. Spartendo più o meno equamente i vantaggi tra consumatori ed imprenditori si avrebbe un margine per dare maggiore libertà d'impresa. L'iniziativa deve essere privata e deve poter avere successo, non essere ammazzata di tasse.
Le coperture per queste manovre le sappiamo tutti:
- taglio stipendi pubblici.
- taglio pensioni
- taglio sprechi

Purtroppo il periodo attuale è l'unico dove i figli avranno una vita opposta rispetto ai padri: per generazioni la parabola della vita andava in crescendo. Dalla mia generazione si nasce con più benessere con quello che probabilmente si godrà invecchiando.

L'unico consiglio che posso dare (ai miei coetanei o simili (27)) è quello di studiare e spendere sempre per migliorarsi.
Non credete a chi parla dell'inutilità dello studio. La robotica fa passi enormi e non è uno scenario remoto quello che vede sparire numerose tipologie di lavoro in favore dei robot.
Già internet ha devastato il mondo del commercio al dettaglio, ormai gli store esistono solo come vetrine con pochi megamagazzini a coprire aree immense.
Certo io penso a scenari che potrebbero realizzarsi tra 20/30 anni. Già ora, come molti hanno scritto, esiste un attacco spregiudicato per i lavori meno qualificati da parte di estracomunitari affamati.

L'estero è una soluzione?
Si, se il tuo lavoro è la tua passione ed è l'unico modo per andare a fare quello che vuoi fare (prendendo pure i tuoi meritati soldi).
Forse, se ti interessa essere retribuito in maniera adeguata, ma sei cosciente di compiere un forte sacrificio a livello personali (dagli affetti al semplice bisogno di "casa", fare il giramondo è bellissimo ma non è per tutti).

No, se si pensa che andando a Londra a fare il lavapiatti cambierai la tua esistenza. Senza qualifica vai a fare il pakistano in terra straniera.
L'unica differenza è l'orgoglio nel dire "sono indipendente", ma è tutto fumo. Le stesse persone che a Londra lavorano come lavapiatti/commesso e sopravvivono, non lo farebbero a Milano (certo a Milano è più difficile trovare lavoro, ma tutt'altro che impossibile).
Sono assolutamente favorevole a chi invece ci va per investire su se stesso: 1 anno da barista a Londra ti permette di arricchire il tuo bagaglio di mode, tecniche e approcci che non vedresti qui (oltre a darti un forte up in inglese). Badate bene che sembra la stessa cosa, ma non lo è.

Scusate per la pappardella. Questo è il mondo che ho conosciuto.
 
Xbumper morgan

Ovviamente vale per le specializzazioni interessanti sul mercato internazionale, tra cui nonnsi contano quelle in giurisprudenza, a meno che non siano focalizzate su materia internazionale.

Fare il panettiere non è vergognoso. Ma ripeto la domanda: se i laureati e specializzati devono tutti passare a fare i panettieri, i panettieri cosa fanno, i pali della luce? È la soluzione del problema?
 
Cecc88 ha scritto:
Scusate ma leggo certe castronerie che non esistono.
Non sono d'accordo con quanto hai scritto dopo questa frase, ma si può non essere d'accordo in modo più civile, e se te lo dico io è segno che sta per cascare il mondo.
 
Perdonami, magari sono stato un po' scontroso.
Ma nel merito della questione non si può transigere, abbiamo un carrozzone pubblico mostruoso. Credete veramente che le altre nazioni abbiano tutti questi statali?
Che poi non pretendo macelleria sociale o licenziamenti di massa, ma è lampante (prendo un esempio) come il caso della regione Sicilia sia spaventoso.
 
Cecc88 ha scritto:
Perdonami, magari sono stato un po' scontroso.
Ma nel merito della questione non si può transigere, abbiamo un carrozzone pubblico mostruoso. Credete veramente che le altre nazioni abbiano tutti questi statali?
Che poi non pretendo macelleria sociale o licenziamenti di massa, ma è lampante (prendo un esempio) come il caso della regione Sicilia sia spaventoso.
Peccato che la lettura scientifica, insieme alla storia, ci insegna che il carrozzone pubblico non centra nulla e che anzi, la spesa da parte dello Stato (compreso gli sprechi) si trasforma tutta in reddito privato.
Se poi volete continuare a curare il morbillo ad un malato di cancro fate pure.
 
