fpaol68 ha scritto:
HenryChinaski ha scritto:
matteomatte1 ha scritto:
vuoi il lucchetto o una conversazione civile? sennò ti si accontenta subito...
Perchè cosa c'è di incivile, le opinioni o i fatti?
Credo che un personaggio del genere meriti i peggiori epiteti che la lingua italiana offre, ma l'insulto peggiore è quello che questo uomo fa alle famiglie italiane, ai manager bravi che caccia, all'industria italiana tutta, alla storia dell'auto, all'intelligenza umana in generale, un incapace (si puo' dire?) che guadagna milioni di euro non sapendo fare il suo lavoro e la cassa integrazione ai lavoratori di un azienda che non produce la paghiamo noi (e meno male che c'è).
Ci si puo' indignare per un manager che dice un giorno una cosa e un altro giorno un altra e mai alle parole e alle promesse seguono i fatti, fino ad arrivare all'assurdo di produrre le Alfa Romeo, e non dico la Panda, in Cina?
Ci si puo' indignare o è proibito di fronte a cotanta arroganza, incapacità, menzogne varie assortite che questo individuo ci propina a piene mani?
Qui si sta parlando, di auto, di modelli, di lavoro,di passione che questo losco figuro sta distruggendo compiacendosene pure.
Se volete bannatemi ma, le cose bisogna chiamarle con il loro nome, gli eufemismi spesso non possono descrivere quello che nella lingua italiana significa la parola farabutto, possiamo dire stolto, dissennato, persona dedita alla truffa e al sacrilegio, individuo poco dotato di moralmente, persona mendace, colui che stupra la storia, depauperatore dell'industria, ma farabutto rende l'idea di quello che è il personaggio.
Saluti.
Di incivile c'è il modo di esporre le opinioni, che possono essere anche condivisibili, ma che in un forum pubblico devono essere espresse in modo non offensivo per nessuno. Le offese personali a chiunque siano destinate oltreché vietate dal regolamento, possono dare fastidio ad altri utenti.
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Credo di aver spiegato sufficientemente il mio punto di vista, al quale non aggiungero' nulla, per quanto invece riguarda l' Alfa cinese, anche fosse solo per il per il mercato asiatico, solo l'idea fa rabbrividire.
Quei pochi appassionati giapponesi che compravano le Alfa, lo facevano perchè essa rappresentava il made in italy e il rapporto emozionale passionale tipico della nostra industria, in contrapposizione con la razionalità efficientistica nipponica, secondo voi comprerebbero un'alfa fatta in cina?
Con il fatto di allontanare sempre di più l'Alfa dalla sua storia succede che non la comprano più ne gli appassionati nè i nuovi clienti, esempio lampante ne è l'ottima Mi.To.
Vi ricordo anche la sparata di Marchionne sul fatto che per avere credibilità l'alfa debba essere prodotta in america, secondo voi appassionati di Alfa queste cose non gridano vendetta?
I marchi che percorrono una strada coerente sono stati da sempre premiati, quelli che vari motivi percorrono una strada incerta spariscono.
L'Alfa è morta anni fa, ma tuttosommato ha venduto cara la pelle, 159,156, gt, 147 e includerei anche la 166 (tutte machhine non sostiituite tranne la 147) avevano ancora una certa presentabilità e si avvicinavano all'eccellenza nei rispettivi segmenti, non erano alfa ma ci sapevano fare e dimostravano che i saperi ingegneristici industriali italiani avevano ancora qualcosa da dire.
Adesso che l'alfa è più morta che mai ci si sta accanendo sul suo cadevere come su quello della Lancia permettetemi di dire sfigurandone il ricordo e trafugandone la salma.
Sono cose note e sotto gli occhi di tutti, quindi non vorrei annoiarvi, ma i piani del signore della fiat sono già fallimentari in partenza, sempre che vengano realizzati cosa non affatto scontata.
Un esempio di frankenstein è stata la 159 3.2 col motore australiano, ottima macchina ma chi cacchio lo voleva quel motore, ma non è servito a nulla il clamoroso insuccesso non è servito a capire la strada da intraprendere per i nuovi modelli(che non ci sono).
Adesso (forse e sottolineo forse, ma vista la strada intrapresa è sempre meno importante) si riesce a raddoppiare un orrore del genere, facendo magari, pezzi in cina, altri in messico, altri in canada, altri ancora in italia, assemblati magari in qualche sperduto paese che usa i diritti del lavoro come carta igienica come piace tanto a marchionne, risultato prodotto a basso costo (per chi lo produce) e a bassa qualità, nonchè identità nulla.
Come si fa a credere a strampalati progetti del genere e a un ammistratore delegato che non capisce il mercato, e l'identità dei marchi.
Non vi pare che sia inaguato?
I fatti lo dimostrano ampiamente, ma la colpa è degli operai e di qualche manager che non è riuscito a vendere macchinette assolumente inenaguate ai mercati in cui li hanno proposti.
Non voglio fare il manager da bardellosport uso solo il buonsenso.
P.s. non ho insultato nessuno ma non mi sembra che il risultato cambi