<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Esiste ancora il concetto di "comunità" nella nostra società? | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Esiste ancora il concetto di "comunità" nella nostra società?

Diciamo che ne può essere parte.
E' una esperienza (almeno per me) che si vive fuori dall'Italia, dove è normale salutare il perfetto sconosciuto che incontri per strada.
Aiutare chi ha bisogno o essere aiutati se serve.

In Italia mediamenti non ti saluta nemmeno il vicino di casa, perché ha sicuro un motivo per fare polemica. Non è un caso che a sud delle alpi si sia estremamente litigiosi ... le statistiche della Svizzera lo dimostrano ;)

Salutare al ristorante quando si entra, o esce, e' un classico dei Tedeschi....
Anche qua, se sono in vacanza....
Pero' non vuol dire niente ( IMO ), e' solo un' educazione diversa.
Diversamente, ricordo un Capodanno fatto a Pescara....
TUTTI sorridenti come pochi che alla Mezzanotte si alzavano e salutavano TUTTI, come ci si conoscesse da sempre....
Lo ricordo dopo anni con grande piacere
 
Penso che siano comportamenti "automatici" che significano veramente poco.
Preferisco uno che non mi saluta ma mi fa ritrovare il portafoglio perso rispetto all'amicone che invece se lo barba.
 
Forse effettivamente comunità e cordialità non sono la stessa cosa.
Però probabilmente dove c'è la cordialità che impone di salutare e parlare con tutti è più facile che sia forte il senso di comunità e quindi che ci si aiuti a vicenda.
Il comportamento descritto da g.spinoza invece ha più a che fare con l'onestà e la correttezza verso il prossimo,il senso di civiltà che impone di non danneggiare un'altra persona pur restando questa per noi totalmente estranea.
Io devo dire che sono un orso,non ho mai parlato con dei vicini di casa che vedo da anni,non perchè abbia qualcosa contro di loro o perchè ritenga superfluo conoscerli ma principalmente per riservatezza e timidezza.
Altre persone invece dopo 5 minuti che conoscono qualcuno si danno del tu e sembra che siano amici per la pelle.
Da un certo punto di vista li invidio però penso che in quel modo si costruiscano delle relazioni piuttosto superficiali,non credo che si possa fare molto affidamento su delle relazioni nate dal nulla e basate solo su una conoscenza molto superficiale.
Però anche essendo un orso se vedo qualcuno in difficoltà l'aiuto,e il giorno dopo estranei come prima.
Per fare un esempio di fronte a casa mia stanno ristrutturando da tempo immemorabile una casa con laboratorio annesso.
Passando a piedi ho visto un operaio letteralmente appeso a una vecchia saracinesca che cercava inutilmente di abbassarla,senza dire una parola mi sono avvicinato e mi sono messo a tirare anche io.
Una volta abbassata la saracinesca lui mi ha detto cordialmente grazie e io ho risposto di nulla.
E non ci siamo più parlati,qualcun altro forse al posto mio avrebbe scambiato due chiacchiere per instaurare un rapporto non dico di amicizia ma di conoscenza.
Ma io sono socialmente deficiente,inteso come deficere,non mi viene proprio naturale.
 
Allora forse è così, confondo cordialità e comunalità, non saprei.

Può darsi anche che non senta il bisogno di una comunità dal momento che ho cambiato città moltissime volte e non sono mai stato in un luogo così tanto da poter sentirmene parte.

Forse effettivamente comunità e cordialità non sono la stessa cosa.
Però probabilmente dove c'è la cordialità che impone di salutare e parlare con tutti è più facile che sia forte il senso di comunità e quindi che ci si aiuti a vicenda.
Il comportamento descritto da g.spinoza invece ha più a che fare con l'onestà e la correttezza verso il prossimo,il senso di civiltà che impone di non danneggiare un'altra persona pur restando questa per noi totalmente estranea.
Io devo dire che sono un orso,non ho mai parlato con dei vicini di casa che vedo da anni,non perchè abbia qualcosa contro di loro o perchè ritenga superfluo conoscerli ma principalmente per riservatezza e timidezza.
Altre persone invece dopo 5 minuti che conoscono qualcuno si danno del tu e sembra che siano amici per la pelle.
Da un certo punto di vista li invidio però penso che in quel modo si costruiscano delle relazioni piuttosto superficiali,non credo che si possa fare molto affidamento su delle relazioni nate dal nulla e basate solo su una conoscenza molto superficiale.
Però anche essendo un orso se vedo qualcuno in difficoltà l'aiuto,e il giorno dopo estranei come prima.
Per fare un esempio di fronte a casa mia stanno ristrutturando da tempo immemorabile una casa con laboratorio annesso.
Passando a piedi ho visto un operaio letteralmente appeso a una vecchia saracinesca che cercava inutilmente di abbassarla,senza dire una parola mi sono avvicinato e mi sono messo a tirare anche io.
Una volta abbassata la saracinesca lui mi ha detto cordialmente grazie e io ho risposto di nulla.
E non ci siamo più parlati,qualcun altro forse al posto mio avrebbe scambiato due chiacchiere per instaurare un rapporto non dico di amicizia ma di conoscenza.
Ma io sono socialmente deficiente,inteso come deficere,non mi viene proprio naturale.
 