Trotto@81 ha scritto:
Peccato che la lettura scientifica, insieme alla storia, ci insegna che il carrozzone pubblico non centra nulla e che anzi, la spesa da parte dello Stato (compreso gli sprechi) si trasforma tutta in reddito privato.
Se poi volete continuare a curare il morbillo ad un malato di cancro fate pure.
Ma se un malato di cancro ha anche il morbillo, non è meglio curarlo per questa malattia e farlo stare meglio?
 
STUDIOBIAS ha scritto:
Ma se un malato di cancro ha anche il morbillo, non è meglio curarlo per questa malattia e farlo stare meglio?
Nel frattempo il cancro peggiora ed il paziente muore.
In una crisi di domanda, la gente non ha soldi da spendere, da qui la deflazione, proporre di tagliare la spesa pubblica, di qualsiasi tipo, equivale a tagliare il reddito privato.
Ora capirete bene che nella nostra situazione non è un'idea geniale quella di applicare l'austerità, ma c'è troppa gente che pensa che da non statale il suo reddito non abbia nulla a che fare con la spesa pubblica, ma è solo un errore madornale di valutazione.
Monti lo ha detto chiaramente alla CNN (c'è un video a riguardo) che il consolidamento fiscale unito all'austerità sono serviti a distruggere la domanda interna, ovvero diminuzione dei salari, capacità di spesa ed aumento della disoccupazione.
Perché lo ha fatto? Perché eravamo in una crisi di debito privato estero, e non voleva che continuassimo a indebitarci per importare beni/servizi. Difatti il debito pubblico italiano è aumentano discretamente dal 2011 a oggi, segno che non era quello il problema. ;)
 
Trotto@81 ha scritto:
In una crisi di domanda, la gente non ha soldi da spendere, da qui la deflazione, proporre di tagliare la spesa pubblica, di qualsiasi tipo, equivale a tagliare il reddito privato.
Ora capirete bene che nella nostra situazione non è un'idea geniale quella di applicare l'austerità, ma c'è troppa gente che pensa che da non statale il suo reddito non abbia nulla a che fare con la spesa pubblica, ma è solo un errore madornale di valutazione.
Monti lo ha detto chiaramente alla CNN (c'è un video a riguardo) che il consolidamento fiscale unito all'austerità sono serviti a distruggere la domanda interna, ovvero diminuzione dei salari, capacità di spesa ed aumento della disoccupazione.
Perché lo ha fatto? Perché eravamo in una crisi di debito privato estero, e non voleva che continuassimo a indebitarci per importare beni/servizi. Difatti il debito pubblico italiano è aumentano discretamente dal 2011 a oggi, segno che non era quello il problema.

Il problema invece è quello. Non si può sempre spendere a debito per mantenere inutilità salariate. La spesa a debito deve essere semplicemente indirizzata verso investimenti, quelli si che generano ricchezza e si riflettono sul benessere della popolazione.
Quello che ha detto Monti è sacrosanto. L'austerità infatti non funziona. O meglio, non funziona per i paesi storicamente bovini come noi. Un conto è tagliare la spesa con uno scopo, un altro è tagliare per risparmiare. A mio parere da tagliare c'è ancora molto, il tutto da rigirare in un sistema economico più sostenibile per chi crea ricchezza.
 
Cecc88 ha scritto:
Il problema invece è quello. Non si può sempre spendere a debito per mantenere inutilità salariate. La spesa a debito deve essere semplicemente indirizzata verso investimenti, quelli si che generano ricchezza e si riflettono sul benessere della popolazione.
Quello che ha detto Monti è sacrosanto. L'austerità infatti non funziona. O meglio, non funziona per i paesi storicamente bovini come noi. Un conto è tagliare la spesa con uno scopo, un altro è tagliare per risparmiare. A mio parere da tagliare c'è ancora molto, il tutto da rigirare in un sistema economico più sostenibile per chi crea ricchezza.
Le cose che hai scritto le sento dire in continuazione ovunque, ogni giorno.
Comunque, l'austerità ha funzionato in Italia, mi pare di averlo scritto in modo abbastanza chiaro.
 
Chi crea ricchezza è semplicemente l'iniziativa privata. Lo stato non è precluso dal farlo, sia chiaro. E' solo l'evidenza che nega questo fatto.
 
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