Nei lunghi rettilinei di qualche circuito (come Monza) serve stabilita' che si traduce con passo lungo. Viceversa nelle curve e nelle esse dei circuiti tortuosi (come Hungaroring) serve agilita' e questo significa passo corto. Come conciliare le due cose? Semplice pensare alle monoposto con settaggi del paso variabili. Ovviamente non si puo accorciare ilpasso modificando la geometria dele ruote posteriori (ruote di potenza) ma lo si puo' fare andando a modificare gli schemi del.e rute anteriori. Cosi' in un gran premio avremo la stabilita' necessaria e nell'altro avremo l'agilita' necessaria.
Ma si puo' fare di piu'. Prendiamo un circuito come quello di Indianapolis (lo so che non si corre piu' lo so ma e' un esempio); per una parte consistente questo e'un circuito ultraveloce in cui il passo lungo conta tantissimo, per un'altra parte questo e' invece un circuito tortuoso come pochi. E allora che fare? Semplic e (a dirsi) realizzare delle F1 con passo variabile dal pilota stesso, durante la gara.
E mo' dagli giu' con le critiche me le aspetto, cosa credete.
Opinioni in merito sono gradite.
Regards,
The frog
Ma si puo' fare di piu'. Prendiamo un circuito come quello di Indianapolis (lo so che non si corre piu' lo so ma e' un esempio); per una parte consistente questo e'un circuito ultraveloce in cui il passo lungo conta tantissimo, per un'altra parte questo e' invece un circuito tortuoso come pochi. E allora che fare? Semplic e (a dirsi) realizzare delle F1 con passo variabile dal pilota stesso, durante la gara.
E mo' dagli giu' con le critiche me le aspetto, cosa credete.
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The frog