<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ebbravi ...zitti zitti (aiuti a PSA) | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Ebbravi ...zitti zitti (aiuti a PSA)

modus72 ha scritto:
Forse PSA è come Fiat 30 anni orsono. Renault, visti i risultati di Nissan, è messa mooolto meglio..

probabilmente e' cosi...possono sfruttare aiuti statali da una parte e da una casa automobilistica solida dall'altra..cosi si va...a noi,invece,rimane da andare oltreoceano a ingrassare la chrysler ...bravo maglionato :twisted:
 
Corazon Habanero ha scritto:
Altro buon motivo per non comprare i loro prodotti.
Alla faccia del liberismo...
non compriamo francese, per altri non si compra tedesco che si fá? compriamo solo giallo? purtroppo l'altrnativa italiana é scarsa come non lo é mai stata
 
bumper morgan ha scritto:
Corazon Habanero ha scritto:
Altro buon motivo per non comprare i loro prodotti.
Alla faccia del liberismo...
non compriamo francese, per altri non si compra tedesco che si fá? compriamo solo giallo? purtroppo l'altrnativa italiana é scarsa come non lo é mai stata

almeno però non viziamo il sistema come stanno facendo in francia.. di questo bisogna darne atto.

Marchionne non aveva comunque tutti i torti, i nodi per le generaliste che negli ultimi tempi hanno sfornato modelli a raffica stanno venendo al pettine.
Ford prevede la chiusura di tre stabilimenti
http://www.quattroruote.it/notizie/industria/ford-in-vista-la-chiusura-di-tre-fabbriche-in-europa

PSA si fa garantire dallo Stato una valanga di soldi :shock:
 
mac128bit ha scritto:
si può vedere in due modi:

lo stato interviene salvaguardando posti di lavoro e sviluppo del proprio paese. Perchè alla fine è anche questo il suo scopo. Mettono dentro dei rappresentati sindacali e statali affinchè vigilino.

Secondo punto di vista: è una società privata e che quindi chiuda o porti il lavoro dove conviene di più. In barba a quanti possono avere un problema salariale. Si interviene con la cassa integrazione che paga comunuque lo stato senza avere nessun controllo o qualcosa in cambio.

A chi si scandalizza, vorrei ricordare il protezionismo nostrano per il gruppo Fiat, dalla notte dei tempi. Renault ha aiuti ma rende conto e lascia in lavoro anche in Francia. Da noi hanno preso i soldi e poi fanno come gli pare.

Da quanto so, anche in Germania i costruttori hanno una linea di credito agevolato.

Concorrenza sleale? Non saprei, vorrei anche vedere cosa avviene altrove (Asia) e capirne l'entità.
La realtà dei fatti è che c'è una guerra economica con relativa crisi senza precedenti. Ogni stato si regola diversamente ma hanno anche filosofie di diritto (nonchè storia) molto diverse gli uni dagli altri.
La peggiore, a mio vedere, è quella di non fare nulla e lasciare tutto in balia del mercato e la speculazione.

Settore dell'auto a parte, gli USA, qualche anno fa FALLIRONO.
Avete capito bene, andarono a zampe per l'aria.
Stamparono dollari e spostarono il problema qui da noi.
Spero non facciano la morale a nessuno, con le loro agenzie di rating che "non si ritengono responsabili" per le valutazioni. Sono solo consigli.
Peccato che alcuni titoli passarano da A++ a carta straccia in pochi giorni.
Mi fa specie il Sole che è un giornale di settore, che dia un informazione cosi circostanziata alla sola azione francese...Potrebbe paragonarla a quella italiana ? Tipo Alcoa? Fiat? e sai quante altre.
Da noi lo stato non sta tirando fuori un centesimo di aiuto per la crisi economica e andiamo a criticare i francesi...
Ci vuole fegato ragazzi!

a violare i trattati UE e a subire probabili procedure d'infrazione x aiuti di stato ci vuole un certo fegato sì...
 
moogpsycho ha scritto:
bumper morgan ha scritto:
Corazon Habanero ha scritto:
Altro buon motivo per non comprare i loro prodotti.
Alla faccia del liberismo...
non compriamo francese, per altri non si compra tedesco che si fá? compriamo solo giallo? purtroppo l'altrnativa italiana é scarsa come non lo é mai stata

almeno però non viziamo il sistema come stanno facendo in francia.. di questo bisogna darne atto.