Può darsi anche che non senta il bisogno di una comunità dal momento che ho cambiato città moltissime volte e non sono mai stato in un luogo così tanto da poter sentirmene parte.

Io ho la stessa sensazione,non ho cambiato città tante volte ma non mi sono mai sentito a casa.
Probabilmente non mi sentirei a casa nemmeno se tornassi a vivere dove sono nato.

C'è anche da dire che ci sono delle città,con le relative comunità,molto chiuse in cui è davvero difficile inserirsi e sentire di farne parte.
 
Forse effettivamente comunità e cordialità non sono la stessa cosa.
Però probabilmente dove c'è la cordialità che impone di salutare e parlare con tutti è più facile che sia forte il senso di comunità e quindi che ci si aiuti a vicenda.
Il comportamento descritto da g.spinoza invece ha più a che fare con l'onestà e la correttezza verso il prossimo,il senso di civiltà che impone di non danneggiare un'altra persona pur restando questa per noi totalmente estranea.
Io devo dire che sono un orso,non ho mai parlato con dei vicini di casa che vedo da anni,non perchè abbia qualcosa contro di loro o perchè ritenga superfluo conoscerli ma principalmente per riservatezza e timidezza.
Altre persone invece dopo 5 minuti che conoscono qualcuno si danno del tu e sembra che siano amici per la pelle.
Da un certo punto di vista li invidio però penso che in quel modo si costruiscano delle relazioni piuttosto superficiali,non credo che si possa fare molto affidamento su delle relazioni nate dal nulla e basate solo su una conoscenza molto superficiale.
Però anche essendo un orso se vedo qualcuno in difficoltà l'aiuto,e il giorno dopo estranei come prima.
Per fare un esempio di fronte a casa mia stanno ristrutturando da tempo immemorabile una casa con laboratorio annesso.
Passando a piedi ho visto un operaio letteralmente appeso a una vecchia saracinesca che cercava inutilmente di abbassarla,senza dire una parola mi sono avvicinato e mi sono messo a tirare anche io.
Una volta abbassata la saracinesca lui mi ha detto cordialmente grazie e io ho risposto di nulla.
E non ci siamo più parlati,qualcun altro forse al posto mio avrebbe scambiato due chiacchiere per instaurare un rapporto non dico di amicizia ma di conoscenza.
Ma io sono socialmente deficiente,inteso come deficere,non mi viene proprio naturale.



Forse il termine piu' azzeccato e' quello del medioevo che 2 univa i vari sudditi nei confronti del feudatario del luogo.
Questi si riunivano nel piazzale della chiesa e cercavano di fare un minimo di strategia in comune per contrastare le prepotenze del signorotto locale.

La " VICINANZA "
 
Penso che siano comportamenti "automatici" che significano veramente poco.
Preferisco uno che non mi saluta ma mi fa ritrovare il portafoglio perso rispetto all'amicone che invece se lo barba.

Ha un senso quello che dici.
Però, ultimamente, penso che l'aver "abolito" la cortesia come sinonimo di ipocrisia abbia portato molti che prima lo facevano perché costretti (a comportarsi educatamente) a sentirsi in diritto di essere maleducati.
E "l'animale" che è in noi inizia a soffrire quando legge segnali aggressivi da parte degli altri e va in sofferenza.
Perché, strano a dirsi, anche gli animali usano codici di comportamento. Violarli porta alla battaglia.

Sorridere ad una persona e dirgli "buongiorno" senza sapere chi è ma pensando che così per quella persona possa essere veramente una buona giornata, aiuterebbe noi, gli altri e anche la comunità in cui viviamo ad essere un po' più rilassati.
 
Forse il termine piu' azzeccato e' quello del medioevo che 2 univa i vari sudditi nei confronti del feudatario del luogo.
Questi si riunivano nel piazzale della chiesa e cercavano di fare un minimo di strategia in comune per contrastare le prepotenze del signorotto locale.

La " VICINANZA "
E' ovvia anche che cadendo "i nemici comuni" contro cui solidalizzare e coalizzarsi vale il "ognun per se e Dio per tutti".
 
