zero c. ha scritto:
100 rotture su 10000 pezzi
Un disastro per un costruttore come suby...
Per altri immagino sarebbe un risultato della madonna ...
Il problema non sta tanto e/o solo nel "numero", ma anche negli effetti collaterali.
Una difettosità del 10% su una puleggia della cinghia servizi (una percentuale enorme) è fastidiosa ma infinitamente meno grave di quello di cui si parla: in un caso il danno massimo (se non ci si accorge della rumorosità, il che è parecchio difficile) è quello di rimanere fermi per strada e, se si è fuori garanzia o fuori correntezza, sborsare poniamo 300 euro (che rugano sicuramente), nell'altro caso è assistere al crash motore con migliaia di euro di danno.
E qui non stiamno soffiando sul fuoco pro o contro questa o quella casa, siamo tutti appassionati d'auto e tutti assolutamente dispiaciuti per le rispettive rognosità.
Quello che forse lascia un po' di amaro in boca, a dirla tutta, è che, mentre molte case europee hanno preso notorialmente la pessima abitudine di scaricare parte dei test sugli utenti, le produzioni Nipponiche hanno tutt'ora fama di tutelare gli acquirenti. Non è che le case europee abbandonino completamente gli uteti a sesstessi, spesso intervengono in correntezza con un contributo spese anche importante dopo la fine della garanzia, ma lo fanno con discrezione, come il gatto che nasconde il proprio bisognino sotto la sabbia. Io, come
utonto, sarei più rasserenato da una politica comunicazionale chiara ed onesta, ad esempio (per citare un mio personale tarlo: "ragazzi abbiamo fatto una cazzata sulle catene, non sappiamo ancora bene perché mai si allentano, ma vi promettiamo una garanzia di 10 anni ovviamente se fate da noi i tagliandi).
Ecco, lo so bene che dalle case Eu questo è un miraggio, ma mi sarebbe tanto piaciuto (e tutto sommato me lo sarei atteso) un discorso del genere da Subaru. Il che non significa assolutamente che SI abbandoni i propri sfortunati clienti, sono convinto che in qualche modo supporta e contribuisce, però ... ecco, mi sarei aspettato un
think different almeno da loro e non un atteggiamento europeo.