Marchionne non aveva comunque tutti i torti, i nodi per le generaliste che negli ultimi tempi hanno sfornato modelli a raffica stanno venendo al pettine.
Ford prevede la chiusura di tre stabilimenti
http://www.quattroruote.it/notizie/industria/ford-in-vista-la-chiusura-di-tre-fabbriche-in-europa

PSA si fa garantire dallo Stato una valanga di soldi :shock:

Sò boni tutti a fare debiti e poi farseli pagare dallo stato. Da noi se il maglionato avesse investito e fatto i modelli nuovi che servivano e poi sarebbe rimasto in brache di tela come la Ford e la PSA il governo avrebbe scucito??
E allora come si fà a dargli torto?
 
capnord ha scritto:
Da noi se il maglionato avesse investito e fatto i modelli nuovi che servivano e poi sarebbe rimasto in brache di tela come la Ford e la PSA il governo avrebbe scucito??
E allora come si fà a dargli torto?

magari non avrebbe scucito,ma non avendolo fatto non ci sono controprove...
 
Corazon Habanero ha scritto:
Altro buon motivo per non comprare i loro prodotti.
Alla faccia del liberismo...

il fatto è che invece di andare falliti nel 2012 ci andranno nel 2014 dopo aver drenato e sperperato liquidità (pagata con le tasse dei lavoratori)
o pensi che recuperano competitività?
anzi al contrario hanno un motivo in piu per continuare come han sempre fatto ;)
 
gallongi ha scritto:
capnord ha scritto:
Da noi se il maglionato avesse investito e fatto i modelli nuovi che servivano e poi sarebbe rimasto in brache di tela come la Ford e la PSA il governo avrebbe scucito??
E allora come si fà a dargli torto?

magari non avrebbe scucito,ma non avendolo fatto non ci sono controprove...

e per fortuna aggiungo io, ci mancava solo questo.
per una volta che non son venuti a battere cassa ammettiamo che hanno avuto un comportamento migliore di altri
 
zero c. ha scritto:
Corazon Habanero ha scritto:
Altro buon motivo per non comprare i loro prodotti.
Alla faccia del liberismo...

il fatto è che invece di andare falliti nel 2012 ci andranno nel 2014 dopo aver drenato e sperperato liquidità (pagata con le tasse dei lavoratori)
o pensi che recuperano competitività?
anzi al contrario hanno un motivo in piu per continuare come han sempre fatto ;)

convengo al 1000%
gli aiuti statali finiscono sempre per viziare la competitività ed impedire alle aziende sovvenzionate di migliorare come dovrebbero
 
zero c. ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
:shock: mi era sfuggito
ecco un articolo del Sole, abbastanza chiaro
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-24/hollande-soccorso-peugeot-064112.shtml?uuid=Ab9DsCwG