Forse il termine piu' azzeccato e' quello del medioevo che 2 univa i vari sudditi nei confronti del feudatario del luogo.
Questi si riunivano nel piazzale della chiesa e cercavano di fare un minimo di strategia in comune per contrastare le prepotenze del signorotto locale.

La " VICINANZA "

Ora invece il termine a cui mi viene da pensare istintivamente è lontananza.
Per la mia esperienza diretta siamo tutti sempre più lontani,anche quando magari viviamo sotto lo stesso tetto.
 
Però, ultimamente, penso che l'aver "abolito" la cortesia come sinonimo di ipocrisia abbia portato molti che prima lo facevano perché costretti (a comportarsi educatamente) a sentirsi in diritto di essere maleducati.

Forse è così.
O forse anche prima i maleducati dicevano buongiorno e buonasera,però poi si comportavano lo stesso da maleducati.

Io personalmente patisco molto la maleducazione delle persone con cui sono costretto a convivere.
Se dici qualcosa litighi,se ingoi il rospo ti fai il sangue amaro mentre chi ha fatto il maleducato vive sereno e pensa che,visto che nessuno lo ha contestato,il suo comportamento sia normale e legittimo.

Probabilmente in un contesto in cui ci sono più interazioni tra le persone c'è davvero una maggiore pressione che spinge tutti a comportarsi meglio,mentre più ci si isola più si assiste allo sdoganamento dell'inciviltà.
 
Probabilmente in un contesto in cui ci sono più interazioni tra le persone c'è davvero una maggiore pressione che spinge tutti a comportarsi meglio,mentre più ci si isola più si assiste allo sdoganamento dell'inciviltà.
Va detto che per questioni storiche la società italiana soffre del problema omertà e di conseguenza del mi faccio i fatti miei che campo a lungo. Dall'arco alpino in su tutti si fanno i fatti di tutti e se sgarri ti segnalano.
Me lo raccontava un ex maresciallo dei carabinieri in Alto Adige.
Si chiama controllo sociale.
Da dopo che le FF.OO han scavato un solco con la società intervenendo poco e nulla nelle segnalazioni ora ci provano col "controllo di vicinato", ma serve più a proteggersi dai delinquenti forestieri che dai locali molesti. Ma è sempre un primo passo nella direzione giusta.
 
https://www.ilgiorno.it/monza-brianza/cronaca/cervo-incidente-cesano-1.4801974

Di norma non commento queste notizie di cronaca che inevitabilmente portano alla trita "ma che mondo siamo diventati".
Mi sembra però l'ennesima conferma di una ormai imperante deresponsabilizzazione delle persone che non sono più in grado di discernere fra le proprie piccole priorità e quelle molto più grandi che coinvolgono la "comunità".
Ma, appunto, è il concetto di comunità ad essere scomparso.
Purtroppo é vero, per diverse ragioni (alcune anche valide, se vogliamo, ma la maggior parte per egoismo ed arroganza) l'idea di preoccuparsi degli altri (c.d "prossimo tuo") sta diventando un concetto astruso.
La solidarietà, la reciprocità, sono merce preziosa perché sempre più rara.

Non dappertutto, però, e non continuativamente.
Si verificano episodi come quelli che hai citato, caro amico gbortolo, ma anche episodi praticamente all'opposto (e questi non finiscono sui giornali), non si sa in che proporzione gli uni rispetto agli altri.

Sta a noi far pendere la bilancia verso uno o l'altro piatto. Non aspettiamo che lo facciano "gli altri", cominciamo noi stessi. Anche in cose di poco conto, non occorre chissà quale sforzo titanico..
 
Salutare al ristorante quando si entra, o esce, e' un classico dei Tedeschi....
Anche qua, se sono in vacanza....
Pero' non vuol dire niente ( IMO ), e' solo un' educazione diversa.
Diversamente, ricordo un Capodanno fatto a Pescara....
TUTTI sorridenti come pochi che alla Mezzanotte si alzavano e salutavano TUTTI, come ci si conoscesse da sempre....
Lo ricordo dopo anni con grande piacere
ehm...veramente vivendo da 5 anni in Germania, mai visto qualcuno salutare uscendo dal ristorante, se non il cameriere che li ha serviti tutta la serata o l´oste a cui hanno pagato il conto, cosa che fanno anche gli Italiani in Italia, e che mi sembra semplicemente buona educazione, mentre salutare tutti al ristorante mi darebbe abbastanza fastidio..sto mangiando, non rompermi le scatole! per strada invece confermo che sia abitudine salutare se c´è poca gente, ovvio che se sei in centro a Stoccarda, Monao o Berlino in pieno giorno non saluti tutti!
 
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