Secondo me,prezzo a parte,l'esperienza del guidatore francese è da considerare positiva.
Lamenta il malfunzionamento delle colonnine,cosa non imputabile all'auto,dice che negli spostamenti quotidiani non ha avuto problemi.
Che l'ansia da autonomia si è attenuata,che il suo stile di guida è diventato più ecosostenibile,che ha speso molto meno di quanto spendeva con la sua vecchia termica per viaggiare.
Le uniche note negative che leggo riguardano le finiture della Leaf,il suo prezzo e il fatto che i viaggi lunghi necessitano di un po' di programmazione.
E l'articolo pone l'accento anche sul fatto che passare a una vettura elettrica,o in generale passare a una tecnologia diversa da quella utilizzata per 50 anni,richiede una modifica delle proprie abitudini e una certa flessibilità mentale.
Credo che il fatto che molti automobilisti non vogliono cambiare di una virgola il loro modo di utilizzare l'auto rappresenti un freno a qualsiasi cambiamento,non per forza in direzione dell'elettrico.
Le auto elettriche non sono ancora pronte,per me il prezzo resta l'ostacolo maggiore,ma i guidatori lo sono ancora meno.
Per ovviare al primo problema servirà un'evoluzione tecnologica,che può significare produrre batterie migliori o pensare a soluzioni differenti.
Per ovviare al secondo problema chi può dovrebbe,secondo me,ragionare sull'eventualità di possedere una vettura elettrica in futuro senza preconcetti e senza incaponirsi a voler piegare l'auto elettrica alle proprie abitudini.
Ma al contrario essere disposto a rivedere alcuni aspetti delle proprie abitudini e vedere se oggettivamente è fattibile adattarsi a un concetto diverso di mobilità.
Senza questo passaggio anche se le elettriche arrivassero a 600 km di autonomia reale e fossero più accessibili temo che sarebbe impossibile anche solo fare un tentativo.