Accordo raggiunto tra Governo e Psa (Peugeot-Citroen) sull'intervento pubblico a sostegno della banca captive del gruppo, Banque Psa Finance. L'intesa verrà ufficialmente presentata oggi, ma i punti principali sono già noti: il pool di banche finanziatrici (una trentina) si impegna a riscadenziare, di un paio d'anni, circa 4 miliardi di esposizione della Bpf e a fornire alla banca nuovi crediti per 1,1-1,5 miliardi; lo Stato, dal canto suo, fornirà garanzie per consentire a Bpf di aprire line di credito per altri 5 miliardi nei prossimi tre anni (cifra che potrebbe salire, in caso di necessità, a 7 miliardi).
Il Governo e il costruttore hanno dovuto fare molto in fretta. Oggi Psa annuncerà i risultati del terzo trimestre e le prospettive per il quarto, con notizie tutt'altro che rassicuranti. Il timore è che queste cifre possano avere un impatto sul rating del gruppo e di conseguenza su quello della sua banca, che rischia quindi di doversi rifinanziare sul mercato a tassi troppo alti per poter essere competitiva nella concessione di prestiti a clienti e concessionari. Innescando una spirale negativa destinata a ripercuotersi sulle vendite e sugli stock.
Va ricordato che se le banche captive sono cruciali per tutti i gruppi automobilistici (e non solo), questo è particolarmente vero per Psa, che ha chiuso il primo semestre con un risultato operativo positivo (di soli 4 milioni) grazie ai 271 milioni arrivati proprio da Bpf.
In cambio, il Governo avrebbe chiesto e ottenuto da Psa un ritocco del piano di ristrutturazione (che prevede la chiusura dello stabilimento di Aulnay e il taglio di 8mila addetti). Il ministro del Rilancio produttivo, Arnaud Montebourg, ha parlato di «qualche centinaio di posti di lavoro salvaguardati». Ci sarà inoltre una modifica della governance del gruppo (controllato dalla famiglia Peugeot con General Motors al 7%) in modo da far entrare nel consiglio di sorveglianza un rappresentante dei dipendenti e un indipendente incaricato di fare da ufficiale di collegamento tra la società e lo Stato. L'obiettivo del Governo è insomma quello di controllare e possibilmente influenzare le scelte strategiche del gruppo pur senza esserne azionista. Un'anomalia assoluta
Non è inoltre scontato che la strada dell'accordo sia tutta in discesa. Perché le garanzie pubbliche dovranno essere votate in Parlamento e perché, come ha già sottolineato Il Sole giovedì scorso, assomigliano molto a un aiuto (mascherato) di Stato. E infatti, ancora prima di diventare ufficiale, l'intesa è già entrata nel mirino del presidente della Cdu della Bassa Sassonia, David McAllister, che siede nel consiglio di sorveglianza di Volkswagen in nome della quota (20%) detenuta dal Land. «Volkswagen e la Bassa Sassonia - ha detto all'agenzia di stampa Bloomberg - valutano questo intervento in modo molto critico. Anche perché non contribuisce in alcun modo ad affrontare e risolvere i problemi che molti Paesi europei hanno con la loro industria automobilistica». Non è cioè escluso un ricorso alla Commissione europea da parte del gruppo tedesco, anche se è probabile che su questa vicenda Berlino opti per una posizione più morbida, a maggior ragione dopo aver fatto naufragare l'alleanza Eads-Bae.
L'intervento a favore di Psa si inserisce in uno scenario che proprio con Montebourg vede riemergere il protezionismo francese (che Parigi preferisce chiamare patriottismo economico). Venerdì il ministro è apparso sulla copertina del magazine del quotidiano Le Parisien con una maglia alla marinara dell'azienda bretone Armor Lux (paradossalmente la stessa che ha realizzato le t-shirt promozionali della campagna elettorale di Sarkozy), invitando a comprare francese. E lunedì ha accusato la Wto, guidata dal francese Pascal Lamy, di promuovere «una politica di libero scambio colpevole di aver creato squilibri scandalosi e distrutto centinaia di migliaia di posti di lavoro in Europa». Accuse alle quali ha seccamente risposto il commissario europeo al Commercio Karel De Gucht (che ha respinto il ricorso di Parigi sulle auto coreane), invitando la Francia a riflettere sul suo costo del lavoro e sulle conseguenze delle 35 ore
Il Sole 24 Ore - Marco Moussanet

gli aiuti di stato tanto più se sfacciati e ad personam come questi sono vietati dal trattato UE artt. 87 88 89.
è ora di metterli di fronte alle proprie responsabiltà.
troppo facile scaricare perdite e inefficienze sulle tasse dei lavoratori.
e con questa la francia perde ogni credibilità residua sia sul piano industriale sia governativo ;)

....magna cum tua libidine ;)
 
mac128bit ha scritto:
si può vedere in due modi:

lo stato interviene salvaguardando posti di lavoro e sviluppo del proprio paese. Perchè alla fine è anche questo il suo scopo. Mettono dentro dei rappresentati sindacali e statali affinchè vigilino.

