|Mauro65| ha scritto:L'ultimo caso che ho visto, 6 mesi di busto e fermo a casa per un banale tamponamento a bassa velocità. Non potrei permettermelolancista1986 ha scritto:Sul discorso moto, non capisco questa maggior paura, in parte giustificata, di farmi male.
L'ultimo caso è stato un mio amico che praticamente si è staccato tutte le dita, a 40km/h in centro inciampando su una rotaia del tram (non che gli sia servito, visto che nonostante la mano destra praticamente ko si è appena comprato tuta da pista e scarichi nuovi)...
La questione non è la paura della moto. Non è il bunjee jumping, non c'è da avere paura. Il punto è che quando monti in sella sai che aumentano esponenzialmente le opportunità di farsi male. E' vero che ci sono mille modi per farsi male. Tanto per dire, nonostante mi senta super sicuro sugli sci, ciò non esclude il rischio di farsi male. Anzi, proprio il fatto che io mi senta sicuro è ancora più dannoso. Se ci pensi andare a 60-70km/h almeno giù a pochi metri dagli alberi non è per niente sicuro eppure... Idem con la bicicletta, quando arrivi in cima ad un passo, non ci sono santi che tengono e se in rettilineo superi le macchine (solo quelli che hanno una guida della domenica) nei tornanti recuperi anche rispetto alle moto (non chiedetemi come sia possibile...). Eppure...
Essendo quindi sicuro che una volta montato su una dueruote inizierei a fare il diavolo a 4 dopo un po' di apprendistato, non sono proprio sicuro che sia il caso di aumentare il "coefficiente di rischio" della mia pelle. D'estate, se compri "l'adige", vedi che muore mediamente un motociclista al giorno sulle strade del trentino e questo lascia un po' riflettere. Se poi parliamo del traffico di Milano, lasciamo perdere. A parte i rischi provocati da noi stessi, ci sono una marea di pericoli esterni, uniti ad un meteo non proprio clemente e a strade che si possono definire in qualunque modo tranne che sicure.
Non voglio fare demagogia, ma già di cazzate ne faccio abbastanza con macchina, sci e bici. Non so se è il caso di correre ulteriori rischi.