Secondo punto di vista: è una società privata e che quindi chiuda o porti il lavoro dove conviene di più. In barba a quanti possono avere un problema salariale. Si interviene con la cassa integrazione che paga comunuque lo stato senza avere nessun controllo o qualcosa in cambio.

A chi si scandalizza, vorrei ricordare il protezionismo nostrano per il gruppo Fiat, dalla notte dei tempi. Renault ha aiuti ma rende conto e lascia in lavoro anche in Francia. Da noi hanno preso i soldi e poi fanno come gli pare.

Da quanto so, anche in Germania i costruttori hanno una linea di credito agevolato.

Concorrenza sleale? Non saprei, vorrei anche vedere cosa avviene altrove (Asia) e capirne l'entità.
La realtà dei fatti è che c'è una guerra economica con relativa crisi senza precedenti. Ogni stato si regola diversamente ma hanno anche filosofie di diritto (nonchè storia) molto diverse gli uni dagli altri.
La peggiore, a mio vedere, è quella di non fare nulla e lasciare tutto in balia del mercato e la speculazione.

Settore dell'auto a parte, gli USA, qualche anno fa FALLIRONO.
Avete capito bene, andarono a zampe per l'aria.
Stamparono dollari e spostarono il problema qui da noi.
Spero non facciano la morale a nessuno, con le loro agenzie di rating che "non si ritengono responsabili" per le valutazioni. Sono solo consigli.
Peccato che alcuni titoli passarano da A++ a carta straccia in pochi giorni.
Mi fa specie il Sole che è un giornale di settore, che dia un informazione cosi circostanziata alla sola azione francese...Potrebbe paragonarla a quella italiana ? Tipo Alcoa? Fiat? e sai quante altre.
Da noi lo stato non sta tirando fuori un centesimo di aiuto per la crisi economica e andiamo a criticare i francesi...
Ci vuole fegato ragazzi!

Aggiungo:
anche se conta poco sul pratico....
Che PSA ( piacciano o non piacciano ) auto ne fa,
contrariamente ad altri che hanno listini che si contano con le dita di una
mano
 
arizona77 ha scritto:
zero c. ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
:shock: mi era sfuggito
ecco un articolo del Sole, abbastanza chiaro
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-24/hollande-soccorso-peugeot-064112.shtml?uuid=Ab9DsCwG

Accordo raggiunto tra Governo e Psa (Peugeot-Citroen) sull'intervento pubblico a sostegno della banca captive del gruppo, Banque Psa Finance. L'intesa verrà ufficialmente presentata oggi, ma i punti principali sono già noti: il pool di banche finanziatrici (una trentina) si impegna a riscadenziare, di un paio d'anni, circa 4 miliardi di esposizione della Bpf e a fornire alla banca nuovi crediti per 1,1-1,5 miliardi; lo Stato, dal canto suo, fornirà garanzie per consentire a Bpf di aprire line di credito per altri 5 miliardi nei prossimi tre anni (cifra che potrebbe salire, in caso di necessità, a 7 miliardi).
Il Governo e il costruttore hanno dovuto fare molto in fretta. Oggi Psa annuncerà i risultati del terzo trimestre e le prospettive per il quarto, con notizie tutt'altro che rassicuranti. Il timore è che queste cifre possano avere un impatto sul rating del gruppo e di conseguenza su quello della sua banca, che rischia quindi di doversi rifinanziare sul mercato a tassi troppo alti per poter essere competitiva nella concessione di prestiti a clienti e concessionari. Innescando una spirale negativa destinata a ripercuotersi sulle vendite e sugli stock.
Va ricordato che se le banche captive sono cruciali per tutti i gruppi automobilistici (e non solo), questo è particolarmente vero per Psa, che ha chiuso il primo semestre con un risultato operativo positivo (di soli 4 milioni) grazie ai 271 milioni arrivati proprio da Bpf.
In cambio, il Governo avrebbe chiesto e ottenuto da Psa un ritocco del piano di ristrutturazione (che prevede la chiusura dello stabilimento di Aulnay e il taglio di 8mila addetti). Il ministro del Rilancio produttivo, Arnaud Montebourg, ha parlato di «qualche centinaio di posti di lavoro salvaguardati». Ci sarà inoltre una modifica della governance del gruppo (controllato dalla famiglia Peugeot con General Motors al 7%) in modo da far entrare nel consiglio di sorveglianza un rappresentante dei dipendenti e un indipendente incaricato di fare da ufficiale di collegamento tra la società e lo Stato. L'obiettivo del Governo è insomma quello di controllare e possibilmente influenzare le scelte strategiche del gruppo pur senza esserne azionista. Un'anomalia assoluta
Non è inoltre scontato che la strada dell'accordo sia tutta in discesa. Perché le garanzie pubbliche dovranno essere votate in Parlamento e perché, come ha già sottolineato Il Sole giovedì scorso, assomigliano molto a un aiuto (mascherato) di Stato. E infatti, ancora prima di diventare ufficiale, l'intesa è già entrata nel mirino del presidente della Cdu della Bassa Sassonia, David McAllister, che siede nel consiglio di sorveglianza di Volkswagen in nome della quota (20%) detenuta dal Land. «Volkswagen e la Bassa Sassonia - ha detto all'agenzia di stampa Bloomberg - valutano questo intervento in modo molto critico. Anche perché non contribuisce in alcun modo ad affrontare e risolvere i problemi che molti Paesi europei hanno con la loro industria automobilistica». Non è cioè escluso un ricorso alla Commissione europea da parte del gruppo tedesco, anche se è probabile che su questa vicenda Berlino opti per una posizione più morbida, a maggior ragione dopo aver fatto naufragare l'alleanza Eads-Bae.
L'intervento a favore di Psa si inserisce in uno scenario che proprio con Montebourg vede riemergere il protezionismo francese (che Parigi preferisce chiamare patriottismo economico). Venerdì il ministro è apparso sulla copertina del magazine del quotidiano Le Parisien con una maglia alla marinara dell'azienda bretone Armor Lux (paradossalmente la stessa che ha realizzato le t-shirt promozionali della campagna elettorale di Sarkozy), invitando a comprare francese. E lunedì ha accusato la Wto, guidata dal francese Pascal Lamy, di promuovere «una politica di libero scambio colpevole di aver creato squilibri scandalosi e distrutto centinaia di migliaia di posti di lavoro in Europa». Accuse alle quali ha seccamente risposto il commissario europeo al Commercio Karel De Gucht (che ha respinto il ricorso di Parigi sulle auto coreane), invitando la Francia a riflettere sul suo costo del lavoro e sulle conseguenze delle 35 ore
Il Sole 24 Ore - Marco Moussanet

gli aiuti di stato tanto più se sfacciati e ad personam come questi sono vietati dal trattato UE artt. 87 88 89.
è ora di metterli di fronte alle proprie responsabiltà.
troppo facile scaricare perdite e inefficienze sulle tasse dei lavoratori.
e con questa la francia perde ogni credibilità residua sia sul piano industriale sia governativo ;)

....magna cum tua libidine ;)

macchè
vorrei vedere te se ti aumentano l'imu e ti tassano la benzina per dare soldi a uno che fa macchine che non si vendono e fa i conti in perdita cosa dici....
quasi quasi meglio il Volponne
 
modus72 ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
quello che era la Fiat 30 anni fa sono PSA e Renault adesso...e non è che li tedeschi scherzano! Anche loro hanno l'aiutino....vorrei vedere senza STATO cosa sarebbero capaci di fare....almeno la Fiat ADESSO quello che fa (in Italia) lo fa da sola!
P.S. però gli aiuti statali li prendono in america,serbia e polonia....ma anche GM e Ford hanno lo stesso trattamento.
Forse PSA è come Fiat 30 anni orsono. Renault, visti i risultati di Nissan, è messa mooolto meglio..
bhe Fiat 30 anni fa vendeva come le concorrenti...in Italia aveva molto ma molto più mercato oltretutto ma inutile nascondere che è cambiato tutto.
 
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